mercoledì 31 agosto 2011

Apprezzamenti: avviso ai naviganti!

Non è mormorando, a terzi, fastidi verso il consigliere Pier Ugo Candido che si limiterà l'azione politica di IdV/LdP a Turriaco!! 

Per comunicare qualcosa, anche di sgradevole, basta rivolgersi direttamente al consigliere Pier Ugo CANDIDO. 
Farlo per interposta persona, contattando, per esempio, altri componenti del Partito dell'ITALIA dei VALORI/LISTA Di PIETRO è controproducente, sotto vari punti di vista.
 

giovedì 25 agosto 2011

Consiglio comunale.


TRASPARENZA in ATTI AMMINISTRATIVI: a Turriaco nulla cambia!

Al signor Sindaco
del COMUNE di TURRIACO





Facendo seguito ad una mia richiesta di accesso agli atti di natura edilizia/urbanistica, condivisa con il gruppo il Paese in Comune, sono a segnalare che, trascorsi abbondantemente  sei mesi, e più, non ho avuto alcun riscontro della documentazione che doveva essermi consegnata, in virtù anche di precisi accordi raggiunti con il Responsabile dell'U.Tecnico.

Sottolineo che, nel caso di specie,  pur essendomi prodigato (vd. anche e-mail del 3 marzo 2011) nel continuare a dare corso a quella proficua collaborazione istituzionale, sgravante gli Uffici da ogni surplus e/o difficoltà operative, come si era sostanziato con Lei, signor Sindaco, e in forza anche di preciso dettame della Presidenza del Consiglio Commissione accesso ai documenti amministrativi, NON HO AVUTO ancora oggettiva disponibilità degli atti sopra richiamati.

Ritenuto, quindi, di essermi adoperato nel corretto esercizio del diritto d'accesso, la circostanza dedotta dai fatti sopra citati limita concretamente il mio diritto d'accedere compiutamente inferendo l'espletamento del mandato.

Colgo l'occasione per significare, altresì, che sarò presente verso le ore 18.00 di Lunedì 29/8/2011 nella "sala Giunta" per l'esame di tutta la documentazione integrante l'O.D.G. del prossimo consiglio comunale previsto nella stessa data.

Cordialità.
Pier Ugo CANDIDO
consigliere comunale



domenica 7 agosto 2011

"Vengano signori vengano". Storie di piazze e consigli comunali.

Risposta all'articolo del 7 agosto 2011.
COMUNICATO STAMPA
A Turriaco pare sia in atto un grave processo di stravolgimento dei fatti e delle istituzioni, snobbandole, e ridicolizzando il comune senso civico in quanto, tra l'altro, si vuol svuotare le prerogative del consiglio comunale, a cui può sempre partecipare il cittadino, affermando pure che "Candido non ritiene il consiglio comunale l'unica sede di trattazione degli argomenti di rilievo civico". In merito ho sempre comunicato, semmai, che sono proprio i consigli comunali l'unico luogo istituzionale legittimato al dibattito pubblico e al confronto sui temi di rilievo per la cittadinanza; dichiarare il diverso è plurioffensivo sia per i cittadini sia per le istituzioni, risultato di polemiche sterili, pretestuose e lontane dalla realtà dei fatti. Non ho mai rifiutato nè mi sono sottratto a confronti nè lo faccio in questa occasione: il Sindaco, se vuole il confronto, convochi urgentemente un consiglio comunale, pure in piazza, se PD e RC lo ritengono luogo a loro più sicuro, meno insidioso o consono, e risponda alle innumerevoli interrogazioni, mozioni e ordini del giorno presentati, da lungo tempo da IdV, e che non hanno avuto mai risposta. Per citarne alcuni: quello sulla difesa dell' istituto comprensivo scolastico, sui pericoli dei voli aerei, sulla proposta ANPI di Turriaco, sulla urbanizzazione e edificazione, oppure sulle questioni dell'amianto, minimizzate dall'esecutivo, o sulla destinazione di capannoni di IRIS SpA in Ronchi.

