venerdì 28 gennaio 2011

Trasparenza & collaborazione: i tabù atavici del Comune di Turriaco.

 estratto dell'ARTICOLO de IL PICCOLO data 28 gennaio 2010
"Sulla Tav polemiche anche a Turriaco. Ma non, paradossalmente, sul percorso bensì sulla presentazione o meno del progetto ai cittadini. Ad accusare il sindaco di ''scarsa comunicazione'' era stato l'Italia dei Valori, che aveva denunciato la mancata illustrazione del tragitto ai capigruppo. Il sindaco Alessandra Brumat respinge ogni accusa. «Il progetto dell'Alta velocità-Alta capacità è stato presentato ai capigruppo. Lo è stato il giorno 17 gennaio, a una riunione a cui però l'Italia dei Valori non ha partecipato». Per questo si è ovviato convocando subito un secondo incontro. Interessante, continua il sindaco, è ancora una volta il comportamento del consigliere Pierugo Candido, «che non partecipa agli incontri con gli altri capigruppo. Curioso vederlo chiedere, il giorno 18 gennaio, la convocazione del Consiglio comunale ma disertare l’incontro dei capigruppo del giorno prima, in calendario da oltre sei mesi». Del resto, continua la Brumat, «in questo periodo il consigliere Candido non ha mai partecipato agli incontri durante i quali si dà forma all’ordine del giorno del Consiglio»".

COMUNICATO STAMPA

Il sindaco di Turriaco s'è scomposto per una riunione specifica sul tema della TAV, o meglio della nuova linea Alta velocità e Alta capacità Venezia - Trieste solamente in seguito alle pressanti e specifiche sollecitazioni del gruppo consiliare Italia dei Valori. IdV ha anche richiesto la copia di tutti gli atti relativi, presenti e passati: di questi ultimi nulla è stato ancora consegnato. Sono pervenuti, dopo quasi un mese dal loro deposito in municipio, quelli del 28 dicembre 2010. Questo è ancora una volta uno degli aspetti, ovviamente negativi, della trasparenza amministrativa come intesa dall' amministrazione comunale turriachese.
L'IdV ha dichiaratamente scelto di non partecipare più alle riunioni di capigruppo, assieme ad altre forze dell'opposizione, in quanto  in detta sede si sono surrogate ripetutamente funzioni precipue del consiglio comunale (es. piano rifiuti). Va detto - ma è palese - che è il consiglio comunale l'unica sede di discussione e di rappresentazione pubblica delle istanze civiche. La cittadinanza ha votato ed eletto dodici consiglieri comunali e non cinque capigruppo. Non esistono, pertanto, scorciatoie istituzionali. L'incontro del 24 gennaio, e non del 17 e 18 come affermato dal Sindaco, è, quindi, solo la naturale conseguenza della richiesta dell'Italia dei Valori. Se poi il Sindaco ci mette sopra "il cappello" di riunione di capigruppo, perchè fa comodo per imbastire una sterile polemica sui quotidiani, poco interessa all'IdV: ciò è il segno tangibile che, come spesso accade, i problemi veri della cittadinanza non rappresentano una priorità. E poi. Ci s'incarta con i propri regolamenti, quelli che dovrebbero garantire la funzionalità di tutti gli organi istituzionali. Atti vetusti, contraddittori, e abbisognanti di completa revisione.
A fronte di una improduttiva polemica, su un problema di rilievo come la TAV, per fortuna il merito è stato affrontato con l'assessore ai lavori pubblici, dott. Fabrizio Kranitz, che compiutamente ha compensato il deficit informativo con una precisa relazione di specie. La disamina del progetto preliminare di ITALFERR, che si occupa per conto delle ferrovie dell'iniziativa TAV, ha interessato, anche alla luce della recente riunione con l'assessore regionale Riccardi, le diverse e variegate implicazioni di localizzazione, valutazione d'impatto ambientale (VIA), e poi quelle legate all'urbanistica, all'edilizia, agli espropri, alla mutazione geologica territoriale, alle infrastrutture e occupazioni temporanee ricadenti sul comune di Turriaco. All'assessore l'Italia dei Valori ha  espresso una serie di preliminari osservazioni, giunte anche da diversi cittadini, assieme all'apprezzamento per l'ampia e diversa disponibilità riconosciuta in tema di TAV. Con lo stesso amministratore è fissato un nuovo incontro per lunedì prossimo venturo.

martedì 25 gennaio 2011

L'illegittimità della TARSU: 2010 e 2011. Ridateci i soldi!

