lunedì 15 giugno 2009

Segnatevi questa data:15 giugno 2009. A Turriaco niente sarà come prima!




S'è svolto questa sera (ore 20.00) il primo consiglio comunale di Turriaco. Purtroppo nonostante la nostra richiesta di autorizzazione al Sindaco e un nostro Ordine del Giorno specifico - condiviso da gran parte dell'opposizione - sul tema delle videoriprese dei consigli comunali (progetto CONSIGLI COMUNALI TRASPARENTI) NON E' STATO POSSIBILE VIDEORIPRENDERE la seduta.
Comunque lo faremo - ex pronuncia del Garante della Privay del 2003 - dalla prossima seduta consiliare.


In sintesi:

1. apertura del "cerimoniale" con lettura da parte del Sindaco delle frasi di rito e dello Statuto comunale.Verifica della sua eleggibilità e compatibilità all'incarico pubblico: approvazione unanime del Consiglio comunale.

2. prima schermaglia tra opposizione e maggioranza sulle nomine della Giunta comunale. Il consigliere Pizzamiglio (Lista Civica) e Zorba (PD) si affrontano, all'insegna del famoso motto latino "scusa non richiesta accusa manifesta", su precise, e grammaticamante corrette, osservazioni del primo che fa scaturire verbalmente il capogruppo PD che s'esprime - come direbbe l'assessore Cangini di Zelig, su cose "stufose" - con una sovrabbondante, e socratica, difesa d'ufficio dell'attuale (e precedente) Giunta. La cittadinaza presente e molti consiglieri non capiscono. Finirà con l'uscita dall'aula dei componenti del gruppo consiliare "Paese in comune" causata anche dal fatto che al consigliere Petean non veniva data la parola rispetto una sua specifica richiesta d'intervento.


3. quanto a noi dell'Italia dei Valori.

- Dopo aver colto questa prima occasione pubblica per ringraziare quell'elettorato che attentamente ha capito che IdV è l'unica forza utilmente e civicamente orientata nonchè nuova e diversa politicamente, interveniamo sul tema delle NOMINE degli ASSESSORI rilevando il problema della PARI OPPORTUNITA'. Infatti per noi è evidente il caso della mancata nomina di una donna in esecutivo. Lo statuto comunale vigente - quello, per capirci, scritto da chi siede ancora oggi in maggioranza - al suo art. 16 comma 8 prevede che sia PRIVILEGIATO, rispetto alle nomine degli assessori, il principio della pari opportunità. Il risultato di questa grande norma l'abbiamo visto e sentito oggi: NIENTE DONNE in Giunta! Quindi un sostanziale impoverimento strutturale ed organico, ma non solo, dell'esecutivo. Secondo noi l'Assessore al Bilancio della Giunta uscente, Barbara PORCARI, persona competente e preparata, poteva fare ancora un gran bene!
- Un altro rilievo da noi sollevato riguarda l'accertamento dell'eleggibilità e compatibilità, dell'
ASSESSORE ESTERNO. E sì perchè a Turriaco c'è un assessore esterno; lo stesso che le vocine del PD ci davano per potenziale e di cui abbiamo già scritto in questo blog: è il dott. Enrico BULLIAN di S. Canzian d'Isonzo, ivi consigliere comunale. E sì di San Canzian d'Isonzo! Come sollevato da alcuni, il gap di non avere persone di Turriaco da mettere in giunta che si occupino di cultura è stato recuperato, alla faccia della cd. turriachicità, solamente con una del comune viciniori. Bravo ragazzo, ci dicono, e competente per propri curricula. Non abbiamo dubbi giacché, al contrario di altri, la nostra libera e serena forma mentis ci evita ogni tipo di malevola prevenzione. Per ritornare alla sostanza: il nostro rilievo muove semplicemente leggendo seduta stante lo statuto comunale (in specie il suo art. 16 comma 4 - che prescrive che sia il CONSIGLIO COMUNALE a fare la verifica) cioè sempre quell'atto fondamentale che ha incorniciato formalmente, all'inizio della seduta consiliare, l'elezione del Sindaco, e di cui lo stesso ne ha dato ripetuta lettura. Tanti non capiscono che il nostro intervento si limitava a non perdere prerogative di controllo di cui è portatore il consiglio comunale e la solita "cannonata "verbale del neonominato capogruppo del PD, piena di chissà quale immanente ed inutile preoccupazione, viene riservata questa volta all'IdV ( all'insegna sempre dell'exsusatio non petita accusatio manifesta). Insomma, a prescindere dall'argomento trattato, il PD ce n'aveva sempre un po' per tutti noi, vera sinistra e d'opposizione! Le sue argomentazioni infatti rispetto al petitum (la nostra domanda) paiono anche qui esagerate, e legate a chissà quali complotti, nel significare che il nostro intervento doveva nascondere per forza di cose qualcosa di capzioso. Nascondere? Capzioso? E perchè? Pallottole sprecate caro consigliere! Il colloquio si chiude per parte nostra ricordando che lo Statuto è la norma fondamentale del Comune, quella che ha citato il Sindaco nel suo discorso introduttivo, e che vale anche per ogni eventualità in essa contemplata atteso che ogni consigliere comunale almeno dovrebbe leggerselo prima di sparare oralmente anche "ad alzo zero". Il merito della questione, cioè l'incompatibilità/ineleggibilità dell'assessore esterno, lo risolve il primo cittadino in velocità con "un tutto a posto previe verifiche preventive." Mah!

