mercoledì 30 gennaio 2013

Salviamo l'ISONTINO dai politici?


·         Salviamo l'ISONTINO dai politici?
 
Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Gorizia fa bene a rappresentare la propria tenacia affinché il Tribunale isontino non venga dismesso ad opera di irrazionali provvedimenti legislativi o ministeriali. Irrazionali perché slegati dal contesto sociale, economico e territoriale, in senso lato, cui afferisce il Tribunale con sede nel capoluogo goriziano. Questa è una battaglia che condivido, e già da consigliere comunale di un piccolo comune ho promosso nelle sedi a ciò deputate (vd. anche http://dlturriaco.blogspot.it/2012/10/storie-di-tribunali-gorizia-si-o.html) sensibilizzando anche le istanze politiche superiori. E’ vero, devo dar ragione al Presidente quando, in quel contesto, critica aspramente l'assenza di una classe politica, in specie quella locale (conferenza stampa del 23.1.2013 trasmessa da Telemare il 30.01.2013): anche la mia è rimasta sulla carta e purtroppo, dagli interessati, non ha avuto riscontro.
Ritengo, in questo vigoroso j’accuse, sia doveroso distinguere l’eletto per preferenza, che la politica la vive nel quotidiano, misurando il proprio agire con le sollecitazioni civiche, di cui è attivo collettore, da coloro i quali verrebbero istituzionalizzati, senza grossi sforzi, in virtù di un sistema elettorale fiabesco – il cd. Porcellum – che nessuno ha avuto il coraggio, e la voglia, di cambiare. Ecco allora che un territorio spesso non riesce a esprimere qualitativamente le rappresentanze richieste; per converso è allora preventivabile la circostanza per la quale le problematiche territoriali vengono dimenticate da chi, sostanzialmente eletto per nomina, ne è il massimo rappresentante negli organismi costituzionali elettivi, o, per quanto affermato, per così dire. In questo periodo di campagna “fittiziamente” elettorale vengo “imballati”, per essere spediti a Roma, plurimi impegni, spot, annunci, proclami e promesse, che poi giacciono a magazzino senza che nessuno se ne occupi, una volta eletto. Nei salotti televisivi, e non più nelle piazze, si assiste a vuotatoi di buone intenzioni, che, un secondo dopo, non trovano più riscontro pratico per la soluzione dei problemi reali di un territorio.
Ritornando al merito.
I rilievi mossi dall’Ordine degli Avvocati, ma non solo, sono legittimi e vanno sostenuti, ad ogni livello, perché trattasi del futuro prossimo del tessuto socioeconomico provinciale. Ancorché proiettarsi passivamente verso una dismissione ora del Tribunale, dopo dell’Azienda Sanitaria isontina, e a seguire di altre realtà, si potrebbe ragionare, su questi e altri temi, diversamente: in una regione di un milione, e poco più, di abitanti, è veramente impossibile strutturare, a parità di condizione tra i capoluoghi di provincia, aree omogenee d’intervento che possano prescindere dagli stretti confini provinciali? Si salverebbero così le peculiarità del proprio territorio, quelle oggi paiono così facilmente dismissibili.
Pier Ugo CANDIDO
Diritti e Libertà FVG