martedì 10 novembre 2009

The Wall: Berlin 1989-2009


I muri nel mondo: dalla Cisgiordania alla Corea ecco quelli che ancora resistono, hanno diviso e dividono.

Quello di Berlino, muro per antonomasia, non è che l'esempio più conosciuto di barriere fisiche e militari che hanno diviso interi popoli e territori. Simbolo della cortina di ferro, della divisione non solo della capitale tedesca, ma di un intero Paese e della stessa Europa, il Muro di Berlino è simbolo indelebile della storia internazionale.
In tutto il mondo, tuttavia, sono molti altri i muri che non solo hanno diviso, ma che in alcuni casi continuano a separare famiglie, amici, popoli e contribuiscono ad alimentare tensioni. Anche mentre la cortina di ferro arrugginiva, sono nate o sono state consolidate varianti del Vallo Adriano e della Grande Muraglia Cinese. Eccone alcune:
Messico e Stati Uniti - La barriera di separazione tra Stati Uniti e Messico è una barriera di sicurezza costruita dagli Stati Uniti lungo la frontiera con il Messico. Il suo obiettivo è quello di impedire agli immigranti illegali, in particolar modo messicani e centroamericani, di oltrepassare il confine statunitense. La barriera è fatta di lamiera metallica sagomata, alta dai due ai quattro metri, e si snoda per chilometri lungo la frontiera tra Tijuana e San Diego. Il muro è dotato di illuminazione ad altissima intensità, di una rete di sensori elettronici e di strumentazione per la visione notturna, connessi via radio alla polizia di frontiera statunitense, oltre ad un sistema di vigilanza permanente, effettuato con veicoli ed elicotteri armati. Altri tratti di barriera si trovano in Arizona, Nuovo Messico e Texas. La decisione, nel 2007, di riprendere a San Diego (California), la costruzione del muro di acciaio per impedire l'attraversamento della frontiera da parte di emigranti ha generato nuove proteste.
Il Muro di sabbia - Si estende per oltre duemila chilometri ed è alto dieci metri il muro fatto costruire da re Hassan di Marocco a partire dal 1981 per proteggere le popolazioni residenti a nord della zona dell'ex Sahara spagnolo controllato dal Fronte Polisario. Una potente linea di fortificazioni in cui si alternano casematte e torrette di sorveglianza, bastioni di pietre e sabbia, postazioni di mortai e nidi di mitragliatrici mobili, campi minati, depositi di munizioni e carburante e una fitta rete di radar che segnala qualsiasi movimento tra i sei e i 50 chilometri. Un sistema d'allarme elettronico fa scattare automaticamente lo sbarramento di fuoco e l'intervento dei blindati, posizionati alle spalle del vallo fortificato. La linea difensiva del “muro di sabbia” ideato dagli strateghi marocchini dispone di circa 200.000 uomini, inclusi volontari, dislocati lungo la cintura difensiva semicircolare, dalla catena montuosa del Gebel Quarkziz fino all'Oceano Atlantico. Il mare è stato raggiunto nell'aprile del 1987. Lungo il muro sono state scavate spaziose “residenze” sotterranee, con cucine, servizi igienici, forni per il pane, bagni arabi (hamman). Il muro, suddiviso e realizzato in sei tronconi successivi, ridusse drasticamente le capacità offensive del Polisario, sia via terra che via mare, e aprì la via all'accettazione del piano di pace dell'Onu (1988) e alla tregua del 1991.
Israele e Cisgiordania - Sono cominciati nel 2002 i lavori per la costruzione di una barriera di reticolati e cemento destinata a separare Israele dalla Cisgiordania lungo i confini antecedenti al 1967. Una barriera voluta dal premier Ariel Sharon e caldeggiata dall'ex ministro della difesa, il laburista Byniamin Ben Eliezer, allo scopo di "consolidare" con alti steccati e sofisticati sistemi di monitoraggio il confine con la Cisgiordania scoraggiando eventuali terroristi dall'infiltrarsi in Israele. Nel luglio del 2009 il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ribadito di non avere alcuna intenzione di smantellare la barriera.La linea di difesa - chiamata "barriera di sicurezza" da Israele, ma vista come una punizione collettiva e simbolo di "apartheid" dalla gran parte dei palestinesi - si estende per una lunghezza di 709 chilometri e il suo tracciato corre per l'85% all'interno del territorio palestinese e solo per il 15% a ridosso della linea di frontiera. Nel 2004 è stata giudicata "contraria al diritto internazionale" dalla Corte di giustizia dell'Onu.
