martedì 28 dicembre 2010
giovedì 23 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
Sincerità. Lallallallalallalà.
Consigliere COMUNALE
Umberto MINIUSSI
in Ronchi dei Legionari.
Faccio seguito alla mia precedente (vd. sotto) e alla Sua cortese risposta (RICHIESTA di RETTIFICA Sabato 4 dicembre u.s. a pag 7 del Vostro quotidiano è apparso l’articolo: Ronchi Rifiuti, Matiussi critico sull’operazione Iris. L’articolo da me inviato per via informatica, unitamente al Piano locale delle Antenne, è frutto di un errore di spedizione. Il testo citato nell’articolo appartiene al Consigliere Comunale di Turriaco Candido dott. Pier Ugo. Certo della rettifica invio cordiali saluti. Umberto Miniussi).
In buona fede ho accettato di buon grado la Sua richiesta di rettifica (ad oggi NON ancora pubblicata) e scuse per l'incidente occorso.
Da semplice conoscitore di norme di legge avevo, però, già inoltrato una richiesta d'accesso agli atti al Sindaco di Ronchi dei Legionari per verificare, così per caso, se anche il Suo intervento in consiglio comunale - il giorno 29 novembre - fosse, per usare un eufemismo, in qualche modo ispirato al mio.
Ciò detto, Le allego il MIO (22.11.2010, anche a Lei inviato per conoscenza il giorno 23.11.2010 ore 14:38 ) e il SUO (29.11.2010), giusta copia consegnatami dagli Uffici comunali competenti. Ne riscontra simiglianza?
Pier Ugo CANDIDO
martedì 21 dicembre 2010
Interroghiamo il SINDACO. Risponderà meritoriamente?
Turriaco 21 dicembre 2010
Al sig. SINDACO
del Comune di Turriaco
del Comune di Turriaco
Oggetto: fabbisogni. Interrogazione con risposta scritta e in consiglio comunale.
Come certamente di Sua conoscenza, a partire da gennaio 2011 i Comuni riceveranno la prima tranche dei questionari per la costruzione dei fabbisogni come indicato nel decreto legislativo sui fabbisogni standard. L’inadempimento sarà sanzionato col blocco dei trasferimenti.
Si interroga i Sindaco per conoscere quali determinazioni di merito vorrà assumere o ha già assunto.
Distinti saluti.
Pier Ugo CANDIDO
lunedì 20 dicembre 2010
COMPARTO UNICO: è la fine per la CONTRATTAZIONE!
COMUNICATO STAMPA
dott. mag. Pier Ugo CANDIDO
referente Dipartimento EE.LL. & Welfare Italia dei Valori FVG
Con un colpo di mano si è cancellata la contrattazione collettiva di comparto. L'emendamento "nottambulo" del 19 dicembre - la Regione dal 1° gennaio stanzierà per legge il 90% degli incrementi retributivi ai dipendenti - approvato dalla maggioranza consiliare, senza che, a parte l'Italia dei Valori, nessuno battesse ciglio rappresenta una pagina buia nella storia delle relazioni sindacali italiane. E sì, perchè questa forzatura, non è solo uno schiaffo ai contratti che dal 2001 ad oggi regolano le sorti giuridiche ed economiche dei dipendenti degli ee.ll. e della Regione, ma è proprio una bruttura giuridica su larga scala. D'imperio si va a scardinare anni di consolidate relazioni negoziali, che, come in tutta Italia, regolano ampiamente la materia: una "Pomigliano de noiatri", insomma. Ad oggi valgono a poco le scuse o i nuovi j'accuse di chi, in buona fede, aveva sottoscritto quella "carta straccia" che a novembre 2010 veniva chiamata da un lato preintesa e dall'altro verbale. In fin dei conti lo dichiaravano, ex post, pure loro che quanto scritto non avrebbe avuto valore senza una sottoscrizione dei rappresentanti del 51% e più. Ma allora perchè sottoscrivere atti di non valenza giuridica e economica? E' evidente che la fitta maglia tessuta da una mirata strategia datoriale aveva previsto anche questo, e non ci vuole tanto a capirlo. Chi c'è cascato c'è cascato due volte. La storia recente di "brunettiana memoria" ha applicato le stesse regole: i sindacati sono discordi, si applica ex lege! Laddove c'è spaccatura sindacale il "padrone", pubblico o privato che sia, instilla il proprio volere, piaccia o meno. Ora ci sarà un gran lavoro di rincorsa tra carte bollate e ricorsi giudiziari per rilevare qualche pecca di incostituzionalità o antisindacalità. Ma la traccia della deriva è già segnata e per di più alla soglia di un triennio di blocchi contrattuali (voluti anche questi per legge nazionale). Per l'Italia dei Valori è imprescindibile riportare la contrattazione al centro delle relazioni sindacato - datore di lavoro. Le descritte forzature dovrebbero essere - queste sì - censurate per legge, gravando di responsabiltà diretta tutti i consapevoli soggetti che, alterando i meccanismi pluriennali della negoziazione, violano regole di democrazia e creano danno ai lavoratori. Un dato è certo: la collettività, nonostante tutto, ha continuato a beneficiare di servizi pubblici di altissima qualità. Questo per merito dei lavoratori. Il dipartimento e il coordinamento regionale sono vicini ai dipendenti degli ee.ll. e della Regione nonchè a tutte le forze sindacali che rivendicando il proprio ruolo autonomo ritenendo di essere attori comprimari della contrattazione e non sempici asseveratori di logiche e scelte datoriali, per lo più unilaterali.
--
dott. mag. Pier Ugo CANDIDO
referente Dipartimento EE.LL. & Welfare Italia dei Valori FVG
domenica 19 dicembre 2010
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow! Anno 2010.
martedì 14 dicembre 2010
L'onorevole Leoluca ORLANDO a Monfalcone. ANNULLATO!
Sabato 18 Dicembre - ore 11.30 in via C.Cosulich 20 EUROPALACE - CONVEGNO su Giustizia e sicurezza sociale: tra legalità e improvvisazione. Parteciperà l'onorevole Leoluca ORLANDO
CAUSA AVVERSITA' METEO L'EVENTO E' STATO ANNULLATO.
Riportiamo la nota di Leoluca.
Carissimo,
mi dispiace che l'interessante iniziativa del giorno 18 sia stata annullata.
Spero avere altra occasione di essere presente a Monfalcone.
Grazie per l'attenzione.
Cordialissimi auguri
Luca Orlando
http://www.leolucaorlando.it/
http://www.italiadeivalori.it/
CAUSA AVVERSITA' METEO L'EVENTO E' STATO ANNULLATO.
Riportiamo la nota di Leoluca.
Carissimo,
mi dispiace che l'interessante iniziativa del giorno 18 sia stata annullata.
Spero avere altra occasione di essere presente a Monfalcone.
Grazie per l'attenzione.
Cordialissimi auguri
Luca Orlando
http://www.leolucaorlando.it/
http://www.italiadeivalori.it/
venerdì 10 dicembre 2010
Comparto unico: divide et impera
Enio Agnola: «una forzatura che crea tensioni»
Anche il Gruppo consiliare regionale dell’Italia dei Valori si schiera a fianco dei 16 mila del comparto unico. I dipietristi hanno presentato una interpellanza sul tema del Comparto unico a firma Agnola e Corazza e coadiuvati dal punto di vista tecnico dal responsabile del dipartimento regionale Enti Locali dell’Italia dei Valori Pier Ugo Candido.
