Sollecitando il Comune di Turriaco ad una maggior attenzione sul tema dell'amianto, e suo smaltimento dagli edifici privati, ecco che la Provincia ha nuovamente sovvenzionato, pro quota, detti interventi di bonifica: gli interessati devono rivolgersi agli uffici comunali per la richiesta specifica.
Si riporta un recente articolo de "IL PICCOLO" in merito al problema suesposto e che IdV Turriaco ha più volte sollevato:
LA PROVINCIA RILANCIA IL PIANO ANTI-AMIANTO ACCOLLANDOSI IL 50% DEI COSTI
Via i tetti in eternit con 216mila euro
L’intervento sugli edifici privati affidato a due ditte venete
di LUIGI TUREL
Aveva tolto la copertura in eternit dal pollaio. E poi anche quella del box dove ripone tuttora gli attrezzi per curare il piccolo orto. Gli ondulati in fibra di cemento-amianto poi li aveva accatastati in un angolo del giardino ricoprendoli con un telo ormai smangiato dal sole e dal vento. Non se l’era sentita di disfarsi delle tettoie abbandonandole dietro i cespugli che affiancano la strada di campagna.È arrivato il momento, per lui, di poter eliminare quella copertura con tutti i crisimi della sicurezza. Per quei 10 metri quadrati di copertura in eternit pagherà solo la metà del costo di rimozione: 242 euro. L’altro 50% sarà a carico della Provincia. Non solo. Per lui, che coltiva l’orto per gustare le primizie e che continua ad avere galline per poter portare in tavola uova di giornata, neppure il tormento di fare la trafila tra un ufficio e l’altro per venire a capo dell’iter burocratico dello smaltimento. A tutto, dal contattarlo al lavoro finito, ci penserà il personale di un’associazione temporanea di imprese tra la Nestambiente di Padova (fa parte del gruppo AcegasAps) e la Nuova Amit di Venezia.La Provincia, dunque, rilancia sul progetto di smaltimento di eternit da edifici privati, un progetto che all’esordio lo scorso anno aveva fatto da battistrada in Italia. Un progetto che è stato ampliato per contribuire all’eliminazione di coperture anche da edifici pubblici da parte dei Comuni. E dopo i 100mila euro accantonati due anni fa (non è rimasto un centesimo mentre da evadere sono rimaste un terzo delle 330 domande presentate), l’Amministrazione provinciale ha messo sul piatto altri 116mila 666 euro (e per altrettanti concorreranno i privati).Quattro i concorrenti che si sono fatti avanti: con la Edilanzutti di Remanzacco che si era aggiudicata il primo appalto, la Servizi funzioni ambientali di Cazzago di Pianiga (Venezia), un’Ati con capogruppo l’impresa Moschioni di Palmanova e l’Ati Nestambiente-Nuova Amit. Incrociando i punti assegnati ai singoli progetti tecnici e ai ribassi fatti, ieri la commissione presieduta dal dirigente del settore Tutela territorio e ambiente Flavio Gabrielcig e composta dall’architetto Franco Lenarduzzi e dal dottor Pierpaolo Tonzig con Roberto Cocianni nel ruolo di segretario, ha aggiudicato l’appalto - intanto in via provvisoria - all’Ati Nestambiente-Nuova Amit che ha offerto uno sconto del 12%. Che non era il massimo ribasso sul prezzo base: Edilanzutti e Moschioni, infatti, avevano offerto uno sconto rispettivamente del 25,70 e del 20% (la Edilanzutti non era andata oltre l’11,66%).«C’è sempre stato l’interesse verso questa iniziativa, e la riprova è nel numero di richieste che non siamo riusciti a soddisfare con il primo appalto. Adesso la priorità va data alle domande inevase, verificando prima di tutto se i cittadini che l’avevano presentata siano ancora intenzionati a rimuovere le coperture in eternit», dichiara l’assessore all’Ambiente Mara Cernic. Aggiunge: «I privati, quelli che si sono fatti avanti, hanno dimostrato di avere coscienza di quanto sia micidiale questa fibra in amianto. Piuttosti che eliminare le tettoie abbandonandole nei boschi o nei fiumi, affrontano la metà della spesa».
La Provincia si accolla il 50% della spesa. Inoltre è stata introdotta una novità: l’eliminazione delle lastre non solo dai tetti ma anche quelle depositate a terra.