Pier Ugo CANDIDO consigliere comunale 

giovedì 4 agosto 2011

Le proposte amministrative del sindaco Brumat: "Candido, Ti sfido a singolar tenzone!


COMUNICATO STAMPA
Se dovessimo titolare l'infelice uscita del Sindaco Brumat lo titoleremmo "TI SFIDO A SINGOLAR TENZONE" quasi a significare l'ancoraggio del primo cittadino a quelle vecchie logiche del XV secolo che governavano anche la vita pubblica istituzionale. Ebbene pochi passi in avanti la signora Brumat sembra aver fatto se, nel merito, non si riesce a discostare dalla demagogia anzicchè percepire il reale contesto territoraiale, che almeno dovrebbe conoscere, non diciamo amministrare.
Nella sostanza.
Sul progetto asilo nido e su quello del parcheggio in centro a Turriaco, opere pubbliche di utilità non significativa per la comunità, l'Italia dei Valori ha sempre affermato la propria contrarietà. Il parcheggio di via Marconi non serve, mentre l'asilo nido, localizzato in ale fatiscenti di uno storico palazzo locale, lì com'è, costituirebbe evidente sperpero di danaro pubblico per il solo fatto di non essere, ad esempio, contestualizzato in area scolastica ove sono presenti gli altri edifici e per le elevate spese di ristrutturazione. In quei pochi consigli comunali che il Sindaco s'è degnato, in questi due anni, di convocare abbiamo proposto in alternativa, assieme al gruppo Il Paese in comune, sia il progetto "tagesmutter", educatori di nido domiciliare, sia il progetto di neorealizzazione di un asilo nido in area scolastica: costo totale dell'opera 300 mila euro circa. Ben lontani quindi dagli 800 mila, e rotti ,euro proposti dal Sindaco che  pure sostiene l'irrisorietà dei costi totali. E sì che di bilanci se ne intende. Anche se ora gli interventi paiono coperti da contribuzione, è bene non dimenticarlo, che vi è sempre il sostegno del contribuente pubblico, prima, durante e dopo. Lo vada a spiegare ai cittadini che non è così!
E' originale, ma in Comune di Turriaco spesso accade, che si apprende solo dalla stampa delle altre opre pubbliche cantierate e di cui non s'è mai discusso il merito. 
Va pure significato al sig. Sindaco, vista la sua perseverante confusione, che l'unica sede istituzionale, di trattazione degli argomenti di rilievo civico, è solo il Consiglio Comunale, di elettiva memoria: la piazza, il bar o  le altre fantastiche Sue derivazioni non sono, per IdV, considerabili alla stessa stregua.
In consiglio comunale l'Italia dei Valori è stata sempre presente, a differenza della maggioranza, difendendo le istanze civiche e lottando in ogni seduta affinchè la propria azione politica trovasse puntuale riscontro in tutti gli atti amministrativi che il Comune andava deliberando, scardinando quelle logiche sindacali che volevano da tempo i dibattiti azzerati  Insomma verba volant scripta manent:i  cittadini sapranno ben valutare ciò che a Turriaco questa maggioranza ,solo a parole, sta compiendo.

mercoledì 3 agosto 2011

Perchè non fare i nomi degli irresponsabili sindacati e amministratori di partiti di opposizione?

CISL FP: vogliamo i nomi!

Le accuse generiche lasciano il tempo che trovano. 
Il DATO ASSOLUTO è che il COMPARTO UNICO è affondato e non certo per colpa dell'ITALIA dei VALORI - LISTA Di PIETRO.

martedì 2 agosto 2011

Amianto mai più.L'originale caso dell'eternit a TURRIACO.



