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Salviamo
l'ISONTINO dai politici?
Il
Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Gorizia fa bene a rappresentare la
propria tenacia affinché il Tribunale isontino non venga dismesso ad opera di
irrazionali provvedimenti legislativi o ministeriali. Irrazionali perché
slegati dal contesto sociale, economico e territoriale, in senso lato, cui
afferisce il Tribunale con sede nel capoluogo goriziano. Questa è una battaglia
che condivido, e già da consigliere comunale di un piccolo comune ho promosso
nelle sedi a ciò deputate (vd. anche http://dlturriaco.blogspot.it/2012/10/storie-di-tribunali-gorizia-si-o.html)
sensibilizzando anche le istanze politiche superiori. E’ vero, devo dar ragione
al Presidente quando, in quel contesto, critica aspramente l'assenza di una
classe politica, in specie quella locale (conferenza stampa del 23.1.2013
trasmessa da Telemare il 30.01.2013): anche la mia è rimasta sulla carta e purtroppo,
dagli interessati, non ha avuto riscontro.
Ritengo,
in questo vigoroso j’accuse, sia doveroso distinguere l’eletto per
preferenza, che la politica la vive nel quotidiano, misurando il proprio agire
con le sollecitazioni civiche, di cui è attivo collettore, da coloro i quali
verrebbero istituzionalizzati, senza grossi sforzi, in virtù di un sistema
elettorale fiabesco – il cd. Porcellum – che nessuno ha avuto il
coraggio, e la voglia, di cambiare. Ecco allora che un territorio spesso non
riesce a esprimere qualitativamente le rappresentanze richieste; per converso è
allora preventivabile la circostanza per la quale le problematiche territoriali
vengono dimenticate da chi, sostanzialmente eletto per nomina, ne è il massimo
rappresentante negli organismi costituzionali elettivi, o, per quanto
affermato, per così dire. In questo periodo di campagna “fittiziamente”
elettorale vengo “imballati”, per essere spediti a Roma, plurimi impegni, spot,
annunci, proclami e promesse, che poi giacciono a magazzino senza che nessuno
se ne occupi, una volta eletto. Nei salotti televisivi, e non più nelle piazze,
si assiste a vuotatoi di buone intenzioni, che, un secondo dopo, non trovano
più riscontro pratico per la soluzione dei problemi reali di un territorio.
Ritornando
al merito.
I rilievi
mossi dall’Ordine degli Avvocati, ma non solo, sono legittimi e vanno
sostenuti, ad ogni livello, perché trattasi del futuro prossimo del tessuto
socioeconomico provinciale. Ancorché proiettarsi passivamente verso una
dismissione ora del Tribunale, dopo dell’Azienda Sanitaria isontina, e a
seguire di altre realtà, si potrebbe ragionare, su questi e altri temi,
diversamente: in una regione di un milione, e poco più, di abitanti, è
veramente impossibile strutturare, a parità di condizione tra i capoluoghi di
provincia, aree omogenee d’intervento che possano prescindere dagli stretti
confini provinciali? Si salverebbero così le peculiarità del proprio
territorio, quelle oggi paiono così facilmente dismissibili.
Pier Ugo CANDIDO
Diritti e Libertà FVG