martedì 19 gennaio 2010

Facciamoci influenzare!


da MicroMega

L’H1N1? Una truffa colossale

L'influenza A, le cui conseguenze per settimane hanno tenuto in allarme milioni di persone, in realtà era una "falsa pandemia" orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino: l'accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d'Europa.

Wodarg ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia. Pesante il j'accuse di Wodarg, ex membro dell'Spd, medico ed epidemiologo, secondo cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato "enormi guadagni" senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i magri bilanci sanitari spendendo milioni nell'acquisto di vaccini contro un'infezione che in realtà era poco aggressiva.


Wodarg ha fatto approvare una risoluzione nel Consiglio d'Europa che chiede un'inchiesta sul ruolo delle case farmaceutiche; e sulla questione il Consiglio d'Europa terrà un dibattito a fine mese. La denuncia, riportata con grande evidenza dal Daily Mail, arriva qualche giorno dopo quella secondo cui i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi delle milioni di dosi di vaccino, ordinate all'apice della crisi. Il Mail ricorda che, in Gran Bretagna, il ministero della salute aveva previsto 65.000 decessi, creato una linea-verde e un sito web per dare consigli, sospeso la regola che vieta di vendere anti-virali senza prescrizione medica; furono allertati gli obitori e persino l'esercito, che doveva essere pronto a entrare in campo qualora si fossero verificati tumulti tra la popolazione a caccia dei farmaci.

Secondo Wodarg, il caso dell'influenza suina è stato "uno dei più grandi scandali sanitari" del secolo. Le maggiori aziende farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a piazzare "i propri uomini" negli "ingranaggi" dell'Oms e di altre influenti organizzazioni; e in tal modo potrebbero aver persino convinto l'organizzazione Onu ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che poi portò, nel giugno scorso, alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo.

"Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziari per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati".

Wodarg non fa alcun nome esplicito di persona in conflitto di interessi; ma lo scorso anno il Daily Mail aveva rivelato che Sir Roy Anderson, uno scienziato consulente del governo britannico sull'influenza suina, fa parte del consiglio d'amministrazione della GlaxoSmithKline. L'azienda farmaceutica, che produce antinfluenzali e vaccini, ha immediatamente replicato alle accuse, definendole "sbagliate e infondate".

Fonte: AGI

lunedì 18 gennaio 2010

Chiamatemi James, James......Tonino.