COMUNICATO STAMPA
Circa la bonifica dell'amianto, presente in massicce quantità nell'area sportiva turriachese, pare, dal foglio notizie di "casaPD", che a Turriaco l'eternit sia meno pericoloso che altrove. In un confuso articolo su PAESE e DINTORNI, organo ufficiale del Pd di Turriaco,  l'assessore comunale ai lavori pubblici afferma, a modo suo, un "non c'è motivo di preoccuparsi". E' incomprensibile quest'atteggiamento dell'amministratore locale atteso che da un lato egli continuamente intima ai privati la bonifica/rimozione dell'eternit mentre dall'altro "fa spallucce" di quello che presente nelle proprietà comunali. E' pura speculazione, e neanche gratuita pubblicità, quella di "tuonare", dal giornalino amico, rilanciando l'iperbolica teoria dell'amianto, presente allo stadio, solo in forma compatta, quindi annullato di nocività. Questo suo dire stona apertamente con l'effetto positivo dell'essersi subito prodigato, e ne diamo merito, a rimuovere cautelativamente tutto l'amianto: sempre però solo dopo la nostra segnalazione. Il materiale a fibre d'asbesto quindi era, ed è, effettivamente presente in campo sportivo comunale. Se non c'era alcun pericolo, come sostenuto, perchè allora prontamente rimuoverlo? Segnare il proprio fastidio politico tramite l'organo di stampa fedele, o viceversa, è pura demagogia. Troppo facile e riduttivo. Chi amministra la res publica dovrebbe responsabilmente cogliere la bontà di certe iniziative volte alla tutela della salute collettiva e al miglioramento della qualità della vita, così come comunemente intesa, e non ridurre mestamente il tutto al solito, non più credibile, addebito di colpe all'Italia dei Valori. Delle due l'una: o l'assessore, in tema di bonifica di amianto, vuole perseguire sulla strada del "continuarsi a farsi male", ignorando le tematiche precipue e inflazionando di sterili polemiche argomenti delicatissimi,  oppure sorvola sulla situazione reale dello stadio Minin, quella a Lui già ampiamente documentata. Forse qualche ghostwritter gli ha malamente rappresentato la situazione effettiva scrivendogli uno sconveniente articolo, ma allo stadio Minin di Turriaco, come attestato dalla documentazione comunale inviataci a posteriori, l'amianto, sbriciolato e non, c'era eccome, e chissà da quanto tempo. Il resto, come spesso accade, è tanto rumore per nulla.
  
All'ASSESSORE AI LL.PP., e suoi accoliti, consigliamo la lettura di:
L'inganno dei mercanti di morte
17/7/ 2011  "La Stampa.it"
MICHELE BRAMBILLA
È probabile che i grandi affaristi che nei Paesi più poveri del mondo stanno spacciando l’Eternit come una meraviglia del progresso siano persone che vivono senza timor d’inferno né speranza di paradiso; e che non sappiano, quindi, che stanno riuscendo nella non facile impresa di violare ben tre dei quattro «peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio»: omicidio volontario; oppressione dei poveri; frode nella mercede agli operai.

Fu papa Sarto – san Pio X – a volere che nel suo Catechismo Maggiore si sottolineasse con forza una delle tendenze più gravi del suo tempo: il considerare la povera gente come carne da macello da sacrificare sull’altare dello sviluppo industriale. Era il 1905, quando quel pontefice pubblicò il suo Catechismo. Solo due anni dopo, a Casale Monferrato, veniva inaugurato il grande stabilimento della Eternit. Era una fabbrica che pareva un portento della modernità: produceva un materiale che costava poco e che si diceva fosse, appunto, «eterno», tanto era resistente la miscela di cemento e amianto che lo costituiva; e garantiva posti di lavoro praticamente a tutte le famiglie del paese. Posti di lavoro, per giunta, che sembravano garantire condizioni di vita e di salute molto meno pesanti di quelli tradizionali del Monferrato: i campi, le risaie, le cave.

