venerdì 12 giugno 2009

Dilemmi turriachesi.

Dopo la campagna elettorale continua ad aleggiare, ora prepotentemente dai banchi della maggioranza, il concetto di residenza come prerogativa unica per essere buoni amministratori locali o primicittadini. Quest'assunto emerge con chiarezza dalla Relazione al Rendiconto di gestione presentata dal Sindaco nell'ultimo consiglio comunale: documento questo che dovrebbe essere squisitamente tecnico-contabile. Come direbbe Antonio Di Pietro: "Che c'azzecca?". E infatti questo è l'interrogativo che molti si pongono. Il documento sorvola sui problemi reali ma si spende molto a concettualizzare banalità con elementari, e quanto mai affrettate, equazioni del tipo RESIDENZA =  PATERNITA' di ECCELLENZA. Non bastava la DESTRA a porre continui elementi di DISTINGUO e proclami del diverso, ora a Turriaco ci si mette pure la maggioranza o chi per lei! Beatificare  temi molto cari a governi leghisti, di centrodestra, ed oltre, per presunte manovre ad escludendum non è sintomo di buona amministrazione. Ciò invece configurerebbe l'uso di prerogative istituzionali per un inutile spendita di proclami campanilistici e di mera propaganda   per fini estranei al mandato popolare ricevuto. Chi ha infatti detto che il prossimo Sindaco non possa essere di San Canzian d'Isonzo, visto, poi, che abbiamo già un assessore, ed un consigliere, di tal comune? Italia dei Valori, significando questo rapporto schizofrenico, ritiene che le persone siano  e possano essere anche validi amministratori, politici, o altro, anche a prescindere da certa rivendicata turriachicità, atteso che l'unico distinguo è quello di essere legate ed inserite fattivamente, ed a vario titolo nella comunità, che li può conoscere, e riconoscere come tali. Come abbiamo sempre detto: queste sono le persone serene con il sorriso sul volto!