«La Giunta spieghi – ha chiesto Agnola - perché si è deciso di forza le regole e le prassi sindacali, firmando un verbale, giuridicamente senza forza di atto d’intesa, con due sole sigle sindacali». La normativa sul pubblico impiego prevede infatti - come si legge nelle premesse dell’interpellanza - che le organizzazioni sindacali che aderiscono all’ipotesi di accordo rappresentino nel loro complesso almeno il 51 per cento come media tra dato associativo e dato elettorale nel comparto o nell’area contrattuale, o almeno il 60 per cento del dato elettorale nel medesimo ambito. Il 18 novembre, infatti, i sindacati Cisl Fp e Csa hanno firmato un verbale, definito impropriamente “accordo” mentre Fp-cgil, Uil Fpl, Cisal EE.LL non hanno sottoscritto l’offerta proposta dalla controparte datoriale. «Una forzatura – dichiarano i dipietristi – che non fa l’interesse della maggioranza dei lavoratori del Comparto unico e rischia di creare forti tensioni tra le parti».
Il Consigliere regionale Enio Agnola, primo firmatario dell’interpellanza, chiede inoltre «perché invece di applicare come indice di riferimento per gli aumenti annuali il tasso annuale di inflazione programmata che sarebbe stato dell’1,5% si è deciso di applicare solo l’1,1% che è un valore ben al di sotto del valore di riferimento anche del contratto nazionale e perché si sono date altre decorrenze d’aumento diverse rispetto al contratto nazionale».
L’interpellanza entra poi su aspetti molto tecnici come quello che riguarda, per Idv, «una fuorviante definizione di quattordicesima, confusa con il salario aggiuntivo – notoriamente ben più basso».
Infine, Agnola chiede: «perché si continua, a parità di Comparto unico, a far "viaggiare" i dipendenti degli EE.LL. e quelli della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia su due binari paralleli che, a detta dell'attuale normativa contrattuale, sono destinati a rimanere separati».
Sulla questione l’Italia dei Valori continuerà a monitorare la situazione e a ribadire la sua posizione a difesa dei lavoratori del comparto.
mercoledì 8 dicembre 2010
martedì 7 dicembre 2010
Comparto. Unico? Vicende sul rinnovo del contratto degli enti locali.
Il coordinamento regionale IdV del Friuli Venezia Giulia ritorna sulla questione del comparto unico:lo fa per voce del referente regionale Enti Locali e Welfare, Pier Ugo CANDIDO.
Il dato sostanziale di partenza rimane purtroppo invariato, come pure il mistero che l’accompagna: la costituzione della massa salariale. Quest’ultima risulterebbe pari 602.159.002, 21 milioni di € secondo la funzione pubblica regionale, emissaria dei poteri forti degli enti locali. Cifra complessiva che non è mai stata dettagliatamente precisata. E’ chiaro che potrebbe essere di più o di meno. Dati sindacali alla mano certamente di più.
C’è poi da evidenziare l’originale scadenziario legato agli aumenti contrattuali: da gennaio a novembre 2009, verrebbe liquidato un aumento, tradotto in mera vacanza contrattuale, uguale all'1,1 %. Perché non da gennaio a dicembre? Che fine ha fatto l’indice di riferimento per gli aumenti annuali rappresentato dal tasso di inflazione programmata? Il 2009 registra ufficialmente l’1,5%: l'1,1% è manifestamente sotto questo punto fermo. Tutto a vantaggio del risparmio datoriale. Un risparmio che non giova all’equilibrio prestazione-salario: di fatto, in costanza di una triennale, e ingiustificabile, vacanza contrattuale, i lavoratori pubblici del F.V.G. non hanno fatto venire meno lo standard prestazionale elevatissimo: qualità che spesso s’è rivelata un vero vantaggio, e valore aggiunto, per la classe politica che oggi governa localmente. Snobbare questo dato saliente, legato ad un proficuo esercizio di professionalità pubbliche che ha positive ricadute sulla collettività, significa, per usare un noto modo di dire, “seminare vento per raccogliere tempesta”. La Regione non è nuova ad atteggiamenti “prudenti” in materia di aumenti contrattuali: la Corte dei Conti nella certificazione del recente contratto, quadriennio normativo 2006-2009 e biennio economico 2006-2007 e 2008-2009, del personale dirigente del comparto unico regionale ha significato come il comportamento negoziale datoriale s’è allineato ad indici percentuali al di sotto dei parametri di riferimento. In questo quadro, intriso di mistero e mortificazione si registra, aldilà delle giuste voci di protesta di qualche Sindaco – come mai solo ora? - e Sindacato – CGIL, UIL, CISAL e UGL versus CSA e CISL, firmatarie del verbale datoriale dd.18.11.2010 – un silenzio “assordante” dei dipendenti del comparto. Silenzio uguale asseverazione? La protesta sindacale va sorretta da tutti perché oggi è giustamente motivata. In caso contrario la forzatura e la sconcertante tesi datoriale, sottesa al verbale appena sottoscritto il 18 novembre, potrebbero prevalere: si frantumerebbe così definitivamente quella costruzione del COMPARTO UNICO (art. 127 della L.R. 13/1998), annullando nel contempo, e d’imperio, consolidate relazioni e accordi sindacali.
ProgettaRONCHI - INIZIATIVE del 15 e 22 dicembre - mercato comunale
progettaRonchi
Tu, che abiti a Ronchi dei Legionari, sai di cosa ha bisogno il paese.
Costruiamolo assieme, Tu e l’Italia dei Valori.
Metti le Tue idee nel contenitore: domani pretendi che siano realizzate.
Stp - Italia dei Valori Provinciale e Circolo Mandamentale - Monfalcone nov 2010
Tu, che abiti a Ronchi dei Legionari, sai di cosa ha bisogno il paese.
Costruiamolo assieme, Tu e l’Italia dei Valori.
Metti le Tue idee nel contenitore: domani pretendi che siano realizzate.
Stp - Italia dei Valori Provinciale e Circolo Mandamentale - Monfalcone nov 2010
domenica 5 dicembre 2010
La classe politica locale: l'originalità.
CONSIGLIERE COMUNALE
in Ronchi dei Legionari
Termino ora di legger il PICCOLO dd. 4 dicembre 2010: a pg.7 v'è un articolo titolato RONCHI. RIFIUTI - Mattiussi critico sull'operazione -Iris
Questo articolo riporta "papale papale" il mio intervento (vd. allegato) in consiglio comunale a Turriaco del 22/11/2010 - anche a Lei inviato il giorno 23 novembre c.a, e al contempo a vari organi di stampa, tra cui IL PICCOLO, per opportuna e doverosa conoscenza - però viene a Lei attribuito.
Spero si tratti di un mero errore di attribuzione; in caso contrario auspico una Sua immediata rettifica.
Saluti.
Pier Ugo CANDIDO
consigliere comunale IdV a Turriaco (GO)
Sabato 4 dicembre u.s. a pag 7 del Vostro quotidiano è apparso l’articolo: Ronchi Rifiuti, Matiussi critico sull’operazione Iris.
L’articolo da me inviato per via informatica, unitamente al Piano locale delle Antenne, è frutto di un errore di spedizione. Il testo citato nell’articolo appartiene al Consigliere Comunale di Turriaco Candido dott. Pier Ugo. Certo della rettifica invio cordiali saluti. Umberto Miniussi
martedì 23 novembre 2010
DIMISSIONI e RIMPASTI. Il consiglio comunale del 22 novembre 2010.
