sabato 31 ottobre 2009

Chi influenza l'influenza?


tratto dal sito nandodallachiesa.it:


E’ incredibile. Appena dopo avere letto che l’Italia è il paese più colpito dall’influenza suina (e avere provato le preoccupazioni del caso) mi è giunta questa mail, che invita a cercare maggiori informazioni sul sito www.marionegri.it. Leggetela e sconvolgetevi anche voi.

.... metti una sera a cena ...

La sera, il Ministro della salute Maurizio Sacconi rientra a casa. Si siede a tavola. Accanto a sé la moglie, Enrica Giorgetti.

Trascurando i dialoghi privati tra i due, è' credibile che parleranno anche di questioni legate al lavoro di ognuno? Sì. Bene.

Ma se lui dirige un Ministero, quello della salute, e lei è Direttore Generale di Farmindustria che rappresenta, diciamo, tutte le aziende farmaceutiche italiane, la conversazione tra moglie e marito assume contorni inquietanti? Sì.
Il Ministero della salute stabilisce, attraverso la AIFA (Agenzia italiana farmaci), i prezzi dei farmaci ma anche quali farmaci ritirare dal commercio e quali no e anche, per restare all'attualità, se rendere obbligatorio il vaccino contro il virus dell' A/H1N1 (conosciuto erroneamente come influenza suina) oltre che per le fasce, cosi dette a rischio, anche a soggetti tra i 2 e i 27 anni per un totale di 15,4 milioni di persone, considerando che il vaccino prevede due dosi significa che verranno acquistate 48 mln di dosi di vaccino pandemico, stiamo parlando di un giro d'affari che si aggira sui 10 miliardi di dollari e 600 milioni di dosi prenotate per tutto il mondo.
Per restare sull'attualità più stretta, si stanno acquistando circa 48milioni di dosi, un grande affare per le aziende e per Farmindustria che le rappresenta e che, come spiega il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" di Milano: "L'acquisto di 48 milioni di vaccini sarà una spesa non indifferente per le già malandate casse dello Stato e addirittura probabilmente inutile. Se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi non è necessaria. Esiste, certamente una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche».
Tutto questo, premettendo, che non ci sono elementi per dubitare della professionalità della dottoressa Giorgetti, laureata in Giurisprudenza, nominata Direttore generale di Farmindustria che fa capo a Confindustria, dopo essere stata direttore dei rapporti istituzionali e della comunicazione di Autostrade S.p.A. e direttore dell'Area strategica impresa e territorio di Confindustria, ma il fatto che sia moglie del Ministro della salute è un fatto che non garantisce ai cittadini alcuna certezza di imparzialità nella gestione della salute pubblica. Non si può, infatti, trascurare che Farmindustria, che riunisce oltre 200 imprese del farmaco operanti in Italia, nazionali e a capitale estero, è soggetta ai controlli del Ministero della Sanità/Salute, controlli che vanno da quelli sull'avvio dell'impresa, di natura sanitaria e non sanitaria sugli stabilimenti,
ai controlli sul prodotto a quelli sulla sua immissione in commercio e sulla presentazione del prodotto, a quelli sui prezzi, a quello sulla presentazione del farmaco in commercio (etichetta, foglio illustrativo e pubblicità) che riguarda la presentazione al pubblico del prodotto e le sue successive modificazioni ecc...
E mentre in Italia il fatto non è tale da guadagnarsi le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali e, di conseguenza di non suscitare l'indignazione di cittadini non informati, all'estero non è così. Per appurarlo basta leggere la britannica Nature, una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche, forse, in assoluto quella considerata, insieme a Scienze, di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale, fondata nel 1869, che il 7 agosto, in un dettagliato articolo dal titolo "Clean hands, please"(Mani Pulite, per favore) avverte: "...Per di più le connessioni tra i Ministeri della sanità e del welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l'associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche ... Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l'inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato". Nature, che, a differenza di quanto accade nel nostro Paese, dove la memoria viene considerata ingombrante, ricorda che gli scandali nel nostro Ministero della Salute abbiano origini lontane risalendo ai tempi dei De Lorenzo, dei Poggiolini, ecc. "Il Governo",conclude Nature "dovrebbe pensare due volte se può essere il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini".
Morale, triste morale: per ricordare cosa è avvenuto, e per apprendere cosa avviene in Italia,dobbiamo leggere la stampa estera.

venerdì 30 ottobre 2009

L'han fatta franca.


