Visualizzazione post con etichetta Trasparenza e trasparenze.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Trasparenza e trasparenze.. Mostra tutti i post

lunedì 17 ottobre 2011

Trasparenti alla trasparenza.

Rassegna stampa IdV FVG - IL PICCOLO -

venerdì 23 settembre 2011

Trasparenti alla trasparenza.

L’Idv: la maggioranza teme la trasparenza

TURRIACO Ciò che in altre amministrazioni comunali viene licenziato con estrema facilità a Turriaco diventa sempre, o quasi, un macigno insormontabile. Ad affermarlo sono il gruppo consiliare dell'Idv e quello di Paese in Comune, che nel mirino hanno le videoriprese delle sedute del Consiglio comunale. L’Italia dei Valori, col sostegno della Lista Il Paese in Comune, aveva già presentato alla fine di giugno 2009 uno stringato regolamento che in quattro pagine disciplinava la trasmissione via web delle sedute dell'assemblea. Secondo Idv e Paese in Comune, il regolamento era uno strumento semplice, però efficace, che dava grosse opportunità all’ente per dare un'innovativa comunicazione sulla propria azione di governo locale. «Il cittadino da casa avrebbe potuto toccare con mano - affermano i capigruppo dell'Idv Pier Ugo Candido e di Paese in Comune Duilio Petean - e verificare in diretta la bontà dell’agire dei propri rappresentanti comunali». L’operazione proposta era inoltre a costo zero, oltre che rispettosa delle normative vigenti in materia. «Evidentemente la cultura della trasparenza nell’azione amministrativa è un tabù - attaccano Candido e Petean -, sia per il sindaco Alessandra Brumat sia per l’attuale maggioranza che aveva cassato, senza entrare nel merito, la proposta». Troppa modernità per Turriaco? La questione secondo Idv e Paese in Comune in realtà è un'altra: quella della trasparenza. «La prova del nove dell’avversione alla massima trasparenza - affermano i due capigruppo - si ha anche con il regolamento, approvato di recente in aula, dello svolgimento dei lavori del Consiglio comunale, che “taglia fuori” l’opposizione, limitando i tempi di discussione, consultazione ma, soprattutto di accesso amministrativo agli atti, apponendo limiti risibili e poco opportuni». (la.bl.)
Rassegna stampa IdV FVG

mercoledì 21 settembre 2011

Trasparenti nelle trasparenze.

                        
Ciò che in altre amministrazioni comunali viene licenziato con estrema facilità a Turriaco diventa sempre, o quasi, un macigno insormontabile. Il caso eclatante è quello delle videoriprese delle sedute del consiglio comunale. L’Italia dei Valori, col sostegno della Lista Il Paese in comune, aveva già presentato alla fine di giugno 2009 uno stringato regolamento, che in quattro pagine disciplinava la trasmissione via web delle seduta istituzionali. Uno strumento regolamentare semplice però efficace, che dava grosse opportunità all’ente per diffondere innovative comunicazioni sulla propria azione di governo locale. Il cittadino da casa avrebbe potuto toccare con mano e verificare in diretta la bontà dell’agire dei propri rappresentanti comunali. Non sempre il cittadino, infatti, è al corrente di ciò che accade nel Comune: spesso l’informazione di rito è insufficiente, anche se attestata con la pubblicazione all’albo pretorio, ora online. L’operazione proposta era ovviamente a costo zero e avveniva nel rispetto delle normative vigenti. Evidentemente la cultura della trasparenza nell’azione amministrativa è un tabù sia per il Sindaco, che per l’attuale maggioranza che aveva cassato senza merito la suddetta proposta. Troppa modernità per Turriaco? La prova del nove dell’avversione alla massima trasparenza,  e accesso amministrativo, si ha anche con il recente regolamento sullo svolgimento dei lavori del consiglio comunale che “taglia fuori” l’opposizione limitandone i tempi di discussione, consultazione ma soprattutto di accesso amministrativo, apponendo limiti risibili e poco opportuni. Per non parlare, per continuare, della circostanza che vedi gli scriventi da febbraio 2011 in attesa della trasmissione di documentazione di rilievo sullo stato delle attività, e di alcuni capannoni, di IRIS SpA in Ronchi dei Legionari. Oppure delle ricorrenti peripezie per avere un semplice accesso ad atti, in particolare quelli di natura edilizia e/o urbanistica. Se le cose non cambieranno in tempi stretti – sono state avanzate diverse proposte migliorative – di questi incidenti istituzionali non resterà che informare anche il sig. Prefetto: ciò a garanzia e tutela del più ampio contributo democratico nelle istituzioni, ancorché proveniente da un’opposizione di consiglio comunale.

