lunedì 28 settembre 2009

Privatizzazione di IRIS: le ragioni di un NO!




Con i soli voti favorevoli del PD è passata a Turriaco la privatizzazione di IRIS - ramo gas/energia.


L’Italia dei Valori s’è opposta strenuamente, in Consiglio comunale a TURRIACO, contro la vendita a privati della multiutility pubblica IRIS - ramo energia e gas. Le ragioni del dissenso – dopo avere sentito anche la relazione del Presidente di IRIS e le insufficienti risposte alle domande poste – sono succintamente:

- la mancanza di un preventivo e progressivo dibattito con coinvolgimento pubblico: i cittadini, ad oggi, non ne sanno niente;

- l’evidenza per cui tutta l’operazione commerciale trascura il primo indice e criterio: il beneficio ai cittadini. Si parla di tariffe in regime di concorrenza e non diminuite, ciò a discapito di qualsiasi utilità sociale concreta e differenziale rispetto all’attuale situazione;

- la mancanza di un PIANO B: se l’operazione prevista non va a buon fine non è concepita una soluzione idonea ma soprattutto alternativa;

- la salvaguardia del principio “L’energia è pubblica e deve rimanere pubblica”: quindi non va privatizzata per far cassa (ripiano dei debiti del settore ambiente);

- la circostanza per cui il settore ambiente è partito con l’handicap: il deficit che via via s’è accumulato nasce probabilmente dalla circostanza che il sistema del “porta a porta” è partito bruscamente senza che fossero ultimati gli impianti di compostaggio, selezione e trasferimento; ciò ha comportato il ricorso a soggetti/impianti terzi fuori provincia/regione con costi ed oneri elevati;

- l’assenza totale di garanzie sui livelli occupazionali: da nessuna parte degli atti presentati è citato un richiamo all’art. 2112 del codice civile che possa effettivamente porre paletti a salvaguardia dei lavoratori dipendenti;

- l’assenza di un piano industriale relativo alle nuova azienda Newco Ambiente che si vuol costituire dalle ceneri di Iris Isogas e Energia elettrica;

- la circostanza per cui i Comuni, che un anno fa potevano vendere a AMGA Udine (ma l’operazione venne rifiutata perché AMGA offriva solo partecipazioni azionarie – non meglio quotate – in cambio della vendita) ora sono costretti a farlo a dei privati pare solo per operazioni di indebitamento: l’originalità, tra l’altro, della vendita sta proprio nel fatto che un anno fa non si poteva vendere alla società pubblica udinese per le ragioni evidenziate sopra (in parentesi) mentre oggi lo si farebbe alla cieca mettendo sul mercato i “gioielli di famiglia”: liquidando con moneta sonante i soci privati, e quelli pubblici con una partecipazione azionaria in Newco Ambiente, di cui non si conosce la consistenza;

- l’apparente mancato CONTROLLO ANALOGO: quello per cui è postulato un rapporto che lega gli organi di una società partecipata con l’ente pubblico affidante il servizio, in modo che sia l’ente a indirizzare tutta l’attività sociale dell’attività partecipata, e non il contrario; deve trattarsi di una relazione equivalente ad una subordinazione gerarchica che sussiste solo si verifica il controllo gestionale e finanziario stringente dell’ente pubblico sul soggetto societario;

- le incongruenze contenute nel documento di AVVISO AL PUBBLICO per formulare una manifestazione di interesse per l’acquisto dei rami energetici – reti distribuzione: IRIS nella lettera di procedura dispone delle prescrizioni fittizie (livelli occupazionali, sedi, offerte etc. etc.) in quanto subito dopo inserisce la clausola “salvo il diritto di disporne diversamente”; è evidente che con la politica aziendale del “ vale tutto e il contrario di tutto” non se ne esce e ciò preoccupa quanto a tutela dei cittadini e dei lavoratori occupati;

- il non aver investito, in tutti questi anni, in politiche aziendali di sviluppo alternativo: nessuna linea di business è stata ideata nel campo delle energie alternative e dell’efficienza energetica; le professionalità interne potevano essere impiegate per attivare, ad esempio, un servizio ESCO (Energy saving company) nei confronti dei Comuni soci, col risultato di progettare ed installare impianti (riscaldamento, illuminazione pubblica, fotovoltaico, etc.) che si sarebbero ripagati nell’investimento con i risparmi ottenuti sulla bolletta energetica;

- l’incertezza sulla vigilanza della manutenzione delle reti di distribuzione che rimarranno pubbliche allorché verrà messa in vendita IRIS al miglior offerente;

- l’apparente mancanza di trasparenza negli atti: a specifica richiesta di produzione di documenti utili alla disanima della vicenda aziendale (delibera dell’assemblea dei soci di IRIS del 30.09.2008 in cui s’è dato mandato alla vendita) non è stato consegnato alcunché nella seduta di Consiglio comunale del 25 settembre scorso.

giovedì 24 settembre 2009

(S) vendita di IRIS: le nostre richieste preventive.



