Visualizzazione post con etichetta Morale e moralisti.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Morale e moralisti.. Mostra tutti i post

martedì 25 agosto 2009

Signor Veltroni, ex riformista.....


di Antonio Di Pietro.

“La colpa dei mali del Paese non è tutta di Silvio..”. Bravo Veltroni, e fin qui ci siamo, ma l’accenno di buonsenso sciama nel prosieguo: “..ma anche di dirigenti del Pd e di Di Pietro”. Mi aspettavo ci mettesse anche Grillo, nel suo ultimo colpo di coda, l’ex-Veltroni riformista. Ed invece no: Beppe è stato graziato dallo scaricabarile.

Signor Veltroni, il governo Silvio Berlusconi IV esiste grazie alla sua stretta di mano privata in odor d’inciucio a cui seguì la caduta del governo Prodi; è passato, prima del suo sacrifico, per i governi D’Alema, che non hanno mai messo in discussione il gigantesco conflitto di interessi dell’attuale Premier; è stato coltivato da una ingenua logica possibilista confusa con il dialogo politico, goffamente predicato con l’etichetta del suo riformismo e boicottato dai suoi stessi colleghi di partito.

Purtroppo il governo Berlusconi esiste, ed esisterà, perché il sistema d’informazione italiano si ostina a propagandare o quest'uomo o un’alternativa a quest’uomo inesistente, dilaniata da bassezze e guerre intestine, incapace di offrire una visione del futuro, che nicchia una volta verso Cuffaro e l’altra verso Galan.

Signor Veltroni, ex-riformista, chiuda gli occhi ed immagini un Parlamento senza Italia dei Valori: non vede anche lei un unico grande partitone, in contrapposizione sì, ma armoniosa, che ora si bacchetta, ora si lusinga in un immobilismo che dura già da cinquant’anni e ne durerà altrettanti?
Io sì, lo vedo, e tutti i giorni vorrei un Paese diverso, senza gli illusi e collusi di quel partitone.

Ed ero convinto lo vedesse anche lei quando ci accordammo in vista delle elezioni, perché ricordo bene che, in presenza dei rispettivi testimoni, le sottolineai che Italia dei Valori avrebbe condotto un’opposizione decisa e severa contro eventuali porcate degli avversari. Anche lei, signor Veltroni, quando era riformista, fu d’accordo su questa posizione, ed in virtù della comune visione accettammo di unirci in coalizione.

Gli avversari mantennero le aspettative tuffandosi da subito nell'officina delle leggi porcata; Italia dei Valori mantenne la parola di fare opposizione, che divenne l’unica; lei fece la parte dell’agnello sacrificale.

giovedì 9 luglio 2009

La morale è sempre quella fai merenda con.....

Lettera del prete genovese al suo vescovo: "Avete fatto il diavolo a quattro sulle convivenze e sul caso Englaro. Ma assolvete il premier da ogni immoralità" "Perché trattate così bene Berlusconi?"

http://www.idvfvg.org/images/stories/immagini/DIO%20CI%20PROTEGGE.jpg
Questa lettera, scritta da don Paolo Farinella, prete e biblista della diocesi di Genova al suo vescovo e cardinale Angelo Bagnasco, è stata inviata qualche settimana fa e circola da giorni su internet. Riguarda la vicenda Berlusconi, vista con gli occhi di un sacerdote. Alla luce degli ultimi fatti e della presa di posizione di Famiglia Cristiana che ha chiesto alla Chiesa di parlare, i suoi contenuti diventano attualissimi.
Egregio sig. Cardinale,
viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E' il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.
Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.
Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di "frequentare minorenni", dichiara che deve essere trattato "come un malato", lo descrive come il "drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio". Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell'omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente