Roma, 2 ott. (Adnkronos) - La somministrazione di ''dosi crescenti di
austerità'' e l'aumento della pressione fiscale sono una ''terapia molto
costosa e, in parte, inefficace''. E' quanto afferma il presidente
della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, in audizione nelle commissioni
Bilancio di Camera e Senato sulla nota di aggiornamento del Def.
Secondo la magistratura contabile ''si è di fronte a evoluzioni
contraddittorie: si realizzano risultati importanti nel controllo della
finanza pubblica, ma i mercati li riconoscono solo in parte. Si
continuano a inasprire le manovre correttive, ma l'economia reale non
riesce più a sopportarne il peso''.
La somministrazione di ''dosi crescenti di austerità e rigore'' in
assenza di una ''rete protettiva di coordinamento e di solidarietà e
soprattutto se incentrata sull'aumento del prelievo fiscale, si rileva
una terapia molto costosa e, in parte, inefficace'' osserva Giampaolino.
Una cura che ''non offre neppure certezze circa il definitivo
allentamento delle tensioni finanziarie''. Si tratta di una spirale
negativa che ''è ben evidenziata dall'esame della situazione italiana'',
aggiunge la Corte dei conti.
L'economia potrebbe ''difficilmente'' sostenere una nuova manovra di
correzione dei conti pubblici che, comunque, ''non dovrebbe rivelarsi
necessaria'' afferma Giampaolino, che aggiunge: dal lato della spesa
''si rilevano maggiori uscite al netto degli interessi per oltre 2
miliardi''.
In linea con le metodologie adottate in sede europea, osserva la Corte
dei conti, la nota di aggiornamento ''provvede a depurare le grandezze
di finanza pubblica dagli effetti del ciclo economico, attraverso il
calcolo dell'indebitamento strutturale. ''Ciò permette al governo di
dichiarare il rispetto degli obiettivi programmatici''.
Tuttavia, osserva Giampaolino, ''la flessione dei livelli di attività,
quando indotta da misure di politica economici, assume natura
discrezionale, laddove la depurazione dagli effetti ciclici dovrebbe, a
rigore, applicarsi solo in presenza di perturbazioni aventi natura
esogena e casuale''.
Inoltre, l'urgenza delle misure di correzione dei conti pubblici ha
portato a degli ''effetti perversi di un corto circuito tra inasprimenti
fiscali e crescita economica'' afferma il presidente. L'approfondimento
della recessione, secondo la Corte dei conti, ''ha impedito di
conseguire gli obiettivi di entrata, nonostante gli aumenti
discrezionali di imposte con cui il governo ha cercato di compensare la
ciclicitò del gettito fiscale''.
E ancora: ''I dati di contabilità nazionale evidenziano come quello in
corso sia l'episodio recessivo di massima intensità per i consumi delle
famiglie'' afferma il presidente della Corte dei conti. La magistratura
contabile evidenzia i ''peggioramenti vistosi'' che si riscontrano per i
consumi delle famiglie, stimati in riduzione del 3,3%.
Dati negativi interessano anche gli investimenti fissi lordi, che
registrano una flessione superiore all'8%. Mentre per il settore delle
costruzioni si registra una contrazione che va avanti da 19 trimestri
consecutivi''. I consumi pubblici, intanto, registrano la decima
riduzione trimestrale consecutiva.