OGGETTO:TARSU - illegittimità prelievo 2010 e 2011 - interrogazione con risposta scritta e in consiglio comunale ex art. 39 Regolamento consiliare e provvedimenti IRIS SpA
 
Al SINDACO
del Comune di TURRIACO
 
Al PRESIDENTE
di IRIS SpA
per il tramite del Comune di Turriaco

La lettura dell’art. 23 della Costituzione prevede: “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”; la riserva di legge ivi sancita rende pienamente legittima l’interpretazione per cui la TARSU diverrebbe  non più applicabile, in assenza di presupposto: una legge che ne preveda espressamente l’applicabilità. In questo quadro – applicazione TARSU - segnalo che, al 1 gennaio 2010,  tutti i regimi di transizione relativi sono decaduti.
L’art. 49 del D.Lgs. 22 del 5 febbraio 1997, cosiddetto “Decreto Ronchi”, al primo comma stabilisce che la tassa per lo smaltimento dei rifiuti è soppressa a decorrere dai termini previsti dal regime transitorio. La decorrenza dell’abrogazione del D.Lgs. 507 del 15 novembre 1993, coincide quindi con la decadenza del regime transitorio da disciplinarsi nel regolamento di attuazione. La sopravvivenza della TARSU quindi dipende ex lege solo ed esclusivamente dalla sopravvivenza di un regime transitorio che la proroghi espressamente. Un D.P.R. (il n. 158 del 27 aprile 1999) disciplinava il regime transitorio TARSU: gli enti locali erano tenuti a raggiungere la piena copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani attraverso la tariffa - TIA - entro la fine della fase di transizione, la cui durata era fissata nel massimo, inizialmente, in tre anni. Il termine prestabilito dal legislatore è stato più volte prorogato fino al 2006. Nel 2006 il Codice dell’Ambiente in tema di TARSU prevede l’emanazione di un regolamento di attuazione: questo all’attualità non è stato ancora emanato.
Il regime di proroga, necessario affinché la TARSU potesse esplicare i propri effetti , non è venuto quindi ad esistenza. Anzi. La legge Finanziaria 2007 implicitamente abroga il regime transitorio del D.P.R. 158/1999.
L’abrogazione appena citata fa mancare di fatto il fondamento della norma disciplinante il regime transitorio.
Nel 2009 però le “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente” cristallizzano un dato diverso: il nuovo regime transitorio come previsto dal Codice dell’Ambiente viene prorogato anche per il 2009.
E fino al 2009 la situazione appare in qualche modo giustificativa di un prelievo TARSU. Per le annualità 2010 e per il 2011 atteso che non esiste, invece, una norma che proroga il regime transitorio succitato l’applicazione della TARSU decade. Questa totale mancanza di normazione di specie comporta senza dubbio l’illegittimità del prelievo fiscale sopra detto in quanto le leggi di riferimento risultano abrogate. Per il 2010 e per il 2011 non è stata prevista una norma che legittimi l’applicazione della TARSU mancando, del tutto, una norma di proroga del regime transitorio. Per ciò detto la TARSU sì esiste ma diventa inapplicabile in virtù delle vacanze regolamentari citate.
Alla luce di quanto sopra esposto, e considerato, si chiede quali URGENTI risoluzioni intenda prendere la S.V. e la GIUNTA comunale.
Ad IRIS SpA si chiede, per l'anno 2011, di sospendere la riscossione dalla TARSU e, per il 2010, di procedere allo storno di ciò che è stato eventualmente indebitamente introitato in luogo dei profili di illegittimità sopra delineati.
 