Comune di Turriaco
Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

Turriaco 24 settembre 2009

Al SINDACO
del Comune di TURRIACO

Ai CAPIGRUPPO consiliari
Comune di TURRIACO

Oggetto: ordine del giorno del Consiglio Comunale del 25 settembre 2009 - presunta proposta di delibera relativa all’operazione di cessione da parte di Iris – Isontina dei rami d’azienda di gas ed energia – nota urgente.

Il sottoscritto consigliere comunale

- atteso che ad oggi non è ancora in possesso delle bozze di proposte di deliberazioni consiliari della seduta prevista il 25.IX.2009;
- data l’importanza dei temi da trattare (in specie i numeri 5 e 6 dell’ordine del giorno) che richiedono straordinario approfondimento di merito;
- sulla base quindi del mero ordine del giorno, pervenuto il 22.IX.2009 e di fatto ancora in via presuntiva;
chiede

la votazione per punti separati della proposta di delibera relativa all’operazione di cessione da parte di Iris – Isontina dei rami d’azienda di gas ed energia:

a) proroga contratto di concessione/affidamento di distribuzione di gas in questo comune dal 1.1.2010 al 31.12.2010;
b) canone di concessorio per la distribuzione del gas;
c) linee guida relative all’operazione di cessione da parte di IRIS – Isontina Reti Integrate e Servizi SpA dei rami d’azienda energetici;
d) rinvio dell’approvazione degli indirizzi in materia di organizzazione del ramo d’azienda “ambiente”.

Qualora, in detta proposta, fosse previsto - n°5 del ordine del giorno pervenuto – anche il mandato al Sindaco al perfezionamento della procedura come dai punti precedenti, si chiede anche in questo caso votazione separata.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
Pier Ugo CANDIDO

mercoledì 23 settembre 2009

A tutto gas!


Comune di Turriaco
Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

Turriaco 22 settembre 2009

Al SINDACO
del Comune di TURRIACO

Oggetto: Interrogazione.

In tema di caro-bollette del gas per uso domestico è evidente che l’aumento è in parte dovuto alla corsa al rialzo dei prezzi dei combustibili che ha fatto lievitare le tariffe. Per altro aspetto, in tante realtà locali italiane, è stato verificato invece, anche con indagini specifiche e di varia natura, che vi era inoltre un progressivo incremento dei consumi non del tutto comprensibile: un cattivo funzionamento, dovuto alla vetustà dei rilevatori del consumo di gas, ne era causa.
Ciò detto lo scrivente interroga, anche per quanto disposto dal comma 6 dell’art 14 dello statuto comunale, il Signor Sindaco per sapere se:
· il tipo di contatore delle civili abitazioni è di tipo volumetrico o venturimetrico;
· il tipo di tolleranza di lettura è conforme a quella dettata dal decreto ministeriale pubblicato sul supplemento ordinario n. 97 alla Gazzetta Ufficiale del 15 aprile 2006;
· sono stati censiti, in Turriaco, i contatori del gas con certa vetustà;
· sono state fatte, in Turriaco, da parte della società pubblica di erogazione del gas, idonee verifiche, anche a campione, sulla precisione nella rilevazione dei contatori di consumo domestico di gas;
· sono state rilevate imprecisioni di sorta nella rilevazione dei consumi e adottate precise misure operative.

Cordiali saluti.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
Pier Ugo CANDIDO

Precari!




Comune di Turriaco

Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

Turriaco 22 settembre 2009


Al SINDACO

del Comune di TURRIACO

Oggetto: Interpellanza.

L’inizio del nuovo anno scolastico ha riproposto la tragica situazione dei precari della scuola, il cui lavoro, nel modello organizzativo di riferimento, è da sempre essenziale per un buon funzionamento del “sistema scuola”. Non è irrealistico supporre che la “riforma Gelmini” possa prefigurare un processo di dismissione collettiva di professionalità con danni incalcolabili per le famiglie italiane e per la formazione latu sensu intesa.

Interpello il Signor Sindaco:

· per conoscere le iniziative della Giunta comunale a sostegno della stabilizzazione dei precari della scuola;

· per conoscere le iniziative poste in essere localmente contro l’applicazione della riforma Gelmini;

· per conoscere le iniziative poste a salvaguardia della preaccoglienza per l’ a.s. 2009-2010 presso l’Istituto comprensivo Pieris Turriaco San Canzian d’Isonzo.

Cordiali saluti.

IL CONSIGLIERE COMUNALE

Pier Ugo CANDIDO


martedì 22 settembre 2009

A tutto gas!