Cento milioni alle zone franche

La Commissione Europea ha autorizzato la costituzione di 22 zone franche urbane in alcune Regioni italiane con l'obiettivo di rivitalizzare i quartieri particolarmente svantaggiati.

Le agevolazioni stanziate da Bruxelles sono rivolte a 22 aree urbane svantaggiate e verranno erogate a decorrere dal prossimo gennaio 2010 per una dotazione complessiva di 100 milioni di euro. Il Ministro dello Sviluppo Economico Scajola ha sottolineato che la legge Sviluppo ha incrementato la dotazione per il potenziamento delle Zone franche urbane di ulteriori 50 milioni di euro l'anno per consentire l'individuazione di ulteriori aree svantaggiate. Il provvedimento della Commissione Europea rientra nelle iniziative tese a raggiungere la coesione economica e sociale. La misura incoraggia la creazione di attività economiche in quartieri svantaggiati, stimolandone l'occupazione sociale così da rivitalizzarli e riqualificarli ed a tal scopo sono previsti esenzioni su Ires, Irap ed Ici e sgravi contributivi sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti sino a 14 annualità per le piccole e microimprese.

mercoledì 28 ottobre 2009

Aiuto! Affondo all'Università!


ROMA - Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge per la riforma universitaria. Prevede un limite massimo di otto anni al mandato dei rettori, una distinzione netta di funzioni tra Senato e consiglio di amministrazione, la valutazione dei professori da parte degli studenti, la possibilità per gli atenei di fondersi tra loro. Il provvedimento introduce, inoltre, l'abilitazione nazionale per i professori associati e ordinari e la distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.

Il ddl inserisce "commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario". E' prevista l'introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra ministero dell'Istruzione e Tesoro: "i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza. Debiti e crediti saranno resi più chiari nel bilancio''.

Gli scatti di stipendio andranno solo ai "professori migliori". La riforma rafforza le misure annunciate nel decreto 180 in tema di valutazione dell'attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa, spiegano dal ministero, "si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi".

Entro sei mesi dall'approvazione della riforma, le università dovranno approvare statuti per l'organizzazione del sistema. In particolare è prevista l'adozione di un "codice etico" che al momento non esiste, con regole per "garantire trasparenza nelle assunzioni e nell'amministrazione". Il codice dovrà "evitare incompatibilità, conflitti di interessi legati a parentele. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del ministero".

Il nodo dei ricercatori "è l'aspetto che più mi sta a cuore", ha sottolineato Gelmini. "Occorre che i giovani non restino ricercatori a vita. Per questo - ha spiegato - abbiamo previsto due contratti triennali al termine dei quali si procede a una loro valutazione ed è poi facoltà dei singoli atenei trasformare i ricercatori in associati. In questo modo - ha concluso - si mette fine a un precariato che va avanti da anni e si favorisce il ricambio generazionale".

La riforma avrà priorità nell'utilizzo delle risorse derivanti dallo scudo fiscale, ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro Mariastella Gelmini. Venendo all'aspetto "economico", ha detto il titolare di Via XX Settembre, "i finanziamenti arriveranno con la finanziaria e sarà fondamentale la priorità data nella destinazione dei fondi del cosiddetto rimpatrio dei capitali alla riforma dell'università". Il ddl è "frutto di un lavoro di forte collaborazione con i ministri Tremonti e Meloni", ha sottolineato Gelmini, aggiungendo che il provvedimento varato, "che ha ricevuto una forte attenzione da parte del premier", arriva dopo una lunga gestazione e periodi di concertazione con tutto il sistema universitario".