Gruppi consiliari
IL PAESE IN COMUNE Duilio Petean
ITALIA dei VALORI - LISTA DI PIETRO Pier Ugo Candido

giovedì 25 agosto 2011

TRASPARENZA in ATTI AMMINISTRATIVI: a Turriaco nulla cambia!

Al signor Sindaco
del COMUNE di TURRIACO





Facendo seguito ad una mia richiesta di accesso agli atti di natura edilizia/urbanistica, condivisa con il gruppo il Paese in Comune, sono a segnalare che, trascorsi abbondantemente  sei mesi, e più, non ho avuto alcun riscontro della documentazione che doveva essermi consegnata, in virtù anche di precisi accordi raggiunti con il Responsabile dell'U.Tecnico.

Sottolineo che, nel caso di specie,  pur essendomi prodigato (vd. anche e-mail del 3 marzo 2011) nel continuare a dare corso a quella proficua collaborazione istituzionale, sgravante gli Uffici da ogni surplus e/o difficoltà operative, come si era sostanziato con Lei, signor Sindaco, e in forza anche di preciso dettame della Presidenza del Consiglio Commissione accesso ai documenti amministrativi, NON HO AVUTO ancora oggettiva disponibilità degli atti sopra richiamati.

Ritenuto, quindi, di essermi adoperato nel corretto esercizio del diritto d'accesso, la circostanza dedotta dai fatti sopra citati limita concretamente il mio diritto d'accedere compiutamente inferendo l'espletamento del mandato.

Colgo l'occasione per significare, altresì, che sarò presente verso le ore 18.00 di Lunedì 29/8/2011 nella "sala Giunta" per l'esame di tutta la documentazione integrante l'O.D.G. del prossimo consiglio comunale previsto nella stessa data.

Cordialità.
Pier Ugo CANDIDO
consigliere comunale



giovedì 12 maggio 2011

IRIS SpA: la trasparenza amministrativa.

COMUNICATO STAMPA

Il 28 febbraio 2011 i gruppi consiliari di Turriaco Italia dei Valori - Lista Di Pietro e Il paese in comune dopo aver preso visione, da un giornalino satirico locale edito in periodo carnascialesco,  della rappresentazione minuziosa di situazioni apparentemente poco chiare interessanti IRIS SpA o sue articolazioni funzionali, hanno trasmesso al Sindaco di Turriaco e a IRIS SpA una precisa interrogazione per
- sapere se effettivamente esiste un capannone in zona artiginale a Ronchi dei Legionari affittato da IRIS SpA o sue articolazioni funzionali (es. Newco Ambiente, Irisacqua etc.etc.);

- conoscere l'importo dei canoni d'affitto annuali/mensili versati e l'intestatario della proprietà dell'immobile;

- conoscere il dettaglio delle attività ivi poste in essere;

- avere copia delle certificazioni ISPESL, d'agibilità, della prevenzione incendi, quelle di cui al d.lgs. 81/'2008, compresi i Piano dei rischi e atti correlati, nonché quelle rilasciate dall'ASS n°2 relativamente all’immobile di cui sopra.

