Cari amici,
dopo un periodo di attenta
osservazione sulle dinamiche che hanno scosso l’Italia dei Valori sono giunto
alla conclusione di non poter più continuare ad operare nel partito.
Forse alcuni di voi ricorderanno
la lettera con cui mi autosospendevo dalle attività del partito in attesa di un
chiarimento essenziale sulle linee politiche da seguire e sulla “qualità” del
materiale umano che ricopre le cariche principali a livello regionale. Nessuna
risposta è giunta alla mia richiesta di chiarimento.
Nel frattempo la “fuga” del
segretario regionale, le figuracce ulteriori a livello di segreteria
provinciale goriziana (vedi articolo sul Messaggero di lunedì), la poca
trasparenza nella gestione dei fondi regionali del partito e la linea politica
che tende ad un “pericoloso” avvicinamento succube alle posizioni del PD, mi
hanno convinto che i valori e i programmi che mi hanno ispirato quando sono
entrato a far parte dell’Italia dei Valori non sono più patrimonio del partito
e non corrispondono più al mio personale sentire politico.
L’avvicinamento al PD, dopo anni
di coerente politica di contrasto operata da Di Pietro e imperniata sulla
critica costruttiva e sulla proposta di
soluzioni alternative e veramente di sinistra, mi sembra strumentale e dettato
dal panico di non riuscire a superare l’eventuale soglia di sbarramento. Questo
è lontano dal mio modo di pensare: la coerenza alla fine paga, specialmente in
una situazione del Paese così grave come quella che stiamo vivendo.
In particolare non riesco ad
accettare l’ipotesi di un’alleanza che imporrebbe a IdV di accettare politiche
poco rispettose dell’ambiente, finalizzate al soddisfacimento delle lobby
economico-finanziarie e tese a preservare un sistema di comando/controllo che
si è diffuso come un cancro nel tessuto vitale dell’Italia.
Ricordo infatti che il PD è
favorevole alla politica delle grandi opere inutili e dispendiose(vedi TAV,
inceneritori e rigassificatori), sostiene le aggregazioni delle multiutility
che tolgono potere di controllo ai comuni e ai cittadini senza calmierare i
costi dei servizi (nella sola logica di
creare contenitori dove piazzare i propri uomini e decidere sulla testa dei
cittadini), approva le politiche del neo-liberismo economico che tanti danni
stanno provocando in tutto il mondo, è fautore delle privatizzazioni che hanno
prima svenduto e poi distrutto il patrimonio dello Stato e dei cittadini (vedi
casi Telecom, Enel, Autostrade e, domani, forse Eni), è corresponsabile e
sostiene il formidabile attacco, che si è intensificato con il governo Monti,
ai diritti fondamentali conquistati con anni di lotte nel campo del lavoro,
della previdenza sociale e della salute, è inerte di fronte al travaso di
ricchezza dalle tasche dei cittadini a quelle delle banche e della finanza
mondiale, e potrei continuare ancora a lungo…
Su questa strada non mi sento più
di seguire un partito che tra l’altro si è già lacerato, rendendo ancora più
problematica l’individuazione di una linea politico-programmatica chiara.
Sono inoltre sempre più convinto che
i partiti siano sempre meno adatti ad affrontare le formidabili sfide che
attendono l’umanità nel futuro ormai prossimo: crisi climatica, esaurimento
delle risorse naturali, bomba demografica, crisi del sistema economico
occidentale. Tali sfide chiamano in causa direttamente i cittadini o, meglio,
tutti gli uomini e le donne del pianeta, che devono farsi carico di una
personale responsabilità nei confronti dell’umanità e delle generazioni future.
I partiti rispondono ormai solo alle necessità delle varie lobby e agiscono in
maniera clientelare e localistica. Non c’è visione sulle sfide globali che ci
sollecitano ormai da vicino.
Bisogna approdare a nuove forme
di aggregazione democratica e a-partitica, che possono essere favorite dallo
sviluppo dei mezzi di comunicazione capaci di mettere in rete i singoli
cittadini e le loro idee. Il controllo sull’operato delle strutture di potere
deve essere diretto e non demandato a partiti e lobby economico-finanziarie.
Attualmente, nel nostro Paese,
quello che si avvicina di più alla visione sopra descritta (pur con tutti i
limiti che sono insiti e ovvi in qualsiasi nuovo tentativo di aggregazione
democratica) è il Movimento 5 stelle, al quale ho intenzione di aderire e
partecipare come semplice cittadino.
Porterò a termine il mandato
affidatomi dai cittadini in Consiglio Comunale a Ronchi in coerenza al
programma che avevamo presentato e che, a mio avviso, rappresentava molto bene
la novità e la freschezza che ha hanno contraddistinto per molti anni l’IdV e
che poteva essere la vera alternativa sia alle sinistre puramente
antagoniste che a quella “finta
sinistra” rappresentata dal PD.
Evidentemente gli errori nella
scelta della classe dirigente del partito (sia a livello locale che nazionale)
hanno portato alla conclusione di questo “sogno”. E’ quindi giunto il momento
di percorrere strade nuove, pur senza rinnegare l’esperienza positiva e
arricchente che ho vissuto all’interno di IdV.
Ringrazio tutti quelli che mi
sono stati vicino e che mi hanno sostenuto in questo periodo ed in particolare
gli amici Sandro, Giorgio, Alberto e Dino, oltre che tutta la meravigliosa
squadra delle elezioni comunali di Ronchi. Sono certo che continueremo, anche
se in altre forme, a collaborare e portare avanti gli ideali che fin qui ci hanno
ispirato.
In coerenza con quanto fin qui
affermato, rassegno pertanto ufficialmente le dimissioni dall’Italia dei
Valori.
Un caro saluto
Fabio Damonte
Consigliere comunale - Ronchi dei
Legionari
Nostro commento:
FABIO si contraddistingue, e s'è contraddistinto, oltre che per le capacità umane e professionali, per lo spirito di servizio, e dedizione, al Partito e alla giuste cause promosse localmente, ma non solo. Come bene da Lui detto, le condizioni sono cambiate e non certo ad opera di chi strenuamente, con fatica, solo, e stanco, in prima linea, ha raccolto le sfide, rilanciate e difese da quelle lobby, interne & esterne, interessi di bottega, carrierismo e protagonismo becero che hanno condotto i livelli istituzionali e partitici nel baratro, così dimenticando ogni utilità per il CITTADINO rappresentato.
A FABIO esprimiamo la massima solidarietà, quella di sempre, e un nostro invito a continuare nelle battaglie intraprese: la COLLETTIVITA', quella più attenta e sensibile, saprà cogliere la bontà di questa Sua genuina azione politica.
A FABIO esprimiamo la massima solidarietà, quella di sempre, e un nostro invito a continuare nelle battaglie intraprese: la COLLETTIVITA', quella più attenta e sensibile, saprà cogliere la bontà di questa Sua genuina azione politica.
“Politica è
l’amministrazione della comunità (polis) per il bene di tutti, la
determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i Cittadini
partecipano”.