Si sapeva già, in quel 1907, dell’inganno? Si sapeva che l’amianto uccideva? Forse sì e forse no. Sicuramente già c’era il dubbio: i primi studi sulla pericolosità dell’asbesto sono della fine dell’Ottocento. Ma quel che è sicuro, sicurissimo, è che dagli anni Cinquanta i dubbi erano diventati certezze. All’inizio degli anni Sessanta la comunità scientifica internazionale lanciò pubblicamente l’allarme: l’amianto provoca il mesotelioma pleurico, terribile cancro ancora oggi inguaribile; o altrimenti l’asbestosi, che non è un tumore ma riduce progressivamente la capacità respiratoria, fino a rendere la vita quasi impossibile.

Ma che cos’erano i mezzi di informazione negli anni Sessanta? Con quanta velocità circolavano le notizie, e soprattutto con quale capacità di penetrazione? Così i grandi produttori di Eternit poterono contare ancora sull’ignoranza della povera gente. Si è dovuti arrivare al 1992 perché l’amianto venisse proibito dallo Stato italiano.

Messi al bando nel mondo più ricco, i mercanti di amianto (possiamo chiamarli «mercanti di morte»?) hanno ora trovato nuove terre popolate da gente che non sa. Il Sudamerica, ma anche l’India. È in quelle terre, oggi, che la terribile polvere di amianto vola dalle fabbriche ai tetti ai campi e infine ai polmoni di uomini e donne che ignorano, e che proprio perché ignorano sono perfetti per assicurare profitti e sonni tranquilli a chi in sonno ha già messo, da un pezzo, la coscienza.

Comparto unico: addio!

Si racchiude in poche righe l’emendamento alla legge sull’assestamento di bilancio regionale 2011 che sintetizza tutto il pensiero di questa GIUNTA REGIONALE nel voler azzerare il COMPARTO UNICO; l’operazione viene fatta risalire al 1 gennaio 2008. Più realista del Re, cioè dello stesso Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, il Governatore regionale circoscrive, con questa manovra, la valenza pattizia di norme fino ad ora trasfusa in ben quattro contratti regionali. Nei fatti non esisterà più la contrattazione di Comparto. Sarà la Legge l’unica fonte normativa di regolamentazione, o meglio di regimentazione. La maggioranza consiliare ha, quindi, decretato legislativamente, nella notte del 29 luglio – e sì che la notte dovrebbe portare consiglio -  l’applicazione degli aumenti tabellari del solo contratto di lavoro nazionale, e per tutti i dipendenti della Regione, Province e Comuni del  Friuli Venezia Giulia. Una politica schizofrenica che per anni, al tavolo negoziale, ha tenuto ferme le sorti dei dipendenti pubblici, per poi con un colpo di mano – a dire il vero, il secondo dopo quello della Finanziaria 2011 - abbandonarne il percorso, disconoscendo ogni principio fin qui voluto dall’art. 127 della L.R. 13 del 1998, che istituiva appunto un comparto unico di contrattazione regionale. L’Italia dei Valori – Lista Di Pietro stigmatizza il metodo e merito legati a questo gesto d’imperio. La Giunta regionale, con questo comportamento unilaterale, alimenta il malcontento tra i lavoratori, le loro rappresentanze, riducendo a livello zero ogni margine di contrattazione, con chiaro nocumento per tutta la dipendenza pubblica, soprattutto in termini di organizzazione e utilità all’utenza. La circostanza ha ancor più rilievo se si pensa che l’imposizione di questo peius contrattuale avviene con valenza retroattiva e per una classe di lavoratori che permette a questa classe politica locale il vanto di standard elevati di servizi e piena soddisfazione per i cittadini: è assodato che quest’ultimo aspetto non viene mai preso previamente in debita considerazione. Le conseguenze di questa miope politica regionale sono ora davanti agli occhi di tutti.

Pier Ugo CANDIDO
Referente del Dipartimento regionale EE.LL., LAVORO e WELFARE  Italia dei Valori – Lista Di Pietro Friuli Venezia Giulia