Turriaco.
Eccole là (ancora oggi, su LETTERE de IL PICCOLO).
Come ampiamente previsto, e anticipato, sono arrivate le smentite,
nell' ordine, di Rifondazione comunista - ora, auspicabilmente, "La
Sinistra" - , del PD locale, e sua ala renziana, e della estromessa
"assessora". Scusa non richiesta accusa manifesta? Per avere un senso
logico, e compiuto, sarebbe bene che, le giustificazioni di operazioni
di rimpasto, venissero comunicate
anticipatamente ai cittadini, in primis, e ai loro rappresentanti nelle
istituzioni, in secundis.
Eppoi.
Chi avrebbe asserito, se non il
consigliere PONTON - prova provata di un disagio ben più articolato -
che le filiazioni, naturali, legittime o, in questo caso, politiche
siano un demerito?
Se vivere il paese di Turriaco, come
consigliatomi dalla gentile delegata renziana del pd locale, significa
tacere, non affrontare, e non vedere le micro, e macro, questioni
locali, come attualmente continua a fare la maggioranza reggente le
sorti del Comune, allora sì, il Paese lo vivo poco, anzi per niente.
L'invito che faccio, all'anima sensibile della sinistra, é di dare una
svolta a Turriaco rottamando quel modo arcaico di fare politica, e
quindi amministrazione.
Più volte, per esempio, ho rivolto proposte
affinché si potesse uscire dalle diffcicoltà insite dell'agire tra stretti ambiti territoriali, guardando
allo sviluppo di iniziative e progetti comunitari che valorizzassero la
comunità. In tempi di magra finanziaria bisognerà per forza guardare
alle offerte europee, spesso non sfruttate, come ben significato, in
campagna elettora, dalla Serracchiani. I miei appelli sono finiti nel
vuoto, come le infinite altre costruttive segnalazioni. Troppo
innovative per questa classe politica locale? L'avere individuato in un
giovane, ora all'apprendistato amministrativo, il prossimo sindaco forse
qualcosa fa ben sperare. Ma non facciamoci troppe illusioni. Il
cambiamento politico, per venire in essere, a Turriaco sconta il triplo
del tempo.
domenica 14 aprile 2013
sabato 13 aprile 2013
Vomitorium!
da IL PICCOLO 12 aprile 2013 — pagina 33
salute/1 Pranzi in ospedale personalizzati nL’Azienda sanitaria isontina risponde a una Segnalazione comparsa l’altro ieri a firma di signor Pierugo Candido. Il signor Pierugo Candido è uno degli utenti più impegnativi per l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Ass 2 Isontina. Non contento di ciò, ha ora deciso di dare un po’ di lavoro anche al servizio comunicazione dell’azienda, producendosi, nella rubrica “Il caso” del quotidiano Il Piccolo dell’10 aprile (pag 35), in una critica del servizio mensa dell’ospedale di Monfalcone che lo stesso quotidiano titola “Pazienti ridotti a numeri, anche i pasti sono codici”. La dimostrazione di questo titolo, a detta dell’autore, sarebbe nella foto che lo stesso quotidiano ha deciso di pubblicare, nonostante sia del tutto evidente la contraffazione del documento fotografato. Lasciamo alla redazione de “Il Piccolo” la valutazione sulla correttezza di questo modo di informare l’opinione pubblica. Certo, da parte nostra non possiamo evitare di manifestare qualche perplessità su un “caso” giornalistico costruito su un documento apocrifo. A tale proposito si allega la copia del documento originale, privo delle cancellature apportate (si spera) dal signor Candido, corrispondente esattamente ad un pasto servito al degente cui fa riferimento il signor Candido. Il servizio mensa dell’ASS 2 allestisce ogni giorno circa 400 pasti consumati dai dipendenti che frequentano la mensa, i quali (fatta eccezione per le prescrizioni dietetiche specifiche) mangiano le stesse cose che mangiano gli utenti. Per quanto riguarda questi ultimi il servizio prepara un numero di pasti oscillante tra 900 e 950. Ognuna di queste preparazioni è accompagnata da prescrizioni dietetiche definite in base alle condizioni cliniche e generali di ogni singolo degente: si tratta, in altre parole, di un servizio personalizzato, ottenuto attraverso un incrocio di informazioni che coinvolgono l’unità operativa, il servizio dietetico e la preparazione dei pasti. Né potrebbe essere altrimenti, data la rilevanza che l’alimentazione svolge nei percorsi di cura e assistenza. Va da sé che questi flussi di informazioni confluiscono in un sistema telematico che implica la codifica delle informazioni stesse. La domanda che vorremmo porre al titolista, più che all’autore dell’articolo è la seguente: pensa forse che un servizio del genere descritto possa essere svolto in modo affidabile da un maître di sala con il suo bravo blocchetto di comande da trasferire, una volta compilate, allo chef in cucina? Quanto al direttore dell’ASS 2, è il caso di far conoscere all’opinione pubblica che il dott. Bertoli, ogni volta che gli impegni gli consentono di non saltare il pranzo, va alla mensa aziendale ad ingurgitare le stesse similpietanze che consumano tutti i dipendenti e tutti i degenti dell’ASS 2 (fatte salve pe prescrizioni dietetiche anzidette). Lo fa, non avendo egli il diritto di frequentare la mensa aziendale alle stesse condizioni dei dipendenti, pagando l’intero costo della similpietanza. Ufficio comunicazione Ass 2 IsontinaNOTA DI RISPOSTA all'ARTICOLO del 12/4/2013
Il ghostwriter, cioè letteralmente lo scrittore fantasma, ma
dipendente pubblico della azienda sanitaria Ass2 - guarda caso fa il
censore a "tuttotondo" ma omette il suo nome e cognome - sposta, nel suo
intervento del 12/4/2013, volutamente il tiro su ben altre questioni.