- Quanto alle due commissioni ELETTORALE e PER LA FORMAZIONE degli ALBI per GIUDICI POPOLARI: sembra fosse già tutto preordinato. L'opposizione amica (PDL e LEGA) che in questi anni pare abbia assicurato solo dissenso artistico (criticando ad esempio - l'ha detto il Sindaco - le pitturazioni della sala consiliare) e non politico s'è presa i suoi posticini. A noi NIENTE, non che ambissimo necessariamante a posti di potere, al contrario di altri che in campagna elettorale li negavano e al dunque li accettavano; alla LISTA CIVICA, che se n'era anche uscita dall'aula, commettendo secondo noi un grave errore politico, IDEM.

- Abbiamo potuto dibattere anche sul problema trasparenza. Al Sindaco e al Consiglio è stato evidenziato, d'accordo - qui sì - con le parole e con concetti espressi in merito dal capogruppo PD, che è stato presentato a Turriaco il progetto di Italia dei Valori "COMUNI TRASPARENTI" per le videoriprese dei consigli comunali, in maniera da garantire una capilarizzazione della comunicazione istituzionale per tutti i cittadini. Di più: IdV ha elaborato pure un Regolamento specifico depositato in Comune. Si spera in una massima condivisione e celere accoglimento. Vedremo chi ha veramente a cuore la TRASPARENZA amministrativa anche in questa veste innovativa di comunicazione. Concetti presenti nel nostro programma in cui è ribadito che il livello e il grado avanzato di una democrazia costituisce la conseguenza del modo in cui il Sindaco interpreta il proprio ruolo e dal tipo di dialettica con il Consiglio comunale. L’ITALIA DEI VALORI – DI PIETRO, come per tutte le amministrazioni locali, ritiene che il Comune di Turriaco vada gestito non in modo centralistico ma con scelte d'amministrazione frutto di decisioni prese con la comunità evitando le cosiddette “calate dall'alto” di una ristretta cerchia di persone, mal interpretata come l’Istituzione, senza essere il frutto di un vero dibattito democratico. Quest’obiettivo imprescindibile vuole essere una risposta alla circostanza impedente per cui tanti partiti sono oramai incapaci di comprendere la genuina intenzione dei cittadini: si preoccupano infatti solo di conservare propri apparati,,relative collocazioni e privilegi, anche nelle istituzioni. Come assunto generale erga omnes va affermato il principio di ITALIA DEI VALORI – DI PIETRO che le amministrazioni pubbliche devono essere in grado di gestire politiche locali senza contenuti conflittuali svincolandosi da potenziali legami di sorta con gruppi organizzati d’interesse. E’ necessaria quindi la predisposizione per un pensiero politico realistico onde conservare e migliorare la Turriaco vivibile, solidale e fondata su valori condivisi e partecipati. Va sgombrato il campo ad ogni equivocazione nell’esercizio del proprio mandato pubblico atteso che la democrazia della partecipazione e ascolto non può essere solo d’apparenza oppure sacrificata di fatto all’altare di uno apparente decisionismo. La cittadinanza che è la parte più critica dell’operato di una amministrazione comunale si trova spesso da sola ad affrontare un apparato amministrativo e politico che cala dall'alto scelte arbitrarie, perché non verificate sul terreno pratico del confronto democratico. In questo contesto l’Istituzione locale deve svolgere quel ruolo fondamentale di raccordo tra i problemi dei singoli e quelli della comunità onde perseguire soluzioni efficaci, efficienti e trasparenti con un atteggiamento costruttivo, senza processi equivoci o equivocabili o frutto di meccanismi autocelebrativi. Solo valutando costantemente il proprio operato e cogliendo i bisogni primari dei cittadini, fornendo loro azioni positive su misura, l’Istituzione incarnerà il presente favorendo soluzioni positive per tutte le problematiche che si presenteranno sia esse singole che collettive.