giovedì 30 aprile 2009

Presot & IDV: è accordo.


L'Italia dei Valori - Lista Di Pietro conferma il proprio appoggio, con apparentamento di lista, al candidato Sindaco Lorenzo Presot. A Staranzano s'è così definita un'alleanza costruttiva col Partito Democratico in nome di una ricercata convergenza di forze del centro sinistra. L'obiettivo dell'IDV di vedere il più possibile un centro sinistra unito, anche Staranzano, almeno è stato conseguito: ora bisogna vincere le elezioni.

mercoledì 29 aprile 2009

Refusi di stampa."Nulla di nuovo sotto il sole"


L'articolo apparso oggi sul quotidiano IL PICCOLO è quello vecchio, già pubblicato un paio di settimane fa. Doveva uscire invece quello che qui sotto anticipiamo:

Comunicato stampa

Mentre i titoli si lasciano scrivere, il contenuto del messaggio del Segretario PD di Turriaco è chiaro e ne raccogliamo l'invito: si vada pure alle PRIMARIE superando così anche il difficile rapporto tra il PD e la lista civica. Questa novità dell'ultima ora, mai manifestata in altre occasioni, potrebbe rassicurare l'elettorato del centrosinistra. Preme significare che il progetto unitario è ancora la priorità dell'Italia dei Valori, che non ha sciolto alcuna riserva sul proprio candidato Sindaco. Pur avendo avuto ripetuti cordiali colloqui ufficiali sia col PD locale e provinciale che con la lista civica "Trasparenza nella partecipazione" nessun'intesa purtroppo ne è conseguita. Ricordiamo che ad entrambe è stato chiesto chiaramente di fare un passo indietro per evitare scivoloni, che la cittadinanza interpreterebbe come solite "beghe di paese", ed inutili di prove di forza, estranee al concetto di utile impegno per la comunità. L'obiettivo? Una precisa volontà per l'IDV di unificazione di programmi e uomini per il governo efficace, partecipato e trasparente del paese. La squadra dei candidati IDV al consiglio comunale è comunque pronta; si attende ora solo l'evolversi degli eventi alla luce di queste ultime novità in casa PD.
Italia dei Valori - Di Pietro
Provinciale
Ad oggi quindi: "nulla di nuovo sotto il sole".

Acqua, spa pubbliche fuori regola. Il 50% delle aziende di proprietà dei Comuni ancora non rispetta le norme europee sull'«in house»


dal Sole 24 Ore:

Le gestioni di società pubbliche in house - affidate direttamente da enti locali a proprie aziende aggirando gare o qualunque altra forma di concorrenza - restano un fattore di forte inefficienza per i servizi idrici in Italia e impediscono gestioni industriali più competitive di acquedotti, fognatura e depurazione. Delle 61 società che oggi operano nel settore idrico sulla base del contratto in house, il 50% resta fuori regola rispetto alle direttive comunitarie. L'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha quindi deciso di intervenire nuovamente imponendo a 29 di queste gestioni correttivi statutari, limitazioni all'attività "fuori casa" o fuori settore: l'obiettivo è ridurre gli affidamenti illegittimi e le distorsioni di mercato, contenendo i tentativi di sconfinamento illegittimo delle spa pubbliche. Per la legislazione e la giurisprudenza comunitaria, infatti, l'in house resta una modalità di affidamento eccezionale e non potrebbe dilagare - come accade in Italia dalla riforma Buttiglione del 2005 in avanti - fino al punto di diventare di gran lunga la forma di gestione più diffusa nell'acqua e negli altri servizi pubblici locali.L'Autorità presieduta da Luigi Giampaolino sottolinea però anche, con la delibera 24/2009, lo sforzo fatto tra il novembre 2008 e oggi per riportare dentro la regola 26 gestioni. Al momento della prima delibera dell'Autorità sulla materia, infatti, le gestioni in regola erano sei. Oggi sono 32 le società «conformi» e altre 26 sono quelle sottoposte agli adeguamenti suggeriti dagli stessi azionisti delle spa pubbliche (in prevalenza consorzi o associazioni di Comuni) o imposti dall'Autorità. Se il lavoro arrivasse in porto con successo potrebbero restare solo tre gestioni «non conformi». Ma è legittimo chiedersi se - nel caos delle public utilities locali in Italia, dove dilaga la mano pubblica e non si riesce a imporre una riforma concorrenziale neanche minima - gli adeguamenti imposti dall'Autorità nel settore idrico rappresentino una svolta sostanziale o soltanto un imbellettamento di tipo giuridico-formale. Un dubbio cui non è estranea la stessa Autorità. «Permangono - afferma la delibera 24 - considerazioni di ordine generale circa la compatibilità dell'istituto dell'in house providing con i principi ispiratori della legge Galli». Considerazioni già espresse dall'Antitrust e dal ministero dell'Ambiente che non impediscono però all'Autorità per i contratti pubblici di considerare positivo il percorso intrapreso, al punto da volerlo estendere in futuro ad altri settori, come quello dei rifiuti. Nella gran parte dei casi esaminati, i vincoli statutari impongono alle aziende e alla loro governance due paletti comunitari tipici: le clausole del «controllo analogo» e dell'attività prevalente. Con la prima clausola si riduce l'autonomia della società di gestione, rafforzando il controllo pubblico. Con la seconda si limitano le diversificazioni dal core business. L'irrigidimento della gestione e la limitazione dell'attività sociale sono strumenti che la Ue utilizza per scoraggiare il ricorso a gestioni fuori mercato e favorire il passaggio a forme diverse, come la concessione a privati o la spa mista pubblico-privato, più adatte al carattere industriale del servizio idrico. Un esempio positivo di adeguamento è Metropolitana milanese, società che gestisce l'acqua per il comune di Milano e ha per unico socio lo stesso Comune. La gestione è risultata conforme al nuovo esame proprio in quanto è stata ridimensionata l'attività per committenti diversi dal Comune di Milano (il 5,6% del fatturato nel 2008) e il 3 novembre 2008 sono state costituite due società cui conferire queste attività (tra cui quelle tecnico-ingegneristiche sulle infrastrutture).Un caso opposto è quello dell'ambito territoriale ottimale di Mantova, dove le gestioni fuori regola e in attesa di nuovo esame sono tre: Tea, Sicam e Indecast. Si tratta di società operanti in gruppi connotati «da chiara vocazione commerciale» per cui l'Autorità rileva la «incoerenza dell'affidamento in relazione alle caratteristiche della società». Le società contestano anche la giurisdizione dell'Autorità, che tocca aspetti della concorrenza tipici dell'Antitrust; ma resta il verdetto che rileva come le «ulteriori attività oltre al servizio idrico integrato non appaiono di carattere marginale». Questi gruppi esercitano infatti anche distribuzione e vendita dell'energia, gas metano, riscaldamento, raccolta rifiuti, gestioni discariche, verde pubblico, manutenzione e gestione del patrimonio immobiliare.«Alcuni dei casi esaminati - sostiene il relatore della delibera, Andrea Camanzi - dimostrano proprio l'utilità del nostro intervento: mettere questi vincoli a gestioni che risultano molto lontane dal modello europeo dell'in house pubblico concentrato sulla gestione idrica, può indurre gli enti locali azionisti a un grosso sforzo di adeguamento oppure, in alternativa, alla cessazione del contratto in essere per passare a forme alternative e più aperte di affidamento». In questa dialettica fra Autorità, enti locali e società pubbliche, non mancano anche le bocciature secche. Come nel caso delle due gestioni Deiva Sviluppo e Oasi che operano in porzioni limitatissime dell'ambito territoriale di La Spezia. Per l'Autorità queste gestioni sono «non conformi» perché si configurano negli statuti come holding che possono acquisire partecipazioni anche azionarie in altre società o enti. La risposta che le due spa avrebbero avviato profondi riassetti societari finalizzati alla ricerca di un socio privato non è considerata sufficiente.