Che IRIS SpA "faccia acqua"  - e se privatizzata non si sa ancora per quanto - è noto e risaputo ma che lo faccia omettendo informazioni in tema di accesso amministrativo è argomento grave e rilevante, almeno per chi scrive. Ad oggi, trascorsi abbondantemente i trenta giorni di rito per ottenere risposte e atti, NULLA s'è manifestato.
Certo è che questo fragoroso silenzio di IRIS SpA e del Sindaco - che, tra l'altro,  visto e guarda caso, da IRIS SpA proprio dipende potrebbe agevolare una corretta informazione istituzionale - nei confronti degli scriventi consiglieri comunali potrebbe essere non foriero di limpidezza nella gestione della res publica o quantomeno gettare ombre sulla stessa. Che qualche regia stia approntando strategie lastminute per sistemare situazioni che apparirebbero, così facendo, non solo alla satira, ancora poco chiare? 
Attesi gli l'imperanti dubbi e le plurime sollecitazioni, gli scriventi gruppi consiliari attendono ancora pazientemente una risposta. Ma  anche questa pazienza potrebbe avere un limite.

I Consiglieri comunali
Duilio PETEAN Il paese in comune
Pier Ugo CANDIDO Italia dei Valori - Lista Di Pietro

martedì 19 aprile 2011

Operazione trasparenza: Andria risponde Turriaco no!

Trasparenza: Andria, riunione giunta in diretta web



Operazione “trasparenza” ad Andria, Comune pugliese vicino a Bari. È durata poco più di 45 minuti la riunione di Giunta in diretta on line dell’Amministrazione cittadina, il primo Comune in Italia ad adottare e sperimentare questo sistema innovativo. In poche altre situazioni a livello nazionale le sedute dell'esecutivo comunale possono essere seguite in differita. “Con questo sistema vogliamo rendere il Comune - ha affermato il Sindaco, Nicola Giorgino, all'inizio dei lavori dell'esecutivo nato un anno fa - un palazzo di cristallo, trasparente e penetrabile per i cittadini. Così si saprà cosa facciamo nel loro interesse e se rispettiamo le scadenze promesse”. 

A Turriaco tutto tace. La trasparenza fa paura?

lunedì 24 gennaio 2011

TRASPARENZA. Il diniego nell'accesso ad atti amministativi.

Spettabile

Presidenza del Consiglio dei Ministri
COMMISSIONE per L'ACCESSO ai DOCUMENTI AMMINISTRATIVI
00187 Roma

p.c. Al COMUNE di TURRIACO
piazza Libertà
34070 Turriaco (GO)

Con la presente si segnala un probabile diniego di accesso ad atti amministrativi (vd. allegati): il tema è riferito alla materia edilizia - urbanistica e autorizzazioni correlate.

A fronte di una precisa e dettagliata richiesta consiliare il Sindaco giustificherebbe la negazione dell'accesso, o l'accesso tra varie e inconsuete  "peripezie" procedurali, adducendo motivi che gli scriventi, consiglieri comunali appunto, riterrebbero fuorvianti o quanto meno poco pertinenti all'ambito istituzionale di cui all'originaria istanza.

L'impedimendo d'accesso, così come in atti, limiterebbe di fatto il mandato istituzionale, pieno, dei sottoscritti consiglieri comunali richiedenti.
In questa sede si rammenta che è stato abbondantemente significato al sig.Sindaco come a più riprese la giustizia amministrativa ha sentenziato che “i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all'espletamento del loro mandato, ciò anche al fine di permettere di valutare -con piena cognizione- la correttezza e l'efficacia dell'operato dell'Amministrazione, nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio, e per promuovere, anche nell'ambito del Consiglio stesso, le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale".

E' stato pure evidenziato come "il diritto di accesso riconosciuto al consigliere comunale ha una ratio diversa da quella che contraddistingue il diritto di accesso ai documenti amministrativi riconosciuto alla generalità dei cittadini (ex articolo 10 del d. l.vo 18 agosto 2000, n. 267) ovvero a chiunque sia portatore di un "interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso" (ex art. 22 e ss. della legge 7 agosto 1990, n. 241). Mentre in linea generale il diritto di accesso è finalizzato a permettere ai singoli soggetti di conoscere atti e documenti per la tutela delle proprie posizioni soggettive eventualmente lese, quello riconosciuto ai consiglieri comunali è strettamente funzionale all'esercizio del proprio mandato, alla verifica e al controllo del comportamento degli organi istituzionali decisionali dell'ente locale (Cons. Stato, sezione quarta, 21 agosto 2006, n. 4855) ai fini della tutela degli interessi pubblici (piuttosto che di quelli privati e personali) e si configura come peculiare espressione del principio democratico dell'autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività (Cons. Stato, sezione quinta, 8 settembre 1994, n. 976)".
Alla luce di ciò detto, allegando gli atti già richiamati, si rimette a codesta spettabile COMMISSIONE ogni valutazione e determinazione di specie.
Distinti saluti.
Gruppo consiliare Il Paese in comune  - TURRIACO