Lo faccio, per un momento, anche io significando i grossi rischi, e
anche le responsabilità derivanti, dalla pubblicazione dei dati
sensibili del degente, e, quindi, della sua attuale condizione di
salute: esposta, dall' ufficio (s)comunicazione, al pubblico ludibrio.
Veramente una comunicazione esemplare! Sono certo che, conoscendo la professionalità del direttore di reparto e quello sanitario, loro non abbiano consentito a questa spiacevole pratica, posta in aperta violazione ai precetti della cosiddetta privacy. Quindi, per ragione di legge il mio documento non é ovviamente contraffatto, ma ottemperante le prescrizioni normative: rigide e valevoli ergaomnes. I tanti interventi del garante, sulla materia, ahimè, paiono ancora sconosciuti alla struttura sanitaria locale e al suo staff (iper) comunicativo. Si cita apocrifia, contraffazione, correttezza, poi si "scivolerebbe", forse con una solità banalità, sulla violazione dei diritti della persona, ancor più del malato?
Tornando alla questione principale.
A me poco interessa quanto, come, e dove, pranza il direttore generale, diversamente è esemplare come verrebbe nutrita la degenza, quella ospedalizzata, su cui ho già espresso diverse perplessità, e anche altri me le hanno veicolate. Non é la quantità che fa la qualità.
Prendo atto comunque della colorita, e fuorviante, nota di risposta dell' istituzione.
Posso fin da ora smentire la chiara "affermazione di copertura" con cui sì è detto che i pasti sono calibrati pro paziente: anche qui c'è ampia documentazione, non apocrifa, di supporto. Essa attesterebbe una confusione, preoccupante, delle varie diete personalizzate che vengono spartite senza corretta attribuzione personalizzata.
Rassicuro l'azienda che continuerò a impegnare l'ufficio relazioni con il pubblico, e altro deputato a dare risposte civiche, e civili, ogni qualvolta si presenterà il caso: negativo e positivo che fosse. Daltrocanto é proprio per questo che esiste. O, in epoca di spending review, dopo l'acqua - vd. fotografia del comunicato (segno eloquente "dell'alta" comunicazione) affisso anche nelle stanze di degenza - ai malati, vogliamo pure togliere questa possibilità?
Ciò detto, la questione di fondo rimane.
L'azienda promuova un questionario di soddisfazione-pasti tra i degenti. All'esito di massimo gradimento sarò ben felice di essermi sbagliato o essere stato solo costruttivamente polemico. Sarebbe anche auspicabile, in qualità di consigliere comunale, una visita alla produzione-confezionamento dei pasti, che come pare é servizio ancora privatizzato.
p I E R u G O c A N D I D O
consigliere comunale
consigliere comunale
mercoledì 10 aprile 2013
Indennità di MENSA.
Se il direttore generale dell'azienda
sanitaria isontina riuscirà a mangiare, a pranzo e a cena, il cibo che
distribuisce ai "suoi" pazienti, in quell'occasione potrà essere
premiato con una particolare indennità. La stessa che dovrebbero
percepire i degenti che sono costretti a ingurgitare quelle
similpietanze....
...e queste, in fotografia, sono "rose e fiori".
martedì 9 aprile 2013
Giunta a salti!