Potere e potere.


Il termine italiano potere - che utilizziamo sia come verbo che come sostantivo - non deriva dal latino classico, trasmesso dai grandi scrittori, ma da quello del linguaggio quotidiano.Nel latino classico il verbo corrispondente a potere era posse, che vuol dire essere capace, potente, in quanto composto da potis - derivato da un’antica base indoeuropea che significa che può - e dal verbo esse, cioè essere.Più tardi, nel latino popolare, da potest, voce del verbo posse è stato ricostruito pot-ere che è alla base del vocabolo italiano.La parola potere indica la capacità di fare qualcosa, nel senso di averne la possibilità oggettiva: si può dire, ad esempio, che faremo tutto quanto è in nostro potere, ovvero quanto ci è possibile, e chi afferma che in un certo caso non ha avuto il potere di fare nulla, vuole intendere che non ha potuto, non è stato in grado di operare.Nel linguaggio dell'economia, ad esempio, si usa l’espressione potere d’acquisto riferendosi alla capacità di acquisto in beni di una certa moneta, cioè quanto si può comprare con essa.Un altro significato di potere è quello di capacità di influenzare qualcuno o qualcosa: si può parlare di potere di convincimento o di seduzione, o anche - spesso al plurale - di poteri magici, miracolosi, soprannaturali, o divini, e infine di poteri maligni o addirittura demoniaci.Più in generale, la parola potere vale come potestà, dominio: ad esempio, la legge riconosce la potestà dei genitori quale loro potere sui figli minorenni al fine di educarli e proteggerli.Fino alla riforma del diritto di famiglia si parlava di patria potestà poiché tale potere era attribuito di norma al padre.Su questa linea, nel linguaggio giuridico, il termine potere indica la capacità come facoltà e diritto: potere di vendere (ovvero di alienare), potere di acquistare, o di fare testamento.L’uso più frequente di potere è collegato all’ambito della politica, nell’accezione di facoltà decisionale sugli altri, soprattutto in rapporto all’esercizio dell’autorità.Nelle moderne democrazie vige il principio della divisione dei poteri: il potere legislativo, che dalla nostra Costituzione è attribuito al Parlamento, il potere esecutivo (che è prerogativa de Governo) e il potere giudiziario, esercitato dalla Magistratura.Tale divisione si è affermata nella lotta secolare contro il potere assoluto, dispotico o totalitario, non soltanto delle dittature di singoli individui, ma anche di gruppi: gruppi di potere o uomini di potere che nel corso della storia hanno concentrato nelle loro mani tutta l’autorità.Molti partiti, inoltre, si sono posti nel corso della storia come obiettivo la scalata al potere o la conquista del potere, eliminando gli oppositori spesso con mezzi violenti o rivoluzionari.Un equilibrato esercizio del potere permette di evitare gli abusi, frequenti nelle società dominate da totalitarismi.In una società civile, invece, lo stato equivale di norma al potere costituito.

martedì 28 aprile 2009

Politici ravvicinati di un certo tipo!


Marco Travaglio scrive su PASSAPAROLA - Blog di Beppe Grillo:

