giovedì 29 marzo 2012

Comunicato stampa


Comune di TURRIACO
Gruppo consiliare Italia dei Valori Lista Di Pietro
Gruppo consiliare Paese in Comune



Automobilisti ubriachi, agricoltori indisciplinati e cittadini incivili: i provvedimenti licenziati, e discussi, nell’ultimo e silente consiglio comunale, sarebbero partiti da questi “capisaldi”, se tali possono considerarsi. Per questa opposizione invece a Turriaco si fa sempre di “tutta un’erba un fascio” e non si risolvono i problemi dei cittadini.

Nel merito.

Il “caso benne”, e cioè la richiesta del ripristino delle attrezzature per la raccolta del verde, frutto dello smaltimento del giardinaggio locale - in primavera particolarmente abbondante - è stata cassata rimarcando l’inciviltà dei turriachesi, che ne ha impedito un’utile reinstallazione. “Si rivolgano pure alla richiesta di chiamata porta a porta, e ne programmino con lo stesso gli interventi” ha liquidato corto il Sindaco, aggiungendo che il servizio funziona, eccome. Per chi scrive, per converso, l’attività istituzionalizzata di raccolta latita, e parecchio, e ne sa qualcosa il cittadino.

Gli agricoltori, nemmeno interpellati attraverso le legittime rappresentanze, si sono visti appioppare una potenziale sanzione – da 75 a 500 € - per il mancato interramento dei liquami, o fanghi, di concimazione. Tutti nella mischia, diligenti o meno: così tanto per gradire.

Dulcis in fundo l’ennesima segnalazione di pericolosità degli incroci, nei pressi delle intersezioni delle vie Cosani, 5 giugno, Marconi, Bellomia, è stata ridotta a un problema di tasso alcoolemico dei transitanti, poi coinvolti in spettacolari incidenti stradali: insomma tutti dediti all’alcool questi sprovveduti automobilisti. In realtà il palo dell’illuminazione, le ringhiere e il muretto autorizzati dall’Ente comunale sono la prima causa di pericolo. Di questo però nessuno ha fatto ammenda.

Qui a Turriaco la volontà istituzionale di accogliere proposte fattive per il bene comune e di migliorare la situazione in essere è ancora un lontano miraggio. Agricoltori, cittadini e giardinieri, e plurimi automobilisti incidentati sono avvertiti. Altre lagnanze non sono più permesse.

I consiglieri comunali

Pier Ugo CANDIDO Italia dei Valori – Lista Di Pietro
Duilio PETEAN Il PAESE in COMUNE

Banchetti raccolta firme per presentare i CANDIDATI IdV: le date e i luoghi. PARTECIPATE!

Nelle piazze di:
PIERIS
SAN CANZIAN d'ISONZO 
ISOLA MOROSINI 
i giorni:
venerdì 30 e sabato 31 marzo 
domenica 1 aprile

mercoledì 28 marzo 2012

...unione, commistione e C O N F U S I O N E!

MERCOLEDÌ, 28 MARZO 2012
 
Pagina 2 - Gorizia-Monfalcone
 
Da Jesolo a Taranto, le alleanze impazzite
 
I partiti in crisi sperimentano sul territorio. Nel comune veneto Pd, Pdl, Udc e Santanché corrono uniti
 
 
 
 