Pier Ugo CANDIDO
_____________________________________
Consigliere comunale
Italia dei Valori - Lista Di Pietro
Turriaco (GO)

lunedì 24 gennaio 2011

TRASPARENZA. Il diniego nell'accesso ad atti amministativi.

Spettabile

Presidenza del Consiglio dei Ministri
COMMISSIONE per L'ACCESSO ai DOCUMENTI AMMINISTRATIVI
00187 Roma

p.c. Al COMUNE di TURRIACO
piazza Libertà
34070 Turriaco (GO)

Con la presente si segnala un probabile diniego di accesso ad atti amministrativi (vd. allegati): il tema è riferito alla materia edilizia - urbanistica e autorizzazioni correlate.

A fronte di una precisa e dettagliata richiesta consiliare il Sindaco giustificherebbe la negazione dell'accesso, o l'accesso tra varie e inconsuete  "peripezie" procedurali, adducendo motivi che gli scriventi, consiglieri comunali appunto, riterrebbero fuorvianti o quanto meno poco pertinenti all'ambito istituzionale di cui all'originaria istanza.

L'impedimendo d'accesso, così come in atti, limiterebbe di fatto il mandato istituzionale, pieno, dei sottoscritti consiglieri comunali richiedenti.
In questa sede si rammenta che è stato abbondantemente significato al sig.Sindaco come a più riprese la giustizia amministrativa ha sentenziato che “i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all'espletamento del loro mandato, ciò anche al fine di permettere di valutare -con piena cognizione- la correttezza e l'efficacia dell'operato dell'Amministrazione, nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio, e per promuovere, anche nell'ambito del Consiglio stesso, le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale".

E' stato pure evidenziato come "il diritto di accesso riconosciuto al consigliere comunale ha una ratio diversa da quella che contraddistingue il diritto di accesso ai documenti amministrativi riconosciuto alla generalità dei cittadini (ex articolo 10 del d. l.vo 18 agosto 2000, n. 267) ovvero a chiunque sia portatore di un "interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso" (ex art. 22 e ss. della legge 7 agosto 1990, n. 241). Mentre in linea generale il diritto di accesso è finalizzato a permettere ai singoli soggetti di conoscere atti e documenti per la tutela delle proprie posizioni soggettive eventualmente lese, quello riconosciuto ai consiglieri comunali è strettamente funzionale all'esercizio del proprio mandato, alla verifica e al controllo del comportamento degli organi istituzionali decisionali dell'ente locale (Cons. Stato, sezione quarta, 21 agosto 2006, n. 4855) ai fini della tutela degli interessi pubblici (piuttosto che di quelli privati e personali) e si configura come peculiare espressione del principio democratico dell'autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività (Cons. Stato, sezione quinta, 8 settembre 1994, n. 976)".
Alla luce di ciò detto, allegando gli atti già richiamati, si rimette a codesta spettabile COMMISSIONE ogni valutazione e determinazione di specie.
Distinti saluti.
Gruppo consiliare Il Paese in comune  - TURRIACO


f.to Tiziano PIZZAMIGLIO


Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro - TURRIACO

f.to Pier Ugo CANDIDO







venerdì 21 gennaio 2011

Luigi: il cattivo magistrato!



Ancora, l'ulteriore, l'ennesima accusa ingiusta, inverosimile, paradossale, accettabile solo perché ho visto ormai piombare sul mio corpo le cose più impensabili. Toccare i fili del potere criminale più profondo è significato riempire il percorso della mia vita di dinamite. Certe volte guardandomi dentro, tastando le mie forze, mi chiedo quanto posso resistere ancora a fronte di ingiustizie e violenze. Certamente perché ho la convinzione di aver agito nel rispetto della legge e della Costituzione, perché ho cercato di rendere segmenti di giustizia in un territorio intriso di tanta illegalità criminale e perché credo di farcela fino a quando avrò l'amore nel cuore, fino a quando la sete di giustizia non avrà placato la mia anima e il mio pensiero, quindi l'agire della mia vita. L'onestà e l'etica, del resto, sono state sempre il faro della mia vita.


La richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma non mi sorprende. Si tratta di uno dei circa 50 procedimenti penali ove sono stato indagato per la mia attività di PM in Calabria. Quando ho lavorato a Napoli solo 1 procedimento penale. L'isolamento istituzionale nell'amata terra di Calabria è stato devastante.


Mi difenderò, ovviamente, nel processo, senza alcuna immunità parlamentare, nella convinzione che magistrati sereni, equilibrati, autonomi e indipendenti non possano che riconoscere la correttezza del mio operato.


Non mi sottrarrò, comunque, alle spiegazioni pubbliche, racconterò la vicenda, l'assurdità dell'accusa e le troppe anomalie che caratterizzano le vicende che mi riguardano. Non avendo nulla di cui rimproverarmi e nulla da nascondere la pubblicità dei fatti non può che darmi, in definitiva, un po' di sollievo. Mi indagano da anni per le indagini che ho fatto. Mi devo sempre giustificare per le indagini che ho condotto sui colletti bianchi: su taluni politici, imprenditori, faccendieri, magistrati, appartenenti alle forze dell'ordine e ai servizi, mafiosi. La schiena dritta qualcuno me la vuol far piegare, ma non ci riusciranno. Chi nasce tondo non muore quadro. Ascoltate questa conversazione (http://www.youtube.com/watch?v=RzmS2RksFPA&feature=player_embedded): "ho detto tutto" direbbe Totò rivolgendosi a Peppino. La pubblicità a questo punto è la benvenuta. Mica devo nascondermi
da accuse come la corruzione, la concussione, il peculato o ruberie varie. Non tutti i mali, si dice, vengono per nuocere: da Salerno a Roma, da Napoli a Perugia - oltre al mio blog ove ho creato uno spazio dedicato - spero tutti gli atti siano presto pubblici. Il popolo nel cui nome è amministrata la giustizia si farà un'idea.


Mi accusano di aver acquisito i tabulati di alcuni parlamentari senza chiedere la prescritta autorizzazione alle Camere - non da letto ovviamente - di appartenenza. Solo un magistrato pazzo o ignorante - non certo un cattivo pubblico ministero come io sono stato - può acquisire i tabulati di utenze di parlamentari senza l'autorizzazione. E' come rubare una moto davanti a un plotone di poliziotti e carabinieri e pensare, poi, di farla franca. Tutti sanno che è necessaria l'autorizzazione, anche uno studente di giurisprudenza alle prese con l'esame di diritto costituzionale o procedura penale. Evidentemente quando ho acquisito quelle utenze non sapevo che fossero di parlamentari. Più volte polizia giudiziaria o consulenti chiedono al magistrato le acquisizioni di tabulati di cui non si conosce intestatario e/o usuario. Risparmiandovi i dettagli è un'accusa infondata dalla quale mi
difenderò innanzi al GUP con serenità e fierezza, assolutamente convinto della correttezza e doverosità del mio operato in quanto la legge è ancora uguale per tutti.


Quante cose vorrei dire su questa accusa infondata, la rabbia è anche forte quando sai di subire una profonda ingiustizia: dall'incompetenza territoriale - in quanto nei confronti di magistrati di Catanzaro per legge deve procedere la magistratura di Salerno -, al fatto che per l'acquisizione dei tabulati ero stato già indagato dalla Procura di Salerno e archiviato, alla circostanza che l'inchiesta nasce dalle segnalazioni di un magistrato (imputato per corruzione in atti giudiziari per l'avocazione del procedimento why not) e di un parlamentare (anche lui imputato per corruzione in atti giudiziari per l'illecita revoca del procedimento poseidone), al fatto che le indagini sono state dirette, sino al momento del suo coinvolgimento nell'inchiesta sulla protezione civile connection e alle sue dimissioni, dal Procuratore Aggiunto di Roma Achille Toro, a tante altre cose che è meglio non
rendere ancora pubbliche. Adesso è utile interrompere il racconto. Nominativi di persone coinvolte nelle indagini da me dirette e persone che hanno illecitamente ostacolato la mia attività di pubblico ministero compaiono nelle indagini recenti delle Procure di Firenze, Roma, Napoli e Perugia. Le stesse cricche, tutto torna, come in un circo del crimine. Negli ultimi mesi, più volte, sono stato sentito e in particolare presso la Procura della Repubblica di Perugia. Attendo con fiducia lo svolgimento di indagini molto delicate per avere un po' di giustizia per le tante ingiustizie subite e sperare, da cittadino di questo Paese sempre più avvolto dal puzzo del compromesso morale, che si apra uno squarcio sempre più grande nella cappa dominante dei poteri occulti.


