giovedì 29 luglio 2010

Interrogazione.


Comune di Turriaco

Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

Turriaco 29 luglio 2010





Oggetto: Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica. LR 23/2007 art. 3 ter e s.m.i. – INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA E IN CONSIGLIO COMUNALE.







In riferimento all’oggetto e alla nota dd. 17 giugno c.a. prot. 0004010/P lett della Regione Direzione centrale della mobilità ed infrastrutture di trasporto relativa alla consultazione del piano medesimo

chiede

al SINDACO quali siano le valutazioni espresse dall’amministrazione comunale in merito al piano regionale in questione.

Chiede altresì copia della scheda di consultazione riferita al Comune di Turriaco.

Distinti saluti.

Dott.Pier Ugo CANDIDO

martedì 27 luglio 2010

Congresso provinciale Italia dei Valori. Dubbi e interrogativi.

In provincia di Gorizia c'è stato un congresso territoriale dell'Italia dei Valori?


Gli iscritti di Turriaco.

sabato 24 luglio 2010

Accusatori, accusati e archiviazioni.

A PROPOSITO DI ME


Oggi vi parlo di me. Lo faccio perché ritengo doveroso informare l’opinione pubblica di un fatto che mi riguarda e di cui, lo scorso mese di giugno, tutti gli organi di informazione avevano dato notizia con ampie aperture in prima pagina. Ora, invece, a vicenda conclusa, in molti fanno finta di non sapere.

Ricordate? Il mese scorso tutti gli organi di informazione dettero la notizia che la Procura della Repubblica di Roma aveva aperto un’indagine nei miei confronti per truffa e falso. Questo a seguito di una denuncia in cui si sosteneva che io avrei truccato le carte per intascare i rimborsi elettorali che il partito “Italia dei Valori – Lista Di Pietro” aveva ricevuto a titolo di rimborso elettorale.

La notizia dell’iscrizione del mio nome nel registro degli indagati era vera e, pertanto, hanno fatto bene i giornali e le TV ad informare l’opinione pubblica. Altrettanto bene hanno fatto i magistrati a mettermi sotto inchiesta: ero stato denunciato ed era – per loro – doveroso accertare come stavano in realtà i fatti. Meno bene hanno fatto alcuni specifici organi di informazione (mi riferisco soprattutto ai giornali berlusconiani) che hanno “sparato” la notizia in prima pagina dando per scontato che io avessi davvero commesso le cose per cui ero accusato. Tutto questo senza riferire che si trattava di una denuncia sul cui contenuto già altre volte, ben tre volte, il giudice penale aveva disposto l’archiviazione per totale insussistenza dei fatti.

Ma, ripeto, ad un uomo politico e ad un personaggio pubblico - quale io sono - può capitare sia di finire sui giornali che di dover rendere conto alla magistratura ed all’opinione pubblica del suo operato e ciò è capitato anche a me (in questa come in molte altre occasioni). Non me ne sono fatto un cruccio, quindi, né mi sono messo ad imprecare contro i magistrati che mi avevano messo sotto inchiesta né ho sparato al vento accuse di complotti o ritorsioni. Anzi, dissi subito – e lo ribadisco anche ora – che sono ancora pronto a stringere la mano ai miei accusatori di ieri e di oggi qualora essi – almeno ora, alla luce degli accertamenti svolti dalla magistratura - ne accettino le conclusioni.

Ma quali sono le conclusioni a cui è pervenuta la Procura di Roma? Nessuno lo sa perché nessun organo di informazione, ad eccezione de ‘Il Fatto Quotidiano’, ne ha dato notizia. Lo faccio io, allora: l’inchiesta si è conclusa ed il Pubblico Ministero ha richiesto l’archiviazione del procedimento penale, anche questa volta per totale insussistenza dei fatti.

