da: Il Piccolo - Monfalcone
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TURRIACO. TIMORI ANCHE PER L’OCCUPAZIONE |
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Dall’Idv no alla vendita a privati del ramo energia di Iris spa |
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Critico il consigliere comunale di Turriaco del gruppo Italia dei Valori, Pier Ugo Candido sulle attuali vicende di Iris. «Leggendo gli atti costitutivi delle varie aziende consorziate (Ciag, Cisar, Cafo eccetera), che poi negli anni sono confluite in Iris spa, viene subito all’occhio il principio base per cui, per la natura sociale dell’ente, ogni utile ricavato nella gestione doveva essere utilizzato per opere di pubblica utilità», afferma Candido che sostiene che, quindi ogni guadagno doveva essere reinvestito in asili, scuole, parchi, giardini, fognature, strade, marciapiedi e altre opere di utilità sociale. «Va da sé quindi che anche oggi la natura di Iris spa, che rappresenta la summa attualizzata delle vecchie aziende consortili, dovrebbe essere quella di un patrimonio pubblico». Candido Lamenta inoltre il fatto che, essendo un’azienda pubblica, ogni decisione sul sui futuro dovrebbe essere assunta dai consigli comunali esercitando indirizzo e controllo sulla suddetta propria partecipata». Il consigliere comunale dell’Italia dei valori sottolinea come, già durante la campagna elettorale, aveva segnalato l’esigenza di un maggiore controllo degli azionisti, cioè i comuni, su Iris spa in quanto spesso le vicende aziendali risultavano avulse da un contesto istituzionale e amministrativo con decisioni assunte senza sentire i Comuni. «In questi giorni – prosegue il consigliere dell’Idv - l’occasione per riaffermare questi principi assoluti e imprescindibili sono l’apparente “svendita” e la privatizzazione del settore energia di Iris, attraverso la messa a gara europea di Iris–Isogas concorrendo con alta probabilità a consegnare dei servizi pubblici essenziali come il gas e l’energia elettrica in provincia di Gorizia, a delle multinazionali, con intero capitale privato e per di più anche straniere». Candido manifesta preoccupazione per il livello occupazionale che potrebbe derivare da questa possibile azione di mercato e per l’abbassamento della qualità del servizio pubblico. «Vanno quindi sensibilizzati tutti i consigli comunali isontini - conclude - affinché le decisioni su Iris vengano riportate nell’alveo istituzionale, il Consiglio comunale appunto, garantendo sempre lo spirito di investimento sociale che inizialmente ha mosso la nascita di quest’azienda-servizi e garantendo al contempo gli attuali livelli occupazionali in caso di operazioni di vendita di rami d’azienda o riconversioni commerciali». Elisa Baldo |