lunedì 20 aprile 2009

Turriaco: un po' di storia.


Turriaco, comune della Provincia di Gorizia, è considerato il cuore della Bisiacaria ovvero lo storico Territorio di Monfalcone dove si parla il bisiàc, un antico dialetto veneto. Il Comune copre una superficie di circa kmq 5 e conta pressappoco 2700 abitanti.Minime sono le tracce della presenza romana e riferibili soltanto a tombe per cremati, che dovevano essere ubicate nei pressi di qualche villa rustica.Nel Medioevo Turriaco era una villa, cioè un piccolo villaggio rurale dipendente dalla pieve di San Pietro (San Pier d’Isonzo); ciò è confermato dal documento più antico finora noto, del 1267, proveniente dalla cancelleria del Patriarca di Aquileia.Il toponimo sembrerebbe di origine slava e significherebbe “terra di pascolo dei bisonti”. Si può ipotizzare che il luogo fosse stato ripopolato da genti slave, chiamate dai Patriarchi nel X - XI secolo, dopo le devastazioni degli Ungari.Entro la prima metà del Cinquecento, o forse già alla fine del Quattrocento, fu edificata la chiesa votiva di San Rocco, successivamente demolita alla fine del Seicento.Tra Sei e Settecento furono costruiti il palazzo Priuli e l’attuale chiesa di San Rocco, che è oggi l’unico monumento degno di nota del paese dal punto di vista artistico in quanto conserva notevoli opere d’arte.Di un qualche interesse storico sono: il palazzo dei marchesi Mangilli, in stile liberty; la casa natale dei garibaldini Giuseppe Mreule, medaglia d’argento al valor militare (in via Garibaldi) e di Amedeo Venuti (in via Aquileia); la casa natale del prete-poeta Francesco Andrea Cosani (1772 – 1848)in via Oberdan; la casa Tonca, in via Aquileia, nel cui cortile vegeta ancora il gelso secolare piantato nel 1816 per commemorare la visita di Francesco I d’Asburgo. In via Oberdan si trova la Madoneta, un’edicola votiva eretta nel 1855 come ex voto per la cessazione dell’epidemia di colera e restaurata nel 1925; al posto del vecchio quadro, molto malridotto, è stata collocata una tela con Madonna col Bambino, opera di Silvio Cosolo (2000).Il Parco dell’Isonzo, con le attrezzature ginniche e ricreative e le indicazioni botaniche, attira sempre numerosi visitatori che vogliono godere della bellezza e della pace del luogo. Tratto da www.prolocoturriaco.it/il_paese.htm