mercoledì 29 settembre 2010

IRIS SpA: la vendita dei rami energia.


COMUNE di TURRIACO (GO)

Gruppo Consiliare


Oggetto: Consiglio comunale del 27 settembre 2010 – PROPOSTA di DELIBERAZIONE CONSILIARE: “Trasferimento e concessione della distribuzione del gas naturale da Iris a Newco Energia srl con assenso alla successiva acquisizione del capitale sociale di Newco energia srl da part e di Eni spa e Agegas spa” – Testo discussione e dichiarazione di voto.



DISCUSSIONE



Gentile ing. QUERIN, dopo la Sua compiuta illustrazione, il quadro sull’operazione di “Trasferimento e concessione della distribuzione del gas naturale da Iris a Newco Energia srl con assenso alla successiva acquisizione del capitale sociale di Newco energia srl da part e di Eni spa e Agegas spa” mi appare ancor più fumoso e contorto, attese anche le Sue dichiarazioni su costituende aziende “vuote” finalizzate ai processi aziendali di vendita: ciò fa immaginare uno scenario di “scatole cinesi” di cui non si conosce il risultato finale e l’oggettiva utilità per i cittadini.

Detto questo, e acclarato che la complessa, e per certi versi complicata, operazione societaria, di cui oggi siamo chiamati a discutere e votare l’ODG in trattazione, è gia in fase avanzata – il contratto di compravendita è stato stipulato il 5 luglio c.a. - mi preme in questa sede significare il quadro d’incertezze che viene ad evidenza.

Le propongo di conseguenza vari interrogativi:



1. perché non è stata ritenuta congrua sotto il profilo economico la migliore offerta presentata

2. non si conoscono le motivazioni della decisione di scegliere il contraente corrispondente a ENI (Italgas)- AgegasAPS

3. la compravendita è stata fatta con un soggetto giuridico che oggi, come da lei significato, ancora non esiste: ENI (Italgas)- Agegasaps. Mi spieghi un po’ nel merito.

4. nei documenti predisposti da IRIS, e quelli successivi, non si parla mai di PATTI che possano garantire un rappresentante locale, vero tramite per le istanze territoriali, nel CdA della costituenda società

5. è stata valuta la possibilità di trasferire alla nuova società, privata, più dei 105 dipendenti indicati?

6. sono stati valutati i piani di acquisizione futura su base regionale, e non, della nuova società del gas?

7. come intende operare il soggetto societario, che gestirà la distribuzione del gas, su base tranfrontaliera

8. se la nuova società dovesse perdere la gara (fine 2011) per la fornitura del gas che garanzie ci sarebbero per le maestranze e che fine farebbe il “tutto”, inteso come processo di privatizzazione da Voi oggi portato a compimento?

9. non si sente parlare di “carta servizi” della nuova società. Nemmeno c’è una bozza di ciò che i cittadini si possono aspettare da questi servizi e degli eventuali differenziali positivi rispetto alla gestione attuale

10. quali saranno pro futuro le misure di salvaguardia dei livelli occupazionali aldilà di quelle minime previste dal codice civile

11. dove avrà la sede – luogo esatto – la nuova società. Ciò per chiarire le solite e ricorrenti pretese campanilistiche che si manifestano tra le varie municipalità isontine

12. non sono chiari i costi/benefici per i vari centri di interesse ( dipendenti, cittadini, utenti, amministrazioni locali e soci)

13. IRIS-NEWCO AMBIENTE riuscirà “a camminare con le proprie gambe”? Non ritiene opportuno che vi sia la necessità di garantire una sua disponibilità finanziaria cospicua - frutto del conferimento di parte dei proventi della vendita dei rami energia/gas da parte dei soci pubblici – onde favorire per Newco Ambiente un certo protagonismo in vista del nuovo Piano regionale rifiuti e in virtù di future operazioni di mercato. Ciò eviterebbe il mero ricorso al credito bancario, i cui costi ricadrebbero sul cittadino