Comune di Turriaco
Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

Turriaco 22 settembre 2009

Al SINDACO
del Comune di TURRIACO

Oggetto: Interrogazione.

In tema di caro-bollette del gas per uso domestico è evidente che l’aumento è in parte dovuto alla corsa al rialzo dei prezzi dei combustibili che ha fatto lievitare le tariffe. Per altro aspetto, in tante realtà locali italiane, è stato verificato invece, anche con indagini specifiche e di varia natura, che vi era inoltre un progressivo incremento dei consumi non del tutto comprensibile: un cattivo funzionamento, dovuto alla vetustà dei rilevatori del consumo di gas, ne era causa.
Ciò detto lo scrivente interroga, anche per quanto disposto dal comma 6 dell’art 14 dello statuto comunale, il Signor Sindaco per sapere se:
· il tipo di contatore delle civili abitazioni è di tipo volumetrico o venturimetrico;
· il tipo di tolleranza di lettura è conforme a quella dettata dal decreto ministeriale pubblicato sul supplemento ordinario n. 97 alla Gazzetta Ufficiale del 15 aprile 2006;
· sono stati censiti, in Turriaco, i contatori del gas con certa vetustà;
· sono state fatte, in Turriaco, da parte della società pubblica di erogazione del gas, idonee verifiche, anche a campione, sulla precisione nella rilevazione dei contatori di consumo domestico di gas;
· sono state rilevate imprecisioni di sorta nella rilevazione dei consumi e adottate precise misure operative.

Cordiali saluti.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
Pier Ugo CANDIDO

L'acqua è bene pubblico!


La posizione di IdV nazionale.

L'acqua è un bene non sostituibile e un diritto. Non si può fare mercato dei diritti, questa mercificazione dell'acqua colpisce in queste ore “Sorella acqua” ad Assisi. San Francesco d'Assisi, santo patrono d'Italia che ha cantato nelle sue lodi la bellezza di “Sorella acqua”, resterebbe amareggiato se dovesse apprendere che venisse privatizzata e inserita in un processo internazionale di privatizzazione che costituisce il nuovo affare del terzo millennio.

L'acqua in mano a multinazionali private è il nuovo petrolio, con conseguenti costruzioni di rapporto di potere nel mondo intero. Per questo Italia dei Valori ha sempre sostenuto la battaglia per la pubblicità dell'acqua, e abbiamo fatto nostro, condiviso e sottoscritto, quanto contenuto nella proposta di legge di iniziativa popolare che ha raccolto ben 400 mila firme. Siamo relatori di questa proposta di legge, ma nonostante questo va avanti questo scellerato percorso di privatizzazione dell'acqua.

Ecco perché condividiamo i 5 punti di Padre Alex Zanotelli. Condividiamo la sua richiesta di protestare, come protestiamo da tempo, contro la decisione del governo. Protestiamo perché ritarda la discussione in Parlamento della proposta di legge di iniziativa popolare per una gestione pubblica e partecipata dell'acqua, fatta dormire in commissione Ambiente della Camera in dispregio della volontà espressa da ben 400 mila cittadini elettori.

Chiediamo con insistenza, come chiede anche Padre Alex Zanotelli, alle altre forze politiche di opposizione che dimostrino di essere opposizione anche in questa circostanza, e dicano la loro sulla gestione dell'acqua e sulle paventate modifiche alla 23 bis.

A livello locale siamo impegnati con i nostri consiglieri comunali, provinciali e regionali perché ci sia sul tema dell'acqua, come bene comune e diritto, un dibattito e una presa di posizione, e perché si dichiari con molta forza che il servizio idrico sia privo di rilevanza economica, cioè sottratto alle logiche del profitto.

Cosi Padre Alex ci ha chiesto, abbiamo premuto, premiamo e premeremo ancora sui consigli comunali perché facciano la scelta dell'Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico. E' l'unica strada che ci rimane per salvare l'acqua.

Credo che Padre Alex Zanotelli, opportunamente, ci invita a partire dal basso. In attesa di poter costruire un'alternativa di governo che faccia della pubblicità dell'acqua uno dei punti qualificanti, dal basso, dalle realtà locali e dall'opposizione continueremo a sostenere che l'acqua sia un diritto fondamentale umano e uno strumento per salvare la nostra democrazia: in breve tempo scopriremo che le mortificazioni delle democrazie nel mondo, a causa dello strapotere dei padroni del petrolio, saranno sostituite dalle mortificazioni da parte dei proprietari privati dell'acqua.

IRIS si (s)vende!


Il prossimo consiglio comunale di Turriaco - ore 21.00 del 25 settembre 2009 - tratterà tra l'altro la vendita del ramo energia di IRIS SpA e degli equilibri di bilancio.

lunedì 21 settembre 2009

AMIANTO: mai più!


