Turriaco.
Eccole là (ancora oggi, su LETTERE de IL PICCOLO).
Come ampiamente previsto, e anticipato, sono arrivate le smentite,
nell' ordine, di Rifondazione comunista - ora, auspicabilmente, "La
Sinistra" - , del PD locale, e sua ala renziana, e della estromessa
"assessora". Scusa non richiesta accusa manifesta? Per avere un senso
logico, e compiuto, sarebbe bene che, le giustificazioni di operazioni
di rimpasto, venissero comunicate
anticipatamente ai cittadini, in primis, e ai loro rappresentanti nelle
istituzioni, in secundis.
Eppoi.
Chi avrebbe asserito, se non il
consigliere PONTON - prova provata di un disagio ben più articolato -
che le filiazioni, naturali, legittime o, in questo caso, politiche
siano un demerito?
Se vivere il paese di Turriaco, come
consigliatomi dalla gentile delegata renziana del pd locale, significa
tacere, non affrontare, e non vedere le micro, e macro, questioni
locali, come attualmente continua a fare la maggioranza reggente le
sorti del Comune, allora sì, il Paese lo vivo poco, anzi per niente.
L'invito che faccio, all'anima sensibile della sinistra, é di dare una
svolta a Turriaco rottamando quel modo arcaico di fare politica, e
quindi amministrazione.
Più volte, per esempio, ho rivolto proposte
affinché si potesse uscire dalle diffcicoltà insite dell'agire tra stretti ambiti territoriali, guardando
allo sviluppo di iniziative e progetti comunitari che valorizzassero la
comunità. In tempi di magra finanziaria bisognerà per forza guardare
alle offerte europee, spesso non sfruttate, come ben significato, in
campagna elettora, dalla Serracchiani. I miei appelli sono finiti nel
vuoto, come le infinite altre costruttive segnalazioni. Troppo
innovative per questa classe politica locale? L'avere individuato in un
giovane, ora all'apprendistato amministrativo, il prossimo sindaco forse
qualcosa fa ben sperare. Ma non facciamoci troppe illusioni. Il
cambiamento politico, per venire in essere, a Turriaco sconta il triplo
del tempo.