f.to Tiziano PIZZAMIGLIO


Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro - TURRIACO

f.to Pier Ugo CANDIDO







martedì 4 gennaio 2011

Il CORRIDOIO 5 e TAV: misteri del 2011.

Ripiomba sulla stampa locale il tema del "CORRIDOIO 5" e quello sulla TAV. Il consiglio comunale di Turriaco, e tanto meno i suoi consiglieri, non sono stati informati di un tanto. Solito mistero del tener chiusi gli atti nel cassetto?

domenica 31 gennaio 2010

Delibere della Giunta comunale.


Al Capo gruppo


Oggetto: Comunicazione deliberazioni ai sensi del 16° comma dell’art.1 della legge regionale 21/03

Ai sensi e per gli effetti di cui alla legge regionale in oggetto, si comunica che sono state affisse all'albo pretorio le seguenti deliberazioni:

GIUNTA COMUNALE DEL 25.01.2010

N 11 AUTORIZZAZIONE AL SINDACO PER LA RICHIESTA DI CONTRIBUTI ALLA REGIONE FVG ED ALLA PROVINCIA

N.12 PATROCINIO COMUNALE DELL’INCONTRO CONCLUSIVO DELL’INIZIATIVA “INSIEME PAR L’ISONZ”

N. 13 CONCESSIONE IN USO GRATUITO DI PARTE DELL’AREA ADIBITA A MAGAZZINI COMUNALI ALL’ASSOCIAZIONE PRO LOCO E ALL’ORGANIZZAZIONE ASI AUSER

N.14 PATROCINIO COMUNALE AL GRUPPO COSTUMI TRADIZIONALI BISIACHI DI TURRIACO PER L’ORGANIZZAZIONE DEL CICLO DI LEZIONI “ENGLISH FOR KIDS” E DEL CORSO DI VOCALITA’

mercoledì 16 dicembre 2009

La comunicazione.

Sig. SINDACO
del Comune di Turriaco

Chiedo se è stata prevista la redazione - con successivo invio alle famiglie in occasione di queste festività - del bollettino comunale.

A me pare di no: spero di sbagliarmi.

Le porgo, come sempre, i miei più cordiali saluti.

Il consigliere comunale
Pier Ugo CANDIDO

martedì 10 novembre 2009

Trasparenze ed internet.

  • Sig. SINDACO
  • Giunta Comunale
  • Gruppi Consiliari

Si allega la locandina di un importante corso di formazione per amministratori locali nella speranza che ciò possa contribuire anche a fare chiarezza sulla vicenda
- risolvendola in positivo - della videoripresa dei consigli comunali, sia essa istituzionalizzata o viceversa promossa motu proprio da ogni singolo gruppo consiliare.

Cordiali saluti.

Gruppo consiliare IDV TURRIACO


Cliccate sull'immagine per ingrandirla.


martedì 3 novembre 2009

La privacy.

I predatori della privacy perduta (da Il Manifesto)