Sollecitando il Comune di Turriaco ad una maggior attenzione sul tema dell'amianto, e suo smaltimento dagli edifici privati, ecco che la Provincia ha nuovamente sovvenzionato, pro quota, detti interventi di bonifica: gli interessati devono rivolgersi agli uffici comunali per la richiesta specifica.

Si riporta un recente articolo de "IL PICCOLO" in merito al problema suesposto e che IdV Turriaco ha più volte sollevato:

LA PROVINCIA RILANCIA IL PIANO ANTI-AMIANTO ACCOLLANDOSI IL 50% DEI COSTI

Via i tetti in eternit con 216mila euro

L’intervento sugli edifici privati affidato a due ditte venete

di LUIGI TUREL


Aveva tolto la copertura in eternit dal pollaio. E poi anche quella del box dove ripone tuttora gli attrezzi per curare il piccolo orto. Gli ondulati in fibra di cemento-amianto poi li aveva accatastati in un angolo del giardino ricoprendoli con un telo ormai smangiato dal sole e dal vento. Non se l’era sentita di disfarsi delle tettoie abbandonandole dietro i cespugli che affiancano la strada di campagna.È arrivato il momento, per lui, di poter eliminare quella copertura con tutti i crisimi della sicurezza. Per quei 10 metri quadrati di copertura in eternit pagherà solo la metà del costo di rimozione: 242 euro. L’altro 50% sarà a carico della Provincia. Non solo. Per lui, che coltiva l’orto per gustare le primizie e che continua ad avere galline per poter portare in tavola uova di giornata, neppure il tormento di fare la trafila tra un ufficio e l’altro per venire a capo dell’iter burocratico dello smaltimento. A tutto, dal contattarlo al lavoro finito, ci penserà il personale di un’associazione temporanea di imprese tra la Nestambiente di Padova (fa parte del gruppo AcegasAps) e la Nuova Amit di Venezia.La Provincia, dunque, rilancia sul progetto di smaltimento di eternit da edifici privati, un progetto che all’esordio lo scorso anno aveva fatto da battistrada in Italia. Un progetto che è stato ampliato per contribuire all’eliminazione di coperture anche da edifici pubblici da parte dei Comuni. E dopo i 100mila euro accantonati due anni fa (non è rimasto un centesimo mentre da evadere sono rimaste un terzo delle 330 domande presentate), l’Amministrazione provinciale ha messo sul piatto altri 116mila 666 euro (e per altrettanti concorreranno i privati).Quattro i concorrenti che si sono fatti avanti: con la Edilanzutti di Remanzacco che si era aggiudicata il primo appalto, la Servizi funzioni ambientali di Cazzago di Pianiga (Venezia), un’Ati con capogruppo l’impresa Moschioni di Palmanova e l’Ati Nestambiente-Nuova Amit. Incrociando i punti assegnati ai singoli progetti tecnici e ai ribassi fatti, ieri la commissione presieduta dal dirigente del settore Tutela territorio e ambiente Flavio Gabrielcig e composta dall’architetto Franco Lenarduzzi e dal dottor Pierpaolo Tonzig con Roberto Cocianni nel ruolo di segretario, ha aggiudicato l’appalto - intanto in via provvisoria - all’Ati Nestambiente-Nuova Amit che ha offerto uno sconto del 12%. Che non era il massimo ribasso sul prezzo base: Edilanzutti e Moschioni, infatti, avevano offerto uno sconto rispettivamente del 25,70 e del 20% (la Edilanzutti non era andata oltre l’11,66%).«C’è sempre stato l’interesse verso questa iniziativa, e la riprova è nel numero di richieste che non siamo riusciti a soddisfare con il primo appalto. Adesso la priorità va data alle domande inevase, verificando prima di tutto se i cittadini che l’avevano presentata siano ancora intenzionati a rimuovere le coperture in eternit», dichiara l’assessore all’Ambiente Mara Cernic. Aggiunge: «I privati, quelli che si sono fatti avanti, hanno dimostrato di avere coscienza di quanto sia micidiale questa fibra in amianto. Piuttosti che eliminare le tettoie abbandonandole nei boschi o nei fiumi, affrontano la metà della spesa».
La Provincia si accolla il 50% della spesa. Inoltre è stata introdotta una novità: l’eliminazione delle lastre non solo dai tetti ma anche quelle depositate a terra.

giovedì 17 settembre 2009

L'acqua è un bene pubblico! Ciò è chiaro a tutti in provincia di Gorizia?

Riportiamo intessanti spunti di riflessione:

1- La legge n° 133 del 2008 cosa comporta?
La 133 non fa altro che convertire in legge il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112.

