mercoledì 10 novembre 2010

Il comparto unico regionale. Vicende contrattuali e sorti dei dipendenti.

ITALIA DEI VALORI INTERVIENE SUL RINNOVO DEL COMPARTO PUBBLICO



De Lorenzi e Candido: ondivago il comportamento della funzione pubblica regionale






Italia dei Valori interviene su l’ormai annosa questione del rinnovo contrattuale relativo al biennio 2008-2009 del Comparto Unico – che interessa sedicimila dipendenti degli enti locali – che ormai pare arenata: “da un lato per presunte, e oramai ricorrenti, divisioni sindacali dall’altro per il solito e ingiustificato oltranzismo istituzionale e dei propri organismi rappresentativi, quali Anci, Upi e Uncem”.

“L’assessore Garlatti – afferma Pier Ugo Candido del Coordinamento Regionale IDV - “spara” cifre sulla massa salariale – che a detta sua sarebbe di 602 milioni di euro – da cui dovrebbe derivare la proposta d’aumento dello 3,2% che, calcolatrice alla mano, non corrisponde ai dati reali e presentati alle parti sociali. Ed ancora: l’assessore regionale, in consiglio e sulla stampa, afferma che ci sarebbero 30 milioni di euro per chiudere il contratto, anche considerando che spesa per il biennio e la spesa a regime non sono la stessa cosa. La domanda che ne deriva è: dove sono finite allora queste risorse? La proposta sindacale, quella del 7 di ottobre di tutti e sei i sindacati presenti al tavolo negoziale, prevede 20.800.000 di spesa a regime, 1.600.000 di differenza rispetto a quella datoriale”.

“Oltre a ribadire che i dipendenti degli enti locali non hanno mai avuto la quattordicesima – potrebbe rappresentare un gradito auspicio – secondo Candido - è assolutamente incondivisibile la gestione di questa trattativa negoziale che affronta solo a ridosso del 2011 le sorti contrattuali arretrate di migliaia di lavoratori, per altro accumulando, in itinere, altra vacanza contrattuale”

Per l’Italia dei Valori – prosegue l’esponente IDV - il perché di questa ondivaga posizione della funzione pubblica regionale è chiaro: “se il contratto regionale va rinnovato lo si fa col 3,2% su base nazionale, con un chiaro risparmio sugli arretrati. Se non va rinnovato, in una logica “brunettiana”, l’obiettivo è procrastinare sine die la partita per infilarsi nell’imbuto dei blocchi triennali contrattuali, stabiliti da una legge nazionale, la 122 del luglio 2010, sempre che questa si applichi alla regione FVG”.

Interviene anche il nuovo Segretario Regionale IDV, Giovanni De Lorenzi, “in questo contesto di regionalizzazione del contratto di lavoro c’è da chiedersi dov’è finita la riforma del pubblico impiego che si doveva incardinare col processo negoziale in atto, onde arrivare ad una chiara e precisa regolamentazione normativa di tutto comparto unico, senza fughe in avanti di nessuno”

“L’Italia dei Valori – chiude De Lorenzi - nel monitorare la partita contrattuale seguirà costantemente, con un proprio dipartimento tematico, le sorti delle miglia di dipendenti. In coerenza coi propri principi e dichiara il proprio sostegno a tutte le forze sociali che preordinano la concretezza dell’azione all’inutile demagogia di facciata”



Udine, 10 novembre 2010



Coordinamento Regionale Italia dei Valori Friuli Venezia Giulia