Baghdad - A Baghdad gli occupanti statunitensi non trovarono una soluzione migliore di un muro di cemento per salvaguardare il quartiere sunnita di Adhamiya, circondato da distretti sciiti. La barriera di cemento eretta dall'esercito Usa a Sadr City, roccaforte del leader sciita radicale Moqtada Sadr a Baghdad, nelle intenzioni del comando americano, avrebbe dovuto impedire l'infiltrazione di miliziani sciiti con rampe di lancio per razzi destinati a colpire la "zona verde", l'enclave fortificata che ospita le sedi delle istituzioni irachene e l'ambasciata Usa.
La Corea e la divisione al 38/mo parallelo - Sono quasi 60 anni che la penisola coreana vive di tensioni lungo la linea del 38/o parallelo. La linea dell'armistizio, definita alla fine della Guerra di Corea nel 1953, si sviluppa per 246 chilometri, all'altezza del 38/mo parallelo. Divide 122 villaggi, 240 strade, ferrovie, fiumi e milioni di famiglie. Lungo una fascia di quattro chilometri, disseminata di mine, delimitata da alte barriere di filo spinato e sorvegliata da oltre mille posti di guardia, circa 2 milioni di soldati - fra cui 37.000 americani - missili, armamenti convenzionali e nucleari si sono fronteggiati per almeno mezzo secolo. Nord e Sud sono formalmente ancora in guerra, in una condizione di Cessate-il-Fuoco permanente che dura da ben più di mezzo secolo. Il confine tra i due Paesi è a sua volta protetto da una zona demilitarizzata che si estende per due chilometri entro i confini delle due nazioni: il filo spinato fu posato dall'esercito sudcoreano subito dopo l'armistizio del 1953 sancendo la separazione definitiva delle due Coree all'altezza del 38/o parallelo.
Cipro - L'ultimo muro che in Europa divideva una città è stato abbattuto il 3 aprile del 2008: ciprioti di etnia greca e turca abbatterono il simbolo di quasi mezzo secolo di divisione, riaprendo al passaggio pedonale Ledra Street, nel centro di Nicosia, chiusa dopo violenze interetniche. Violenze che indussero l'Onu a inviare una forza di interposizione (Unficyp), al cui interno operano anche quattro militari italiani". Nel 2003 si apre un varco sulla "Linea Verde": fallisce all'Aja un negoziato con la mediazione del segretario generale dell'Onu Kofi Annan. I negoziati hanno pero' l'effetto di sdrammatizzarela situazione. Ad aprile, per la prima volta dopo quasi 30 anni, oltre 1.000 turco-ciprioti e quasi 600 greco-ciprioti varcano la 'linea verde' che divideva in due Cipro dal 1974.
I reticolati di Ceuta e Melilla - Due barriere di filo spinato sono state costruite nel 1999 per bloccare l'immigrazione dal Marocco nelle enclavi spagnole di Ceuta e Melilla. Una di otto chilometri e l'altra di dieci, alte tre metri, con due file separate di reticolato all'interno delle quali corre una strada pattugliata giorno e notte e vigilata da speciali sensori elettronici. La barriera si è sostituita nel '99 ad un'altra già esistente, ma alta due metri e mezzo e di metallo debole. Il primo esperimento di muro invalicabile era già stato fatto dalla Spagna a Melilla, vicino all'Algeria, dove fu completato un nuovo "muro metallico" di 3,10 metri di altezza cominciato nel '97.
Gorizia - Un altro muro nel cuore dell'Europa ha diviso Gorizia dalla parte ex jugoslava della città, ora slovena, Nova Gorica. Sopravvissuto alla caduta del muro di Berlino, ai lunghi anni delle guerre balcaniche iniziate proprio a seguito della unilaterale dichiarazione di indipendenza di Lubiana da Belgrado, quello di Gorizia, eretto dai titini nel 1947, è stata l'ultima tangibile testimonianza di un passato ormai cancellato nel resto d'Europa. È venuto meno nel 2004.
Belfast - Retaggio del trattato con il quale Londra concesse l'autonomia e poi l'indipendenza all'Irlanda tenendo per sé le cinque contee dell'Ulster, il muro di Belfast è il più famoso degli oltre venti muri che separano le comunità cattoliche e protestanti nell'Irlanda del nord. Alto circa 15 metri, corre lungo la trafficata Springfield Road ed è chiamato dagli inglesi, con eufemismo tutto britannico, “il muro della pace”. Nel 2002 è stato rafforzato e sopraelevato dai militari britannici.