14. manca un piano industriale di Newco Ambiente

15. Newco Ambiente: quali valutazioni operative sono state fatte rispetto al futuro Piano regionale rifiuti



DICHIARAZIONE di VOTO



Ho già manifestato, nel corso della precedente deliberazione del settembre 2009 e anche pubblicamente in varie sedi, un’espressa contrarietà a dismissioni di patrimoni pubblici, in specie quello di IRIS (già CISAR, CAFO, ENAM etc. etc.), che storicamente hanno retto, sul territorio, le sorti di una socialità del servizio pubblico riservando tra l’altro, un’attenzione particolare, e professionalmente elevata, all’utenza: società meramente capitalistiche non riusciranno mai ad assicurare questo. Come affermato da molti, e in diverse sedi e circostanze, fa specie che sia proprio il Comune di Turriaco, così come oggi rappresentato anche in quest’assise, a fare quest’operazione di valore sostanzialmente commerciale. Non va sottaciuto come il ruolo controllore-controllato s’è radicalmente invertito e negli atti odierni ne vediamo un chiaro esempio: IRIS – controllata - prepara la bozza di delibera e i Comuni- controllori - asseverano senza “batter ciglio” e con il proprio placet quanto ivi contenuto e predisposto dalla società pubblica di diretta rappresentanza degli ee.ll. isontini.

Tutto ciò premesso, sentito anche il dott.ing. Querin, che rappresenta IRIS SpA, e il quadro d’incertezza che nonostante ciò permane, ritenendo l’operazione denominata in atti “Trasferimento e concessione della distribuzione del gas naturale da Iris a Newco Energia srl con assenso alla successiva acquisizione del capitale sociale di Newco energia srl da parte di Eni spa e Agegas spa” una pagina oscura nella gestione della RES PUBLICA con la quale si dismettono storici patrimoni pubblici e, soprattutto, si preclude la certezza di garanzie per l’utenza (che fa un “salto nel vuoto” verso la privatizzazione dei servizi gas e energia elettrica)



come capogruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro esprimo il  voto contrario a quanto riportato in oggetto e contenuto della proposta di deliberazione consiliare ora in votazione.



lunedì 20 settembre 2010

Ciacole no fa fritole.



COMUNICATO STAMPA

"Ciacole no fa fritole": con questa massima di cultura locale, più adatta a un clima carnascialesco che a quello serio e istituzionale di un Consiglio comunale, il Sindaco di Turriaco, nell'ultima Assise consiliare, ha dato prova del proprio approccio istituzionale ai reali problemi della collettività e, nel suo stile, ha come al solito liquidato, una specifica interrogazione rivoltagli dall'Italia dei Valori in merito alla mancata trasparenza amministrativa e al diniego di accesso agli atti e ai programmi provinciali di attuazione del piano regionale dei rifiuti urbani. Una rituale frettolosità, purtroppo, attanaglia ormai il sig. Sindaco, tant'è che nella pratica, durante i Consigli comunali, e non solo, è quasi impossibile avere risposte concrete e sostanziali sui problemi evidenziati e regolarmente portati alla sua conoscenza con mozioni, interrogazioni, dibattiti e ordini del giorno. Oltre a questo stile poco consono a un primo cittadino - che dovrebbe in maniera puntuale ed egualitaria, ma soprattutto competente e oggettiva rispondere ai quesiti posti sia dalla minoranza, sia dalla maggioranza - spiace dover constatare la mancanza di rispetto per le norme statutarie. Un caso per tutti: il cosiddetto "programma provinciale dei rifiuti", ai sensi dell'atto che coordina tutta la "vita" amministrativa comunale, lo Statuto appunto, doveva essere presentato e discusso in Consiglio comunale, com'è accaduto in altre importanti municipalità isontine. A Turriaco, invece, a dispetto dell'art.12 statutario, il punto è stato meramente illustrato in Conferenza dei Capigruppo, organismo questo sì importante, ma di rilievo istituzionale secondario rispetto al Consiglio comunale, vero luogo nel quale si dovrebbe sviluppare un sereno dibattito democratico: la Conferenza non ha, né può avere nessuna competenza in materia, ma solo un ruolo di pura interlocuzione. A piè pari quindi, e per motivi ancora sconosciuti, il Sindaco ha evitato un forse troppo scomodo dibattito consiliare, liquidandolo a modo suo: questo è il il lessico istituzionale della compiuta democrazia turriachese.




Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro Turriaco


Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro Turriaco

mercoledì 8 settembre 2010

Interrogativi.

A voi piace esser governati dalla tirannia? A noi sinceramente no. Le nomine slegate da qualsiasi dato esperenziale e/o di rappresentatività, senza nessun programma che anteponga meri interessi personali/soggettivi, danno la misura di chi "governa": va posta seriamente la questione della liceità e legittimità di un'ELEZIONE, che forse ha deficitato di troppi elementi caratteristici per definirsi tale. In questo contesto appare altresì goffo il tentativo individuale di smarcarsi dalle logiche di gruppo, quando si sono anticipatamente condivise.
Questo assordante silenzio che ci circonda fa temere il peggio.