Il Sindaco, a solo un anno dal rinnovo - probabilmente con la solita difficoltà,
a far quadrare politicamente i conti, che lo contraddistingue - pone in
essere l'ennesimo (il 4°in tre anni) rimpasto di Giunta: prova provata
che, in maggioranza, mancherebbe la visione d'insieme, i fastidi
sarebbero parecchi, e vacillerebbe, di conseguenza, la coesione
programmatica. Gli esempi di questo impasse in paese sarebbero
ecclatanti; uno per tutti? Il parcheggio pubblico, faraonico, di
via Marconi che è stato realizzato senza capo ne coda. Con la
ricorrente scusa "dell'operazione già prevista" dopo quasi due anni la famiglia SCHIAVON, quindi, rientra in giunta. Ci riprova, ora, con Giovanni (figlio
di Mario, già qualificato assessore all'assistenza). A farne le spese, però, l'ottimo Renzo Farfoglia, storico, stimato e attivissimo assessore turriachese, e Annalisa Ponton, da poco nell'esecutivo, e che, a quanto pare, non è stata apprezzata per il lavoro profuso. Al giovane Schiavon vanno referati pesanti, che ipotecherebbereo - come sostenuto da autorevoli fonti del PD - la sua candidatura a prossimo primo cittadino. Sarà interessante capire come agirà il neocomponente esterno
- non era candidato nel 2009 - in tema di ambiente (a Turriaco manca il
piano del rischio aeroportuale), amianto (manca una valutazione sulla
bonifica dei siti pubblici e privati), ll.pp. (è auspicabile uno stop a
opere pubbliche senza senso), urbanistica (è auspicabile una migliore
organizzazione tecnica che ponga fine all'edilizia selvaggia).
L'ala renziana del PD, che localmente fa capo al segretario Carla De Faveri, blinderebbe così il futuro politico di Turriaco, mentre la sinistra storica uscirebbe sconfitta, e annichilita, da questo che, nel basket, si chiama "tagliafuori"? Si attendono le eventuali smentite, quelle che a Turriaco, sono oramai un rito.
L'ala renziana del PD, che localmente fa capo al segretario Carla De Faveri, blinderebbe così il futuro politico di Turriaco, mentre la sinistra storica uscirebbe sconfitta, e annichilita, da questo che, nel basket, si chiama "tagliafuori"? Si attendono le eventuali smentite, quelle che a Turriaco, sono oramai un rito.
lunedì 8 aprile 2013
Giunta a Turriaco. Fuori uno Schiavon, entra un altro.
Turriaco. Dopo quasi due anni la famiglia SCHIAVON rientra in giunta. Ci riprova, ora, con Giovanni (figlio di Mario, già assessore all'assistenza). Al giovane Schiavon vanno Urbanistica, Lavori Pubblici, Amianto e Ambiente.
I ben informati di casa PD dicono che viene così ipotecata la candidatura a prossimo Sindaco delle amministrative 2014. Silurati Farfoglia, storico, e attivissimo assessore turriachese, e Ponton, da poco nell'esecutivo.
IL PICCOLO narra così la vicenda:
A un anno dal rinnovo dell’amministrazione comunale il sindaco di Turriaco Alessandra Brumat mette di nuovo mano alla sua squadra. Le deleghe all'urbanistica e lavori pubblici, che il sindaco aveva trattenuto dopo le dimissioni di Fabio Kranitz, vengono assegnate a Giovanni Schiavon, giovane con una formazione in ingegneria. A Schiavon, appartenente al Pd, sono assegnate anche la deleghe all'amianto e all'ambiente, quest'ultima finora appannaggio dell'assessore Barea, che continuerà a seguire sport, associazionismo e problemi aeroportuali.
Per un assessore che entra, comunque, ne escono due: Renzo Ferfoglia, che da consigliere comunale continuerà a seguire i rapporti con la Pro Loco, e Annalisa Sponton, che da consigliere gestirà le pari opportunità.
L'ambito dei servizi socio-assistenziali, di cui finora si è occupata Annalisa Sponton, viene ora curato dal vicesindaco Enrico Bullian, che mantiene le deleghe a cultura, istruzione e lavoro. «Questa riorganizzazione, sostenuta da tutta la maggioranza - spiega il sindaco - si inserisce in una programmazione definita fin dall'inizio del mandato, ma ha senz’altro un traguardo futuro». La manovra risponde anche all'impegno per la riduzione della spesa della macchina comunale, «anche se dal '99 la giunta, sindaco compreso, ha avuto cinque componenti al costo di tre». (la. bl.)
(articolo tratto da Rassegna stampa DL- CD FVG)
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