giovedì 23 aprile 2009

Il vero problema di Turriaco: Lista civica e Partito Democratico ai ferri corti?


Si riporta un comunicato stampa astutamente ben strutturato che, accompagnato da un titolo ad effetto - questo lo mettono le redazioni giornalistiche - , cerca di far passare l'idea di una certa difficoltà di rapporti tra IDV e PD, che in realtà non c'è: miracoli dell'immaginazione e di un certo ricercato protagonismo? L'articolo ruota invece - leggetelo con attenzione soffermandovi sui periodi e sull'analisi logica - su un'apparente sofferenza per i difficili rapporti, e incomunicabilità, tra PD e lista civica: che questa ne costituisca una costola rotta? L'IDV, per parte sua, ha avuto cordiali colloqui ufficiali con entrambi i due schieramenti succitati; da ciò non ne è invece derivata l'aspettata intesa. A loro è stato chiesto di fare un passo indietro rispetto a velleità, prove di forza e "beghe di paese"in nome dell'unità del centrosinistra per un governo efficace, efficiente e trasparente di Turriaco. A questa richiesta nulla ne è ancora uscito, a parte la novità, solo di oggi, delle primarie: facciamole allora!

Dal MESSAGGERO VENETO del 23 aprile 2009:
Il clima elettorale sta scaldando gli animi anche a Turriaco, dove prosegue il botta e risposta fra Pd e Italia dei valori, che nei giorni scorsi ha affermato la volontà di voler riunire le anime del centro-sinistra.«Come direttivo di circolo Pd dobbiamo rassicurare l’Italia dei valori, che in questo frangente ritiene di poter assumere un ruolo di unificatrice delle forze contrapposte al centro-destra, sui nostri reiterati tentativi di convogliare in un’unica lista e in un unico programma le diverse sensibilità presenti sul territorio», afferma il direttivo di circolo tramite la segretaria Carla De Faveri, che ribadisce come, mentre con il Partito della Rifondazione comunista i rapporti siano stati da subito assolutamente corretti e costruttivi, «altrettanto purtroppo non può dirsi per altre forze in gioco che hanno aderito a un progetto di lista civica, rifiutando ogni apparentamento politico. I contatti che ripetutamente abbiamo loro richiesto, peraltro, non hanno condotto a nulla di concreto, anche perché sono stati volutamente, ma non da parte nostra, improntati all’informalità, anzi, accordati per lo più a solo titolo personale, senza l’effettiva possibilità di confronto né sui programmi né, tanto meno sui candidati».
Il Pd turriachese sarebbe stato anche disponibile a un’eventuale proposta di primarie, ma, a parte il nome del candidato espresso dal Partito democratico, sostenuto anche da Rifondazione comunista, nessun’altra proposta sarebbe giunta.«In ogni caso, la scelta di ricandidare il sindaco uscente, Alessandra Brumat, nasce da un’ampia e attenta valutazione delle sue personali competenze, dell’ottimo operato che la sua giunta ha svolto, con risultati sono sotto gli occhi di tutti, della necessità di dar continuità agli importanti progetti avviati. Negli ultimi anni, infatti, Turriaco – dice De Faveri – non soltanto ha migliorato la propria immagine, ma, grazie alle sinergie dell’amministrazione con le numerose ed efficienti realtà presenti sul territorio, si è distinto come piccolo centro in cui la qualità della vita è decisamente elevata, in termini di servizi ai cittadini, attività commerciali, ricreative, culturali e sostenibilità dello sviluppo urbano».