Le candidature del PD

Prima di passare invece alle candidature impresentabili perché questo era avanspettacolo berlusconiano, vorrei partire dal PD, il PD ha un Segretario che si chiama Franceschini che a differenza di Veltroni è, se non altro, vivo, mentre l’altro era un caso, politicamente parlando, di coma profondo. Aveva iniziato bene anche con qualche ideuzza, non che fossero idee geniali, non è un genio ma delle idee diceva delle cose sensate tipo accorpare il referendum nell’election day, è andato avanti per alcune settimane, ha guadagnato pochi con questa idea perché comunque la gente è sensibile al risparmio. Bene, quando si trattava di passare all’attacco perché Berlusconi l’election day, causa Lega Nord, non lo vuole e quindi è disposto a buttare nel cesso, poi vedremo i calcoli quali saranno quelli giusti ma sicuramente alcune centinaia di milioni di Euro, Franceschini si arreso, Berlusconi ha detto che si farà l’ election day nel giorno del ballottaggio e Franceschini ha detto “va bene, purché siano d’accordo i referendari” ma chi se ne frega dei referendari? Tieni la posizione, ne avevi detta una giusta, per una giusta che hai detto ti sei spaventato, da allora non ha capito più niente e infatti l’altro giorno ha fatto la mossa del cavallo, proprio ha sfidato Berlusconi a partecipare al 25 Aprile. Purtroppo per lui Berlusconi ha raccolto la sfida e quindi si è impossessato del 25 Aprile, se c’era almeno un giorno dell’anno in cui fino all’altro ieri Berlusconi non lo vedevamo e non lo sentivamo, se ne stava rintanato in qualcuna delle sue ville aspettando che passasse la giornate e anche la nuttata, adesso ce l’abbiamo pure il 25 aprile e qualunque stronzata dica (vedi quelle che ha detto a Onna con il fazzoletto partigiano al collo) è in grado di oscurare i discorsi di chiunque altro, se tornassero anche Peppini, Duccio Galimberti etc. comunque il discorso di Berlusconi sarebbe l’unico citato dalle televisioni e dai giornali, che poi naturalmente si sperticano in elogi per questa meravigliosa conversione all’antifascismo che lo ha colto all’alba dei 73 anni.Quindi temo purtroppo che stiamo perdendo anche Franceschini e questa non ci voleva perché si sperava che riuscisse a durare almeno fino al giorno delle elezioni, non so che altro sarà capace a fare per fare guadagnare punti al Cavaliere che già ne guadagna per conto suo.Vediamo le candidature del Pd che Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, ha efficacemente descritto come “una sfilata di pensionati di lusso”, certe candidature del PD ricordano il carrello dei bolliti misti che viene servito in alcune trattorie piemontesi, soprattutto nelle Langhe e nel Monferrato. Intanto abbiamo dei superpensionati come Luigi Berlinguer che è stato ex parlamentare, ex docente universitario, ex Ministro dell’istruzione, ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura, lui è della famiglia Berlinguer e quindi è sardo di origine. Bene, lo mettono capolista nel nordest, sapete che nel nordest il centro-sinistra non è che abbia una grossa popolarità, forse dovevano cercare qualcuno del luogo o qualcuno che almeno per l’accento che ha ricordasse qualcosa di familiare agli eventuali elettori. Niente. Li hanno mandato un sardo capolista nel nordest. Dopo avere parlato per mesi del Partito Democratico federale, del Partito Democratico del nord: un sardo capolista nel nordest. Geniale! Cofferati invece capolista nel nordovest, Cofferati ex sindaco di Bologna che aveva giurato che non si sarebbe candidato né per rifare il sindaco di Bologna, visto che tra l’altro non ce lo volevano più e non ce lo voleva neanche lui perché purtroppo ha fatto per cinque anni un mestiere che non è il suo, che non amava in una città che non gli piaceva, non vedendo l’ora di andarsene ma aveva detto che c’era questo bambino che gli era appena nato e quindi massimo rispetto per i bambini e per i papà, senonché poi Strasburgo e Bruxelles sono un po’ più lontani da Genova dove risiedono la signora e il bambino che non Bologna. La Genova – Bologna, per quanto riguarda mal funzionanti siano le ferrovie italiane, è un po’ più rapida della Genova – Bruxelles o della Genova – Strasburgo, Resta da capire per quale motivo questo signore, ma anche per lui visto che è una persona di valore, vada a ibernarsi e a mummificarsi al Parlamento europeo. Nordovest, anche lì polemiche etc..
Nel sud invece, qui si parla sempre di liste provvisorie, stiamo facendo come i giornali sul calcio mercato, stiamo parlando di intenzioni di, poi le liste non sono ancora complete e definitive e quindi sono ancora suscettibili di qualche miglioramento o di qualche peggioramento, visto che siamo in Italia. È sicuro al numero 1 o al numero 2 del sud, da quello che si legge, Sergio D’Antoni, Sergio D’Antoni è una vecchia lenza, prima del sindacato C.I.S.L. e poi della politica, quello che nello scandalo di Affittopoli fu beccato perché aveva un attico credo ai Parioli se non ricordo male non con una Jacuzzi, che è poco, due Iacuzzi idromassaggio per avvicinarsi all’operaio della catena di montaggio. D’Antoni è riuscito a essere di centro-destra, di centro, cioè fondò un partito insieme a Andreotti “L’Italia di centro” e quindi è una compagnia anche di un certo prestigio Andreotti, dopodiché passò al centro-sinistra dove fece il sottosegretario e adesso per entusiasmare proprio le folle del sud sarà numero 1 o numero 2 della lista. Bisogna vedere dove si sistemeranno Rita Borsellino che anche lei sorprendentemente si è candidata nel Partito Democratico che un anno fa l’aveva fatta fuori da candidata naturale alle regionali, dopo che tre anni fa aveva stravinto un sacco di voti riuscendo a arrivare addirittura al 40 per cento contro Toto Cuffaro, che è la macchina portavoti più poderosa d’Europa. Dato che aveva avuto questo buon risultato hanno pensato bene di farla fuori e di mettere al suo posto la Finocchiaro che è stata doppiata da uno che ha molti meno voti di Cuffaro e cioè Lombardo, il quale fece 60 a 30, la Finocchiaro poi fu portata immediatamente a Roma per sottrarla probabilmente agli elettori superstiti. E adesso insieme a Franceschini spiega a Di Pietro, a Vendola, a Bossi e a Berlusconi che non si devono candidare perché non ci si candida per una carica che poi non si va a occupare, è esattamente quello che ha fatto lei l’anno scorso quando si è candidata alle regionali in Sicilia, già sapendo che non avrebbe messo mai piede in Assemblea regionale siciliana ma dimenticandosi di dirlo agli elettori e tenete presente non era nemmeno la candidatura del leader che è abbastanza naturale in una elezione dove si va alla conta. Era la candidata di una sottoleader, perdente per giunta.Ci sono poi altri pensionati di lusso come Paolo Costa, ex sindaco di Venezia, Patrizia Toia che è una persona anche gradevole, piuttosto usata dal punto di vista politico, anche lei viene dal mercatino dell’usato, viene anche da una vicenda piuttosto spiacevole: fu beccata, insieme a altri assessori regionali, nel 95 a spartirsi le A.S.L. della Lombardia, finirono tutti sotto processo e poi si salvarono tutti perché fu abolito il reato, il reato di abuso d’ufficio e non patrimoniale. Adesso la mandano in Europa e insieme a altri superpensionati di lusso, come Leonardo Domenici, il sindaco uscente di Firenze, quello che tre mesi fa si era ritirato dalla politica e si era andato a incatenare alla sede di Repubblica perché Repubblica aveva usato scrivere un pezzo sui suoi rapporti, i suoi incontri con Ligresti etc. e aveva detto “basta sono disgustato lascio la politica” ci ha ripensato. Parte anche lui con il primo treno, con il primo aereo per l’Europa insieme a Andrea Losco, che già parlamentare europeo viene ricandidato. Andrea Losco è uno degli ex Presidenti della Regione Campania che hanno la responsabilità politica dello scandalo della mondezza in Campania, quando fu nominato Presidente della regione e commissario ai rifiuti era nell’Udeur , stava con Mastella, poi è passato con Rutelli, segno che si può anche peggiorare le proprie frequentazioni. Ed è probabile che lo riportino al Parlamento europeo, poi sai con quel nome “Losco”, è proprio il posto giusto!C’è anche un ex assessore regionale della Campania, Montemarano, che da quello che scrivono i giornali è stato appena indagato per corruzione, era finito nelle liste e vedremo se l’hanno tolto o se ce l’hanno lasciato.

Le candidature di Di Pietro

Di Pietro. Di Pietro ha fatto delle liste che hanno dei candidati piuttosto interessanti, alcuni dei quali decisamente di rottura come Demagistris, come Vulpio, come il sindacalista ex C.G.I.L. Zipponi, come Sonia Alfano, come Gianni Vattimo, come Tranfaglia e ne ho dimenticati sicuramente tantissimi, ci sono anche intellettuali importanti che si sono avvicinati a quel movimento. Personalmente penso che potesse evitarsi la candidatura di Maruska Piredda che è una bravissima ragazza che fa la hostess all’Alitalia , capisco l’intenzione di portare avanti la battaglia contro la truffa dell’Alitalia però mi pare che quella sia una candidatura spot che si poteva evitare, a mio gusto personale.

