venerdì 8 gennaio 2010

Sui problemi ci siamo! Basta precariato nella scuola.


Mentre altri pensano ai problemi del marketing e dell'offshore monfalconese noi ci dedichiamo ai problemi reali e quotidiani dei cittadini.

L'Idv di Turriaco in difesa dei precari della scuola

TURRIACO L’Idv di Turriaco ha proposto un ordine del giorno da concordare con la maggioranza per la salvaguardia dei precari della scuola ad essere stabilizzati. Dell’argomento se n’era parlato nell’ultimo consiglio, quando, in risposta ad alcune interrogazioni, l’assessore alla Cultura, Enrico Bullian, aveva spiegato che l’amministrazione sta seguendo la situazione e che sia stata una delle poche, se non l’unica amministrazione, ad aver aderito alla manifestazione organizzata nel capoluogo regionale a favore dei precari ad ottobre. «La scuola è una risorsa fondamentale del Paese ed è nostro dovere difenderla. Tagli e riduzioni di organico non possono essere esclusivo elemento di una riforma che investe il processo educativo delle nuove generazioni - dice il capogruppo dell’Idv, Pier Ugo Candido -. Il Governo toglie risorse al settore e si proclama a favore della selezione, ma i problemi antichi restano e le riduzioni degli organici violano le stesse leggi della Stato. In tre anni si storneranno 6 miliardi di euro agli investimenti per la scuola pubblica. In pratica: 145.000 posti in meno. Diminuire il tempo prolungato, aumentare il numero degli alunni per classe a 33, in contrasto con le norme sulla sicurezza degli edifici scolastici, far regredire il sistema pedagogico di oltre vent’anni con il maestro unico e l’abolizione della compresenza, significa marginalizzare e dequalificare la scuola pubblica». Candido sottolinea come con la riforma si colpiscano, con un colpo solo, due diritti costituzionalmente garantiti: lavoro e istruzione. Con un’aggravante: l'attenzione demolitrice della legalità costituzionale si è scatenata sul settore pubblico. «Il messaggio è chiaro: la scuola pubblica deve oscillare tra precarietà e dequalificazione, perché, alla fine, è bene che crescano, vengano rispettate le istituzioni private di istruzione, le scuole a pagamento». La scuola viene così uniformata all'economia. «Ogni tanto qualche fonte internazionale segnala che si sta superando la grave crisi internazionale del 2008. Oltre a pensare di foraggiare istituzioni e scuole private con denaro pubblico, basterebbe applicare l'obbligo di reclutare il personale insegnante da graduatorie pubbliche». Candido ribadisce l’importanza e la tutela del diritto all’istruzione. (e.b.)