"Vogliamo utilizzare i risparmi che si otterrannoper sostenere gli studenti più meritevoli, erogare borse distudio e promuovere i prestiti d'onore. Insomma - ha concluso Gelmini -vogliamo avviare una politica vera per il diritto allo studio".

La riforma è un "vero pastrocchio e avrà un difficile iter parlamentare", afferma Fabio de Nardis, responsabile nazionale università e ricerca di Prc-Se. "Il sistema di governo degli atenei verrà asservito agli interessi dei privati attraverso una riforma dei consigli di amministrazione, il ruolo degli studenti verrà ulteriormente ridimensionato e un colpo di accetta verrà sferrato sulla testa dei ricercatori precari".

martedì 27 ottobre 2009

Sul nucleare.


da LEGAMBIENTE

Nucleare: Scajola, entro 2018-2020 inizio produzione
Legambiente: “Ancora proclami.
Il Governo del “Fare” dica “Dove” vuol costruire le centrali”

“Basta con i proclami, il Governo dica esattamente dove vorrebbe costruire le centrali”.

Così Legambiente ha commentato l’annuncio del primo chilowattora prodotto con energia nucleare entro il 2018/2020, reso noto oggi dal Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola.

“Continuare ad annunciare l’avvio del nucleare non costa nulla, peccato non si riesca poi a capire concretamente in quali aree del Paese dovrebbero comparire gli impianti – ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Si è cominciato a parlare, infatti, dei 4 reattori Epr da realizzare uno al Nord, due al Centro e uno al Sud, ma non si specifica mai esattamente dove dovrebbero essere costruiti. Senza considerare che servono altri 4 reattori che il secondo consorzio dovrebbe costruire per arrivare al 25% di elettricità dall’atomo. Evidentemente si è consapevoli dell’opinione della popolazione e dei conflitti istituzionali e sociali che l’ipotesi di un reattore vicino casa potrebbe alimentare a prescindere dallo spauracchio dell’uso dell’esercito”.

“La strada intrapresa verso il nucleare costituisce evidentemente l’ennesima perdita di tempo rispetto ad una concreta riforma energetica, basata su efficienza e fonti rinnovabili, che possa far cresce.

lunedì 26 ottobre 2009

domenica 25 ottobre 2009

Succederà a Ronchi dei Legionari.


Riceviamo e pubblichiamo:

In vista delle prossime elezioni amministrative (2011) si profilerebbe all'orizzonte una serie di manovre e ribaltoni.

Centrosinistra.

Sembra non essere più sicura la ricandidatura dell'attuale primo cittadino: in casa PD dopo le "primarie" i "bersaniani", forti di un ottimo risultato locale, puntano a ridiscutere la sua candidatura. La proposta, a meno di novità regolamentari diverse, dettate dal PD regionale (retto dal eurodeputato Debora Serracchiani), va nel senso di introdurre il sistema della votazioni primarie anche per la scelta del candidato Sindaco.
Rifondazione comunista e Verdi non hanno sciolto ancora le proprie riserve mentre IDV si presenterà, forte di quasi un 11% ronchese, quasi sicuramente con un proprio candidato sindaco.

Liste civiche.

In tema di liste civiche vige la confusione più totale. Dopo il rimescolamento delle carte con la confluenza delle liste civiche Cittadini per Ronchi (ex illyani) e Forza Italia in quella di Progetto Democratico il loro futuro sarebbe quantomai incerto.
La Lista Borgata di Sole navigherebbe invece a vista, dopo esser confluita nell'UDC, alla ricerca di una precisa collocazione locale.

Centrodestra.

La lista Insieme per Ronchi (all'attualità atipicamente al governo con un assessore) sembra intenzionata a ripresentare la propria compagine, seppur poco confortata dagli ultimi risultati elettorali e da un corpus direttivo ormai smembrato.
Nel PDL, dopo l'uscita di un consigliere (confluito in Progetto Democratico), sarebbe sicura la presentazione di un candidato Sindaco al pari di quello della Lega Nord.