giovedì 17 dicembre 2009

All'acqua serve un'Authority indipendente


da SOLE 24 ORE
Le imprese di gestione del servizio idrico, nei prossimi due anni, dovranno garantire l'accesso a capitali privati per non decadere dal relativo affidamento a seguito della riforma dei servizi pubblici.

Attualmente la regolazione del servizio idrico è debole in quanto le Ato, autorità preposte al controllo dei gestori, sono politicizzate, provenendo le loro nomine ed alcune funzioni direttamente dai livelli politici. E' necessario per rinforzare le inefficienze del servizio il mantenimento delle Ato perché svolgono funzioni fondamentali ma occorre anche un rafforzamento della legislazione nazionale. In particolare tre sono le alternative: estendere al settore idrico le competenze dell'Autorità per l'energia elettrica, rafforzare l'attuale commissione di vigilanza del Ministero dell'Ambiente, creare un'Autorità indipendente di settore. Quest'ultima appare la scelta più auspicabile. L'Authority, infatti, sarebbe più specializzata nella regolazione del monopolio e svolgerebbe un miglior controllo. Il settore idrico, inoltre, ha delle caratteristiche esclusive rispetto agli altri servizi pubblici locali con particolare riferimento agli effetti ambientali e sociali; i cittadini ed i gestori potranno essere tutelati in modo efficace solo da una contestuale maggiore liberalizzazione e da una regolazione indipendente sui due livelli nazionale e locale.