«L’ho cominciato ad aprile 2007 per un impulso personale, per il bisogno di raccontare tutto quel che non appare nella stampa nazionale. Generación Y perché tanti cubani tra i 25 e i 40 anni hanno i nomi che incominciano per Y come Yanisleidi, Yoandri, Yusimí, Yuniesky. Era uno dei pochi modi che i nostri genitori avevano di sbizzarrirsi con la fantasia, un fenomeno linguistico molto interessante che nasce da una generazione che ha vissuto sulla propria pelle la frustrazione del processo sociale».