Cari amici,

capperi, chi l’avrebbe mai detto! Oggi, stando a quanto dicono i giornali (non tutti, solo i soliti due compagni di merende), ho scoperto di essere stato, e forse di esserlo ancora, un importante agente dei servizi segreti italiani ed internazionali, in particolare del SISMI e della CIA. Non ero mica uno qualsiasi. In veste di agente Sismi, mi sarei recato, quatto-quatto, alla fine del 1994, nelle lontane isole Seychelles, in compagnia di una conturbante “bionda”, come nei migliori film di James Bond, per arrestare il noto latitante Francesco Pazienza, in combutta anch’egli con i servizi di mezzo mondo e ricercato dalla magistratura italiana proprio perché aveva creato un SuperSismi cattivo e segreto che voleva sconfiggere quello buono. Ma, dicono i nostri cronisti, grazie a Dio, quello buono - agli ordini dell’ammiraglio Martini e dell’allora Presidente del Consiglio Craxi - poteva contare su di me, super agente senza macchia e senza paura che, armato di macchina fotografica e cavalletto, ero andato a stanarlo nel suo rifugio segreto. Non è finita, ho fatto di più: nel 1992, questa volta su ordine e disposizione della CIA, ho messo in piedi l’operazione Mani Pulite, ben più articolata e pericolosa della tua Operazione Tuono, caro collega James. M.P. (nome in codice di Mani Pulite) consisteva nella volontà dei Presidenti degli Stati Uniti dell’epoca di volersi sbarazzare della classe politica italiana, che loro consideravano corrotta ed inaffidabile e, soprattutto, contraria agli interessi americani, dopo il rifiuto di Craxi di prestarsi all’operazione Sigonella. In pratica, i massimi strateghi USA, dopo aver a lungo riflettuto su come fare per liberarsi del CAF italiano (Craxi-Andreotti-Forlani) e dei loro portaborse e sodali a tutti i livelli, e non potendo più ricorrere alla bomba atomica, escogitarono un piano diabolico (evidentemente in accordo con una parte della intellighenzia italiana), richiamarono un loro super-agente segreto, dislocato in Germania sotto le mentite spoglie di operaio metalmeccanico. Costui si faceva chiamare “Tonino” ed era un agente così segreto, ma così segreto, che non sapeva nemmeno parlare bene l’italiano, figurarsi l’inglese. Gli spioni d’oltreoceano e nostrani però lo indottrinarono per bene, ma così per bene che riuscì a laurearsi in pochissimo tempo (praticamente quasi un anno prima di quanto facevano i migliori studenti italiani). Superò - sempre grazie ai servizi segreti, si intende - dapprima il concorso da segretario comunale, perché doveva capire come muoversi nei meandri della Pubblica amministrazione italiana. Poi vinse anche il concorso da Commissario di Polizia e fu immediatamente inviato, così tanto per farsi le ossa, nei reparti antiterrorismo del generale Dalla Chiesa e del questore Plantone, mica scherzi (non fa niente se le date non tornano)! Quando l’intelligence americana ritenne che oramai il nostro uomo era pronto, Tonino fu mandato a fare il concorso in magistratura, che ovviamente vinse (d’altronde non ci voleva niente per vincere un concorso presieduto dall’allora giudice Corrado Carnevale, bastava convincerlo con un piccolo piagnisteo). Così l’operazione M.P. può finalmente partire. Dapprima viene usato come esca l’ignaro Luca Magni, (quello della mazzetta a Mario Chiesa, ricordate?). Poi, mano a mano, con precisione chirurgica e pazienza certosina, il nostro Tonino (che nel frattempo ha assunto il nome di Antonio Di Pietro e le sembianze di Sostituto Procuratore della Repubblica a Milano) risale la china fino a quando tutti gli esponenti politici italiani della famigerata Prima Repubblica non graditi agli americani (e nemmeno ai russi, che nel frattempo, a causa della caduta del muro di Berlino erano diventati amici) vennero messi in condizione di non nuocere (perché arrestati o rifugiati all’estero e anche, se proprio era necessario, “lasciati suicidare” tanto gli agenti segreti hanno licenza di uccidere, che diamine). Ovviamente ToninosuperBond non fece tutto da solo ma si servì anche di diversi stretti collaboratori (consenzienti o raggirati lo scopriremo alla prossima puntata), del calibro di Francesco Saverio Borrelli, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo e una miriade di selezionatissimi collaboratori ed investigatori. Capperi, mi sono detto! Tutto questo sono stato io e nemmeno me ne sono accorto! Quasi, quasi, non smentisco nulla e lo lascio credere: finirei nella storia come il più grande agente segreto di tutti i tempi! Peccato che – a finire nella storia – rischia di esser la più grossa balla del secolo, inventata dai soliti noti pennivendoli berlusconiani ed oggi rilanciata perfino dagli amici di Craxi in pellegrinaggio ad Hammamet. Come si fa a spiegare a questi quattro mentecatti che la verità è molto, ma molto più semplice e banale? Nel 1984 (e non nel 94, come riportato dai soliti maestri della disinformazione) mi trovavo sì alle Seychelles ma per le vacanze natalizie insieme a mia moglie (sì è vero, era ed è bionda e bella, ma era ed è pur sempre e solo mia moglie). Ci siamo fermati una sera a casa di un amico fotografo italiano e qui conoscemmo anche altre persone che segnalarono – fra una chiacchiera e l’altra - che nell’isola c’era anche un noto latitante italiano, appunto Francesco Pazienza. Io appuntai la notizia e quando tornai in Italia feci quello che avrebbe fatto e dovrebbe fare qualsiasi cittadino italiano, specie se Pubblico Ufficiale (ed io ero addirittura un magistrato): informare immediatamente le competenti Autorità. Fu solo per questa ragione che scrissi una relazione e la inviai al Dr. Sica, che era il magistrato che stava indagando proprio su Francesco Pazienza e che ne aveva disposto la cattura e le ricerche. Ma ve lo immaginate un agente segreto del “SISMI ufficiale” della portata sopra descritta che si mette a fare una relazione scritta con tanto di nome e cognome, alla fine di un lavoro fantasioso? Recarsi in terra straniera per intercettare un altro agente del “SISMI deviato”, rischiando di morire ammazzato, se non fosse intervenuto lo stesso agente “deviato” a salvarlo (sì, perché anche quest’altra panzana hanno raccontato i nostri autori di fotoromanzi che si sono bevuti le fantasticherie di un imbroglione del calibro di Pazienza che, come tutti sanno, una ne faceva e 100 ne inventava!). Quanto all’inchiesta Mani Pulite quel lavoro è ed è stato sotto gli occhi di tutti, perché tutti hanno potuto seguire in diretta l’evolversi dell’inchiesta. Le tangenti non le abbiamo inventate noi del Pool Mani Pulite, c’erano davvero. Ed io ed i miei colleghi, proprio e solo perché facevamo i magistrati, non potevamo fare altro che il nostro dovere. A meno che non si voglia far credere che anche gli oltre 2.000 miliardi di vecchie lire che sequestrammo, mi furono dati sottobanco dagli americani, perché appunto non solo scoprimmo che all’epoca di Tangentopoli giravano tante tangenti, ma ne sequestrammo anche un bel po’ e quei soldi stanno lì come pietre a dimostrare la bontà del nostro lavoro.Morale della favola: ma perché “due giornali, due”, con tutte le tragedie che succedono nel mondo, terremoto ad Haiti compreso, bruciano le prime 3-4 pagine del quotidiano per sparare simili cavolate? Attendo risposta (dagli altri, ovviamente, non da quei due che non hanno nemmeno il senso del ridicolo)".