2- Ma allora cosa dice questo d.l. n°112?
La 112 "reca disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria".
Nel nostro caso - acqua pubblica & sua dismissione - ci interessa specificatemante l'articolo 23 bis, che prevede il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara entro il 31/12/2010.

3- Cosa succederà esattamente il 31/12/2010?
Entro quella data tutte le concessioni che non rispettano il criterio della gara pubblica cesseranno. Questo darà la possibilità ai privati di mettere le mani sulla gestione dei servizi idrici locali.

4- La privatizzazione converrà al cittadino?
Assolutamente no. Il motivo è semplice, mentre un Ente pubblico si muove nell’ambito del diritto pubblico, una SpA, anche se a totale capitale pubblico, rientra in quello del diritto privato. E' bene precisare che stare nell’ambito del diritto pubblico o in quello del diritto privato non è assolutamente la stessa cosa in termini di conseguenze per chi usufruisce del servizio: essere azienda di diritto privato significa dover rispondere all’obiettivo di produrre utili, mentre un Ente pubblico assume come vincolo il pareggio di bilancio.

5- Ci sono già stati aumenti delle tariffe in seguito a privatizzazioni della gestione del SII (sistema idrico integrato)?
Ebbene sì, l'esempio più eclatante è la Toscana, regione in cui numerosi comuni hanno affidato la gestione del SII a società miste che, puntando all'ottenimento del massimo guadagno, hanno aumentato le tariffe, diminuito la manutenzione e ridotto gli organici. Il risultato è che tra le prime 3 città per le bollette più care, 2 sono toscane (Arezzo e Prato, come riporta l'articolo uscito in data 15/11/2008 sul Nuovo Corriere di Prato "A Prato non c'è il mare, ma l'acqua è salata").

6- Quindi porsi contro la privatizzazione è solo per motivi economici?
No. L'acqua è un bene primario, essenziale per la vita degli individui e degli ecosistemi. L’acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell’umanità, un bene pubblico che appartiene a tutti, non una fonte di ricchezza per imprenditori e società. Dal nostro punto di vista tutto ciò è inaccettabile.

7- Come impedire questo processo?
Nell'unico modo possibile, cioè modificando lo statuto comunale. L'obiettivo è presentare in comune una proposta di delibera in cui si chiede di riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica. Questa definizione è pienamente legittima, in quanto l’Unione Europea demanda ai singoli Stati membri il fatto di definire quali siano i servizi a rilevanza economica e quali privi di rilevanza economica e la normativa del nostro Paese non si è mai pronunciata esplicitamente in questa direzione. Con tale operazione, il Comune avrà la potestà di decidere quale forma gestionale intenderà adottare per la gestione del servizio idrico in quanto servizio privo di rilevanza economica, e, quindi, scegliere di affidarlo direttamente ad un’Azienda da esso costituita. Infatti, con la sentenza n. 272 del 27 luglio 2004 la Corte Costituzionale è intervenuta nell’ambito della normativa che disciplina i servizi pubblici locali. Secondo la Sentenza citata, infatti, “il titolo di legittimazione per gli interventi del legislatore statale costituito dalla tutela della concorrenza non è applicabile a questo tipo di servizi, proprio perché in riferimento ad essi non esiste un mercato concorrenziale”.
Il legislatore statale, quindi, in materia di servizi può legiferare soltanto in riferimento al tema della “tutela della concorrenza”, tutto il resto è demandato al livello locale.

martedì 15 settembre 2009

Uguaglianze & disuguaglianze.


di Antonio Di Pietro.

Roma capitale d'Italia è tra le grandi città che hanno bisogno di ascolto. I grandi agglomerati sociali manifestano per primi i segnali di disagio sociale che in realtà sono del Paese intero. Le grandi metropoli sono le antenne del cambiamento, le precursori dell'evoluzione, o dell'involuzione sociale, tecnologica, economica, etica.
"Roma contro l'intolleranza e tutti i razzismi" è lo slogan della fiaccolata che si terrà giovedì 24 settembre, alle 19,00, da piazza SS. Apostoli al Colosseo a cui Italia dei Valori aderirà, coerentemente con i propri valori culturali e politici che proclama ogni giorno.

