martedì 8 gennaio 2013

E' vero!


Dice di NOI (me) il dott. Maurizio Zorba — Capogruppo PD in Consiglio Comunale a Turriaco (pg.11 e seguenti di Paese e Dintorni del dicembre 2012) con la nota Aspetti di crescita personale e politica locale Quando la replica non può più farsi attendere:

 L’assemblea pubblica del 23 settembre 2012 è stata definita sulla stampa “pubblicità berlusconiana” (gruppo consiliare ex IDV, ora Diritti& Libertà). Giudico offensivo il richiamo alla “metodologia populista berlusconiana”, quando il primo ad usarla
è proprio il consigliere chiamato in causa, nel momento in cui sceglie, come sempre ha fatto finora, di utilizzare in modo fuorviante i media; esattamente nello stesso modo in cui Silvio Berlusconi ci ha da tempo abituato. Risulta addirittura paradossale il fatto che le critiche rivolte all’assemblea pubblica di settembre siano state formulate sia a priori, cioè prima ancora di sentire cosa effettivamente sarebbe stato detto, sia a posteriori, cioè commentando ciò che è stato detto, senza nemmeno presenziarvi.
• Le spiegazioni fornite in Consiglio in merito alle linee di governo del paese spesso svaniscono nel nulla. Le questioni affrontate ricompaiono su stampa locale, social network e blog, come se non se ne fosse mai discusso; le critiche e le accuse vengono ribadite, così come erano state formulate precedentemente alla discussione che le aveva pubblicamente smontate (gruppi consiliari ex IDV, ora Diritti& Libertà, e Il Paese in Comune). • Le riunioni di capigruppo - in cui i rappresentanti di maggioranza e opposizione affrontano in via preliminare i punti all’ordine del giorno del Consiglio, per meglio addentrarsi nelle varie questioni, senza l’ “assillo” del voto - non vengono generalmente considerate degne di presenza (gruppo consiliare ex IDV, ora Diritti& Libertà).
• Alcune opere pubbliche sono state definite “faraoniche o assurde” (gruppo consiliare ex
IDV, ora Diritti&Libertà). Tali sarebbero, ad esempio, i “parcheggi sovradimensionati”
e gli “asili nido campati per aria”. Per quanto riguarda il nuovo parcheggio di via Marconi, se considerato in funzione delle iniziative e feste di paese, non può essere certo considerato “sovradi-mensionato”, tanto più che, come spiegato in Consiglio, la spesa è stata quasi completamente coperta da finanziamento regionale. Si è cercato, inoltre, di far passare il tentativo di recupero e valorizzazione di Villa Priuli come volontà di costruire un asilo nido in una struttura enorme e fatiscente. Giova ricordare che, come puntualizzato nel programma politico presentato agli elettori, il progetto reale prevedeva l’acquisizione della villa, parco e annessi compresi, per metterla a disposizione dei cittadini, destinando gli spazi ad una serie di Realizzazione di murales presso l’area sportiva n° 3/2012 Paese e Dintorni 13 servizi quali asilo nido, ludoteca e locali per attività ricreative particolarmente rivolte ai giovani, senza escludere l’iniziativa privata. In particolare il Parco sarebbe diventato il polmone verde di Piazza Libertà, accessibile anche dal nuovo parcheggio di via Marconi, per la fruizione da parte dell’intera comunità, anche come cornice ideale di iniziative culturali. Si poteva criticare il fatto che il finanziamento trovato non si è rivelato sufficiente, non certo stravolgere la realtà dei fatti.
• La regolazione dell’accesso alle pratiche edilizie è stata considerata al pari di un “divieto” (gruppo consiliare ex IDV, ora Diritti&Libertà). La richiesta formulata prevedeva il controllo (non si sa sulla base di quale supposta irregolarità) di anni e anni di pratiche,
bloccando, di fatto, l’attività degli uffici comunali. Fortunatamente
le leggi in vigore hanno chiarito che trasparenza non significa sudditanza nei confronti di chi chiede di accedere a montagne di atti pubblici. 

