martedì 23 novembre 2010

LA VENDITA di IRIS SpA. Intervento in Consiglio comunale.


Oggetto: Consiglio comunale del 22 novembre 2010 – PROPOSTA di DELIBERAZIONE CONSILIARE: Approvazione dell’operazione societaria per la costituzione di Ambiente NEWCO  per la gestione del ramo ambiente di IRIS………-  Testo discussione e dichiarazione di voto.

DISCUSSIONE

Parto signor Sindaco da una delle Sue ultime argomentazioni : “Sono troppi i punti di domanda” per significare che se lo sono per Lei figuriamoci per noi.
Nei fatti.
Leggendo l’intricata e corposa documentazione, che da sempre accompagna ogni operazione societaria di IRIS SpA & c., emerge da un lato una certa difficoltà interpretativa atteso che gli atti relativi sono forse più propriamente ascrivibili alle capacità di tecnici della privatizzazione pubblica che a quelle di un consigliere comunale, viste anche le limitate tempistiche d’esame degli atti: parlo ovviamente solo per me, gli altri colleghi dicano la loro: se vogliono! Dall’altro lato si evince che il processo di “scatole cinesi”* avviato più d’un anno fa ha condotto con alta probabilità alla completa dismissione di un patrimonio pubblico. Quel patrimonio pubblico frutto di un lungo percorso di “ cooperazione” tra enti locali bisiachi e isontini, che oggi, con queste radicali operazioni societarie, viene letteralmente cancellato: spariscono d’un sol colpo le storie, ricche di spirito consorziale, di CIAG, CISAR, ENAM per ricordarne la sequenza temporale di venuta ad esistenza.
Fa specie che gli attori di questa operazione di natura squisitamente commerciale siano purtroppo politicamente figli di chi anni fa aveva lungimirantemente voluto un servizio pubblico di acqua, gas, raccolta rifiuti e energia su base consorziale con tutti gli evidenti benefici all’utenza: costi calmierati con tariffe semplici e trasparenti!
Oggi è proprio l’utenza a passare in secondo piano insieme ai padri di quella che è definibile una preziosa collaborazione d’utilità pubblica. E non ci saranno “figliol prodighi”, nel senso che non si tornerà più indietro. Qui si dismette tout court applicando a testa bassa le logiche del Governo centrale e pure le rigide e quantomai stravolgenti normative. Si cita in atti più volte il D.L. 78 /2010 convertito in L.122/2010 ed ancora il D.L. 112/08 diventato L.133/08: tutte leggi berlusconiane. E tutti zitti!
Ed ancora.
Non si è mai visto che il Comune – il controllore – venga svuotato periodicamente delle proprie prerogative di vigilante pubblico privilegiato sulle proprie partecipate - il controllato. IRIS SpA prepara gli atti e il Comune ne propone o approva i testi senza nemmeno curarsi di correggere evidenti errori di forma e merito.
In questo contesto fossi questa maggioranza, acclarata una certa sua fidelizzazione ad IRIS SpA e suoi percorsi privatizzanti, mi sentirei quantomeno moralmente a disagio oltre che istituzionalmente impacciato. Per fortuna non sono in questa condizione e con IRIS SpA, a parte qualche utenza, non ho niente a che fare!
I cittadini certamente sapranno ben valutare questa pesante eredità che parte di questo consiglio comunale, con il proprio voto favorevole, e già con quelli precedenti, consegna all’avvenire comunitario privatizzando storici servizi pubblici. Servizi “profumatamente” pagati negli anni dai cittadini che adesso vengono svenduti o fatti oggetto di semplici operazioni di maquillage.
Nel merito.
Il richiamo in atti all’art. 14 cm. 32 del D.L. 78/2010 mi pare sia fuorviante.
Il prodotto legislativo -  D.L. 78/2010 e D.L. 112/08 - di berlusconiana fattura, è frutto di una stessa matrice. Nella documentazione si fa un uso strategico, e allarmistico, delle norme citate usandole  “ad usum delphini” per favorire l’operazione societaria odierna, come tutte quelle che l’hanno preceduta. L’uso di locuzioni del tipo “appare compatibile” (punto 2.2.2 pag. 8 del Documento riservato soci Iris) non fornisce assolutamente un quadro di certezza su ciò che si compirà. Anche la fumosa rappresentazione dei due livelli di gestione del piano rifiuti (regionale e provinciale) non fa che contribuire alla non chiarezza dell’intero impianto documentale.

Le anticipo in questa sede la mia dichiarazione di voto così agevolo quella economia di tempi procedurali da Lei sempre lamentati in ogni assise e ad ogni intervento della minoranza: ciò secondo me a detrimento di un sereno dibattito consiliare.

DICHIARAZIONE di VOTO

Ho già manifestato, nel corso di precedenti deliberazioni e anche pubblicamente in varie sedi, l’espressa contrarietà a dismissioni di patrimoni pubblici, in specie quello di IRIS, e sue articolazioni funzionali, che storicamente ha retto, sul territorio, le sorti di una socialità del servizio pubblico riservando tra l’altro, un’attenzione particolare, e professionalmente elevata, all’utenza: società meramente capitalistiche non riusciranno mai ad assicurare questo. Come affermato da molti, e in diverse sedi e circostanze, fa specie che sia proprio il Comune di Turriaco, così come oggi rappresentato anche in quest’assise, a fare quest’operazione di valore sostanzialmente commerciale.
Come capogruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro esprimo il mio  voto contrario a quanto espresso in oggetto della proposta di deliberazione consiliare ora in votazione.

* nel senso letterale del termine: scatole artigianali cinesi che hanno una grande includente altre più piccole. Ciò a bontà delle mie affermazioni in tutta risposta alla pregiudiziale osservazione del consigliere Maurizio Zorba che malamente l’ha interpretata nel senso di artificio e/o raggiro.