Credo che siate tutti a conoscenza del fatto
che la sede staccata di Palmanova non sia stata accorpata al Tribunale di
Gorizia, nonostante la proposta iniziale del Governo, contenuta nello schema di
Decreto Legislativo sul riordino della geografia giudiziaria, si fosse espressa
in tal senso.
Anche il parere favorevole del Consiglio
Superiore della Magistratura, non è servito ad evitare il pesante intervento dei
politici udinesi (ergo: di tutti i politici regionali di ogni colore) perchè
Palmanova venisse accorpata a Udine.
A parte l'incongruenza evidente di tale
decisione basterebbe, a tal proposito, considerare che "...quattro Tribunali
efficienti sono meglio di tre ...", le conseguenze che ne derivereranno al
Tribunale di Gorizia potrebbero essere particolarmente gravi, con la
prospettiva, in futuro non molto lontano, della sua possibile
chiusura.
Per questo motivo il Consiglio dell'Ordine
ha indetto una Pubblica Assemblea Generale degli Iscritti che si
terrà
venerdì 5
ottobre 2012 alle ore 17.30
presso la Sala
Storica dell'Unione Ginnastica Goriziana
sita in Gorizia
Via Rismondo n. 2
per discutere di questo tema e le relative
conseguenze sul tessuto socio-economico dell'intera Provincia.
Comprenderete l''importanza di questo evento
e, pertanto, sono a pregarVi di partecipare compatti anche perchè inviteremo
tutte le forze politiche a cui chiederemo ragione del loro
comportamento.
Solo tutti uniti potremo forse ancora
vincere questa battaglia.
Vi aspetto.
Il Presidente dell'Ordine
avv. Silvano
Gaggioli
I rilievi mossi dall’Ordine degli Avvocati, ma non solo, sono legittimi e vanno sostenuti, ad ogni livello, perché trattasi del futuro prossimo del tessuto socioeconomico provinciale. Ancorché proiettarsi passivamente verso una dismissione ora del Tribunale, dopo dell’Azienda Sanitaria isontina, e a seguire di altre realtà, si potrebbe ragionare, su questi e altri temi, diversamente: in una regione di un milione, e poco più, di abitanti, è veramente impossibile strutturare, a parità di condizione tra i capoluoghi di provincia, aree omogenee d’intervento che possano prescindere dagli stretti confini provinciali? Si salverebbero così le peculiarità del proprio territorio, quelle oggi paiono così facilmente dismissibili.
I rilievi mossi dall’Ordine degli Avvocati, ma non solo, sono legittimi e vanno sostenuti, ad ogni livello, perché trattasi del futuro prossimo del tessuto socioeconomico provinciale. Ancorché proiettarsi passivamente verso una dismissione ora del Tribunale, dopo dell’Azienda Sanitaria isontina, e a seguire di altre realtà, si potrebbe ragionare, su questi e altri temi, diversamente: in una regione di un milione, e poco più, di abitanti, è veramente impossibile strutturare, a parità di condizione tra i capoluoghi di provincia, aree omogenee d’intervento che possano prescindere dagli stretti confini provinciali? Si salverebbero così le peculiarità del proprio territorio, quelle oggi paiono così facilmente dismissibili.