Oggetto: Consiglio comunale del 22 novembre 2010 /punto 1 odg - Surroga consigliere dimissionario e convalida elezione 1° dei non eletti e punto12 odg - Comunicazioni del Sindaco - INTERVENTO
Le dimissioni del Vicesindaco, e in primis amico e consigliere Mario SCHIAVON, non hanno una genesi in fattori determinati dalla vita politico-partitica di Turriaco. Questo è oltremodo ovvio, ancorché evidente, nonostante che alcune argomentazioni diffuse a mezzo stampa, previamente a questo consiglio comunale, potessero portare altrove. E’ chiaro che chi volesse “lucrare” sulle circostanze di questo atto, sulla sua natura e carattere prettamente personale, e sui motivi non politici dello stesso sarebbe uno sprovveduto.
Invero ha rilievo politico la nomina del nuovo Vicesindaco, anticipata alla comunità e quindi ai consiglieri comunali meramente sul quotidiano locale di riferimento: questo la “dice lunga”, e purtroppo ancora una volta, su come la democrazia partecipata, che passa anche per una corretta e preventiva informazione istituzionale, sia concetto di cui il primo cittadino, e la sua ensemble, sia sprovvisto.
La vicenda, di cui prendiamo atto e che affrontiamo istituzionalmente oggi, ha comportato quindi l’inaspettata, e penso da nessuno auspicata, fuoriuscita del cuore e cervello di questo esecutivo.
La nomina del dott. Enrico Bullian a Vicesindaco segna definitivamente l’indebolimento politico della giunta e di tutta la maggioranza.
Da un lato perché dimostra, e conferma, che l’assurda tesi sostenuta in campagna elettorale – da chi oggi localmente ci governa – sulla cosiddetta “purezza della razza politica turriachese” (spiego ai più per evitare gli ennesimi e strumentali fraintendimenti dai banchi della maggioranza: nelle liste della attuale maggioranza consiliare potevano candidarsi solo persone con rigoroso e immacolato albero genealogico turriachese, residenti e viventi a Turriaco) si è sgretolata; per fortuna dato il suo evidente anacronismo.
Dall’altro perché il partito della Rifondazione (?) Comunista con la sua risicata e esogena attuale rappresentanza schiaccia il partito maggioritario, quello Democratico (PD), che attesta una sostanziale regressione di posizioni storicamente “conquistate” non potendo, volendo, essendo in grado di esprimere né in via autorevole né autoritaria un candidato Vicesindaco.
Da oppositori guardiamo con attenzione, quella di chi è osservatore privilegiato, questa fenomenologia politico-partitica (Milano docet?) significando, in tutte le sedi, in primis qui oggi in consiglio comunale, l’assoluta incongruità tra quanto proclamato in campagna elettorale e poi fatto: ciò che viene, sempre più spesso, a reale esistenza sconfessa ogni proposito, ridotto quindi a slogan puramente elettoralistico, di questa maggioranza.
Le dimissioni del Vicesindaco, e in primis amico e consigliere Mario SCHIAVON, non hanno una genesi in fattori determinati dalla vita politico-partitica di Turriaco. Questo è oltremodo ovvio, ancorché evidente, nonostante che alcune argomentazioni diffuse a mezzo stampa, previamente a questo consiglio comunale, potessero portare altrove. E’ chiaro che chi volesse “lucrare” sulle circostanze di questo atto, sulla sua natura e carattere prettamente personale, e sui motivi non politici dello stesso sarebbe uno sprovveduto.
Invero ha rilievo politico la nomina del nuovo Vicesindaco, anticipata alla comunità e quindi ai consiglieri comunali meramente sul quotidiano locale di riferimento: questo la “dice lunga”, e purtroppo ancora una volta, su come la democrazia partecipata, che passa anche per una corretta e preventiva informazione istituzionale, sia concetto di cui il primo cittadino, e la sua ensemble, sia sprovvisto.
La vicenda, di cui prendiamo atto e che affrontiamo istituzionalmente oggi, ha comportato quindi l’inaspettata, e penso da nessuno auspicata, fuoriuscita del cuore e cervello di questo esecutivo.
La nomina del dott. Enrico Bullian a Vicesindaco segna definitivamente l’indebolimento politico della giunta e di tutta la maggioranza.
Da un lato perché dimostra, e conferma, che l’assurda tesi sostenuta in campagna elettorale – da chi oggi localmente ci governa – sulla cosiddetta “purezza della razza politica turriachese” (spiego ai più per evitare gli ennesimi e strumentali fraintendimenti dai banchi della maggioranza: nelle liste della attuale maggioranza consiliare potevano candidarsi solo persone con rigoroso e immacolato albero genealogico turriachese, residenti e viventi a Turriaco) si è sgretolata; per fortuna dato il suo evidente anacronismo.
Dall’altro perché il partito della Rifondazione (?) Comunista con la sua risicata e esogena attuale rappresentanza schiaccia il partito maggioritario, quello Democratico (PD), che attesta una sostanziale regressione di posizioni storicamente “conquistate” non potendo, volendo, essendo in grado di esprimere né in via autorevole né autoritaria un candidato Vicesindaco.
Da oppositori guardiamo con attenzione, quella di chi è osservatore privilegiato, questa fenomenologia politico-partitica (Milano docet?) significando, in tutte le sedi, in primis qui oggi in consiglio comunale, l’assoluta incongruità tra quanto proclamato in campagna elettorale e poi fatto: ciò che viene, sempre più spesso, a reale esistenza sconfessa ogni proposito, ridotto quindi a slogan puramente elettoralistico, di questa maggioranza.
LA VENDITA di IRIS SpA. Intervento in Consiglio comunale.
Oggetto: Consiglio comunale del 22 novembre 2010 – PROPOSTA di DELIBERAZIONE CONSILIARE: Approvazione dell’operazione societaria per la costituzione di Ambiente NEWCO per la gestione del ramo ambiente di IRIS………- Testo discussione e dichiarazione di voto.
DISCUSSIONE
Parto signor Sindaco da una delle Sue ultime argomentazioni : “Sono troppi i punti di domanda” per significare che se lo sono per Lei figuriamoci per noi.
Nei fatti.
Leggendo l’intricata e corposa documentazione, che da sempre accompagna ogni operazione societaria di IRIS SpA & c., emerge da un lato una certa difficoltà interpretativa atteso che gli atti relativi sono forse più propriamente ascrivibili alle capacità di tecnici della privatizzazione pubblica che a quelle di un consigliere comunale, viste anche le limitate tempistiche d’esame degli atti: parlo ovviamente solo per me, gli altri colleghi dicano la loro: se vogliono! Dall’altro lato si evince che il processo di “scatole cinesi”* avviato più d’un anno fa ha condotto con alta probabilità alla completa dismissione di un patrimonio pubblico. Quel patrimonio pubblico frutto di un lungo percorso di “ cooperazione” tra enti locali bisiachi e isontini, che oggi, con queste radicali operazioni societarie, viene letteralmente cancellato: spariscono d’un sol colpo le storie, ricche di spirito consorziale, di CIAG, CISAR, ENAM per ricordarne la sequenza temporale di venuta ad esistenza.
Fa specie che gli attori di questa operazione di natura squisitamente commerciale siano purtroppo politicamente figli di chi anni fa aveva lungimirantemente voluto un servizio pubblico di acqua, gas, raccolta rifiuti e energia su base consorziale con tutti gli evidenti benefici all’utenza: costi calmierati con tariffe semplici e trasparenti!