Antonio Di Pietro

sabato 16 gennaio 2010

Siamo a rischio!


Il dissesto e il rischio idrogeologico sono una delle priorità d’attenzione dell’Italia dei Valori. Come ricordato recentemente dal Presidente della Repubblica “la politica deve dare «precedenza assoluta» agli investimenti contro il dissesto idrogeologico” ed anche “di fronte ai cambiamenti climatici impegnarsi ad un maggior «rigore» sulle costruzioni in zone a rischio”. Ricercando certamente le cause del dissesto idrogeologico nella fragilità del territorio e nella modificazione idrogeologica lungo i corsi d’acqua è necessario puntare il dito sull’assenza d’interventi manutentori nelle aree collinari e montane, dove non si esercitano più preminentemente le attività agricole e forestali e spesso manca una corretta gestione della rete idrografica minore. Segue la manutenzione mancata nelle aree golenali. Italia dei Valori ritiene in merito che tutte le istituzioni pubbliche e i cittadini devono concorrere in modo non effimero alla programmazione e gestione del territorio. I comuni dal canto loro sono obbligati all’adozione di strumenti urbanistici, e regolamentari di specie, che prevedano un’urbanizzazione ragionata dove possano concorrere d’insieme lo sviluppo dell’abitato e la salvaguardia dello stesso da vari fattori di rischio. Turriaco, come già più volte detto, è esposta ad una pluralità di rischi e quindi disagi derivanti. Tra questi, oltre alla già nota vicenda dell’aeroporto – manca ancora la redazione da parte del Comune dell’obbligatorio piano del rischio - c’è il problema della prossimità territoriale con il fiume Isonzo. Il mese di dicembre, con le sue cospicue precipitazioni, ha messo a dura prova la vigilanza e l’intervento esercitato dalle locali ed efficienti squadre di protezione civile comunale per preservare gli abitanti e l’abitato da probabili danni da esondazioni del locale fiume. Ma ciò non basta: ci vuole prevenzione e non solo cura emergenziale. Come ribadito in più sedi la vicenda non può ridursi al problema del singolo comune o all’intervento in extremis della solita e onnipresente protezione civile. Si deve operare su vari livelli.Va programmata e controllata l’urbanistica e l’edilizia, con strumenti pianificatori (c’è un piano regionale) che applichino le severe norme (certe per dir la verità anche un po’datate) prevedenti il rispetto dei vincoli idrogeologici, e di tutti quelli rimanenti, posti a tutela dell’ambiente urbano e territoriale. Va pure maggiormente incentivata la manutenzione delle aree a rischio (aree golenali, bacini idrici, etc.) e la vigilanza su una corretta edificazione privata. Purtroppo, invece, si assiste in genere al contrario: una speculazione edilizia che segue la parcellizzazione selvaggia e senza metodo del territorio urbano. Si realizzano insediamenti sovrabbondanti spesso realizzati sulle tradizionali vie di scolo dell’acqua piovana esponendo di fatto il territorio a quel rischio idrogeologico tanto stigmatizzato solo però a danni subiti.

