Riportiamo un interessante intervento del dott. Luigi OLIVERI.
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Alla luce delle disposizioni contenute nel Decreto Monti, per tutto il 2012 le Province potranno svolgere solo funzioni di ordinaria amministrazione.
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Sebbene il termine del 31 dicembre 2012 non sia fissato perentoriamente dal D.L. 201/2011, è certo che fino a quella data le Province non potranno svolgere appieno le proprie funzioni. Infatti, anche se il bilancio di previsione provinciale dovrà essere accompagnato dal bilancio pluriennale e dalla relazione revisionale e programmatica, non potranno certamente essere contratti vincoli che vadano oltre la fine del 2012. Questo significa che le Province non potranno assumere impegni di spesa, attivare nuovi rapporti contrattuali e compiere atti di straordinaria amministrazione (vendita o acquisto di immobili o quotazioni azionarie, effettuare rinunce, transazioni, progetti pluriennali da rendicontare che abbiano un effetto rilevante sul bilancio e sulla gestione, stipulare accordi di programma, convenzioni, atti di consenso o pianificazione o costitutivi di obbligazioni).
Le province, invece, potranno (e dovranno) onorare gli impegni provenienti da atti gestionali già stipulati: contratti di utenza, pulizia, manutenzione, abbonamenti e canoni di durata superiore all'anno, in base all'emendamento all'art. 23 del decreto, dovranno essere rispettati. Anche perché l'ente a cui saranno attribuite le funzioni provinciali (Comune o Regione) subentrerà in tutte le posizioni giuridiche attive e passive pendenti: tra questi segnaliamo i contratti di appalto di opere pubbliche di lunga gestione nonché i rapporti di lavoro dipendente.
Sono queste le implicazioni della soppressione delle Province, sussistenti a prescindere dalla circostanza che il termine fissato del 31 dicembre 2012 non è perentorio, che le leggi regionali previste potrebbero essere emanate in ritardo, che la legge sostitutiva dello Stato, visti i profili di incostituzionalità da cui sarebbe caraterizzata, potrebbe non essere mai emanata.
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