Fabrizio Corona, Storace e l'UDC

Forse se tutto va bene nella Fiamma avremo Fabrizio Corona, reduce dai trionfi processuali e caraibici, avremo anche una nuova alleanza meravigliosa tra Raffaele Lombardo, uno di quelli che hanno contribuito a mandare in vacca il comune di Catania, che si alleerà con Storace, Storace è indagato, anzi imputato ormai per lo spionaggio ai danni di Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini, quindi una festosa alleanza che si spera non superi il 4 per cento ma il meglio devo dire questa volta lo dà l’UDC. L’UDC è una cosa, se verranno confermate le candidature di cui parlano i giornali ci sarà da sbudellarsi dalle risate, pensate che nell’UDC ci sono Vittorio Sgarbi, tenetevi forte ho voluto creare un po’ di suspense, Vittorio Sgarbi la battuta è già piuttosto usurata, l’ha fatta Sebastiano Messina, l’ha ricopiata la Littizzetto l’altra sera, se lo slogan del partito è “non litigate” e poi ci si mette Sgarbi fa un po’ ridere lo slogan del partito, fa un po’ ridere anche l’uso dei bambini di Casini che nei suoi manifesti esibisce la sua famiglia. Però comunque capisco l’intento, è il partito della difesa della famiglia tradizionale, della famiglia di Santa Romana Chiesa, lasciamo poi perdere se uno ne ha una o ne ha due di famiglie, come nel caso di Casini e di gran parte dei dirigenti del suo partito, ma insomma più uno ama la famiglia più ha delle famiglie, quindi è anche coerente.Cosa interessante è che vogliono candidare Sgarbi che invece è, legittimamente, un libertino dichiarato contrario alla famiglia tant’è che ha avuto tre figli da tre signore diverse, nessuna delle quali erano sua moglie, c’è stata anche una certa difficoltà nel riconoscerli e nel pagare gli alimenti, ci sono state delle cause ma d’altra parte Sgarbi senza cause sarebbe come la bagna cauda senza l’aglio e quindi lui ci sguazza proprio in queste cause. Che cosa c’entri con la difesa della famiglia tradizionale Sgarbi, che è solito accompagnarsi non so chiunque vada su Internet lo trova in compagnia di tutto il meglio della squadra di Schicchi per esempio, la scuderia delle pornostar, beato lui eh intendiamoci, ma cosa c’entri con l’Udc tutto questo, che cosa c’entri con la vicinanza al Vaticano, al Cardinal Ruini, chissà che Cardinal Ruini non riscopra una giovinezza ulteriore nella frequentazione con Sgarbi! Ma si parla, anzi è sicuro che sarà presente come capolista al sud l’ottimo avvocato Taormina, no Taormina non è sicuro scusate, Taormina è una voce che corre che non si sa se abbia messo in giro lui o cosa e anche Taormina non c’è nessuna controindicazione, lui tra l’altro a differenza di Sgarbi pare che invece dal punto di vista della famiglia tradizionale abbia le carte in regola. C’è un piccolo problema, che fu cacciato dal governo Berlusconi 2001 dalla sua stessa maggioranza proprio perché lo chiese l’Udc e quindi è un po’ strano un partito che caccia uno dal governo e poi se lo prende e se lo porta alle europee. Ma può darsi che la sua candidatura sia soltanto una voce.Invece la candidatura certa è quella di Ciriaco De Mita, questo giovane virgulto che si sta affacciando da pochi mesi alla politica, ha 81 anni, sta in Parlamento, lo trovo veramente encomiabile lo spirito di sacrificio con cui quest’uomo alla sua età ancora si mette al servizio della collettività, lui è consecutivamente in Parlamento da 45 anni, ne ha 81 e minaccia che “il mio ultimo comizio lo farò in punto di morte”. Quindi auguriamogli lunga vita, adesso andrà al Parlamento europeo perché i migliori vanno esibiti all’estero, naturalmente. C’è anche nell’Udc Magdi Allam che è quell’ex giornalista di Repubblica e del Corriere che a un certo punto ha scoperto la vocazione del crociato proprio e che si sta proponendo come leader di un partito tutto suo. Fino a qualche mese fa voleva addirittura presentarsi da solo alle europee, poi gli hanno spiegato che forse non solo non prendeva voti ma forse non riusciva nemmeno a raccogliere le firme per presentare la lista, allora si è imbarcato nell’Udc ma proprio in veste di crociato, è quello che scriveva sempre lo stesso articolo sulle moschee dove si predica l’odio e la ribellione, il terrorismo, chiedeva l’espulsione di questo e di quell’altro imam.Devo dire che da quando l’allarme terrorismo si è un po’ placato non è che si sentisse granché la mancanza di questo Magdi Allam, però si è pure convertito nel giorno di Pasqua a favore di Telecamere l’anno scorso, quindi un posto bisognava trovarglielo e credo che il più contento sia stato Paolo Mieli che se l’è levato dai piedi de Il corriere della sera, visto che era costretto a pubblicare sempre lo stesso articolo sull’imam non so se di Gallarate o di Carmagnola, pericolosissimi avamposti di Al Quaida.Infine per completare l’opera dell’Udc c’è un certo Domenico Zinzi di cui parlano i giornali, lui è un casertano, è stato condannato in primo grado a Avellino a tre anni per omicidio colposo insieme a altri amministratori ritenuti colpevoli, ritenuti responsabili delle omesse misure di sicurezza che provocarono la frana nel comune di Quindici nel 1988. 11 persone morte. Uno così è ovvio, non può che essere premiato soprattutto in tempi di catastrofi e di terremoti, del resto sapete che De Mita è protagonista della grande e meravigliosa ricostruzione in Irpinia, che ci costò insieme al resto della Campania 62 mila miliardi e che non ha portato a nessun tipo di ricostruzione, tant’è che ci sono ancora persone nelle baracche. Ma segnalo anche la presenza nelle file dell’Udc di Saverio Romano, Saverio Romano è sotto indagine a Palermo per i suoi rapporti con Cuffaro e dunque con alcuni mafiosi, pare che il suo nome emerga di nuovo in nuove vicende di cui si parlerà molto nei prossimi mesi. Poi c’è Ugo Bergamo, Ugo Bergamo è famoso perché è quello che ha praticamente ordinato la fucilazione in effige dei magistrati di Salerno che avevano osato occuparsi dello scandalo di Catanzaro, quindi anche lui è talmente indipendente come il Consiglio Superiore che pare sia in lista con l’Udc . E poi Pierluigi Mantini, Pierluigi Mantini è meraviglioso, è un Avvocato milanese, fino a qualche anno fa era un dipietrista sfegatato, poi progressivamente, via Margherita, è recentemente passato all’Udc . Era un nemico acerrimo dell’immunità parlamentare e adesso è diventato un sostenitore accanito dell’immunità parlamentare e quindi il suo posto è l’Udc.

Le vallette dello psiconano
Popolo delle Libertà. Bisognerà ritornarci perché ovviamente le liste del Popolo delle Libertà sono un serbatoio di impresentabili che non si può certo esaurire in pochi minuti, vi anticipo solo le chicche migliori, le punte più avanzate oltre alle professioniste di cui abbiamo parlato all’inizio. Mastella, Mastella che fece cadere il governo Prodi e fu fregato poi da Berlusconi che gli aveva promesso venti deputati e dieci senatori sicuri, poi non ha candidato manco lui, adesso viene risarcito con un bel posto al Parlamento europeo, che insomma sono soldi, sono immunità, serve soprattutto quando si è imputati o quasi, Mastella ha ricevuto l’avviso di chiusura indagini per concussione insieme al moglie a mezzo del suo partito, quindi insomma può servire un seggio al Parlamento europeo e poi non gli era mai capitato, era dal 76 che aveva sempre sotto il sedere una poltrona, adesso questo anno di astinenza lo ha consumato, chi l’ha visto di recente l’ha trovato smunto e emaciato, adesso bisognerà in qualche modo rivitalizzarlo! Pomicino, Pomicino è un altro che in tempi di terremoto è proprio il caso di candidare, perché Pomicino oltre alle due condanne definitive aveva pure il processo per le ruberie sugli appalti della ricostruzione del dopo-terremoto, si salvò grazie alla prescrizione e quindi naturalmente uno che era imputato per avere rubato nella ricostruzione del dopo-terremoto bisogna proprio esporlo in vetrina al Parlamento europeo, come del resto era già fino a pochi anni fa. Credo, se non ci sono novità, che sarà ricandidato anche Aldo Patricello, Aldo Patricello è sotto processo in Molise per la famosa variante di Venafro, costruita su piloni di cemento disarmato che rischiava di venire giù, che ha costretto l’Anas a spendere una barcata di soldi per rifare quei piloni o per metterli in sicurezza. Quindi è un altro, ha il fratello costruttore, infatti sono imputati tutti e due, il fratello fu pure arrestato, lui era Vicepresidente della giunta e quindi naturalmente visto che è imputato in udienza preliminare per le costruzioni fatte senza le dovute quantità di cemento, è ovvio che in tempi di post-terremoto vada anche lui premiato un’altra volta con un posto al Parlamento europeo. Tra l’altro quando fu eletto non era ancora imputato, adesso invece viene riconfermato da imputato. Se qualcuno vuole poi un po’ di Bagaglino c’è Capezzone, pare che candidino Capezzone salvo sorprese dell’ultima ora e quindi potrà dividersi tra il Parlamento europeo e quello italiano.La chicca finale è Sinistra e libertà, il partito di Nichy Vendola, che tra gli altri candidati, alcuni anche molto decorosi , interessanti, importanti esattamente come invece l’altro partito, quello della sinistra di Claudio Fava, di Mussi etc. questi candidano il vignettista Staino. Persona gradevolissima, amabilissima etc., senonché Staino è iscritto al Pd, Staino è iscritto al Pd, si candica con Sinistra e libertà, il Pd lo dovrà espellere perché uno candidato al Pd non può candidarsi con un partito rivale e lui si è incazzato, ha detto beh “ma insomma potevano anche capirmi”. Come potevano capirti? Devi essere iscritto almeno al partito del quale ti candidi, oppure ti candidi come indipendente, ma se sei indipendente di Sinistra e libertà non puoi essere dipendente dal Pd. Questo è un tocco di Bagaglino finale alle nostre candidature, intanto aspettiamo che completino le formazioni e così in una delle prossime settimane daremo informazioni più definitive, ma insomma era perché veste un antipasto.


lunedì 27 aprile 2009

Nervosismo in casa PD?