Mi fermo qui, amiche e amici. Non mollerò, però, mai nella lotta per i diritti, per una politica con la P maiuscola, per la ricerca della verità, anche di quella giudiziaria che sembra sempre più difficile da raggiungere, tristemente per chi ha dato la vita per la toga ed è costretto a difendersi sol perché ha osato non girarsi dall'altra parte e non piegarsi al conformismo giudiziario.


Luigi de Magistris

Comparto Unico. IdV e il presidente dell'ANCI.

Comparto unico fvg/NOTA ANCI

Non bastava il colpo di mano del 19 dicembre scorso con cui il consiglio regionale ha approvato per legge il 90% degli incrementi retributivi ai dipendenti degli enti locali del Friuli Venezia Giulia, ora se esce anche il Presidente dell’ANCI, Pizzolitto, populisticamente affermando che le casse comunali sono vuote e che nessun altro aumento è dovuto. La causa, a detta sua, l’abolizione dell’ICI e i minori trasferimenti dallo Stato. E’ originale che il presidente dell’ANCI, al cui interno registra ondivaghe prese di posizione a favore e contro il comparto, accampi fuorvianti giustificazioni facendo ricadere sui ”suoi” dipendenti – quelli che gli assicurano l’efficienza che garantisce la sua nota e stimata visibilità istituzionale – conseguenze di matrice estranea al rinnovo del contratto di comparto. Se la massa salariale - il cui mistero è ancora inviolato -, cioè il costo totale dei dipendenti ee.ll. regionali è mal calcolata, va rifatta e gli aumenti di conseguenza cambiano. L’ANCI deve quindi prendere atto che la protesta, seguita e anche anticipata dalla proposta, è la naturale derivazione di un’impasse procedurale, sorretta da certa arroganza datoriale, non creata e voluta dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali. Va pure ricordato che i lavoratori pubblici, ”vittime inconsapevoli” di una non preventivata vacanza contrattuale, che dura da più di tre anni, raggiungono in Friuli Venezia Giulia standards ottimali di prestazioni di cui la politica, che registra costi sono ancora troppo esorbitanti, se ne avvale quotidianamente. Questo j’accuse di Pizzolitto ci pare fuori luogo per il merito, per il tempo e per il modo: guardi prima in casa sua e poi si rivolga al mondo.
Referente regionale Dipartimento EE.LL. & Welfare Italia dei Valori -    Pier Ugo Candido

lunedì 17 gennaio 2011

La NON collaborazione istituzionale: grazie Sindaco!

