martedì 13 aprile 2010

Dolce & Gabbare.

I due stilisti sotto inchiesta per evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato: in ballo 370 milioni di euro

di Leo Sisti

Evasione fiscale con annessa truffa allo Stato. Sono queste le due ipotesi di reato nell’inchiesta della Procura di Milano che coinvolge Dolce e Gabbana, ovvero D&G. E che è ormai in dirittura d’arrivo. È vicina cioè la conclusione dell’indagine preliminare, con il suo possibile sbocco: la richiesta del pm Laura Pedio, al gip, di un rinvio a giudizio. In pratica, potrebbe essere il processo per gli stilisti più amati dalla rockstar Madonna, dall’attrice Jennifer Lopez o dal portiere interista Julio Cesar. Per Domenico Dolce e Stefano Gabbana, ovvero D&G, è un brutto colpo, sotto due aspetti. Da una parte il profilo penale, appena descritto. Dall’altra il profilo fiscale, che è l’antefatto del primo, e che potrebbe costare alla coppia ben 370 milioni di euro, da pagare all’erario. Per capire qualcosa di una complessa vicenda, partiamo da lontano. Da quando nel 2004 Dolce e Gabbana decidono di spostare dall’Italia al Lussemburgo il cuore dei loro interessi. In una parola, i marchi della “ditta”, la polpa: royalties riscosse sulle vendite di occhiali, borse, abiti, profumi, orologi, scarpe, profumi o mutande. Marchi che trasmigrano quindi dalla “D&G srl” di Milano per planare in Lussemburgo, nella “Gado sarl” (“Gado” è l’acronimo di Gabbana e Dolce), controllata da un’altra società lussemburghese, la "Dolce e Gabbana Luxembourg sarl". Con un suo prezzo, ovvio. Così la “D&G” cede la proprietà dei marchi alla consorella del Gran Ducato per 360 milioni di euro.