mercoledì 20 aprile 2011

Il piano del rischio e le confessioni quaresimali.

L'Italia dei Valori Turriaco ha posto rilievi sulla programmazione urbanistica conseguente ad un piano del rischio aeroportuale mai venuto ad esistenza. Non si comprende il successivo intervento dell'amministrazione - IL PICCOLO 20 aprile 2011 - , che risponde "fischi per fiaschi", citando argomenti del tutto scollegati col contesto in trattazione. Non è la prima volta. Se il primo cittadino vuole scusarsi con la cittadinanza per proprie scelte d'imperio lo faccia personalmente con gli interessati senza tirare in ballo i gruppi dell'opposizione consiliare. Il dato oggettivo è che Turriaco non ha adottato il piano del rischio. Ne lo farà a breve. Le altre giustificazioni addotte sono fuorvianti e segno di un chiaro excusatio non petita accusatio manifesta. Questo Sindaco arroccandosi su posizioni avventiniane si pone in antitesi con il quadro normativo di riferimento, che obbliga i comuni viciniori a piste aeroportuali ad adeguarsi "alla svelta" nell'interesse della sicurezza collettiva. Dall'altro lato lo stesso Sindaco prevede la spesa per la redazione del piano suddetto. Questo atteggiamento politicamente schizofrenico rimane incompreso ai più.

Il problema d’attualità è pure un altro.
L’ENAC, Ente nazionale per l’aviazione civile, ha recentemente profilato una norma regolamentare che prevede l’allargamento a mille metri della zona di tutela lungo il perimetro laterale delle zone aeroportuali. Così posto, il vincolo, riferito al sedime aeroportuale di Ronchi dei Legionari, che interessa appunto anche Turriaco, implicherebbe non poche problematiche, in specie quelle urbanistiche e edificatorie.
 A detta di chi scrive va contemperata quindi l’esigenza alla maggiore sicurezza in caso di incidenti con l’interesse dell’ente locale a non vedere bloccato lo sviluppo armonico del proprio territorio.
 Rimane però insoluto il problema dell’indennizzo ai Comuni che ospitano aeroporti o vengono pesantemente vincolati dagli stessi.
 L’inquinamento acustico e atmosferico nonché l’espropriazione coattiva di spazi territoriali, vocati ad altra destinazione o sviluppo, dovrebbero essere elementi oggettivamente valutabili per la previsione, e determinazione, di misure indennizzatorie per i Comuni “aeroportualizzati”.

L'Italia dei Valori ritiene ancora una volta inconsueta la prassi con cui il primo cittadino decide in riunione di capigruppo su problematiche pertitenti precipue competenze consiliari. L'organo elettivo è il consiglio comunale: altre appendici non hanno competenza di merito.