Ci sono due modi di intendere la politica. Uno è fatto di alchimie
astratte e formule incomprensibili. L’altro riguarda le scelte concrete e
i problemi reali dei cittadini italiani: i diritti dei lavoratori, un reddito decoroso, il rispetto della la legalità, la fine degli sprechi e dei privilegi delle caste.
Uno passa per i conciliabili segreti e gli accordi di vertice, l’altro
vuole che a decidere siano direttamente i cittadini e gli elettori.
Domani, sabato 13 ottobre, l’Italia che crede nel
secondo modo di fare politica, l’Italia che vuole affrontare i problemi
reali e che crede nella democrazia sarà nelle piazze di tutta Italia per
dare il via alla campagna referendaria. Inizieremo la raccolta di firme per ripristinare l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e abrogare quell’art.8 voluto da Berlusconi che ha cancellato di fatto il contratto nazionale.
In ogni città d’Italia ci sarà, a raccogliere le firme dei cittadini e
dei lavoratori, un esponente dei partiti, delle organizzazioni o delle
associazioni che si sono riunite nel comitato referendario. Tutti
possono individuare, seguendo questo link,il luogo più vicino in cui recarsi subito a firmare per i due referendum sul lavoro.
Io sarò a Torino, in piazza Castello, alle 11. Non raccoglierò le firme solo per i due referendum sul lavoro ma anche per altri due quesiti referendari, presentati solo da noi dell’Italia dei Valori, contro la corruzione e contro i privilegi della casta.
Chiediamo che vengano aboliti il finanziamento pubblico ai partiti,
fonte inesauribile di corruzione e malversazione, e quella specie di
doppio stipendio che è la diaria per i parlamentari.
Spesso sentiamo dire che le decisioni che contano non vengono più
prese dai Parlamenti nazionali e che quindi la partecipazione serve a
poco. Non è vero. Oggi più che mai solo la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte da cui dipende la loro esistenza può cambiare la realtà, restituire senso alla democrazia italiana, e rendere migliore questo Paese per noi e per i nostri figli.
Firmare per i referendum, vuol dire incidere su quattro questioni
importantissime, indicare quali dovranno essere i contenuti
dell’alternativa ma anche dire forte e chiaro che gli italiani vogliono un altro modo di fare politica e lo vogliono subito. Qui e ora. f.to Antonio DI PIETRO
A Turriaco e San Canzian d'Isonzo
saremo nelle piazze dal 15 ottobre 2012.
AVVISO
Ad oggi MATERIALE, SINERGIA e ORGANIZZAZIONE
PROVINCIALE INDISPONIBILE:
diffidate dalle IMITAZIONI
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Ad oggi MATERIALE, SINERGIA e ORGANIZZAZIONE
PROVINCIALE INDISPONIBILE:
diffidate dalle IMITAZIONI