Dopo l'articolo apparso qualche giorno or sono sul Messaggero Veneto in cui emergerebbe la difficoltà del PD nel trovare una "quadra", con gli alleati più naturali nel centrosinistra, oggi il concetto viene rinforzato, addirittura parlando al passato di una circostanza che non è mai venuta ad esistenza:L'UNITA' DEL CENTROSINISTRA. Dal quotidiano Il Piccolo: "Clima caldo per le elezioni anche nella piccola comunità di Turriaco. Il circolo del Partito democratico rassicura l'Italia dei Valori che in questo frangente ritiene di poter assumere un ruolo di unificatore delle forze contrapposte al centrodestra sui reiterati tentativi messi in atto per convogliare in un'unica lista e programma le diverse sensibilità presenti sul territorio. «Mentre con Rifondazione comunista i rapporti sono stati da subito assolutamente corretti e costruttivi, altrettanto purtroppo non può dirsi per altre forze in gioco che hanno aderito ad un progetto di lista civica, rifiutando ogni apparentamento politico. Lo afferma segretario del Pd Carla De Faveri. «I contatti che ripetutamente abbiamo loro richiesto, peraltro, non hanno condotto a nulla di concreto, anche perché sono stati volutamente, ma non da parte nostra, improntati all'informalità, anzi, accordati per lo più a solo titolo personale, senza l'effettiva possibilità di confronto né su programmi, né, tanto meno, sui candidati. Saremmo stati disponibili anche a un'eventuale proposta di primarie, ma a parte il nome del candidato nostro, sostenuto anche dal Prc, nessuna altra proposta ci è giunta. In ogni caso, la scelta di ricandidare il sindaco uscente, Alessandra Brumat, nasce da un'ampia e attenta valutazione delle sue personali competenze, dell'ottimo operato che la sua giunta ha svolto, con risultati sono sotto gli occhi di tutti, e dalla necessità di dare continuità agli importanti progetti avviati. Negli ultimi anni, infatti, Turriaco non solo ha migliorato la propria immagine ma, grazie alle sinergie dell'amministrazione con le numerose ed efficienti realtà presenti nel territorio, si è distinto come piccolo centro in cui la qualità della vita è decisamente elevata, in termini di servizi ai cittadini, attività commerciali, ricreative, culturali e sostenibilità dello sviluppo urbano». L’intervento di Carla De Faveri è motivato alla luce degli ultimi sviluppi della campagna elettorale che vede in lizza, in paese, ben tre formazioni di centrosinistra: la Lista civica con candidato sindaco Tiziano Pizzamiglio, quella Pd-Rc che sostiene come candidato sindaco la Brumat e quella dell’Italia dei valori la cui squadra non è stata ancora resa nota.

Aldilà del titolo e della strutturazione sensazionalistica del solito comunicato stampa, si ricorda che la realtà è però un'altra:


1. il PD, apparentemente senza nemmeno porsi il problema di una convergenza di partiti del centrosinistra, avrebbe deciso autonomamente di ricandidare il Sindaco attuale;
2. solo per unica sollecitazione dell'IDV è stato fatto un incontro, poi un altro e un altro ancora, per l'unità del centrosinistra sia col PD che con la lista civica "Il paese in comune.Trasparenza nella partecipazione": nessun esito positivo però ne è scaturito e conseguentemente risulta sfumata ogni possibile alleanza di governo locale .

Conclusione: la volontà di unificare il centrosinistra pare essere rimasta solo il baluardo dell'Italia dei Valori, unica forza politica che l'ha manifestata sin dall'inizio di questa campagna elettorale a Turriaco!

venerdì 24 aprile 2009

Yoani Sánchez: «Con il mio blog faccio tremare la Cuba di Raúl»

«L’ho cominciato ad aprile 2007 per un impulso personale, per il bisogno di raccontare tutto quel che non appare nella stampa nazionale. Generación Y perché tanti cubani tra i 25 e i 40 anni hanno i nomi che incominciano per Y come Yanisleidi, Yoandri, Yusimí, Yuniesky. Era uno dei pochi modi che i nostri genitori avevano di sbizzarrirsi con la fantasia, un fenomeno linguistico molto interessante che nasce da una generazione che ha vissuto sulla propria pelle la frustrazione del processo sociale».

Crisi del PD: se lo dice Enrico LETTA c'è da crederci!



Secondo l’esponente del Partito Democratico, «il Paese si sta inaridendo. La gente non può più scegliere i propri rappresentanti in Parlamento ma la cosa passa come se fosse normale e si entra in un circolo vizioso in cui il capo sceglie i parlamentari e questi finiscono per non potersi dissociare dalla linea comune per evitare di perdere il posto. Nel corso di questa legislatura solo una volta ho visto un esponente della maggioranza schierarsi contro il Governo». Letta non nasconde gli errori del suo partito: da una parte «siamo troppo snob, crediamo di essere migliori del Paese e questo è l’inizio della disfatta», dall’altro «il perseverare negli errori, mentre Berlusconi ha il grande merito di imparare e non ripetere i tanti sbagli che commette». da IL PICCOLO 24 aprile 2009

giovedì 23 aprile 2009

Il vero problema di Turriaco: Lista civica e Partito Democratico ai ferri corti?


Si riporta un comunicato stampa astutamente ben strutturato che, accompagnato da un titolo ad effetto - questo lo mettono le redazioni giornalistiche - , cerca di far passare l'idea di una certa difficoltà di rapporti tra IDV e PD, che in realtà non c'è: miracoli dell'immaginazione e di un certo ricercato protagonismo? L'articolo ruota invece - leggetelo con attenzione soffermandovi sui periodi e sull'analisi logica - su un'apparente sofferenza per i difficili rapporti, e incomunicabilità, tra PD e lista civica: che questa ne costituisca una costola rotta? L'IDV, per parte sua, ha avuto cordiali colloqui ufficiali con entrambi i due schieramenti succitati; da ciò non ne è invece derivata l'aspettata intesa. A loro è stato chiesto di fare un passo indietro rispetto a velleità, prove di forza e "beghe di paese"in nome dell'unità del centrosinistra per un governo efficace, efficiente e trasparente di Turriaco. A questa richiesta nulla ne è ancora uscito, a parte la novità, solo di oggi, delle primarie: facciamole allora!