Oggi è proprio l’utenza a passare in secondo piano insieme ai padri di quella che è definibile una preziosa collaborazione d’utilità pubblica. E non ci saranno “figliol prodighi”, nel senso che non si tornerà più indietro. Qui si dismette tout court applicando a testa bassa le logiche del Governo centrale e pure le rigide e quantomai stravolgenti normative. Si cita in atti più volte il D.L. 78 /2010 convertito in L.122/2010 ed ancora il D.L. 112/08 diventato L.133/08: tutte leggi berlusconiane. E tutti zitti!
Ed ancora.
Non si è mai visto che il Comune – il controllore – venga svuotato periodicamente delle proprie prerogative di vigilante pubblico privilegiato sulle proprie partecipate - il controllato. IRIS SpA prepara gli atti e il Comune ne propone o approva i testi senza nemmeno curarsi di correggere evidenti errori di forma e merito.
In questo contesto fossi questa maggioranza, acclarata una certa sua fidelizzazione ad IRIS SpA e suoi percorsi privatizzanti, mi sentirei quantomeno moralmente a disagio oltre che istituzionalmente impacciato. Per fortuna non sono in questa condizione e con IRIS SpA, a parte qualche utenza, non ho niente a che fare!
I cittadini certamente sapranno ben valutare questa pesante eredità che parte di questo consiglio comunale, con il proprio voto favorevole, e già con quelli precedenti, consegna all’avvenire comunitario privatizzando storici servizi pubblici. Servizi “profumatamente” pagati negli anni dai cittadini che adesso vengono svenduti o fatti oggetto di semplici operazioni di maquillage.
Nel merito.
Il richiamo in atti all’art. 14 cm . 32 del D.L. 78/2010 mi pare sia fuorviante.
Il prodotto legislativo - D.L. 78/2010 e D.L. 112/08 - di berlusconiana fattura, è frutto di una stessa matrice. Nella documentazione si fa un uso strategico, e allarmistico, delle norme citate usandole “ad usum delphini” per favorire l’operazione societaria odierna, come tutte quelle che l’hanno preceduta. L’uso di locuzioni del tipo “appare compatibile” (punto 2.2.2 pag. 8 del Documento riservato soci Iris) non fornisce assolutamente un quadro di certezza su ciò che si compirà. Anche la fumosa rappresentazione dei due livelli di gestione del piano rifiuti (regionale e provinciale) non fa che contribuire alla non chiarezza dell’intero impianto documentale.
Le anticipo in questa sede la mia dichiarazione di voto così agevolo quella economia di tempi procedurali da Lei sempre lamentati in ogni assise e ad ogni intervento della minoranza: ciò secondo me a detrimento di un sereno dibattito consiliare.
DICHIARAZIONE di VOTO
Ho già manifestato, nel corso di precedenti deliberazioni e anche pubblicamente in varie sedi, l’espressa contrarietà a dismissioni di patrimoni pubblici, in specie quello di IRIS, e sue articolazioni funzionali, che storicamente ha retto, sul territorio, le sorti di una socialità del servizio pubblico riservando tra l’altro, un’attenzione particolare, e professionalmente elevata, all’utenza: società meramente capitalistiche non riusciranno mai ad assicurare questo. Come affermato da molti, e in diverse sedi e circostanze, fa specie che sia proprio il Comune di Turriaco, così come oggi rappresentato anche in quest’assise, a fare quest’operazione di valore sostanzialmente commerciale.
Come capogruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro esprimo il mio voto contrario a quanto espresso in oggetto della proposta di deliberazione consiliare ora in votazione.
* nel senso letterale del termine: scatole artigianali cinesi che hanno una grande includente altre più piccole. Ciò a bontà delle mie affermazioni in tutta risposta alla pregiudiziale osservazione del consigliere Maurizio Zorba che malamente l’ha interpretata nel senso di artificio e/o raggiro.
venerdì 19 novembre 2010
giovedì 18 novembre 2010
Comparto unico: siamo alla deriva?
Il coordinamento regionale IdV ritorna sulla questione del comparto unico.
Il primo dato sostanziale è che ad oggi rimane ancora in un quadro d'assoluta incertezza la questione sulla costituzione della massa salariale - pari 602.159.002, 21 milioni di € secondo i datori di lavoro. La funzione pubblica regionale, emissaria dei poteri forti degli enti locali, non ha ancora dettagliatamente specificato tela dato complessivo. Aritmenticamente, calcolando il famigerato 3,2% del "brunettapensiero", è banale arrivare ai 19.269.088,07 € stabiliti come tranche totale d'aumento se la base è quella minima di un'indefinita massa salariale. Il secondo dato emergente è quello per cui non si comprende perchè i dipendenti di Comuni, Province e delle altre articolazioni giuridiche degli ee.ll. debbano prendere, da gennaio a novembre 2009, un aumento, tradotto in mera vacanza contrattuale, uguale all'1,1 %. Va significato a chi non è del mestiere, e paiono tanti seduti qua e là, che un indice di riferimento per gli aumenti annuali è rappresentato da sempre dal tasso di inflazione programmata: guarda caso per il 2009, l'intero anno 2009, è del 1,5%. L'1,1% suddetto è molto al di sotto dell 1,5%.Anche la Corte dei Conti nella certificazione data al recente contratto, quadriennio normativo 2006-2009 e biennio economico 2006-2007 e 2008-2009, del personale dirigente del comparto unico regionale ha rilevato come l'atteggiamento datoriale sia parco in tema di aumenti, anzi addirittura al di sotto dei parametri percentuali di riferimento: nel biennio 2006-2007 è stato apllicato il 3,41% rispetto al 4,85% dato dalle direttive regionali e nel biennio 2008-2009 c'è stato un 3,07%inferiore al 3, 2%, che è il tasso di inflazione programmta per le due annualità. Queste considerazioni proiettano indubbiamente un quadro sconfortante che vede quindi, facendo un'utile trasposizione dei dati della giurisizione pubblica contabile, la Regione, supportata anacronisticamente da discutibili posizioni sindacali, perseguire una strategia del massimo ribasso e risparmio. Strategia che passa attraverso la "mortificazione" delle attività del personale dipendente che in costanza di vacanza contrattaule ha sempre e comunque assicurato livelli d'efficienza altissimi. Ciò rappresenta un duro attacco, e da più lati, al sereno regime contrattuale regionale, che dal lontano 2001 regge le sorti giuridiche ed economiche dei lavoratori di tutte le autonomie locali.
martedì 16 novembre 2010
Turriaco sott'acqua.