• Risulta strano che un paese come Turriaco, giudicato attraente da tutti, tanto da convincere molte persone a prenderci casa e viverci, venga considerato privo di “regia politica” (gruppo consiliare ex IDV, ora Diritti& Libertà). Basta passeggiarci e aprire gli occhi per capire e toccare con mano il risultato delle scelte che hanno portat - solo due esempi - a valorizzare il centro e gli edifici scolastici - rendendo possibile un senso di comunità.
• La comunicazione del Sindaco - nell’ambito della riunione di capigruppo - inerente le modifiche al tracciato della linea AV/AC Portogruaro-Trieste, che confermava, in sostanza, le valutazioni precedentemente fatte in sede di Consiglio comunale, è stata giudicata un atto di “antidemocrazia istituzionale”, caratterizzato da “poca avvedutezza” e “sfrontataggine” (gruppo consiliare ex IDV, ora Diritti& Libertà).
• La discussione sul regolamento comunale ha dato luogo a “simpatiche” affermazioni, quali: “irragionevolezza del provvedimento unilateralmente licenziato” e “processo di
svilimento della partecipazione democratica nelle istituzioni” (gruppo consiliare ex IDV, ora Diritti&Libertà).
 Perché il rispetto per il faticoso e prezioso lavoro svolto da certa opposizione non viene ricambiato per l’altrettanto faticoso e prezioso
lavoro svolto dalla maggioranza?
 

 1. è vero, sì, che non partecipo, come gruppo consiliare, alle cd. riunioni di capogruppo. L'ho fatto con coscienza, e volontà, dopo aver constatato, più volte, che, in quella sede, emergeva una chiara tendenza a superare le adottande decisioni collegiali (vd. es. sulla TAV), quelle, per l'esattezza, del CONSIGLIO COMUNALE. A differenza di tanti, e di chi oggi si erge a TRIENNALE censore, in consiglio comunale sono stato sempre presente, e cognitoriamente "parlante";
2. il metodo berlusconiano, di cui farebbe ancora impietoso uso anche il capogruppo di maggioranza, conferma che avevamo visto giusto: usa, e solo dopo tre anni di suoi ASSORDANTI silenzi politici, il giornalino di partito per "bombardare" il PAESE, con la stampa di regime. Sproloqui e critiche politiche irrealistiche, nel vano tentativo di "far tacitare" l'operosa minoranza, oggi, identificata in DIRITTI e LIBERTA';
3. "Vendere" l'idea di un'opposizione solo barricadera è mistificazione del reale. Chi l'ha fatto guardi prima in casa propria oltre all'incapacità di dialogare con chi la pensa, sempre nel "nostro" centrosinistra, diversamente;
4. rapportandosi col proprio metodo, il capogruppo confonde mestamente il diritto/dovere di accesso agli atti (dei consiglieri comunali), per legittima presa di cognizione e controllo, con un'asserita ricerca di irregolarità. Sarà mica che lo stesso capogruppo ci (mi) invita, non tanto subliminimalmente, a cercare meglio tra gli atti del Comune? Eppoi. L’art. 24 della l. 816/1985 prevede che i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali e i componenti delle assemblee delle unità sanitarie locali e delle comunità montane, per l'effettivo esercizio delle loro funzioni hanno diritto di prendere visione dei provvedimenti adottati dall'ente e degli atti preparatori in essi richiamati nonchè di avere tutte le informazioni necessarie all'esercizio del mandato. Inoltre l’art. 31 co. 5 l. 142/90 dispone che i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato.Inoltre non è possibile obiettare alla richiesta di accesso, facendo riferimento alle dimensioni anche di tipo organizzativo dell’Amministrazione. A che LEGGE, allora, fa riferimento il sig. ZORBA?


5. sulle opere pubbliche ribadisco quanto già detto: spepero di denaro pubblico (lo è anche se finanziato dalla Regione) senza senso e realisticamente svincolato dall'immaginifico  che ci rappresenta il ZORBA;
6. le questioni affrontate in consiglio comunale necessariamente ricompaiono perchè lì giacciono irrisolte: non è col silenzio o con un univoco diktat sindacale che si risolvono, ma con gli atti concreti oggi ancora latitanti!
7. sui murales in area sportiva, opera artistica pregevole, noi, per buon senso e opportunità, avremmo, qui sì, tacitato certo personale orgoglio;
8. la maggioranza viene rispettata e il contrario che non si verifica (vedasi, per agevole lettura, tutti gli atti consigliari).