ROMA Per capire l’ultima frontiera della politica italiana è sufficiente spulciare fra i nomi delle liste elettorali che si presenteranno alle prossime consultazioni comunali di primavera. È infatti qui che troviamo gli esempi più eclatanti di trasformismo e capacità di aggregazione, impensabili in anni passati. Candidati che corrono felicemente sposati con Pd e Pdl. O che rischiano di presentarsi, salvo ripensamenti dell’ultima ora, sotto l’insegna del Partito democratico, pur essendo nello stesso tempo concorrenti sotto il segno di Futuro e Libertà al consiglio comunale di Palermo. «Un sintomo – commenta il deputato di Fli Roberto Menia – della poca fiducia nei partiti che ha generato liste civiche di ogni tipo e colore». Il caso più eclatante è quello di Jesolo, dove Pd e Pdl si sono stretti attorno al nome di Valerio Zoggia, attuale vicesindaco del Pdl ma anche zio del responsabile nazionale enti locali del Pd, anche lui originario della località balneare veneta e bersaniano doc. Il patto è stato siglato all’insegna del buon governo della città. Ma l’invito è stato accolto anche dall’Udc. E, incredibilmente, pure dal Movimento per l’Italia guidato da Daniela Santanchè. Gli unici a protestare vibratamente per l’inedita coalizione sono stati i rappresentanti di Sinistra ecologia e libertà, che gridano al «patto scellerato», e Alessandra Muraglia, membro della segreteria provinciale del Pd, dimessasi per protesta contro «qualcosa che non capisco, non condivido e di cui non ritengo in nessun nodo farmi carico». Concludendo che così «si stravolgono i valori che stanno alla base della storia e del progetto politico del Pd». Dal Nord al Sud le alchimie della politica non cambiano. A Trapani Sebastiano Tusa, 60 anni, Soprintendente al Beni culturali della provincia, per un pelo non è stato designato dal Partito democratico come candidato a sindaco per il centrosinistra delle città siciliana pur comparendo nello stesso tempo nelle liste del consiglio comunale di Palermo con Futuro e Libertà, che a sua volta appoggia, con Mpa e Aps, la candidatura di Fabrizio Aricò, in opposizione a quella di Fabrizio Ferrandelli, sostenuto dal Pd. Dopo aver accettato l’offerta «con riserva», Tusa domenica scorsa ha dichiarato di aver declinato l’invito. Ma la disaffezione degli italiani nei confronti della politica ha prodotto in questa tornata elettorale il diffondersi di candidati completamente estranei ai partiti e provenienti dagli ambienti più disparati. Da Vittorio Sgarbi, sempre in pista e conteso dai piccoli comuni di tutto lo stivale, Duino compreso, a pornostar (Amandha Fox, 27 anni, detta la venere polacca, ha vinto le primarie on line battendo la collega Luana Borgia e sarà candidata sindaco della lista “Taranto svegliati”), fino ad ex cervelli in fuga dall’Italia, pronti al ritorno. È il caso di Gaspare Giacalone, 42 anni, siciliano, dirigente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Che dopo 13 anni ha lasciato il suo lavoro a Londra per candidarsi a sindaco di Petrosino, piccolo comune della provincia di Trapani di 7mila anime e sua città natale. «Nessuno di noi dimentica la sua terra di origine», spiega Giacalone a chi gli chiede i motivi che lo hanno portato alla scelta di concorrere con una lista appoggiata da Sinistra ecologia e libertà, Italia dei Valori e Federazione per la sinistra. E a chi lo considera un marziano sferra un colpo basso: «Mi chiamano londinese, mi invitano a tornare da dove sono venuto. Non riescono a capire perché abbia rinunciato alla mia carriera. Ma mi chiedo: se gli stessi politici non capiscono che la mia scelta deriva proprio dallo spirito di servizio e dall’amore per la mia terra, in che modo hanno fatto politica negli ultimi anni?». (m.ne.)

martedì 13 marzo 2012

"Dalla parte degli agricoltori in Friuli Venezia Giulia". Convegno in CORMONS 16 marzo 2012

Dalla parte degli agricoltori in Friuli Venezia Giulia” è il titolo del convegno organizzato dal Gruppo consiliare regionale dell’Italia dei Valori previsto per venerdì 16 marzo a Cormons.
L’incontro rappresenterà un’occasione di confronto diretto col mondo agricolo sui temi delle politiche europee, nazionali e regionali, per esporre proposte concrete e ascoltare gli imprenditori e i lavoratori di questo importante settore economico, da sempre eccellenza nel nostro territorio, con un confronto diretto.
“La Regione – denuncia Alessandro Corazza, Presidente del Gruppo IDV, che introdurrà i lavori – è sempre più concentrata su operazioni di marketing, spesso dal sapore elettoralistico, piuttosto che a sostenere un settore sempre più vessato dalle tasse e che avrebbe invece un gran bisogno di strumenti concreti di aiuto.
Con questo incontro l’Italia dei Valori intende perciò dare una prima risposta positiva alle principali problematiche che gli agricoltori si trovano quotidianamente ad affrontare presentando le strategie per il sostegno, la crescita ed il rilancio del settore negli anni a venire”.
Dopo i saluti del Sindaco di Cormons e dell’onorevole Idv Carlo Monai, interverranno il deputati Ignazio Messina (responsabile nazionale Idv del Dipartimento agricoltura e pesca) e Ivan Rota (XIII Commissione agricoltura) e il consigliere regionale Enio Agnola (vice presidente II Commissione attività produttive e agricoltura). Seguiranno gli interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria ed il dibattito con il pubblico.
Il convegno, aperto a tutti gli interessati, si terrà venerdì 16 marzo alle ore 17.30 presso la Sala civica comunale, piazza XXIV maggio, 22 a Cormons (GO).
RETTIFICA: L’on. Ivan Rota sarà sostituito nell’intervento dall’on. Ignazio Messina.

lunedì 12 marzo 2012

San Canzian d'Isonzo. IL CENTROSINISTRA & LA COALIZIONE: il discorso di presentazione.

 

Memori del passato
Consci del presente
Impegnati per il futuro

Dovessi scegliere un motto, questo sopra sarebbe quello più sostenibile per il laboratorio politico, e culturale, che OGGI nasce a San Canzian d'Isonzo.