NOTA alla STAMPA

E' evidente che un atteggiamento come quello del Sindaco di Turriaco, con la Sua NON COMUNICAZIONE (purtroppo ricorrente) a tutti i consiglieri, di ciò che sta facendo in questo caso Reti Ferroviarie Italiane - RFI, e suoi partners, giova all'attuazione del progetto tout court: meno si sa e meno opposizione c'è. Questo modus operandi, anche inconsapevole, faciliterebbe un'esecuzione dei lavori sulla tratta ferroviaria VENEZIA TRIESTE senza grandi contrasti e utilità territoriali. Ricordo che per far passare queste opere, spesso devastanti sul piano ambientale ed economico, viene utilizzata la LEGGE OBIETTIVO, una legge liberticida fatta apposta per togliere alle comunità coinvolte ogni possibilità di far valere la propria volontà e i propri legittimi diritti.  I cittadini, le associazioni, gli enti locali hanno comunque 60 giorni di tempo per produrre osservazioni ed opposizioni scritte ai Ministeri competenti ed alla Regione Friuli Venezia Giulia. Grazie alla solerzia del Sindaco quasi trenta giorni sono già passati. Fa specie, quindi, questo modo di agire-  o meglio di non agire - del massimo rappresentante istituzionale, giacchè essendo destinatario di importanti atti come quelli citati, non si è premurato, in nome anche dei cittadini che dovrebbe utilmente rappresentare, di attivare l'Istituzione che elettivamente incarna; ciò avrebbe favorito una disanima attenta delle problematiche connesse all'imponente opera pubblica, come la nuova linea AV/AC, che va ad incidere e modificare radicalmente il territorio del basso isontino. Il suo silenzio non fa che favorire le decisioni "calate dall'alto".

Pier Ugo CANDIDO
consigliere comunale
Turriaco (GO)

martedì 11 gennaio 2011

Siamo in crisi!


(Fonte Adnkronos) - "La crisi non è finita, perché nel sistema economico internazionale sono ancora presenti molte delle fragilità messe a nudo dalla crisi". E' lo scenario tracciato da Pier Carlo Padoan, capo economista dell'Ocse, che riecheggia le valutazioni espresse ieri dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. All'ADNKRONOS Padoan sottolinea i tre elementi di preoccupazione sullo scenario globale. ''Il primo - spiega - è il "debito, che diversi Paesi europei devono ancora stabilizzare in modo definitivo mentre alcuni sistemi bancari restano esposti al rischio sovrano. Insomma, abbiamo avuto una enorme esplosione del debito pubblico, che ha sostituito il debito privato". "C'è poi - aggiunge - la cosiddetta 'guerra delle valute' che continua in assenza di accordi di cooperazione provocando squilibri globali: vediamo, ad esempio, Paesi emergenti alle prese con la creazione di inflazione e un tasso di cambio che si apprezza per via proprio dei forti afflussi di capitale". Per il capo economista dell'Ocse, il terzo elemento "è il ritorno degli aumenti vertiginosi dei prezzi delle materie prime energetiche e alimentari". Se quindi ''mettiamo assieme questi tre elementi - spiega Padoan - non possiamo che convenire che l'emergenza globale non è definitivamente passata". Lo scenario sembra così tornato alle posizioni pre-crisi di inizio 2008, ma Padoan sottolinea il valore degli interventi "di questi ultimi 2 anni che ci hanno permesso di evitare il baratro: subito dopo il fallimento di Lehman Brothers il mondo era su bordo delle depressione, non della recessione". "Il peggio - ricorda il capo economista Ocse - è stato evitato da interventi concordati ma se la gestione dell'emergenza è stata efficace è mancata invece la fase post-emergenza, con la ricostruzione di un sistema economico stabile. Il G20 ha funzionato bene durante la crisi ora bisogna rimboccarsi le maniche". "Se guardiamo alla storia delle crisi - sottolinea - è evidente che 'quando la casa brucia tutti aiutano a spegnere': dopo, tuttavia, quando servono decisioni più impegnative gli interessi nazionali cominciano a divergere". Padoan non è d'accordo con chi invoca un atteggiamento più duro nei confronti degli istituti di credito, escludendo interventi pubblici per il loro salvataggio: "Vorrei ricordare che una delle ragioni del fallimento di Lehman Brothers è stata la decisione delle autorità americane di staccare la spina, per dare un segnale ai mercati. Ebbene, abbiamo visto che questa scelta in realtà ha accelerato una reazione a catena". Ma ora, aggiunge, "per uscire dalla crisi non ci sono scorciatoie ma una exit strategy si poggia su tre pilastri: il primo è rappresentato da azioni di consolidamento fiscale per evitare che il debito pubblico sia una fonte di crisi per Paesi europei non solo periferici. Il secondo pilastro vede il completamento della 'pulizia' del sistema finanziario, mettendo a posto bilanci e definendo regolazioni che impediscano rischi eccessivi; un'operazione per la quale servirà qualche anno, i tempi di implementazione di Basilea 3 saranno lunghi". Infine, ''bisogna ritornare a crescere. E questa - dice Padoan - è la parte più difficile perché le ricette a nostra disposizione non operano nell'immediato ma nel medio termine". E aggiunge: ''Se gli europei si indebitano con i cinesi, che promettono di acquistare i loro titoli pubblici, può essere anche una fonte di crescita: dipende dalla destinazione che gli Stati daranno a questo debito'' commenta Padoan circa le ultime iniziative di Pechino, come il sostegno all'economia spagnola, attraverso l'impegno all'acquisto di 'bonos' di Madrid. La Cina ha fatto lo stesso negli Usa dove, ricorda, ''possedeva forti quote delle società di erogazione mutui Fannie Mae e Freddie Mac''. Ma ''il destino dell'Europa - aggiunge - deve restare nelle sue mani: la Cina non si deve sostituire agli europei'' nel definire le scelte del futuro prossimo. In ogni caso ''quello dei flussi di capitale a livello internazionale è il grande tema dei prossimi anni: più le economie si diversificano più diventano importanti i flussi di capitale fra le regioni. Pertanto - precisa Padoan - serve un sistema che li renda sostenibili, per far sì che siano orientati a lungo termine e siano veicoli di crescita''. Poi, sull'economia statunitense, dice: ''Certo, negli Usa si registra una ripresa ma la crescita è ancora ancora debole mentre il debito continua a salire a tassi insostenibili''. Più in generale, Padoan invita a un approccio 'costruttivo' al tema del default di qualche Paese: ''Non è un'ipotesi che mi fa paura di per sé - osserva - non ci vedo niente di strano nel considerarla, da una parte perché non è una prospettiva inevitabile ma anche perché è un evento che nella storia si è ripetuto in diversi modi: c'è il modo rovinoso, in cui tutto il sistema crolla, ma anche un modo 'controllato'''. Insomma, per il capo economista dell'Ocse l'insolvenza di un Paese ''è un'ipotesi da considerare se parte del suo debito diventa insostenibile: sarebbe miope dire che i default non esistono, sono una malattia, che peraltro è prevista nel sistema privato''. L'importante, conclude, è ''ricordare che ci sono gli strumenti tecnici e legali per far sì che gli effetti non siano rovinosi per il sistema economico''.

