giovedì 13 dicembre 2012

La LINFA esce e il RAMO si secca. Fabio DAMONTE abbandona IdV Ldp: un'altra scelta di COERENZA!!!!



 


Cari amici,

dopo un periodo di attenta osservazione sulle dinamiche che hanno scosso l’Italia dei Valori sono giunto alla conclusione di non poter più continuare ad operare nel partito.

Forse alcuni di voi ricorderanno la lettera con cui mi autosospendevo dalle attività del partito in attesa di un chiarimento essenziale sulle linee politiche da seguire e sulla “qualità” del materiale umano che ricopre le cariche principali a livello regionale. Nessuna risposta è giunta alla mia richiesta di chiarimento.

Nel frattempo la “fuga” del segretario regionale, le figuracce ulteriori a livello di segreteria provinciale goriziana (vedi articolo sul Messaggero di lunedì), la poca trasparenza nella gestione dei fondi regionali del partito e la linea politica che tende ad un “pericoloso” avvicinamento succube alle posizioni del PD, mi hanno convinto che i valori e i programmi che mi hanno ispirato quando sono entrato a far parte dell’Italia dei Valori non sono più patrimonio del partito e non corrispondono più al mio personale sentire politico.

L’avvicinamento al PD, dopo anni di coerente politica di contrasto operata da Di Pietro e imperniata sulla critica costruttiva  e sulla proposta di soluzioni alternative e veramente di sinistra, mi sembra strumentale e dettato dal panico di non riuscire a superare l’eventuale soglia di sbarramento. Questo è lontano dal mio modo di pensare: la coerenza alla fine paga, specialmente in una situazione del Paese così grave come quella che stiamo vivendo.

In particolare non riesco ad accettare l’ipotesi di un’alleanza che imporrebbe a IdV di accettare politiche poco rispettose dell’ambiente, finalizzate al soddisfacimento delle lobby economico-finanziarie e tese a preservare un sistema di comando/controllo che si è diffuso come un cancro nel tessuto vitale dell’Italia.

Ricordo infatti che il PD è favorevole alla politica delle grandi opere inutili e dispendiose(vedi TAV, inceneritori e rigassificatori), sostiene le aggregazioni delle multiutility che tolgono potere di controllo ai comuni e ai cittadini senza calmierare i costi dei servizi  (nella sola logica di creare contenitori dove piazzare i propri uomini e decidere sulla testa dei cittadini), approva le politiche del neo-liberismo economico che tanti danni stanno provocando in tutto il mondo, è fautore delle privatizzazioni che hanno prima svenduto e poi distrutto il patrimonio dello Stato e dei cittadini (vedi casi Telecom, Enel, Autostrade e, domani, forse Eni), è corresponsabile e sostiene il formidabile attacco, che si è intensificato con il governo Monti, ai diritti fondamentali conquistati con anni di lotte nel campo del lavoro, della previdenza sociale e della salute, è inerte di fronte al travaso di ricchezza dalle tasche dei cittadini a quelle delle banche e della finanza mondiale, e potrei continuare ancora a lungo…

Su questa strada non mi sento più di seguire un partito che tra l’altro si è già lacerato, rendendo ancora più problematica l’individuazione di una linea politico-programmatica chiara.

Sono inoltre sempre più convinto che i partiti siano sempre meno adatti ad affrontare le formidabili sfide che attendono l’umanità nel futuro ormai prossimo: crisi climatica, esaurimento delle risorse naturali, bomba demografica, crisi del sistema economico occidentale. Tali sfide chiamano in causa direttamente i cittadini o, meglio, tutti gli uomini e le donne del pianeta, che devono farsi carico di una personale responsabilità nei confronti dell’umanità e delle generazioni future. I partiti rispondono ormai solo alle necessità delle varie lobby e agiscono in maniera clientelare e localistica. Non c’è visione sulle sfide globali che ci sollecitano ormai da vicino.

Bisogna approdare a nuove forme di aggregazione democratica e a-partitica, che possono essere favorite dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione capaci di mettere in rete i singoli cittadini e le loro idee. Il controllo sull’operato delle strutture di potere deve essere diretto e non demandato a partiti e lobby economico-finanziarie.

Attualmente, nel nostro Paese, quello che si avvicina di più alla visione sopra descritta (pur con tutti i limiti che sono insiti e ovvi in qualsiasi nuovo tentativo di aggregazione democratica) è il Movimento 5 stelle, al quale ho intenzione di aderire e partecipare come semplice cittadino.

Porterò a termine il mandato affidatomi dai cittadini in Consiglio Comunale a Ronchi in coerenza al programma che avevamo presentato e che, a mio avviso, rappresentava molto bene la novità e la freschezza che ha hanno contraddistinto per molti anni l’IdV e che poteva essere la vera alternativa sia alle sinistre puramente antagoniste  che a quella “finta sinistra” rappresentata dal PD.

Evidentemente gli errori nella scelta della classe dirigente del partito (sia a livello locale che nazionale) hanno portato alla conclusione di questo “sogno”. E’ quindi giunto il momento di percorrere strade nuove, pur senza rinnegare l’esperienza positiva e arricchente che ho vissuto all’interno di IdV.

Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino e che mi hanno sostenuto in questo periodo ed in particolare gli amici Sandro, Giorgio, Alberto e Dino, oltre che tutta la meravigliosa squadra delle elezioni comunali di Ronchi. Sono certo che continueremo, anche se in altre forme, a collaborare e portare avanti gli ideali che fin qui ci hanno ispirato.

In coerenza con quanto fin qui affermato, rassegno pertanto ufficialmente le dimissioni dall’Italia dei Valori.

Un caro saluto





Fabio Damonte

Consigliere comunale - Ronchi dei Legionari

Nostro commento: 

FABIO si contraddistingue, e s'è contraddistinto, oltre che per le capacità umane e professionali, per lo spirito di servizio, e dedizione, al Partito e alla giuste cause promosse localmente, ma non solo. Come bene da Lui detto, le condizioni sono cambiate e non certo ad opera di chi strenuamente, con fatica, solo, e stanco, in prima linea, ha raccolto le sfide, rilanciate e difese da quelle lobby, interne & esterne, interessi di bottega, carrierismo e protagonismo becero che hanno condotto i livelli istituzionali e partitici nel baratro, così dimenticando ogni utilità per il CITTADINO rappresentato.

A FABIO esprimiamo la massima solidarietà, quella di sempre, e un nostro invito a continuare nelle battaglie intraprese: la COLLETTIVITA', quella più attenta e sensibile, saprà cogliere la bontà di questa Sua genuina azione politica. 

“Politica è l’amministrazione della comunità (polis) per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i Cittadini partecipano”.