Il razzismo, l’intolleranza, l’odio per chi è diverso dal proprio modo di pensare e di vivere, sono stati la linfa che ha alimentato le tragedie e gli orrori peggiori del XX secolo.
Poiché la Storia è sovente costituita da corsi e ricorsi, c’è l’obbligo morale di non dimenticare e di opporsi con tutte le proprie forze ad ogni forma di discriminazione, violenza e negazione dei diritti.
Il razzismo è un male molto pericoloso perché, come un virus estremamente contagioso, è in grado di passare da un individuo ad un altro con grande velocità. Sovente assume forme assai diverse e di volta in volta prolifera all’ombra della degenerazione dei concetti di nazione, religione, politica e morale.
Esiste però un minimo comune denominatore che consente di individuarlo sotto le forme più disparate e di combatterlo: l’odio e la violenza che inevitabilmente produce.
A Roma si sono verificati una serie di episodi di violenza che hanno visto vittime persone alle quali gli aggressori rimproveravano un orientamento sessuale diverso dal loro.
Contro questo odioso fenomeno è giusto e doveroso che le istituzioni, la politica, ma soprattutto la società civile scendano in piazza per gridare con voce forte e chiara tutta la loro riprovazione e condanna.
Se questo non avvenisse si rischierebbe di alimentare con l’indifferenza l’odioso fenomeno del razzismo, ponendo le basi per il verificarsi di nuovi episodi di discriminazione e di violenza che oggi hanno come motivo scatenante l’omofobia, ieri avevano il colore della pelle, e domani potrebbero avere come scusa il colore dei capelli o il modo di vestire.
Proprio perché credo profondamente nell’articolo 3 della Costituzione Italiana che proclama l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, aderisco pienamente e senza riserve alla fiaccolata del 24 settembre contro l’intolleranza e tutti i razzismi e in qualità di parlamentare e presidente di un partito politico quale l’Italia dei Valori, prendo solenne impegno a favorire quanto prima l’approvazione di una legge nazionale contro l’omofobia e a realizzare ogni provvedimento che consenta di affermare la cultura delle pari opportunità e del pieno rispetto dei diritti da parte di ogni cittadino.

venerdì 11 settembre 2009

Brunetta bluff!


da L'Espresso 10.09.2009 di Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli

I benefici effetti prodigiosi della 'cura Brunetta' per i fannulloni della nostra pubblica amministrazione sono il fiore all'occhiello di questo governo. Della sua terapia miracolosa, il ministro figlio di un venditore ambulante veneziano è riuscito a convincere tutti, dagli statistici agli stessi politici d'opposizione. Per la gente comune, grazie a lui l'impiegato lavativo è stato rimesso in riga. D'altronde come interpretare altrimenti il mirabolante meno 40 per cento di assenze per malattia propagandato a più riprese dal suo ministero? La realtà, però, è diversa dai fuochi d'artificio alla festa del Redentore. E poche coraggiose voci fuori dal coro fra gli statistici del nostro Paese sgonfiano quei numeri, ridimensionando l'ormai celebre effetto-Brunetta. Che si fonda su tre pilastri di cartapesta.