Le accuse erano due ed a questo punto – capire bene di cosa stiamo parlando - è doveroso riepilogarle:

- a dire dei denuncianti, io avrei dichiarato il falso (in violazione dell’art. 479 del codice penale) davanti al notaio di Roma il 1.12.2003, affermando che il codice fiscale n. 900245590128 fosse riferibile al partito dell’Italia dei Valori mentre esso farebbe capo ad una associazione privata avente lo stesso nome del partito ma del tutto diverso da esso;

- sempre a dire dei denuncianti, io avrei dirottato (in violazione dell’art. 640 del codice penale) a questa asserita associazione privata i contributi elettorali ricevuti nel periodo 2004 – 2007 dal partito IDV a titolo di rimborso elettorale per le elezioni al Parlamento europeo del 2004.

Trascrivo qui di seguito cosa ha riscontrato al riguardo la Procura della Repubblica di Roma, rinviando alla lettura integrale della richiesta di archiviazione qui allegata, per un migliore approfondimento (leggi):

- “dalla informativa della Guardia di Finanza e dalla documentazione acquisita è emerso che le quote elettorali maturate dall’anno 2004 all’anno 2007 sono state regolarmente versate sul c/c bancario acceso presso la Banca di Credito Bergamasco sito in Bergamo ed intestato al partito Italia dei Valori-Lista Di Pietro. Non appare configurabile, di conseguenza, una non trasparente gestione di tali fondi, atteso che gli stessi risultano depositati presso il conto corrente bancario intestato al partito, circostanza questa che non consente di ritenere ipotizzabile il delitto di cui all’art. 640 c.p. per assoluto difetto degli elementi oggettivi e soggettivi”. Il P.M. dice anche di più: “dalla documentazione acquisita emerge che i fondi erogati e depositati sul conto corrente di IDV non risultano poi essere transitati su altri conti intestati a diverse persone giuridiche”;

- “dalla documentazione acquisita risulta che il codice fiscale è stato attribuito con provvedimento del Ministero delle Finanze al partito IDV: non può pertanto ritenersi falsa l’affermazione resa davanti al notaio di Roma in data 1.12.09 in quanto realmente quel numero di codice fiscale è stato attribuito al partito Italia dei Valori con provvedimento del Ministero delle Finanze fin dall’anno 2003. Si deve pertanto escludere l’esistenza di quelle condotte censurabili che si evidenziano nell’esposto, con conseguente insussistenza del reato di cui all’art. 479 c.p.”.

Questi sono i fatti, così come riscontrati dall’Autorità giudiziaria. Le conclusioni a cui essa è giunta mettono una pietra tombale sulle mille illazioni che sono state fatte circolare a proposito della gestione finanziaria dell’Italia dei Valori.

Invito tutti ad avere fiducia nella magistratura e ad affidarsi ad essa per far valere le proprie ragioni. Ah, dimenticavo: questa strada possono sceglierla solo coloro che sanno di non aver commesso nulla di male. Gli altri preferiscono la scorciatoia della denigrazione dei giudici e delle leggi ad personam! Ma questo dimostra che, appunto, non tutti i politici sono uguali.

Antonio Di Pietro

giovedì 8 luglio 2010

Interrogazioni & tabù.

Comune di Turriaco

Gruppo consiliare Il Paese in comune

Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

Turriaco 18 Maggio 2010



Al sig. SINDACO

del Comune di Turriaco



Oggetto: Diritto d’accesso consiglieri comunali. Richiesta copia atti ed interrogazione con risposta in Consiglio comunale.



Si chiede copia:

• delle d.i.a.

• delle d.i.a in alternativa al permesso a costruire

• dei permessi a costruire

depositati/rilasciati dal Comune di Turriaco negli anni 2007 (dal 28 agosto), 2008 e 2009, e fino alla data del 18 maggio 2010.