Gruppo consiliare Il Paese in comune
Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro
COMUNICATO STAMPA
A Turriaco il caso degli allagamenti, purtroppo ricorrenti, e del mancato funzionamento delle pompe idrauliche, in gestione a Irisacqua, rappresenta l’eclatanza del mancato raccordo tra controllore e controllato in sede di cura d’interessi pubblici. La candida affermazione per cui il Comune si sentiva rincuorato dalle assicurazioni di Iris sul fatto che le verifiche tecniche agli impianti di sollevamento erano state eseguite, non è sufficiente a risolvere le problematiche venute alla luce e fa emergere drammaticamente il problema dell’insufficiente controllo, e gestione, dell’amministrazione in tema di sicurezza idrogeologica. La cementificazione selvaggia e l’intombamento degli storici canali di scolo naturale delle acque piovane aggiungono al malfunzionamento dei suddetti apparati idrici, che dovrebbero essere adeguatamente manutenuti, una serie di disagi continui alla collettività: ogni rilevante precipitazione “meteo” diventa allora emergenza. C’è da aggiungere, in merito allo sviluppo armonico e alle scelte di carattere programmatorio sull’edilizia e urbanistica, che se gli organismi pubblici non sono previamente e fattivamente vigili sul proprio territorio, e sullo sviluppo dello stesso, danni alla comunità si possono sempre potenzialmente verificare. Quelli che la cospicua quantità d’acqua ha provocato, un po’ ovunque in bisiacaria, allagando scantinati, taverne, sottointerrati e garage hanno scosso non poco la cittadinanza che ora chiede, giustamente, un congruo risarcimento e l’individuazione delle responsabilità. Nel merito i gruppi consiliari Italia dei Valori, che anche recentemente è intervenuta sul tema del rischio e dissesto idrogeologico locale, e il Paese in comune interrogheranno il Sindaco Brumat onde comprendere le ragioni degli evidenti deficit tecnico-organizzativi e l’imputazione delle responsabilità.
mercoledì 10 novembre 2010
Il comparto unico regionale. Vicende contrattuali e sorti dei dipendenti.
ITALIA DEI VALORI INTERVIENE SUL RINNOVO DEL COMPARTO PUBBLICO
De Lorenzi e Candido: ondivago il comportamento della funzione pubblica regionale
De Lorenzi e Candido: ondivago il comportamento della funzione pubblica regionale
Italia dei Valori interviene su l’ormai annosa questione del rinnovo contrattuale relativo al biennio 2008-2009 del Comparto Unico – che interessa sedicimila dipendenti degli enti locali – che ormai pare arenata: “da un lato per presunte, e oramai ricorrenti, divisioni sindacali dall’altro per il solito e ingiustificato oltranzismo istituzionale e dei propri organismi rappresentativi, quali Anci, Upi e Uncem”.
“L’assessore Garlatti – afferma Pier Ugo Candido del Coordinamento Regionale IDV - “spara” cifre sulla massa salariale – che a detta sua sarebbe di 602 milioni di euro – da cui dovrebbe derivare la proposta d’aumento dello 3,2% che, calcolatrice alla mano, non corrisponde ai dati reali e presentati alle parti sociali. Ed ancora: l’assessore regionale, in consiglio e sulla stampa, afferma che ci sarebbero 30 milioni di euro per chiudere il contratto, anche considerando che spesa per il biennio e la spesa a regime non sono la stessa cosa. La domanda che ne deriva è: dove sono finite allora queste risorse? La proposta sindacale, quella del 7 di ottobre di tutti e sei i sindacati presenti al tavolo negoziale, prevede 20.800.000 di spesa a regime, 1.600.000 di differenza rispetto a quella datoriale”.
“Oltre a ribadire che i dipendenti degli enti locali non hanno mai avuto la quattordicesima – potrebbe rappresentare un gradito auspicio – secondo Candido - è assolutamente incondivisibile la gestione di questa trattativa negoziale che affronta solo a ridosso del 2011 le sorti contrattuali arretrate di migliaia di lavoratori, per altro accumulando, in itinere, altra vacanza contrattuale”
Per l’Italia dei Valori – prosegue l’esponente IDV - il perché di questa ondivaga posizione della funzione pubblica regionale è chiaro: “se il contratto regionale va rinnovato lo si fa col 3,2% su base nazionale, con un chiaro risparmio sugli arretrati. Se non va rinnovato, in una logica “brunettiana”, l’obiettivo è procrastinare sine die la partita per infilarsi nell’imbuto dei blocchi triennali contrattuali, stabiliti da una legge nazionale, la 122 del luglio 2010, sempre che questa si applichi alla regione FVG”.
Interviene anche il nuovo Segretario Regionale IDV, Giovanni De Lorenzi, “in questo contesto di regionalizzazione del contratto di lavoro c’è da chiedersi dov’è finita la riforma del pubblico impiego che si doveva incardinare col processo negoziale in atto, onde arrivare ad una chiara e precisa regolamentazione normativa di tutto comparto unico, senza fughe in avanti di nessuno”
“L’Italia dei Valori – chiude De Lorenzi - nel monitorare la partita contrattuale seguirà costantemente, con un proprio dipartimento tematico, le sorti delle miglia di dipendenti. In coerenza coi propri principi e dichiara il proprio sostegno a tutte le forze sociali che preordinano la concretezza dell’azione all’inutile demagogia di facciata”
Udine, 10 novembre 2010
Coordinamento Regionale Italia dei Valori Friuli Venezia Giulia
mercoledì 27 ottobre 2010
26 ottobre 2010: nasce il Circolo mandamentale di IdV.
Ancora qualificate iniziative in casa dell'Italia dei Valori: è stato costituito il primo circolo mandamentale, che abbraccia simbolicamente tutti i comuni della bisiacaria e Doberdò del lago, escluso Monfalcone che ha già il suo. A Staranzano, in una sala gremitissima, alla presenza del neocoordinatore regionale, De Lorenzi, e provinciale, Gironcoli, è stato eletto il presidente del Circolo: Pier Ugo Candido. Il Circolo, va ricordato, è struttura aperta a tutte le persone che vogliono contribuire in maniera attiva e responsabile ad un progetto di rinnovamento delle istituzioni e della classe politica locale; questo attraverso la prioritaria disanima delle più importanti questioni che attanagliano pesantemente il territorio mandamentale. I temi del lavoro, della disoccupazione, della sanità, della pubblica istruzione, della sicurezza sociale e della logistica intemodale saranno messi subito in agenda dal Presidente già dalla prima riunione del 3 novembre, a Turriaco, presso la sala della mediateca comunale dalle ore 18.00. Un Circolo quindi come laboratorio di idee: solo attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica è prefigurabile il raggiungimento dell'obiettivo di avere persone politicamente impegnate e idoneamente rivolte alla cura dei soli interessi della collettività. Il banco di prova: le prossime elezioni amministrative locali.
Lo scopo però non è limitatamente elettoralistico ma di lungo periodo:un lavoro d'impegno auspicabilmente svolto con trasparenza, dedizione e onestà nell’interesse generale delle comunità di Ronchi,Turriaco, Doberdò, Sagrado, Staranzano, Fogliano, San Pier e San Canzian d'Isonzo.
Il Circolo svolgerà le proprie riunioni in maniera itinerante tra le varie realtà comunali.
Lo scopo però non è limitatamente elettoralistico ma di lungo periodo:un lavoro d'impegno auspicabilmente svolto con trasparenza, dedizione e onestà nell’interesse generale delle comunità di Ronchi,Turriaco, Doberdò, Sagrado, Staranzano, Fogliano, San Pier e San Canzian d'Isonzo.
Il Circolo svolgerà le proprie riunioni in maniera itinerante tra le varie realtà comunali.
martedì 26 ottobre 2010
Sancanzianeide.
Riceviamo e pubblichiamo:
Pochi mesi fa, verso la prima metà di luglio, una nuova filiale della Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello ha aperto i battenti nel Comune di San Canzian d ‘Isonzo, nella frazione di Pieris.
L’apertura di un nuovo istituto di credito è un evento molto positivo per l’intera comunità, sia per la creazione di posti di lavoro qualificati – soprattutto in questi tempi di gravi problemi occupazionali - sia per la concorrenza, che può dare significativi risultati in termini di qualità nel servizio ai clienti e di offerte economiche più vantaggiose.