Esiste in Italia un'autorità indipendente che si chiama Garante della privacy, che negli ultimi quindici anni, soprattutto ma non solo nella persona di Stefano Rodotà che ne è stato presidente, ha lanciato sacrosante grida d'allarme sui sistemi di controllo satellitare che ci spiano ovunque, sulle tecniche di profiling che servono a discriminare i lavoratori magari in base alle condizioni di salute, sull'abuso dei nostri dati sensibili negli aeroporti con la scusa di difenderci dai terroristi, sull'abuso di telecamere per strada con la scusa di difenderci dai rapinatori eccetera eccetera.
Eppure a mia memoria nessuna di queste sacrosante grida d'allarme ha mobilitato in Italia uno schieramento a difesa della privacy perduta pari a quello che oggi si stringe a difesa della vita privata degli uomini politici, da Berlusconi a Marrazzo e facendo - indebitamente - d'ogni erba un fascio. Al contrario, il ritornello imperante nelle democrazie occidentali, soprattutto dopo l'11 settembre 2001, è stato che di fronte ai rischi della sicurezza la privacy poteva e doveva andare a farsi benedire, e i princìpi liberaldemocratici pure.
Domanda, spero lecita: come mai oggi la privacy ridiventa sacra, e i principi liberaldemocratici pure? Come mai, oggi in Italia, c'è chi si sente minacciato più dal telefonino dell'amante di una notte che dalla telecamera di una banca, più dal gossip che da Echelon? Perché con i nuovi mezzi di registrazione e duplicazione del reale lo spionaggio si democratizza, scrive sul Corsera Pierluigi Battista rimpiangendo «la vecchia Inquisizione» a fronte della «inedita e spietata dittatura tecno-pettegola» di oggi, come se stesse qui e solo qui il rischio di passare il confine fra democrazia e totalitarismo (e sei televisioni in mano a un premier? e i plebisciti contro la divisione dei poteri?). Marco D'Eramo invece, su queste stesse pagine (29/10), va al sodo, invocando il ripristino di quel caposaldo della modernità che era la barriera fra pubblico e privato, nonché della conseguente e tollerante distinzione fra vizi privati e pubbliche virtù, il tutto nientemeno che a difesa dell'autonomia del politico secondo Dumont, nonché di una opposizione «politica» a Berlusconi contro un antiberlusconismo impolitico e gossiparo. Siamo a questo dunque, all'invocazione della doppia morale - cattolica, anzi democristiana - a presidio di una politica in stato terminale, e dell'ipocrisia dei politici che predicano famiglia e praticano prostituzione? Prendo atto.
Con buona pace di Dumont, le categorie della modernità politica arrivano alla nostra tarda modernità largamente usurate non dalle chiacchiere ma dai fatti. Tra i quali fatti non ci sono solo i telefonini che filmano e i giornali che pubblicano, né soltanto la personalizzazione della politica che presta il fianco alla personalizzazione del linciaggio mediatico (Rina Gagliardi sul Riformista). C'è, ad esempio, che la barriera fra pubblico e privato poteva reggere finché c'era una barriera fra uomini attori della vita pubblica e donne custodi - mute - del focolare privato: si chiamava patriarcato. Saltata la seconda barriera, salta anche la prima: oggi le donne - mogli, amanti e prostitute che siano, angeli o streghe - parlano, e parlano in pubblico. La massima «vizi privati, pubbliche virtù», coniata a tutela degli uomini pubblici, ha perso la garanzia del silenzio femminile. Dire questo non significa, vorrei rassicurare D'Eramo, fare ideologia 'antimaschilista': significa stare ai fatti, e non perdere la bussola. Una bussola che aiuta, per esempio, a distinguere fra il caso Berlusconi e il caso Marrazzo: l'uno denudato dalla denuncia - politica - del suo sistema di potere da parte di sua moglie (e poi di altre testimoni), l'altro da un agguato - antipolitico - di quattro carabinieri nella casa - privata - di una trans. Differenze troppo sottili e troppo scomode per chi (l'apparato mediatico della destra e quello terzista al gran completo) preferisce cavarsela con la graduatoria del disdoro fra escort e trans.
C'è però un'altra bussola che non andrebbe persa, e che passa, ha ragione Mariuccia Ciotta (29/10) , per la piegatura del senso di parole come libertà, desiderio, piacere. Da mesi sento circolare pelosissime preoccupazioni (su l'Altro-gli Altri, in sintonia col Foglio) che sorvegliare sul rapporto fra sesso e potere significhi lavorare per il re di Prussia, ovvero per il moralismo dei bacchettoni e della Cei, tradendo il mandato libertario che ci viene dal Sessantotto, dal femminismo e dalla stagione che legò sessualità e politica. Senonché le parole hanno un senso, e la storia anche. Il sexgate di Berlusconi (e quello di Marrazzo) non è il compimento del '68, come sostiene un «giovane Pd» intervistato giorni fa su Repubblica: ne è casomai il rovesciamento. La libertà sessuale non equivale al mercato del sesso, la creatività del desiderio non equivale alla commercializzazione del piacere. Nel '68 e seguenti a nessuno e a nessuna sarebbe venuto in mente di farsi scudo della massima «vizi privati pubbliche virtù»: i vizi si trattava di portarli e rivendicarli allegramente alla luce del sole, correndo i rischi relativi. Infatti si può guadagnare libertà a spese della privacy. Come si può difendere la privacy a spese della libertà.