Altresì si chiede copia

• delle autorizzazioni edilizie

• delle concessioni edilizie

• delle denunce di inizio attività

• degli altri titoli abilitativi all’edificazione previsti dalla normativa vigente

rilasciati dal Comune di Turriaco negli anni 2000, 2001, 2002,2003, 2004, 2005, 2006, 2007 (fino al 27 agosto)



Si interroga il Sindaco per:



- chiedere se dal 2000 ai suddetti atti in materia edificatoria è assegnato un numero di protocollo registrato su apposito elenco/registro a numerazione progressiva e quale sia l’Ufficio assegnatario di detto compito;

- sapere quali siano le norme di specie e le precise sentenze della giustizia amministrativa che osterebbero al rilascio di copie anche per elenco (nome cognome o intestazione/zona urbanistica/ indirizzo di esecuzione dei lavori):

• delle d.i.a.

• delle d.i.a in alternativa al permesso a costruire

• dei permessi a costruire

• degli altri titoli abilitativi all’edificazione previsti dalla normativa vigente



depositati/rilasciati dal Comune di Turriaco.



Agli scriventi consta che, aldilà delle pretestuose giustificazioni addotte per negare l’accesso agli atti all’istanza posta in data 17 marzo 2010, per gli enti locali vige ancora la Circolare del Ministero degli Interni n. 17100/2 del 1 marzo 1897 e s.m.i.



Ciò detto, ricordando che il sostantivo maschile “ELENCO” nella lingua italiana corrente significa registro ordinato, è chiaro che se le d.i.a., le d.i.a in alternativa al permesso a costruire ed i permessi a costruire sono protocollate, come si auspica, ne deriva che esiste un loro elenco da cui sarebbe stato agevole ricavare i dati richiesti, per nome cognome o intestazione/zona urbanistica/ indirizzo di esecuzione dei lavori, relativamente agli atti già citati.

Distinti saluti.

I CONSIGLIERI COMUNALI

BUFALA a Turriaco!



Comune di Turriaco

Gruppo consiliare Il Paese in comune

Gruppo consiliare Italia dei Valori - Di Pietro

Turriaco 07 luglio 2010



Le affermazioni e congetture, circolanti in questi giorni in paese in un'editoriale partitico firmato dall'attuale Sindaco, che attribuiscono una presunta posizione dei gruppi consiliari I.D.V. e Paese in comune sull'acquisto, utilizzo, ristrutturazione del complesso comunemente conosciuto come Villa Priuli, e annessi, intendiamo precisare quanto segue:

1. non occorrerebbe nemmeno specificarlo, data l’evidenza della “bufala”, ma trattasi di infondate e irrealistiche affermazioni, frutto presumibilmente della solita fantasia autoreferenziale che serve ciclicamente a giustificare i molti punti deboli di questa inoperosa amministrazione comunale;

2. non sì è mai parlato nelle sedi ufficiali ( e ufficiose) e nelle assisi consiliari di acquistare Villa Priuli per una sede di IRIS SpA: se l'ipotesi fosse almeno venuta in essere - gli scriventi su questo avrebbero di certo avvallato la scelta - avrebbe sollevato l'amministrazione comunale dall'annoso e irrisolto dilemma del suo acquisto e futuro utilizzo;

3. il consigliere Petean non prova, e ha mai provato, stati emozionali (“felice”) per il fatto che IRIS non abbia scelto Turriaco per ubicare la propria sede: trattandosi di una mera notizia frutto di una mal spesa creatività di matrice fantastica né il consigliere citato né altri hanno avuto occasione per dibattere l'argomento, che, come ribadito sopra, non è mai venuto ad esistenza;

4. la scelta di costruire ex novo la sede di IRIS lungo lo stradone della Mainizza, per una spesa di Euro 2.400.000, rimane una decisione di questo Ente: ente a partecipazione e controllo pubblico di cui il comune di Turriaco è socio e partecipa, o almeno dovrebbe farlo, alle scelte gestionali. La domanda che nasce spontanea è: nell'assise che riunisce l'assemblea dei Comuni, a capo di IRIS, come ha votato il nostro Sindaco sull'acquisto della sede sullo stradone della Mainizza?



I CONSIGLIERI COMUNALI

f.to Duilio PETEAN

f.to Tiziano PIZZAMIGLIO

f.to Pier Ugo CANDIDO