mercoledì 28 marzo 2012

...unione, commistione e C O N F U S I O N E!

MERCOLEDÌ, 28 MARZO 2012
 
Pagina 2 - Gorizia-Monfalcone
 
Da Jesolo a Taranto, le alleanze impazzite
 
I partiti in crisi sperimentano sul territorio. Nel comune veneto Pd, Pdl, Udc e Santanché corrono uniti
 
 
 
 


ROMA Per capire l’ultima frontiera della politica italiana è sufficiente spulciare fra i nomi delle liste elettorali che si presenteranno alle prossime consultazioni comunali di primavera. È infatti qui che troviamo gli esempi più eclatanti di trasformismo e capacità di aggregazione, impensabili in anni passati. Candidati che corrono felicemente sposati con Pd e Pdl. O che rischiano di presentarsi, salvo ripensamenti dell’ultima ora, sotto l’insegna del Partito democratico, pur essendo nello stesso tempo concorrenti sotto il segno di Futuro e Libertà al consiglio comunale di Palermo. «Un sintomo – commenta il deputato di Fli Roberto Menia – della poca fiducia nei partiti che ha generato liste civiche di ogni tipo e colore». Il caso più eclatante è quello di Jesolo, dove Pd e Pdl si sono stretti attorno al nome di Valerio Zoggia, attuale vicesindaco del Pdl ma anche zio del responsabile nazionale enti locali del Pd, anche lui originario della località balneare veneta e bersaniano doc. Il patto è stato siglato all’insegna del buon governo della città. Ma l’invito è stato accolto anche dall’Udc. E, incredibilmente, pure dal Movimento per l’Italia guidato da Daniela Santanchè. Gli unici a protestare vibratamente per l’inedita coalizione sono stati i rappresentanti di Sinistra ecologia e libertà, che gridano al «patto scellerato», e Alessandra Muraglia, membro della segreteria provinciale del Pd, dimessasi per protesta contro «qualcosa che non capisco, non condivido e di cui non ritengo in nessun nodo farmi carico». Concludendo che così «si stravolgono i valori che stanno alla base della storia e del progetto politico del Pd». Dal Nord al Sud le alchimie della politica non cambiano. A Trapani Sebastiano Tusa, 60 anni, Soprintendente al Beni culturali della provincia, per un pelo non è stato designato dal Partito democratico come candidato a sindaco per il centrosinistra delle città siciliana pur comparendo nello stesso tempo nelle liste del consiglio comunale di Palermo con Futuro e Libertà, che a sua volta appoggia, con Mpa e Aps, la candidatura di Fabrizio Aricò, in opposizione a quella di Fabrizio Ferrandelli, sostenuto dal Pd. Dopo aver accettato l’offerta «con riserva», Tusa domenica scorsa ha dichiarato di aver declinato l’invito. Ma la disaffezione degli italiani nei confronti della politica ha prodotto in questa tornata elettorale il diffondersi di candidati completamente estranei ai partiti e provenienti dagli ambienti più disparati. Da Vittorio Sgarbi, sempre in pista e conteso dai piccoli comuni di tutto lo stivale, Duino compreso, a pornostar (Amandha Fox, 27 anni, detta la venere polacca, ha vinto le primarie on line battendo la collega Luana Borgia e sarà candidata sindaco della lista “Taranto svegliati”), fino ad ex cervelli in fuga dall’Italia, pronti al ritorno. È il caso di Gaspare Giacalone, 42 anni, siciliano, dirigente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Che dopo 13 anni ha lasciato il suo lavoro a Londra per candidarsi a sindaco di Petrosino, piccolo comune della provincia di Trapani di 7mila anime e sua città natale. «Nessuno di noi dimentica la sua terra di origine», spiega Giacalone a chi gli chiede i motivi che lo hanno portato alla scelta di concorrere con una lista appoggiata da Sinistra ecologia e libertà, Italia dei Valori e Federazione per la sinistra. E a chi lo considera un marziano sferra un colpo basso: «Mi chiamano londinese, mi invitano a tornare da dove sono venuto. Non riescono a capire perché abbia rinunciato alla mia carriera. Ma mi chiedo: se gli stessi politici non capiscono che la mia scelta deriva proprio dallo spirito di servizio e dall’amore per la mia terra, in che modo hanno fatto politica negli ultimi anni?». (m.ne.)