Inoltre, la Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello è una realtà che ha un forte radicamento territoriale e ha una natura sociale cooperativa: tutti elementi rilevanti per lo sviluppo locale.
Quindi da parte nostra diamo un sincero benvenuto a questa nuova realtà collocata sul territorio del nostro Comune.
Ci poniamo d’altra parte alcune domande sulla collocazione fisica dello sportello bancario: la prima riguarda il ruolo del Sindaco e dell’intera Amministrazione del Comune.
È nell’ordine delle cose che vi sia stato quantomeno un approccio verbale tra i soggetti su ricordati, se non altro per la concessione o autorizzazione documentale per la nuova attività.
Ecco, noi osservatori esterni, avremmo gradito capire se il Sindaco in particolare – visto che quasi unico tra i sindaci del mandamento svolge il suo ruolo a tempo pieno e conseguentemente remunerato – e l’intera giunta, abbiano svolto un ruolo propositivo, magari con qualche suggerimento e qualche proposta nei confronti della stessa Banca per la collocazione fisica degli uffici nell’ex scuola media sita a fianco del municipio, oggi considerata un monumento all’inefficienza.
Lo stesso giornale “IL PICCOLO” in data 8 settembre ha titolato su sei colonne “Opere pubbliche abbandonate” - “I lavori sono fermi da un anno, a pezzi la scuola media di Pieris” - “Comune senza fondi: il degrado sta dilagando nel cantiere”. L’unica voce che viene sottostimata è quella relativa ai costi sin qui sostenuti, che sicuramente non ammontano ai soli 540.000 euro ricordati nell’articolo.
Ci chiediamo infatti se una trattativa seria con i vertici della nuova Banca, attraverso corretti strumenti giuridici, avrebbe potuto rimettere in moto quel cantiere, sistemare una parte dove collocare lo stesso sportello in un’area di grande prestigio, con parcheggi attualmente sotto utilizzati, ed un parco di alberi secolari che fa invidia a città di maggiori dimensioni.
Del resto va dato atto alla Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello di aver già realizzato meritorie azioni di recupero di immobili di valore storico: infatti, la sede centrale della banca a Fiumicello è un edificio che risale ai primi anni del XX secolo, che fu, nel corso degli anni, la sede della “Prima Latteria Cooperativa Friulana” e che sino agli anni settanta ospitò una sala da ballo, la sede di diverse associazioni e persino un palcoscenico per il teatro; un edificio quindi molto simile per vocazione alla nostra ex scuola media.
Tra l’altro, ci sembra che il finanziamento a suo tempo percepito per il recupero della ex scuola media fosse espressamente finalizzato a creare le condizioni per una presenza di soggetti privati che contribuissero alla ristrutturazione e partecipassero poi alla gestione.
Non vorremmo che questa sia l’ennesima occasione persa: il governo della cosa pubblica richiede competenza, fantasia e tenacia, componenti queste che, se misurate alla luce delle ultime scelte di questa Amministrazione, nell’interesse di tutti i cittadini, vorremmo veder decisamente incrementate, considerati gli ampi margini di miglioramento che riteniamo esserci. Da qualche mese sono iniziati i lavori nella vecchia sede municipale: si parla, per il primo lotto, della sola “messa in sicurezza” e l’investimento già in questa fase è di tutto rispetto.
Con l’augurio di non avere tra qualche anno una seconda ex scuola media sul territorio comunale.
lunedì 25 ottobre 2010
Stresslavorocorrelato.
La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione con la sentenza 21621 del 21 ottobre 2010 afferma, come più volte statuito, che la mancanza del lavoratore alla visita fiscale è giustificata qualora ricorra "un serio e fondato motivo che giustifichi l'allontanamento dal proprio domicilio". Il caso preso in esame dalla Suprema Corte è relativo al ricorso di un'azienda - che aveva licenziato una propria dipendente perché assente dal proprio domicilio in occasione della visita fiscale ed era stata vista al mare per qualche ora - avverso la sentenza della Corte d'Appello che, convalidando la decisione dei giudici di primo grado, aveva disposto la reintegra della dipendente. La Corte, respingendo il ricorso dell'azienda, concorda con le motivate e argomentate valutazioni dei Giudici di merito, ritenendo "l'assenza giustificata sia dalla natura della patologia (sindrome depressiva ansiosa), sia dalla necessità sopravvenuta di rivolgersi al suo sanitario di fiducia, per l'insorgere improvviso - documentalmente provato - di un evento morboso diverso da quello prima diagnosticato" e sottolinea l'evidente sproporzione tra la condotta della dipendente e il licenziamento disciplinare, che costituisce la estrema ratio. La Suprema Corte, precisando che la società ricorrente ha trascurato la gravità dello stato patologico a carico della dipendente e "le sue manifestazioni di tipo emorragico, tutte richiedenti specifici trattamenti terapeutici anche urgenti", conclude che, una volta esclusa la sussistenza di condizioni tali da "considerare gravemente inadempiente la condotta complessiva del lavoratore che si allontani dal luogo in cui questi deve trascorrere il periodo di malattia", la breve assenza della dipendente "non assume rilevanza in sé e per sé, in mancanza di altri elementi che ne evidenzino l'influenza negativa sia sullo stato di salute, che sull'assetto funzionale del rapporto di lavoro".
mercoledì 20 ottobre 2010
Rassegna stampa
LODO ALFANO: DI PIETRO, SMASCHERATI I FINIANI, ORA REFERENDUM = (AGI) - Roma, 19 ott. - "E' squallido non solo quel che ha approvato la maggioranza, ma l'appecoronamento della maggioranza finiana". Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, commenta a Montecitorio l'approvazione da parte della commissione Affari costituzionali del Senato dell'emendamento al lodo Alfano e spiega che sulla legge costituzionale ci sara' un referendum. Per Di Pietro e' squallido che i finiani "che a Mirabello avevano detto di non poter piu' affiancarsi ai tentativi di leggi ad personam del premier, abbiano dato al Senato l'appoggio al lodo. In queste condizioni c'e' una caduta della democrazia e dello Stato di diritto. Ora saranno i cittadini ad assumersi la responsabilita', perche' il lodo costituzionale, non avendo i due terzi dei si' delle camere, dovranno passare al vaglio del referendum confermativo previsto dalla Carta". Ora "dall'incontro tra Alfano e Fini non mi aspetto piu' nulla, e' stato smascherato il loro finto ritorno alla legalita'. Rivolgo a Fini l'ultimo, estremo appello perche' in aula al Senato e alla camera dica ai suoi di non cedere al ricatto o alla compravendita". (AGI)
GOVERNO:DI PIETRO,PARLAMENTO SI OCCUPA SOLO PROCESSI PREMIER (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ''L'Italia e' ferma perche' il governo non sta facendo nulla in materia di occupazione e lavoro. Da mesi discutiamo soltanto dei processi e degli affari di Berlusconi e dei suoi amici. Quand'e' che ci occupiamo dei cittadini e della grave crisi economica che attanaglia il Paese?''. Lo chiede il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ospite di Sky Caffe'. ''Questo governo - dice Di Pietro - e' bloccato perche' non ha ne' la volonta', ne' la forza, ne' la maggioranza per occuparsi della collettivita'. Per questo motivo, bisogna tornare al voto prima possibile''. (ANSA).