Il primo: l'analisi si limita agli enti che ci tengono a farsi belli della propria virtuosità (mentre gli asini se la battono). Il secondo: nei suoi conti mancano all'appello grossi pezzi dell'apparato statale - come l'istruzione e le forze di polizia - nonché ministeri o comuni importanti. Il terzo: le sue statistiche tagliate con l'accetta spesso finiscono col premiare chi non se lo merita e punire chi non ha colpa. Senza dimenticare che gli stessi dati del ministero iniziano a riconoscere che 'l'onda' si sta ritirando.
Riflusso napoletano
Che il travet non abbia più così paura degli strali di Brunetta, infatti, è proprio il suo ministero a raccontarcelo. La riduzione delle assenze per malattia registrata a settembre dello scorso anno, quando si era raggiunto il meno 44,6 per cento, è stato il picco dal quale poi non si è fatto altro che scendere. In modo graduale, ma inesorabile: meno 41 a novembre, meno 33 ad aprile, meno 27 a giugno, per finire con il meno 17 di luglio. Mai come in quest'ultimo mese ci sono state tante amministrazioni che hanno invertito la tendenza, col meno che si è andato trasformando in più. Al Comune di Napoli le assenze si sono impennate del 30 per cento, nonostante il fatto che a palazzo San Giacomo i dipendenti siano diminuiti. Anche l'altra grande città del Regno delle due Sicilie, Palermo, si distingue per la propria indifferenza al ministro-castigatore. Con una particolarità: fra gli uffici che hanno lavorato meno, negli ultimi quattro mesi dell'anno scorso, ci sono quelli addetti a raccogliere soldi per il Comune (servizio Tributi e Tarsu). Alla faccia della lotta all'evasione. Sempre stando ai numeri ministeriali, non è che a Nord se la passino meglio. A Parma, per esempio, chi lavora in Comune a luglio se l'è squagliata: più 32 per cento, rispetto allo zero di giugno e al meno 21 per cento di maggio. E il malcostume non cambia se ci spingiamo ancora in su, per fare tappa in un paesino brianzolo piuttosto noto: ad Arcore, dove il premier ha casa, le assenze sono salite del 27 per cento rispetto all'anno scorso. In barba al suo illustre e industrioso cittadino.
A scoppio ritardato
L'afflosciarsi dell'effetto Brunetta è però solo una parte di quello che il ministro non dice. Se oggi il fannullone italiano inizia a essere una specie protetta, non è solo merito suo (anche se lui se lo arroga tutto). Come dimostrano i dati della Ragioneria generale dello Stato, è già da fine 2004 che si verifica nella popolazione dei dipendenti pubblici una concreta diminuzione di chi si dà malato. Ovverosia già molto prima dell'era post Brunetta del pubblico impiego . Alla Provincia a Pisa lo sanno bene: dall'inizio del 2005 l'ente toscano è riuscito nell'impresa di abbassare del 20-30 per cento il tasso d'assenteismo. "Tutto quello che potevamo recuperare l'abbiamo recuperato, motivo per cui ora le assenze oscillano di mese in mese, seguendo cause fisiologiche come il tempo o i cicli influenzali", dice il direttore generale Giuliano Palagi, non curandosi del più 17,5 per cento fatto segnare a luglio.
Al di là di questa 'appropriazione indebita', cosa più grave nel bluff mediatico del ministro-economista è la mancanza di attendibilità dei dati che diffonde ogni mese. "Le sue cifre aprono una finestra solo su una parte del panorama della nostra pubblica amministrazione: quella migliore", fa notare Giulio Zanella, ricercatore all'Università di Siena e firma del sito di economisti noisefromamerika.org. Appellandosi alla collaborazione delle singole amministrazioni, il ministero infatti non pubblica tutti i numeri degli enti - né potrebbe - ma solo quelli inviati di loro spontanea volontà. Per capirci, è come se a scuola venissero interrogati solo i ragazzi che si offrono volontari: ai somari per cavarsela basta stare zitti. "Però in questo modo il campione non è rappresentativo, e i risultati tanto strombazzati non hanno alcun valore scientifico, perché inevitabilmente sovrastimano la realtà", aggiunge Zanella. E non ha aiutato nemmeno "l'operazione di 'pulitura' dei dati fatta dall'Istat", perché si è trattato, per l'appunto, solo di una pulitura. "Mi aspetto che i prossimi dati ufficiali della Ragioneria generale dello Stato, che rappresenteranno la prova del nove, ridimensionino quel 40 per cento di Brunetta", conclude il ricercatore senese. Facendo piazza pulita della retorica politica.

Esiti e postumi del consiglio comunale.


La posizione espressa dall'IdV nel consiglio comunale del 8 settembrte 2009:
  1. approvazione verbale precedente - APPROVATO
  2. ratifica variazioni di bilancio: spese, per lo più, superflue - CONTRARI
  3. nomina revisore dei conti : valido professionista - FAVOREVOLI
  4. approvazione linee programmatiche di mandato:
- s'è eccepita l'incongruità dell'articolo statutario che pare rendere vana la convocazione del Consiglio comunale atteso che i termini fissati statutariamente sembrano non essere stati rispettati;
- s'è rilevata la necessità di mettere mano allo statuto e regolemento consiliare essendo datati e non coerentemente applicabili;
- queste linee di programma paiono prevalentemente spot elettoralistici: si vedrà se a ciò posto corrisponderà una concreta e reale applicazione;
- per esempio i temi di città mandamento, delle politiche comunitarie (e risorse a cui attingere) , del corridoio 5, della salvaguardia della acqua come bene pubblico, del controllo del Comune su IRIS, del peso dell'aeroporto, di una nuova vivibilità urbana, della sicurezza sul lavoro, della trasparenza amministrativa, sono praticamente assenti - CONTRARI

5.risposte interrogazioni
(ad oggi solo l' IdV ne ha presentate): bocciate le videoriprese; sul comparto urbanistico C6 e suo allacciamento alla rete di energia elettrica c'è stata un'apparente risposta poco congrua dell'Assessore comunale rispetto ad specifici atti esistenti: chiederemo accesso alla documentazione e ripresenteremo l'interrogazione; sul piano amianto l'Assessore BULLIAN ha risposto in modo chiaro, preciso e convincente. Delle altre interrogazioni, di cui s'è chiesta anche la risposta in consiglio comunale, e o.d.g., nessuna traccia. - RIPROPORREMO ALTRE INTERROGAZIONI.
6.comunicazioni del Sindaco: tali appunto - NESSUNA POSIZIONE.

giovedì 10 settembre 2009

Trasparenza amministrativa e videoriprese: NIET!