domenica 9 gennaio 2011

L'alta velocità del Comune di Turriaco. Sic!

OGGETTO:NUOVA LINEA AV/AC Venezia - Trieste Progetto preliminare tratta Portogruraro - Ronchi e nuova linea Ronchi - Trieste (VIA)


SINDACO
di Turriaco


Apprendiamo, ancora una volta solo dai quotidiani locali, dell'esistenza di un nuovo progetto che RFI, o chi per essa, ha presentato agli enti locali relativamente al tracciato AV/AC Venezia - Trieste e Ronchi- Trieste
.

Sembra che:
  • sia già avvenuta la trasmissione ufficiale dei documenti a Comuni e Provincia;
  • sia stato chiesto al Comune anche un parere ex art. 165 del l.gs. 163/2006.

Alla luce di ciò detto si chiede:
  •  copia di tutti gli atti relativi, legati alle soluzioni presenti, passate e future, sicuramente coinvolgenti Turriaco.
e si interroga il SINDACO
  • sulle determinazioni di merito, riferite all'oggetto, assunte o da assumere.



Gruppo consiliare IdV Lista Di Pietro

martedì 4 gennaio 2011

Il CORRIDOIO 5 e TAV: misteri del 2011.

Ripiomba sulla stampa locale il tema del "CORRIDOIO 5" e quello sulla TAV. Il consiglio comunale di Turriaco, e tanto meno i suoi consiglieri, non sono stati informati di un tanto. Solito mistero del tener chiusi gli atti nel cassetto?