Dal MESSAGGERO VENETO del 23 aprile 2009:
Il clima elettorale sta scaldando gli animi anche a Turriaco, dove prosegue il botta e risposta fra Pd e Italia dei valori, che nei giorni scorsi ha affermato la volontà di voler riunire le anime del centro-sinistra.«Come direttivo di circolo Pd dobbiamo rassicurare l’Italia dei valori, che in questo frangente ritiene di poter assumere un ruolo di unificatrice delle forze contrapposte al centro-destra, sui nostri reiterati tentativi di convogliare in un’unica lista e in un unico programma le diverse sensibilità presenti sul territorio», afferma il direttivo di circolo tramite la segretaria Carla De Faveri, che ribadisce come, mentre con il Partito della Rifondazione comunista i rapporti siano stati da subito assolutamente corretti e costruttivi, «altrettanto purtroppo non può dirsi per altre forze in gioco che hanno aderito a un progetto di lista civica, rifiutando ogni apparentamento politico. I contatti che ripetutamente abbiamo loro richiesto, peraltro, non hanno condotto a nulla di concreto, anche perché sono stati volutamente, ma non da parte nostra, improntati all’informalità, anzi, accordati per lo più a solo titolo personale, senza l’effettiva possibilità di confronto né sui programmi né, tanto meno sui candidati».
Il Pd turriachese sarebbe stato anche disponibile a un’eventuale proposta di primarie, ma, a parte il nome del candidato espresso dal Partito democratico, sostenuto anche da Rifondazione comunista, nessun’altra proposta sarebbe giunta.«In ogni caso, la scelta di ricandidare il sindaco uscente, Alessandra Brumat, nasce da un’ampia e attenta valutazione delle sue personali competenze, dell’ottimo operato che la sua giunta ha svolto, con risultati sono sotto gli occhi di tutti, della necessità di dar continuità agli importanti progetti avviati. Negli ultimi anni, infatti, Turriaco – dice De Faveri – non soltanto ha migliorato la propria immagine, ma, grazie alle sinergie dell’amministrazione con le numerose ed efficienti realtà presenti sul territorio, si è distinto come piccolo centro in cui la qualità della vita è decisamente elevata, in termini di servizi ai cittadini, attività commerciali, ricreative, culturali e sostenibilità dello sviluppo urbano».

Energie biorinnovabili: quali verità?


Le energie rinnovabili sono forme di energia prodotte o generate da fonti il cui utilizzo non limita le risorse naturali per le generazioni future o che per loro caratteristica endogena si rigenerano o non sono "esauribili" nell'ambito di una scala dei tempi "umani". Da un punto prettamente scientifico tale definizione non ha particolare significato, atteso che dai postulati necessari per definire il primo principio della termodinamica (per cui nulla si crea o si distrugge) tutte le forme di energia sarebbero da considerarsi rinnovabili; da un punto di vista sociale, e quindi politico, si crea la distinzione in uso oggi fra fonti di energia considerate rinnovabili (il sole, il vento, ecc...), il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro, e quelle non rinnovabili, le quali sia per avere lunghi periodi di formazione di molto superiori a quelli di consumo attuale (in particolare fonti fossili quali petrolio, carbone, gas naturale), sia per essere presenti in riserve non inesauribili sulla scala dei tempi umana (e quindi anche il nucleare con l'uranio-235), sono limitate nel futuro. Pure il "risparmio energetico" è da considerarsi come una fonte di energia "rinnovabile", perché consumando di meno si aumentano le "riserve" di energia disponibile. e in questo senso tutte le amministrazioni locali dovrebbero agire per una maggiore incentivazione e sensibilizzazione in merito. Va ricordato che, in questo contesto, l'assimilazione fatta a livello legislativo tra gli impianti di termovalorizzazione, che producono energia da rifiuti, e gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili, non solo è priva di fondamenti scientifici ma anche penalizzante per lo sviluppo stesso delle energie rinnovabili, perché attribuisce agli inceneritori le agevolazioni economiche previste per le fonti rinnovabili.

mercoledì 22 aprile 2009

Acqua, acqu, acq, ac, a......A.A.A. vendesi!


Deviando l'attenzione sulla lotta ai cd. fannulloni nella PA, come catalogati in peius dagli agitatori di folle, ma più correttamente indicati come dipendenti pubblici, il 6 agosto 2008 - periodo notorio di ferie ma accompagnato da sempre da una fervida attività legislativa - in Italia è stata promulgata la legge n°133 contenente l'articolo 23bis. Lì l’acqua , ebbene sì l'acqua, e non quella minerale delle bottiglie, viene classificata come un bene di rilevanza economica, espropriandola ai Comuni, e quindi ai cittadini ; l'obbligo sarà la messa in gara d'appalto del servizio di fornitura pubblica dell'acqua Questa semplice regola sottometterebbe l'acqua alle regole dell'economia capitalistica diventando MERCE DA VENDERE, mentre ai Comuni rimarrebbe solo l'onere della gestione degli impianti.: le tubature insomma. In sostanza una cosa analoga ad Alitalia, gli italiani pagano i debiti mentre gli incassi della vendita dell'acqua finiscono in mano di società private. E su questo tranne l'IDV Lista Di Pietro nessuno "ha mai aperto bocca"! In diversi Comuni italiani, la gestione dell'acqua è passata ormani a società multinazionali triplicando ovviamente il costo dell'acqua: è successo ad Aprilia (Latina). Se paghi puoi bere e vivere, se non paghi ti chiudono i rubinetti e muori! I casi dei devastanti effetti che la privatizzazione dell'acqua ha avuto in vari Paesi del mondo sono innumerevoli e accaduti ben prima del 6 agosto; ciononostante in ITALIA s'è voluto legiferare in questa direzione, garantendo così introiti enormi a pochi privati espropriando di fatto gli italiani di un bene cui è associato il diritto fondamentale di tutti: la vita.

Contro la IELLA del Venerdì 17, e non solo, ecco il video di Marco Travaglio


Su www.donatellagironcoli.net il video esclusivo dell'intervento tenuto da Marco Travaglio all'Auditorium di Gorizia.

martedì 21 aprile 2009

Rigore, libertà e solidarietà


Da "IL PICCOLO" del 4 aprile 2009

«Il Cavaliere non ha la maggioranza del Paese ma governa perché il centrosinistra non trova una coalizione credibile»Il suo obiettivo, dice, è solo quello di costruire una valida alternativa a Berlusconi ed al Pdl. Ma, nella missione dell’opposizione, Antonio Di Pietro vuole continuare ad essere protagonista. Sul campo e non dagli spalti.Cosa dovrà succedere perché il centrosinistra riesca a ribaltare l’attuale situazione politica?Il governo Berlusconi non ha la maggioranza del paese. Governa perché non c’è un’altra coalizione che ce l’ha. Anzi, il centrosinistra ha ancora meno consenso. Quindi, è una guerra tra minoranze. Il motivo per cui il modello Berlusconi avanza è, in realtà, una sommatoria di diversi motivi.Primo, un sistema di informazione grazie al quale Berlusconi riesce a vendere fumo per arrosto e a rinviare a domani gli impegni sulle cose da fare, senza mai rendere conto di quello che ha fatto ieri. La vicenda dei 500 milioni di euro per il piano casa è emblematica: quei soldi portano la mia firma, quelle di Bersani e di Ferrero. Lui ha solamente spostato il capitolo di spesa, dicendo di averli finanziati.Noi dell’Italia dei valori stiamo tentando di recuperare la credibilità fra gli elettori puntando su un programma fatto di rigore, libertà e solidarietà. Così, il nostro partito vuole costruire una nuova alleanza.Stiamo proponendo un nuovo modello, in cui noi dell’Idv vogliamo essere protagonisti. Io sono un giocatore, ma l'allenatore ancora non c'è. Sarò felice di averne uno che ci aiuti a trovare un’alternativa all’attuale governo. Ma non vogliamo portare avanti un’opposizione preconcetta. Non siamo un partito solo anti-berlusconiano, tant’è che di recente abbiamo firmato e votato un provvedimento preparato dalla maggioranza, quello sul federalismo fiscale.Quanto alle prossime elezioni Europee, in Friuli Venezia Giulia, Pressburger rappresenta un anelito di Europa che è un esempio di buona candidatura. Abbiamo fatto un passo indietro: non portiamo parlamentari in Europa, ma persone provenienti dalla società civile.È una strategia rischiosa, no?I nostri elettori non hanno targhette del Pd o del Pdl, ma ci scelgono perché vedono in noi persone che fanno il loro dovere. Ogni partito deve preoccuparsi di dare fiducia, non di ciò che fanno gli altri. Sono ottimista, alla luce di come ci siamo comportati in meno di un anno di opposizione al governo Berlusconi.Siamo stati chiari. Abbiamo detto no quando dovevamo e, allo stesso modo, ci siamo schierati con il sì quando l’abbiamo ritenuto giusto. Ci siamo impegnati a informare l’opinione pubblica e a fare il nostro dovere in Parlamento.Con il governo Prodi c’era una sensazione di immobilismo dovuta anche a una maggioranza risicata. Berlusconi ha il vantaggio di averne una forte, ma attenzione. Avrà molti altri voti ancora se le cose continueranno ad andare così. E se non ci sarà qualcuno che possa fare il Savonarola della situazione. Io Savonarola? Non era mica uno stupido, ha fatto una brutta fine ma forse è meglio finire così, facendo qualcosa che resta nella storia.Dopo l’inchiesta «Mani pulite», sarebbe spettato alla politica rilanciare la società italiana verso l’etica. Sono stati i politici i cattivi maestri che hanno rieducato le città alla furbizia, alla scorciatoia. È stato il pastore a rovinare il gregge. Poi i pastori se la prendono con i magistrati.