Il Sindaco nella seduta consiliare di martedì 8 settembre ha negato qualsiasi, diconsi qualsiasi, possibilità di videoripresa delle sedute, pubbliche, dei consigli comunali. Quindi NIET! L'opposizione unita aveva riproposto l'argomento anche per voce del consigliere comunale PdL, Carlo Muset, che , associandosi all'iniziativa di giugno dell' IdV, proponeva la videoripresa gratuita ad opera di persone di fiducia che il consiglio comunale doveva solo accreditare. Ovviamente la minoranza anche qui era d'accordo ma un secondo e democratico NIET, calato dai banchi della maggioranza per bocca del suo massimo esponente, il signor Sindaco, ha chiuso ogni possibile discussione in assise consiliare. Dell'argomento, e di queste circostanze, si sta occupando la Segreteria provinciale, regionale e nazionale, e lo staff giuridico dell'onorevole Di Pietro: a breve vari livelli istituzionali sarano interessati del problema e ben presto le telecamere entreranno nella sede di piazza Libertà (libertà, appunto).

lunedì 7 settembre 2009

Trasparenza amministrativa a Turriaco: quale tabù!


Il diniego alla possibilità di videoripresa del consiglio comunale pone nuovamente il problema della trasparenza amministrativa intesa in senso lato. Perchè il cittadino non dev'essere informato anche visivamente delle vicende che si svolgono nelle sedute consiliari comunali? Che ci sarà poi da nascondere, di tanto importante, all'opinione pubblica? Ne parlerà oggi a Trieste anche l'onorevole Antonio di Pietro.
Un piccolo e timido passo in avanti è stato fatto: solo grazie all'intervento dell'IdV, il Comune ha comunque messo in rete, cioè pubblicato in internet, le delibere giuntali.

venerdì 4 settembre 2009

Consiglio comunale.

L'8 settembre alle ore 21.00 si terrà il consiglio comunale a Turriaco.

Ordine del giorno:
  1. approvazione verbale precedente
  2. ratifica variazioni di bilancio
  3. nomina revisore dei conti
  4. approvazione linee programmatiche di mandato
  5. risposte interrogazioni
  6. comunicazioni del Sindaco
Vi aspettiamo e portate le telecamere!

giovedì 3 settembre 2009

Energia! Si vende, anzi, si svende.


Il 30 settembre approderà in Consiglio comunale la delibera, che pare essere ritenuta come "blindata" dall'attuale maggioranza (cioè che non può subire modifiche), sulla vendita dei "rami" energia di IRIS.
IdV ha già chiara la propria posizione: la stessa già manifestata alcuni mesi or sono.
Rifondazione Comunista, dicono, voterà contro, associandosi alle nostre richieste, e creando evidenti problemi di governabilità a Turriaco: c' è da crederci? Sì, solo a votazione avvenuta!

mercoledì 2 settembre 2009

Noi pensiamo ai disoccupati, altri ai congressi.


Con un'interrogazione al Sindaco di Turriaco il consigliere comunale Pier Ugo CANDIDO ha chiesto lumi sull'applicazione della l.r. 11/2009 - ahimè, a cui nessun centrosinistra regionale aveva, in precedenza, mai dato corso (autocritica) - in tema di lavori socialmente utili.

Ne riportiamo il testo:

Turriaco 02 settembre 2009

Al SINDACO

del Comune di TURRIACO

Oggetto: Lavori socialmente utili- Interrogazione con risposta scritta e in consiglio comunale.


Con l'art. 24 della L.r. 11/2009, denominata "Misure urgenti in materia di sviluppo economico regionale, sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie, accelerazione di lavoro pubblici", l'Amministrazione regionale ha individuato, fra gli strumenti per contrastare l'attuale periodo di difficoltà produttiva e occupazionale, i progetti socialmente utili avviabili da tutte le Amministrazioni pubbliche con l'impiego di lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali.

La norma regionale darebbe congruamente una possibilità per l’integrazione del reddito dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali; al contempo consentirebbe il rafforzamento delle reti sociali sia individuali e collettive permettendo pure alle Amministrazioni comunali la realizzazione di opere e servizi di particolare valore sociale.

Si chiede:

- se, ed in quali termini, il Comune di Turriaco ha aderito all’iniziativa de quo predisposta dall’Agenzia Regionale di Lavoro;

- in caso di positiva adesione, quali professionalità intende impiegare nell’ente.

Cordiali saluti.

IL CONSIGLIERE COMUNALE

Pier Ugo CANDIDO

Antonio Di Pietro a Trieste.


Il giorno 7 settembre 2009 arriva a Trieste l'onorevole Antonio Di Pietro.

Ci saranno due eventi: il primo, una conferenza stampa alle 16.30 presso il Caffè degli Specchi in piazza Unità d’Italia a Trieste; il secondo, alle 17.00, sempre a Trieste, presso la sala conferenze dell’ Hotel Savoia Exelsior in Riva del Mandracchio, 4 (di fronte alla stazione marittima di Trieste) dove incontrerà la popolazione.

Vi aspettiamo numerosi.