Dopo
diversi anni di militanza e impegno, anche, e soprattutto, istituzionale, per
l’Italia dei Valori Lista Di Pietro, è venuto il tempo di una scelta di
coerenza.
Coerenza
per quello che sono stato chiamato a rappresentare nelle istituzioni.
Coerenza
con l’impegno verso, e per, gli elettori: impegno che, vista l’oggettiva
realtà, faticosamente sto portando avanti.
Coerenza
verso quella prospettazione che l’Italia dei Valori Lista Di Pietro aveva a me,
e a tanti, rappresentato, e in cui avevo strenuamente creduto: l’idea di un
progetto vincente per i cittadini in quanto ancorato alla Costituzione, ai
problemi reali del Paese, ai principi e diritti fondamentali di legalità e
libertà, trasparenza e giustizia, soprattutto sociale.
Oggi il
modello politico, e programmatico, che Italia dei Valori Lista Di Pietro
proietta, e caldeggia, non è più quello che è stato diffusamente promosso negli
anni e, conseguentemente, assimilato dal “consumatore finale”: il cittadino.
L’Italia dei Valori Lista Di Pietro ha oggi maturato scelte che paiono pure in
aperta divergenza dalle primogenite, ricorrentemente, e rigorosamente, trasfuse
in vari statuti, atti d’impegno, codici etici e programmi. E sì che pacta
sunt servanda!
Come me,
anche tanti amici, sono rimasti oltre modo disorientati nell’assistere che “tra il dire e il fare c’era, e c’è, sempre,
e ancora, di mezzo il mare”; giusto per dirla con una metafora.
La
sintesi è che tra i cives il
malessere è diffuso, e crescente; i cittadini che credono, e, oramai tanti, credevano,
nell’Italia dei Valori Lista Di Pietro paiono sbigottiti e delusi; passivi
protagonisti, e vittime, del crollo del “castello”, di sabbia, di ideali e
progetti tanto glorificati.
Eppoi.
Ritengo,
da sempre, che il vertice del partito deve essere rappresentato dalla sua base:
non può essere il contrario, il vertice la base del partito!
Non sento la necessità di partiti leaderistici, carismatici e padronali.
Non nutro il bisogno di
partiti che siano solo vuoti contenitori, senza pluralismo, confronto,
democrazia, o alimentanti uno sterile bacino di interessi più personalistici
che universali, perciò prevaricanti ogni buona intenzione volta al pluralismo e
alla tutela del bene comune!
La linea
politica dev’essere chiara, precisa e definita. Non è cambiandola ogni giorno o facendola vacillare su
percorsi incomprensibili che
si raccoglie il consenso; al contrario ciò può indurre alla titubanza e alla
disgregazione, in un periodo storico in cui tutti hanno invece bisogno di
assoluta certezza e stabilità.
Allora.
Credo fermamente che non si
possa mediare con la propria coerenza e dignità: predicare bene e razzolare
male non fa al caso mio. E non occorre che vada ad esemplificare.
Esco quindi dall’Italia dei Valori Lista Di Pietro.
Lo faccio oggi, dopo
tante soddisfazioni e sacrifici, anche personali, separandomi da
un partito strutturato, che mi avrebbe certamente offerto garanzie di
rielezione. A differenza di tanti, questo per me non è il punto in discussione:
un futuro programmatico, e di servizio civico, non può ormeggiarsi sull’idea
del posto politico fisso.
Esco
ora perché credo di potermi ancora spendere per il bene comune, e per gli altri, senza che per
farlo debba per forza avere la garanzia di un consolidamento di posizione.
Esco per continuare sulla
linea localmente adottata, atta a dare
risposte concrete ai problemi della quotidianità: lavoro, welfare, ambiente, giovani, istruzione, giustizia, trasparenza,
tanto per citare i punti deboli, ma macroscopici, del territorio, e del Paese.
E’ in questo contesto che continuerò a portare avanti, per dovere istituzionale
e di rappresentanza, il mandato ricevuto dai cittadini.
Mi metto, quindi, ancora
una volta in gioco, come tante altre volte nella mia vita, anche politica; come
nel 2009 - accettai di buon grado il rischio di mettermi in prima persona a
guidare una squadra di valorosi candidati - cercherò di coltivare l’idea del
cambiamento, dissodando il terreno del
qualunquismo e dell’indifferenza. Lo stesso cambiamento che ha portato un vento
di radicale novità nell’istituzione Comune di Turriaco (GO). E come si sa,
novità non è sempre sinonimo di comodità o di rapporti politici amicali.
Voglio comunque ringraziare Italia dei Valori Lista Di Pietro,
e gli amici di questo partito, con cui in questi anni, con orgoglio e
dedizione, ho lottato per affermare i diritti dei deboli sui potenti.
Oggi riparto con rinnovato
entusiasmo, che in quest’ultimo anno, per le ragioni su esposte, s’era fin
troppo sopito.
Il progetto, e la sfida lanciata da MASSIMO DONADI con
DIRITTI & LIBERTA’, mi fa ritrovare il baricentro. La mia scelta allora va in
questa precisa direzione, ritenendo fondata l’urgenza, aldilà della mia
vocazione giuridica e dovere istituzionale, di dare sostanza ad un proprio
agire politico ancorandolo alla difesa dei valori – diritti e libertà appunto –
insiti nella nostra Carta costituzionale.
Questo è il solo punto di
partenza.
Turriaco 29/11/2012
Pier Ugo CANDIDO
Pier Ugo CANDIDO
consigliere comunale
Chi sono?
Nasco a Tolmezzo,in provincia di Udine, nel 1966. Sono profondamente legato alla mia terra natia, la CARNIA, e alla BISACIARIA, di cui ho l'onore di fare parte, risiedendovi da moltissimi anni. Due terre lontane ma vicine. Assimilabili per storia, arte, cultura, tradizione, oltre per il genuino modo di vivere e gestire la quotidianità. Non sarà un caso che a Turriaco alcuni storici nuclei familiari (es. Spanghero) hanno origini carniche.
Sono padre di due splendide creature. Sul territorio sono impegnato come volontario CRIm del Naapro di Monfalcone, e come componente del Consiglio di Istituto Comprensivo di San Canzian d'Isonzo e Turriaco. Amo lo sport, la musica e la poesia.
A Turriaco dal 2009 faccio il consigliere comunale, eletto nelle file di Idv Ldp, che poi ho lasciato, per Diritti e Libertà, per le ragioni su esposte. Sin dalle elezioni la mia attività consiliare è stata segnata da percorsi, in salita, per affermare principi di trasparenza e condivisione che dovrebbero, invece, animare ogni buon proposito e azione di chi amministra la "cosa" pubblica, anche e soprattutto localmente. Tuttavia, nonostante le oggettive difficoltà per affermare il proprio pensiero, che poi è quello di tanti cittadini, ho sempre atteso con entusiasmo, e rinnovata energia, alle numerose attività che istituzionalmente sono stato chiamato a esplicitare: così sono innumerevoli le mie interrogazioni, anche consiliari - senza pari in Comune di Turriaco - gli articoli sulla stampa per sensibilizzare l'opinione pubblica, gli altri interventi in consiglio comunale in varie materie, spesso frutto delle sensibili annotazioni pervenutemi dai tanti cittadini turriachesi. E' difficile cambiare ma un tentativo va fatto! Questo è l'obiettivo che mi muove quotidianamente, auspicando un completo rinnovamento delle istituzioni locali nelle prossime elezioni comunali.