Europa! Europa!

Libertà di parola e libera manifestazione di pensiero: vero e proprio tabù.






Si suggerisce l’intervista apparsa sul sito del Corriere della Sera alla blogger cubana Yoani Sanchez.Yoani scrive sul blog Generaciòn Y e rivendica il diritto alla libertà di espressione nel suo paese. Come è facile immaginare, la sua volontà è stata ostacolata più e più volte dal governo di Raul Castro, il quale non permette per nulla al mondo che l’apparenza idilliaca della sua isola venga attaccata dal report giornaliero di Yoani sulle reali condizioni di vita nell’isola caraibica.Per citare un paio di episodi ricordo che a Yoani (inserita tra le 100 personi più influenti del mondo dal Times) è stato impedito di recarsi al ritiro del premio Ortega Y Gasset in Spagna (visto negato), mentre nel marzo 2008 il suo sito è stato oscurato agli occhi dei cubani.Tuttavia, a sorpresa, il suo ultimo discorso “democratico” non è stato censurato dal regime castrista, tanto che Yoani ha pronunciato parole di speranza: “L’ isola reale ha cominciato a trasformarsi in un’ isola virtuale più democratica e pluralista“.

Troppo spesso chi si fregia di conoscerle poi le ignora:

la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo afferma all'articolo 18: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo...»La Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 21 recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»La Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (firmata a Roma il 4 novembre 1950) recita all'art. 9: "1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione: tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo0 e la libertà di manifestare individualmente o collettivamente, sia in pubblico che in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti. 2. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo può essere oggetto di quelle sole restrizioni che, stabilite per legge, costituiscono misure necessarie in una società democratica, per la protezione dell'ordine pubblico, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della libertà altrui".La Costituzione della Comunità europea recita all'articolo II-70:«1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o la propria convinzione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti.2. Il diritto all'obiezione di coscienza è riconosciuto secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio.»

lunedì 20 aprile 2009

Un TRAVAGLIO travagliato. Cronaca stampa


dal MESSAGGERO VENETO del 18 aprile 2009
«Io devo scappare a Pordenone (lapsus in luogo di Monfalcone) ma prima vorrei ricordarvi che quelli dell’organizzazione hanno pagato di tasca loro per l’affitto della struttura e per pubblicizzare questo incontro, non prevedendo che alla promozione avrebbe provveduto direttamente e gratuitamente il vicesindaco, quindi vi invito a mettervi la mano sul cuore, e sul portafoglio, se volete lasciare un piccolo contributo». Questo l’unico riferimento di Marco Travaglio sull’ormai arcinoto caso costituito dall’“appello” del vicesindaco di Gorizia e vicario provinciale del Pdl Fabio Gentile che aveva invitato i goriziani a boicottare l’incontro di ieri dopo aver definito «vergognosa» la puntata di Annozero, di cui Travaglio è ospite fisso, dedicata al terremoto dell’Abruzzo. Ebbene, parte della curiosità in vista dello show di Travaglio era proprio sull’eventuale replica alla sortita del vicesindaco e quasi fuori tempo massimo, dopo gli applausi finali, la “ribattuta” è arrivata: «Alla promozione di questo incontro ha provveduto il vicesindaco di Gorizia», ha chiosato il protagonista di Annozero, anche se riesce difficile credere che le motivazioni del pienone stiano tutte nella querelle a distanza con Gentile. Fatto sta che il successo di pubblico di questo “Travaglio day” è stato davvero superiore a tutte le aspettative, anche degli stessi organizzatori. Alle 18, pochi minuti prima che il giornalista torinese salisse sul palco, la sala dell’auditorium era strapiena in ogni ordine di posti: completamente piene anche le scalinate, dove il pubblico si è assiepato alla meno peggio sedendosi sulla moquette e fregandosene della comodità pur di poter vedere e ascoltare dal vivo quello che – sommando notorietà del personaggio e portata delle polemiche che spesso lo accompagnano – è probabilmente, oggi, il giornalista italiano più riconoscibile e discusso, più amato e odiato. All’interno della sala, insomma, non entrava più uno spillo, ma il “popolo di Travaglio” ieri non si accontentava ed era davvero dappertutto: a decine, per esempio, si sono assiepati sui divanetti seguendo il monologo sui televisori e grazie agli altoparlanti della zona bar. Ma se almeno mezzo migliaio di persone, più o meno, è riuscito a entrare, almeno altri 200 goriziani sono rimasti fuori, visto che già prima delle 18 la struttura era stata riempita oltre la capienza e dunque gli organizzatori avevano provveduto a chiudere gli ingressi. Per lunghi minuti sono rimasti all’esterno, visibilmente contrariati, sperando di poter entrare o augurandosi che Marco venisse a elargire almeno un saluto. Poi si sono dovuti rassegnare.
da IL PICCOLO del 18 aprile 2009
«Mi pare che il boicottaggio non abbia funzionato». Marco Travaglio ha scelto l’ironia per cominciare il suo intervento ieri all’Auditorium. Destinatario il vicesindaco Gentile, che aveva invitato i «cittadini liberi» a disertare l’appuntamento. Un migliaio i goriziani che si sono presentati anche con un'ora di anticipo dinanzi alle porte d'entrata per assistere al monologo del cronista di Anno Zero: metà di essi è dovuto restare all'esterno. C'è stata anche una contestazione, immediatamente zittita dai presenti: quella di Andrea Faccio, che si è presentato come singolo cittadino. Le proteste di Faccio si sono manifestate quando Travaglio ha virato il proprio discorso sull'argomento Protezione civile: «Ci è stato detto durante questi giorni di emergenza in Abruzzo che abbiamo la migliore macchina dei soccorsi al mondo – ha detto Travaglio – e che il disastro è stato gestito nel modo più consono possibile, quando invece le falle c'erano e solo Anno Zero le ha evidenziate».«Vai a fare demagogia da un'altra parte e abbi rispetto per il lavoro della Protezione civile – è insorto Faccio sventolando un ticket – ti regalo un biglietto aereo per l'Abruzzo: parti e vai a vedere che opera svolgono i soccorritori prima di parlare». Le considerazioni di Faccio sono state subito fischiate dalle centinaia di presenti, mentre Travaglio esortava il pubblico a non agitarsi.«Ero qui nel novembre 2007 – ha ricordato Travaglio – e oggi come allora c'è sempre una certa difficoltà a calare nel concreto il tema della legalità: ci sono però dei momenti come questo in cui è più semplice far emergere questo concetto. Oggi infatti è su tutti i giornali il tema della mancanza del rispetto delle regole, alla base del dramma degli edifici crollati all'Aquila, ma i fenomeni di devianza contagiano tutti i settori della nostra società. Ecco che quindi in Italia si assiste ad un fenomeno, quello dell'evasione fiscale, che non ha pari nel mondo: ovunque se non paghi le tasse vieni additato come il peggiore dei ladri qui chi tenta di farla franca viene visto come un furbo. Intanto l'azione pubblica per fermare questo malcostume è del tutto inefficiente: l'Italia è oggi a tutti gli effetti un paradiso fiscale. Solo lo 0,8 % degli evasori infatti sono condannati in tutti e tre i gradi di giudizio, e di questi solo il 2% realmente pagherà. A questo punto si capisce perchè ognuno di noi, di fatto, mantiene sulle proprie spalle un altro italiano che le tasse non le paga».