giovedì 10 settembre 2009

Trasparenza amministrativa e videoriprese: NIET!


Il Sindaco nella seduta consiliare di martedì 8 settembre ha negato qualsiasi, diconsi qualsiasi, possibilità di videoripresa delle sedute, pubbliche, dei consigli comunali. Quindi NIET! L'opposizione unita aveva riproposto l'argomento anche per voce del consigliere comunale PdL, Carlo Muset, che , associandosi all'iniziativa di giugno dell' IdV, proponeva la videoripresa gratuita ad opera di persone di fiducia che il consiglio comunale doveva solo accreditare. Ovviamente la minoranza anche qui era d'accordo ma un secondo e democratico NIET, calato dai banchi della maggioranza per bocca del suo massimo esponente, il signor Sindaco, ha chiuso ogni possibile discussione in assise consiliare. Dell'argomento, e di queste circostanze, si sta occupando la Segreteria provinciale, regionale e nazionale, e lo staff giuridico dell'onorevole Di Pietro: a breve vari livelli istituzionali sarano interessati del problema e ben presto le telecamere entreranno nella sede di piazza Libertà (libertà, appunto).

lunedì 7 settembre 2009

Trasparenza amministrativa a Turriaco: quale tabù!


Il diniego alla possibilità di videoripresa del consiglio comunale pone nuovamente il problema della trasparenza amministrativa intesa in senso lato. Perchè il cittadino non dev'essere informato anche visivamente delle vicende che si svolgono nelle sedute consiliari comunali? Che ci sarà poi da nascondere, di tanto importante, all'opinione pubblica? Ne parlerà oggi a Trieste anche l'onorevole Antonio di Pietro.
Un piccolo e timido passo in avanti è stato fatto: solo grazie all'intervento dell'IdV, il Comune ha comunque messo in rete, cioè pubblicato in internet, le delibere giuntali.

mercoledì 26 agosto 2009

E' trasparenza?


Al SINDACO
del Comune di Turriaco


L'esercizio del diritto dei consiglieri comunali di ottenere tutte le informazioni utili all'espletamento del loro mandato non richiede un'istanza scritta.


In tal senso si è espressa più volte la giurisprudenza (*), la quale ha affermato che al diritto di accesso spettante ai consiglieri comunali non possono essere applicati i limiti previsti dall'ordinario diritto di accesso previsto dalla L. 241/1990 , in particolare quello relativo alla riservatezza dei terzi.Infatti, il diritto previsto a favore dei consiglieri comunali è finalizzato a consentire la valutazione della correttezza ed efficacia dell'operato dell'amministrazione comunale: pertanto, per il suo esercizio è sufficiente una richiesta verbale con le indicazioni necessarie alla individuazione delle informazioni richieste, a prescindere dalla specificazione degli estremi dell'atto.



Ciò posto, per favorire una "snella" partecipazione amministrativa, si chiede un'oculata applicazione dei principi sottesi alle pronunce giudiziali de quo, che ampiamente superano ataviche formalità e riti legati all'accesso agli atti, consentendo, quindi, quelle richieste di specie, da parte dei consiglieri comunali, che giungono all'Ente - per esempio - anche via e-mail.

Distinti saluti.

Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

(*) Tar Piemonte, sentenza n. 2128/2009 ; Consiglio di Stato, sentenza n. 5264/2007