RAI: DI PIETRO, FUORI I PARTITI DA VIALE MAZZINI = Roma, 19 ott. (Adnkronos) - "Bisogna tenere fuori i partiti dalla Rai: i dirigenti del servizio pubblico infatti non possono essere nominati dalla politica, perche' il controllato non puo' scegliere il suo controllore''. Lo ha detto il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ospite di Sky Caffe'. ''L'Idv e' l'unico partito che si e' rifiutato di partecipare al gioco sporco della lottizzazione e della spartizione della Rai. Ma dentro al Parlamento esiste una lottizzazione trasversale che si e' appropriata dell'informazione pubblica in cui ognuno porta avanti il proprio punto di vista'', ha aggiunto. ''Vogliamo un'informazione che non dipenda dai partiti e che sia plurale, trasparente e per tutti. I membri del Consiglio di Amministrazione dovrebbero essere nominati dall'assemblea dei giornalisti e dai professionisti dell'azienda", ha concluso Di Pietro.
GIUSTIZIA: DI PIETRO, FINI SIA COERENTE E STACCHI LA SPINA = (AGI) - Roma, 19 ott. - ''Mi auguro che Fini abbia un momento di ripisiscenza e dopo il discorso di Mirabello sia conseguente staccando la spina al governo altrimenti fra Fini e Berlusconi con ci sarebbe differenza''. Lo afferma Antonio Di Pietro ai microfoni di Sky Tg 24. ''Fini e Fli sconfesserebbero loro stessi -aggiunge l'ex pm- e diventerebbero complici di questa azione scellerata che sta portando avanti Berlusconi quella di chiamare riforma della giustizia provvedimenti che nulla hanno a che fare con la riforma. La riforma dovrebbe servire a far camminare di piu' il corso la giustizia, con piu' mezzi, piu' uomini e piu' risorse, invece cio' che propone il Pdl e' semplicemente l'impunita' per se' stessi e la garanzia che i magistrati non tocchino le persone del potere, questo con la riforma non ci azzecca niente''.(AGI)
GIUSTIZIA: DONADI, BERLUSCONI VUOLE RIFORMA AD PERSONAM = (AGI) - Roma, 19 ott - "Berlusconi vuole una riforma della giustizia ad personam. Al presidente del Consiglio non interessa risolvere i problemi della giustizia italiana, che ha bisogno di maggiori fondi e di piu' uomini, ma semplicemente sfuggire ai processi. Per questo Italia dei Valori fara' un'opposizione durissima e non lascera' smantellare il principio dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge". Lo afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.(AGI)
CORTE CONTI: DONADI, CONTRO CORRUZIONE SERVONO NORME SEVERE MA QUESTO GOVERNO NON LE FARA' MAI (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ''La Corte dei Conti segnala, ormai come ogni anno, che in Italia cresce il problema della corruzione. Contro la corruzione ora servirebbero norme davvero severe''. Lo dice Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera che, incontrando i giornalisti, non fa mistero del suo scetticismo su un inasprimento normativo: ''per questo governo sarebbe un po' come parlare di corde in casa dell'impiccato''.(ANSA).
MAFIA: BELISARIO (IDV), CODICE ETICO SIA DISCUSSO ANCHE IN AULA = Roma, 19 ott. - (Adnkronos) - "Abbiamo chiesto che venga posta in discussione la nostra mozione in Aula in merito al codice etico approvato in Commissione Antimafia". Lo ha detto il presidente dei senatori di Italia dei valori Felice Belisario al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. "Ci devono essere dei paletti anticorruzione ben precisi che in un Paese normale -ha aggiunto- non sarebbero nemmeno necessari perche' chi fa politica deve avere le mani pulite".
LUNARDI: DONADI (IDV), ORMAI CAMERA E' AULA DELLE IMPUNITA' (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ''L'Aula della Camera e' ormai diventata l' 'Aula delle impunita'', dove ogni sorta di imputazione, ogni sorta di reato viene 'lavata' da un voto purificatore''. Cosi' Massimo Donadi, presidente dei deputati Idv, commenta in una conferenza stampa il voto della Camera che ha negato l'autorizzazione a procedere per Pietro Lunardi, riguardante la vicende legate all'acquisto di un immobile quando era ministro delle Infrastrutture.(ANSA).
L.ELETTORALE:BELISARIO, MAGGIORANZA PENSA SOLO A LODO ALFANO (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ''C'era da aspettarselo. Poco piu' di cinque minuti. Tanto e' durato, in Commissione Affari Costituzionali, il dibattito sulla riforma della legge elettorale. Poi si e' subito passati a quello che era il vero provvedimento importante per il centrodestra: il lodo Alfano costituzionale. E' una vergogna!''. Lo afferma il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, precisando che ''in realta' PdL e Lega vogliono affossare la riforma elettorale: il loro obiettivo principale in questo momento e' solo quello di rendere retroattivo il lodo Alfano per salvare il Presidente del Consiglio dai reati di cui e' accusato''.(ANSA).
RAI: BELISARIO (IDV), DG MASI E' UN CANNIBALE = Roma, 19 ott. - (Adnkronos) - "Abbiamo scoperto che in Rai lavora un cannibale, il direttore generale Mauro Masi". Lo dice il presidente dei senatori di Italia dei valori Felice Belisario parlando della vicenda della trasmissione 'Vieni con me', al termine della conferenza dei capigruppo del Senato. Per Belisario non servono "paletti" all'informazione, che deve essere libera perche' "i cittadini, per poter deliberare, devono conoscere".
GIUSTIZIA. BELISARIO: NIENTE DI BUONO DA INCONTRI CON ALFANO (DIRE) Roma, 19 ott. - Dagli incontri che il ministro della Giustizia Angelino Alfano avra' in queste ore con i presidenti delle Camere "non verra' niente di buono". Cosi' il presidente dei senatori dell'Idv, Felice Belisario, al termine della conferenza dei capigruppo. Per Belisario, finora "da Alfano sono arrivate norme cassate dalla Corte costituzionale o leggi ad personam. Faccia due conti con le tabelline e si rendera' conto che mancano 1200 magistrati nelle zone infettate dalla mafia".
Lodo Alfano/ Idv: Napolitano si chiami fuori da norma indegna Quirinale rifiuti impunbità. Fini e Mpa subalterni a Berlusconi Roma, 19 ott. (Apcom) - Italia dei Valori invita la Presidenza della Repubblica a trovare il modo per essere lasciata fuori dallos cudo processuale retroattivo che ha ottenuto il primo sì in commissione al Senato. "Il presidente Napolitano - scrive in una nota il portavoce di Idv Leoluca Orlando, commentando l`emendamento Vizzini al Lodo Alfano costituzionale - trovi il modo per non coinvolgere la presidenza della Repubblica in questa immorale proposta. Crediamo e chiediamo che Napolitano sappia trovare le forme più opportune per tenere il Quirinale fuori da questa norma scellerata. E` una disposizione che cerca di coinvolgere la figura del Capo dello Stato, organo costituzionale posto a garanzia della Carta, e che sicuramente sarà travolta dal referendum popolare". "Il regime dell`impunità ha gettato la maschera con una proposta di legge costituzionale che non ha precedenti e` indegno, infatti, garantire retroattivamente l`impunità al capo del governo. Non ci resta che denunciare politicamente - conclude l`esponente dipietrista - i seguaci di fini e di Lombardo che, al di là di tante affermazioni, hanno confermato ancora una volta la loro subalternità alle esigenza personali di impunità del capo del governo Tor 191821 ott 10
FAZIO-SAVIANO: ORLANDO (IDV), DA MASI CENSURA DA OSCAR (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ''Masi stavolta si e' superato e ha messo in atto una censura da Oscar'': lo afferma in una nota il portavoce IdV, Leoluca Orlando. ''Il direttore generale della Rai, infatti, e' arrivato a boicottare anche il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano che avrebbe dovuto ospitare, fra gli altri, anche il premio Oscar, Roberto Benigni. Chi ha paura di un simbolo della lotta a tutte le mafie come Roberto Saviano? Anche un premio Oscar come Benigni non ha diritto di essere ospitato in Rai e lo si lascia senza contratto. Garimberti e Zavoli intervengano, con Masi l'azienda ha letteralmente toccato il fondo'', conclude. (ANSA).
