lunedì 19 dicembre 2011

Il NATALE a Turriaco: favola o realtà?


Come reagirebbe una persona, anche istituzionalmente impegnata, se venisse arrogantemente aggredita in via verbale, ad esempio, in un'occasione, tutt’altro che politica, di una cena natalizia del settore calcistico giovanile? Beh, qualcuno potrebbe anche farsi intimorire dai minacciosi improperi o violente aggettivazioni ma se fosse successo al sottoscritto certamente NO!

Alcune frasi, immaginandole "campate per aria" in una fresca serata dicembrina, del tipo: “Quei diesemila euri doveva star lì” (ndr. questa probabile biascicatura forse si potrebbe riferire al contributo di diecimila euro recentemente stanziati dal Comune a favore della locale società calcistica FO.RE. per la bonifica dell’amianto pericolosamente presente nel campo di calcio “Minin”, o della sistemazione delle recinzioni devastate dalla troppa incuria pubblica; volendomi fare interprete di cotanta e speciale comunicazione il latore, con questo monito, forse intendeva pronunciarsi a modo suo sul fatto che il Comune non doveva darli per questi scopi e che i soldi dovevano stare nelle casse comunali?) o “ Te son un ….”, o Te son un ….”o  “Te son un disturbatore” o “ Te son un della casta perché non Te riverà mai a canbiar le robe a Turiaco e te resterà dela casta” non mi avrebbero neppure creato un benchè minimo senso di avvilimento.

Un tal filotto di accuse e maldicenze avrebbe potuto rilevare, per il pronunciante, come un'offesa pubblica con debita penale, aggravata dal fatto di essere venuto ad esistenza in un ambito acontestuale rispetto a quello potenzialmente d'afferenza, come quello politico e/o partitico, dove, peraltro, anche qui avrebbe certamente stonato.

Ci si approssima al Natale e volendo quindi essere magnanimi, abbozzando una definizione buonista di quanto sopra avvenuto, si potrebbe tentarlo di catalogare come farfugliamento assurto a mero esercizio, fine a sé stesso, di rudimenti popolari di alterchi "da bar" e/o provocazioni senza merito e fondamento.   

Un osservatore esterno direbbe che in questi accadimenti potrebbe non c’entrare il tasso alcolemico: entrerebbe invece a pieno titolo l’assenza di ragionamento e visione d'insieme dei problemi quotidiani, quelli con cui si rapporta e raffronta ogni giorno la cittadinanza.

Colui il quale recitasse stentatamente queste orazioni, come un soldatino a cui piace stare comunque sempre allineato e coperto, andrebbe pure a dimenticare certi suoi ruoli civici, o altri già ricoperti, così goffamente ponendosi come uomo che banalmente offusca e ridicolizza se stesso.

Se ciò fosse vero sarebbe un vero peccato anche per l'evidente  conseguenza di dimostrarsi brutalmente e palesemente un uomo di poche virtù ma con tanti vizi, cogliendo il senso più recondito dell'istituzionale affermazione turriachese: “ciacole no fa fritole”.

E' NATALE a Turriaco: favola o realta?