MOLTI NON LO SANNO, MA IN QUESTI GIORNI LE FAMIGLIE ITALIANE E I PROPRI BAMBINI VENGONO SCHEDATI DAL GOVERNO ITALIANO ATTRAVERSO QUELLA CHE SEMBRA, MA NON E', UNA INNOCUA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELL'APPRENDIMENTO SCOLARE DETTA INVALSI.
PERCHE' ALLORA
ABBIAMO PREDISPOSTO QUESTO COMUNICATO STAMPA IN MERITO:
L’Italia dei Valori Di Pietro Turriaco, e provinciale, vogliono significare una serie di interrogativi circa le prove INVALSI a cui sono sottoposti gli infanti delle classi II e V che frequentano la scuola primaria “Carducci”di Pieris. Cosa sono le prove INVALSI? Con la direttiva n.75 del 15.9.2008 il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca ha chiesto all’INVALSI di “provvedere […] alla valutazione degli apprendimenti tenendo conto delle soluzioni e degli strumenti adottati per rilevare il valore aggiunto da ogni singola scuola in termini di accrescimento dei livelli di apprendimento degli alunni”. E’ prevista quest’anno una prova di matematica e di lettura per i bambini e le bambine di seconda. E’ una prova di velocità, fatta presumibilmente con mezzi misura del tempo cioè cronometri. Se fosse una specie di “olimpiade del sapere” molti apprezzerebbero, ma non è così! Sarà presumibilmente una gara inutile contro il tempo. Chi educa sa benissimo che a scuola - e non occorre essere maestri per capire questo - il fattore velocità interferisce negativamente sull’apprendimento. Anteporre l’incubo della prestazione all’impegno tranquillo crea nel bambino emozione inutile ed angoscia penetrante. Se poi a valutare i bambini ci si mette un estraneo mandato da Roma, o da chissà dove, e non le maestre che conoscono bene i propri scolari, la “frittata è fatta”. Anche le situazioni di emergenza che possono capitare durante la valutazione sono rigorosamente disciplinate da INVALSI: la pipì dei bambini o i malori sembrano soccombere alla scientificità del protocollo oggettivo di raccolta dati del sapere degli scolari: insomma tutti incollati al proprio banco! Dopo questo scenario sconfortante sulla valutazione rimane però il resto. Seguono, nei moduli dei valutandi delle classi quinte, domande sulla vita degli studenti, o meglio sulla vita privata delle loro famiglie. Che c’azzecca la richiesta sulla presenza di “un allarme antifurto”, “la presenza dei bagni” “ di automobili”, “di camerette tranquille in cui studiare”, “di collegamenti internet”, con l’apprendimento? Cosa se ne faranno i “VALUTATORI del sapere” conoscendo che un bimbo ha più bagni o automobili di un altro? Ciò, in cosa e come, può influenzare il rendimento scolastico? Sei poi dai dati scientifici si finisce a quelli della polizia scientifica per indagare sulla percezione di quanto i bambini si sentono sicuri a scuola, con domande del tipo “sei stato picchiato” il solito gioco sull’allarmismo e sul bisogno di sicurezza, che attanaglia tutto il nostro paese, si compie anche per la scuola. I genitori sono rimasti un po’ spiazzati da questa iniziativa della direzione, anche perché pare che i test non fossero obbligatori. Perché allora questa forzatura? Italia dei Valori Turriaco, essendo l’unica forza politica che ha difeso il tempo pieno di Pieris, come evidenziato nel programma, si impegna a tutelare in ogni modo e a salvaguardare alunni e insegnanti dalle ingerenze diseducative a cui forzatamente sono obbligati i livelli istituzionali scolastici da una riforma che non sembra fermarsi, o meglio, che nessuno osa fermare. Dopo il fallimento del comitato di raccordo scuola- famiglia-territorio, poi divenuto solo scuola-famiglia, che si proponeva, in seno all’Istituto comprensivo “Dante Alighieri”, lo scopo di approfondire aspetti salienti dell'attuale riforma della scuola primaria e la collazione delle istanze genitoriali, del corpo insegnante e delle istituzioni locali per interventi strutturati e di positiva e fattiva realizzazione contro la riforma delle norme relative all’organizzazione scolastica, per l’Italia dei Valori – Di Pietro è necessario ripensare ad un’azione sinergica per far parte comune e cooperare affinché l'offerta scolastica migliori anche in questi momenti difficili. Tutta la comunità locale deve poter sostenere le sorti della scuola, e il bene dei fanciulli, condividendo il desiderio degli insegnanti per una valorizzazione del proprio ruolo, per un miglioramento delle prospettive lavorative con una ferma condanna delle forme e dei contenuti della recente riforma.
Italia dei Valori - Di Pietro Turriaco
Italia dei Valori - Di Pietro Gorizia