GIUSTIZIA: PARDI (IDV), BERLUSCONI SI PREPARA LA STRADA PER IL QUIRINALE = Roma, 19 ott. (Adnkronos) - "Cosi' si prepara la strada dell'immunita' per Berlusconi se andra' al Quirinale''. Lo ha detto il senatore dell' Idv, Pancho Pardi, commentando l'approvazione in commissione Affari costituzionali dell'emendamento del relatore Vizzini al lodo Alfano relativo alla sospensione dei processi a carico del presidente della Repubblica e del premier anche per fatti antecedenti l'assunzione della carica. ''Dopo l'approvazione dell'altro emendamento Vizzini, che equipara presidente della Repubblica e presidente del Consiglio nell'esigenza dello scudo e che lo allarga anche ai reati extrafunzionali, il quadro -aggiunge- e' completo. Resta pienamente valida la domanda che ho posto tempo fa in aula rivolgendomi al premier, e cioe', lei vuole l'immunita' per andare al Quirinale o vuole andare al Quirinale per l'immunita'?''.
RAI: DE MAGISTRIS, E' SERVIZIO DI PUBBLICA EPURAZIONE (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ''Romani che esordisce da ministro definendo 'odiosa' la puntata di Report sull'affaire Antigua. Masi che blocca 'Vieni via con me' e che rimanda la resa dei conti con Santoro alla fine dell'iter dell'arbitrato. C'era una volta il servizio pubblico di informazione, oggi esiste quello della pubblica epurazione''. Lo scrive sul profilo facebook Luigi de Magistris. ''L'informazione che vigila sul potere (in particolare quello di re Silvio) va stroncata. Il danno e' dei telespettatori e del servizio pubblico: Annozero e Report (con il loro boom di ascolti) garantiscono introiti salvifici per la Rai, mentre lo stesso avrebbe fatto il programma di Fazio e Saviano. Secondo l'eurodeputato IdV, ''Romani pensa di essere ancora una mente prestata a Mediaset, ma e' ministro dello Sviluppo con compiti delicati, come il rinnovo del contratto di servizio Rai''. Mentre ''Masi e' l'uomo di sempre, quello delle intercettazioni dell'inchiesta di Trani. E quelle di sempre - conclude l'ex pm - restano le domande: signor Presidente, che cosa puo' dirci dei rifiuti e degli appalti, di Dell'Utri e cosa nostra, della macchina del fango che coinvolge il suo giornale di famiglia? E delle offshore di cui si e' servito e si serve (oltre 60) oppure dell'immobiliarismo rampante in cui si e' lanciato ad Antigua, cosa puo' dirci Signor Presidente?''. (ANSA).
FEDERALISMO: IDV, DA PREMIER SOLO FROTTOLE, TASSE AUMENTERANNO = Roma, 19 ott. - (Adnkronos) - ''Le parole di Berlusconi sul fatto che il federalismo non comportera' un aggravio della pressione fiscale saranno smentite dalle ripercussioni che la riforma del governo avra' sugli enti locali. I tagli ad essi apportati, infatti, obbligheranno comuni e regioni ad aumentare le tasse ed il tutto, ovviamente, gravera' sui cittadini''. Lo dice Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. ''Questo dimostra -aggiunge Borghesi- come il presidente del Consiglio sia capace di dire solo frottole, che poi, sistematicamente, vengono smentite dai fatti''
RIFIUTI. TERZIGNO, DI NARDO (IDV): GENTE STANCA DI BUGIE GOVERNO "BERLUSCONI HA NASCOSTO LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO". (DIRE) Roma, 19 ott. - "Gli incidenti di Terzigno (Napoli) sono frutto dell'esasperazione. La gente ha capito che per due anni e' stata solo presa in giro dal Governo e non e' disposta a sopportare che accada ancora". Lo afferma in una nota Nello Di Nardo, senatore dell'Idv e capogruppo in commissione Ambiente, secondo il quale "quanto sta succedendo in Campania smaschera le bugie di Berlusconi e conferma che l'emergenza rifiuti non e' stata mai risolta". Per Di Nardo "la verita' e' che il Governo si e' limitato a nascondere la polvere sotto il tappeto", e questo "senza predisporre alcun piano strutturale ma solo l'apertura di nuove discariche, tra l'altro in aree protette come il parco nazionale del Vesuvio". Berlusconi, invita il senatore dell'Idv, "vada a Terzigno e provi a raccontare a quella gente che il problema dei rifiuti e' stato risolto: si accorgera' che ai suoi finti miracoli non crede piu' nessuno".
GIUSTIZIA: DE MAGISTRIS (IDV),FINI SIA COERENTE CON PROCLAMI (ANSA) - ROMA, 19 OTT - La trattativa in materia di giustizia tra governo e finiani ''ha purtroppo il sapore del baratto pericoloso perche' riguarda la Costituzione e lo stato di diritto''. Lo afferma in una nota il responsabile giustizia dell'Italia dei Valori, l'eurodeputato Luigi de Magistris, che invita il presidente della Camera a ''dimostrarsi coerente con i suoi recenti proclami legalitari''. Secondo l'ex magistrato, ''la riforma della giustizia e' una nube polverosa che non riesce a trovare una ratificazione chiara per via del braccio di ferro politico fra il governo e Fini, impegnati in una trattativa che ha ad oggetto il lodo Alfano. Speriamo quindi che Fini - aggiunge - si dimostri coerente con i suoi recenti proclami legalitari''. De Magistris boccia inoltre ''quel poco che conosciamo di questa presunta riforma'', che ''e' soltanto la volonta' - sostiene - del ministro della Giustizia, diciamo le sue intenzioni di principio. Ma queste intenzioni di principio non possono essere apprezzate - conclude - perche' preannunciano un programma ritorsivo, che ha come primo obiettivo la sottomissione del pm all'esecutivo''.(ANSA).
LODO ALFANO: DE MAGISTRIS, GOVERNO CONFERMA DNA GOLSPISTA BLUFF DI FINI (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ''Con il voto di oggi in Commissione Affari costituzionali del Senato, Fini ufficializza che le sue dichiarazioni su legalità e giustizia erano solo un bluff, un'operazione propagandistica, un'arma da usare nella guerra personale a Berlusconi. Il governo, invece, offre l'ennesima prova della sua natura, del suo dna politico: dispotico e golpista''. Lo afferma Luigi de Magistris, eurodeputato IdV e responsabile giustizia del partito. ''La retroattività - spiega - e' uno degli aspetti più infami di una legge di per sé infame, che immunizza il potere dalla giustizia facendo carta straccia del principio costituzionale dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Uno spettacolo indecoroso per il paese''. (ANSA).
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