martedì 20 aprile 2010

Asilo nido a Turriaco.



L’ultimo consiglio comunale ha deliberato il proprio Bilancio di previsione ingessandolo di fatto a due macro aree di spesa: la prima  per la faraonica realizzazione di  un parcheggio su via Marconi - 750 mila euro; la seconda per la costruzione di un asilo nido – 870 mila euro. Analizzando la parte più cospicua dell’indebitamento comunale questo, come si diceva,  è rivolto alla costruzione di un asilo nido, da ricavarsi nei locali annessi (cd. Barchessa), ormai in rovina ed anche parzialmente crollati, della villa Priuli. Questo incredibile progetto è stato avvallato dai voti favorevoli del gruppo di maggioranza: PD e Rifondazione Comunista, contrari Italia dei Valori e Il Paese in comune. A motivare il nostro voto contrario vi sono diversi fattori, che riteniamo non siano stati presi in considerazione come elementi qualificanti ed imprescindibili per ovviare a tale scelta.

Ad esempio:
  • si costruisce un asilo nido in una strutture fatiscente e vetusta? Con quali spese?
  • data la particolare utenza – infanti – questi vengono allocati in strutture antiche che non garantirebbero sicurezza e staticità come se fossero nuove?
  • esiste in paese una reale necessità locale per questo tipo di struttura?
  • il contributo per un asilo nido richiederebbe una capacità annua di circa 30-32 piccoli utenti. È stata fatta una indagine per sapere quanti potenziali fruitori ci possono essere nel nostro paese?
  • considerato che la natalità annuale varia dalle 20 alle 30 unità, ed è probabile che non tutti i turriachesi siano interessati a questa struttura, anche perchè l’utilizzo è di fatto oneroso e con orari non sempre compatibili con le reali esigenze dei genitori; si dovrebbe, allora,  aprire all’utenza esterna. Ciò per un discorso di convenienza economica e di sostenibilità dei costi relativi. Se ciò si avverasse  quest’asilo nido servirebbe o no alla comunità turriachese?

Come spesso accade è oramai consuetudine che sugli interrogativi posti l’Amministrazione non dia risposte plausibili e degne di nota. Alla luce dei quesiti elencati viene da pensare, ma non lo pensiamo, che questa fantasiosa opera pubblica faccia parte di quel disegno ambizioso per  dare una giustificazione alla valorizzazione complessiva di villa Priuli in acquisto dal Comune. I gruppi di Il Paese in comune e Italia dei Valori hanno formulato due ipotesi che affrontano comunque il problema della custodia dei bimbi più piccoli. La prima è quella di realizzare una struttura ex novo nell’area retrostante la scuola d’infanzia; si unirebbe quindi in una zona omogenea le due strutture pubbliche per l’infanzia con il notevole vantaggio logistico che ne conseguirebbe. Una nuova strada unirebbe i siti rendendosi come accesso di servizio specifico spostandolo, con maggiore sicurezza, sul retro dell’attuale via Roma, arteria molto trafficata per la combinazione delle varie attività che qui si svolgono(scuola, banca e attività commerciali).
Il costo, rispetto al quello preventivato, pari a 870.000 euro, per “l’asilo nido di Villa Priuli”, sarebbe minore, col vantaggio in più di:
·        avere tutti i crismi di sicurezza statica,
·        non ricadere in aree con strutture vincolate, che mal si adatterebbero al tipo di destinazione scolastica specifica, 
·        creare un’area tipologicamente rivolta solo all’edilizia scolastica.
In un discorso di intermunicipalità sarebbe poi quanto mai necessario ricercare la collaborazione con altri enti locali viciniori.
L’altra proposta che abbiamo formulato, con specifica mozione al Sindaco, è stata quella dell’istituzione delle “Tagesmutter” (mamme di giorno). L’iniziativa, praticamente a costo zero per l’amministrazione, che dovrebbe fungere solo da coordinatrice e da gestore di raccordo, è quella di un’attività innovativa con cui si creano realtà alternative agli asili nido comunali. Si tratterebbe di un servizio complementare al nido d’infanzia, che potrebbe fornire risposte flessibili e differenziate alle esigenze dei genitori. Consentirebbe alle famiglie di “affidare in modo stabile e continuativo i propri figli a operatori educativi (Tagesmutter) appositamente formati che professionalmente, in collegamento con organismi della cooperazione sociale o di utilità non lucrativi, forniscono educazione e cura a uno o più bambini di altri presso il proprio domicilio o altro ambiente adeguato ad offrire cure familiari. Le caratteristiche del servizio sarebbero quindi:
• l’affidamento del bambino ad un preciso operatore;
• il supporto fornito all’operatore dalla cooperativa cui appartiene;
• il contesto domestico e familiare.
La nostra Regione FVG favorisce con apposita legge questa nuova attività, che offrirebbe opportunità lavorative facendo emergere col suo carattere istituzionale realtà che già in pratica esistono anche nel nosto comune (custodia dei bambini da parte di altre mamme).
Perchè scartare a priori queste possibilità che offriamo come elemento di costruttivo dibatttito pubblico a vantaggio della comunità? Crediamo che un’attenta riflessione su queste nostre proposte la maggioranza dovrebbe farla, anche perchè gli 870.000 euro del contribuente di questi tempi non sono, come si dice, “bruscolini”.

Gruppi consiliari

  • LISTA CIVICA IL PAESE IN COMUNE
  • ITALIA DEI VALORI TURRIACO