Pier Ugo CANDIDO - IDV Turriaco

venerdì 8 gennaio 2010

Sui problemi ci siamo! Basta precariato nella scuola.


Mentre altri pensano ai problemi del marketing e dell'offshore monfalconese noi ci dedichiamo ai problemi reali e quotidiani dei cittadini.

L'Idv di Turriaco in difesa dei precari della scuola

TURRIACO L’Idv di Turriaco ha proposto un ordine del giorno da concordare con la maggioranza per la salvaguardia dei precari della scuola ad essere stabilizzati. Dell’argomento se n’era parlato nell’ultimo consiglio, quando, in risposta ad alcune interrogazioni, l’assessore alla Cultura, Enrico Bullian, aveva spiegato che l’amministrazione sta seguendo la situazione e che sia stata una delle poche, se non l’unica amministrazione, ad aver aderito alla manifestazione organizzata nel capoluogo regionale a favore dei precari ad ottobre. «La scuola è una risorsa fondamentale del Paese ed è nostro dovere difenderla. Tagli e riduzioni di organico non possono essere esclusivo elemento di una riforma che investe il processo educativo delle nuove generazioni - dice il capogruppo dell’Idv, Pier Ugo Candido -. Il Governo toglie risorse al settore e si proclama a favore della selezione, ma i problemi antichi restano e le riduzioni degli organici violano le stesse leggi della Stato. In tre anni si storneranno 6 miliardi di euro agli investimenti per la scuola pubblica. In pratica: 145.000 posti in meno. Diminuire il tempo prolungato, aumentare il numero degli alunni per classe a 33, in contrasto con le norme sulla sicurezza degli edifici scolastici, far regredire il sistema pedagogico di oltre vent’anni con il maestro unico e l’abolizione della compresenza, significa marginalizzare e dequalificare la scuola pubblica». Candido sottolinea come con la riforma si colpiscano, con un colpo solo, due diritti costituzionalmente garantiti: lavoro e istruzione. Con un’aggravante: l'attenzione demolitrice della legalità costituzionale si è scatenata sul settore pubblico. «Il messaggio è chiaro: la scuola pubblica deve oscillare tra precarietà e dequalificazione, perché, alla fine, è bene che crescano, vengano rispettate le istituzioni private di istruzione, le scuole a pagamento». La scuola viene così uniformata all'economia. «Ogni tanto qualche fonte internazionale segnala che si sta superando la grave crisi internazionale del 2008. Oltre a pensare di foraggiare istituzioni e scuole private con denaro pubblico, basterebbe applicare l'obbligo di reclutare il personale insegnante da graduatorie pubbliche». Candido ribadisce l’importanza e la tutela del diritto all’istruzione. (e.b.)



venerdì 1 gennaio 2010

Buon Anno 2010.




L'Italia dei Valori - Turriaco (GO)

augura a tutti un Buon Anno 2010.