L'unità del centrosinistra: priorità solo per l'Italia dei Valori?


L'Italia dei Valori ritiene di poter riaprire anche a Turriaco la trattativa all'interno centrosinistra col difficile compito di riunire le varie anime, divisesi appunto anche sul nome del futuro primo cittadino. La tripartizione di liste nel centrosinistra altrimenti concretizzerebbe una straordinaria vittoria del centrodestra, un po' come successo nella vicina S. Pier d'Isonzo. L'Italia dei Valori dopo gli informali incontri sia con il PD che con l'altra lista civica del centro sinistra ha comunque affinato la propria squadra per le prossime elezioni amministrative, con i dodici candidati e eventualmente il candidato Sindaco, da presentare in caso di mancato accordo comune. Una squadra formata da persone di formazione eterogenea quanto a curricula professionali, culturali, esperienze amministrative e politiche con un programma di definizione e superpartes. L'ipotesi di presentarsi con un proprio candidato a Sindaco si configurerebbe anche alla luce dell'attuale empasse con il PD, primo interlocutore dell'Italia dei Valori, che ha dichiarato da un lato di richiedere il contributo elettorale dell'IDV appunto ma dall'altro anche di voler avere "mani libere" sulla squadra di governo, di fatto compromettendo ogni possibile fonte di collaborazione finalizzata alle elezioni comunali del prossimo giugno. Con l'altra lista civica con cui v'è invece una forte convergenza sia di programmi che di persone si profila un'alleanza subordinata, alla luce degli ultimi avvenimenti, al previo esperimento della conciliazione di tutti i soggetti all'interno del centro sinistra per esprimere un unico candidato Sindaco, quindi condiviso da tutti, e al fine precipuo di raggrupparsi unitariamente in una lista unica da contrapporre alla destra e alla Leganord, che rimangono i veri avversari di queste amministrative di Turriaco.

Giù la maschera!


Ieri le cronache locali hanno decretato il primo candidato Sindaco a Turriaco: Tiziano Pizzamiglio. Correrà per la lista civica di area centro sinistra "Il Paese in comune.Trasparenza nella partecipazione". Andrà veramente così?

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Turriaco: un po' di storia.


Turriaco, comune della Provincia di Gorizia, è considerato il cuore della Bisiacaria ovvero lo storico Territorio di Monfalcone dove si parla il bisiàc, un antico dialetto veneto. Il Comune copre una superficie di circa kmq 5 e conta pressappoco 2700 abitanti.Minime sono le tracce della presenza romana e riferibili soltanto a tombe per cremati, che dovevano essere ubicate nei pressi di qualche villa rustica.Nel Medioevo Turriaco era una villa, cioè un piccolo villaggio rurale dipendente dalla pieve di San Pietro (San Pier d’Isonzo); ciò è confermato dal documento più antico finora noto, del 1267, proveniente dalla cancelleria del Patriarca di Aquileia.Il toponimo sembrerebbe di origine slava e significherebbe “terra di pascolo dei bisonti”. Si può ipotizzare che il luogo fosse stato ripopolato da genti slave, chiamate dai Patriarchi nel X - XI secolo, dopo le devastazioni degli Ungari.Entro la prima metà del Cinquecento, o forse già alla fine del Quattrocento, fu edificata la chiesa votiva di San Rocco, successivamente demolita alla fine del Seicento.Tra Sei e Settecento furono costruiti il palazzo Priuli e l’attuale chiesa di San Rocco, che è oggi l’unico monumento degno di nota del paese dal punto di vista artistico in quanto conserva notevoli opere d’arte.Di un qualche interesse storico sono: il palazzo dei marchesi Mangilli, in stile liberty; la casa natale dei garibaldini Giuseppe Mreule, medaglia d’argento al valor militare (in via Garibaldi) e di Amedeo Venuti (in via Aquileia); la casa natale del prete-poeta Francesco Andrea Cosani (1772 – 1848)in via Oberdan; la casa Tonca, in via Aquileia, nel cui cortile vegeta ancora il gelso secolare piantato nel 1816 per commemorare la visita di Francesco I d’Asburgo. In via Oberdan si trova la Madoneta, un’edicola votiva eretta nel 1855 come ex voto per la cessazione dell’epidemia di colera e restaurata nel 1925; al posto del vecchio quadro, molto malridotto, è stata collocata una tela con Madonna col Bambino, opera di Silvio Cosolo (2000).Il Parco dell’Isonzo, con le attrezzature ginniche e ricreative e le indicazioni botaniche, attira sempre numerosi visitatori che vogliono godere della bellezza e della pace del luogo. Tratto da www.prolocoturriaco.it/il_paese.htm

martedì 14 aprile 2009

L'Italia dei Valori tende la mano solo a Tommasini!

Cinque liste per spingere Franco Tommasini alla conferma nel ruolo di sindaco. Ad ampliare ulteriormente la coalizione (comprendente anche Pd, Rinnovare Gradisca, Udc e una civica ispirata dal Pdci) è l’Italia dei Valori, che in una nota a firma del segretario provinciale Ugo Luterotti ha ufficializzato la propria posizione, peraltro ampiamente annunciata nei giorni scorsi su queste pagine.«L’Idv parteciperà alle prossime elezioni amministrative di Gradisca a sostegno del sindaco Tommasini – si legge nella nota – in alleanza con tutte le forze politiche e civiche che lo sostengono. In nome di una valutazione positiva dell’operato del sindaco e della sua giunta, uniamo le forze a sostegno di un programma amministrativo concordato nell’interesse della comunità. Tale comportamento responsabile di sostanziale unità nel segno della continuità vuole essere un segnale positivo per tutti gli elettori di Gradisca e garanzia di una futura amministrazione coesa ed efficiente».Nel suo intervento Luterotti tende la mano agli alleati dell’Udc, che nelle scorse settimane avevano manifestato qualche tentennamento di fronte alla possibile presenza nella coalizione di partiti giudicati piuttosto distanti politicamente come il Pdci e la stessa Idv: «Valutiamo positivamente l’accordo raggiunto a Gradisca con l’Udc locale e le altre forze della coalizione di centro-sinistra e lista civica che sosterranno il candidato», dice il segretario del movimento politico fondato da Antonio Di Pietro. L’Idv si prepara dunque a fare il suo debutto alle comunali di Gradisca: la sua sarà una lista composta da molti giovani, a cominciare dal capolista, il 27enne Alessandro Grandi. «Partecipiamo alle elezioni con l’intento di far vedere che a Gradisca ci siamo anche noi – ha detto il giovane referente Idv –, che con queste amministrative faremo partire un percorso che speriamo duraturo, perché l’obiettivo è consolidare la nostra presenza sul territorio».