Lo SCHIERAMENTO che vado a presentare RIFERISCE IL PROPRIO OPERATO E LA PROPRIA PRESENZA, NEL COMUNE DI SAN CANZIAN, AI VALORI INSITI NELLA RESISTENZA E NELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

Il livello e il grado avanzato di una democrazia di un ente locale è la conseguenza del modo in cui chi AMMINISTRA interpreta il proprio ruolo e dal tipo di dialettica con la COMUNITA’ e la sua rappresentanza nel Consiglio comunale
Un Comune - e qualsiasi istituzione -  va gestito non in modo centralistico ma con scelte d'amministrazione frutto di decisioni prese con la comunità evitando le cosiddette “calate dall'alto” senza essere il frutto di un vero dibattito democratico. Quest’obiettivo imprescindibile vuole essere una risposta alla circostanza impedente per cui tanti partiti sono oramai incapaci di comprendere la genuina intenzione dei cittadini: si preoccupano infatti solo di conservare propri apparati, un limite troppo circoscritto di relazioni, le collocazioni di comodo e privilegi. Come assunto generale erga omnes va affermato il principio che le amministrazioni pubbliche devono essere in grado di gestire politiche locali senza contenuti conflittuali svincolandosi da potenziali legami di sorta con gruppi organizzati d’interesse. E’ necessaria quindi la predisposizione per un pensiero politico realistico onde conservare e migliorare la San Canzian d’Isonzo: vivibile, solidale e fondata su valori condivisi e partecipati. Va sgombrato il campo ad ogni equivocazione nell’esercizio del proprio mandato pubblico atteso che la democrazia della partecipazione e ascolto non può essere solo d’apparenza oppure sacrificata di fatto all’altare di uno apparente decisionismo. La cittadinanza che è la parte più critica dell’operato di una amministrazione comunale si trova spesso da sola ad affrontare un apparato amministrativo e politico che cala dall'alto scelte arbitrarie, perché non verificate sul terreno pratico del confronto democratico. In questo contesto l’Istituzione locale deve svolgere quel ruolo fondamentale di raccordo tra i problemi dei singoli e quelli della comunità onde perseguire soluzioni efficaci, efficienti e trasparenti con un atteggiamento costruttivo, senza processi equivoci o equivocabili o frutto di meccanismi autocelebrativi. Solo valutando costantemente il proprio operato e cogliendo i bisogni primari dei cittadini, fornendo loro azioni positive su misura, l’Istituzione incarnerà il presente favorendo soluzioni positive per tutte le problematiche che si presenteranno sia esse singole che collettive.
Questo schieramento si propone di raccogliere il consenso di quanti riscontrano una riduzione della democrazia partecipata derivante dalla risicata attenzione delle forze politiche verso la libera manifestazione di pensiero dei cittadini sulle scelte decisionali; essi vengono quindi privati di ogni possibilità propositiva. Si propone di amministrare il paese seguendo un metodo di lavoro democratico che si basa soprattutto sull'ascolto delle diverse realtà sociali, economiche, associative ed istituzionali. I problemi rilevati o segnalati saranno oggetto di analisi, attivo coinvolgimento e confronto da parte degli attori pubblici del processo decisionale, col contributo dettagliato e costruttivo di tutti. Le metodiche della pianificazione partecipata saranno anche il fulcro d’intervento per prevenire conflitti con la cittadinanza ricercando le massime convergenze, con una condivisione dei vari progetti decisionali. L’attenzione alla persona, alla tutela dell'ambiente, al lavoro, alla ricerca e all'impiego coerente delle risorse si traducono in realtà solo affrontandole sul terreno del confronto, del consenso, della solidarietà e della legalità. Per neutralizzare ogni tipo di centralismo oligarchico va allargata la base della democrazia, favorendo il ricambio. Solo un impegno responsabile al servizio di tutta la comunità giustifica la delega e gli incarichi politici conferiti attraverso il voto democratico dai cittadini all'amministrazione comunale

IdV, SEL, Federazione della Sinistra e lista civica CITTA'FUTURA hanno valutato che la persona ideale a incarnare positivamente tutto questo sia ENRICO BULLIAN.


Ho iniziato con un motto "Memori del passato Consci del presente Impegnati per il futuro"
concludo con uno slogan, ripreso da una mia breve militanza rugbystica: “In campo staremo con l’avversario e non CONTRO”. 

Buona campagna elettorale a TUTTI!

Per l' Italia dei Valori LISTA di PIETRO - Pier Ugo CANDIDO

giovedì 8 marzo 2012

Dicono di noi: "Sparite le benne per il verde, i “giardinieri” insorgono".

Sparite le benne per il verde, i “giardinieri” insorgono
IL PICCOLO  08 marzo 2012 —   pagina 28

TURRIACO Arriva la primavera, anche se per ora senza pioggia, e a Turriaco, cittadina dove le abitazioni unifamiliari sono decisamente più numerose dei condomini, si moltiplicano i malumori. Il motivo è presto detto: le benne per la raccolta del verde non ci sono più e i cittadini sono costretti a caricare sfalci e potature in automobile e recarsi all'ecopiazzola. A farsi portavoce delle proteste di molti turriachesi è il consigliere comunale dell'Italia dei Valori Pier Ugo Candido, che afferma di aver ricevuto diverse segnalazioni in merito in questi giorni. «Da più parti si registra la necessità di ripristinare a Turriaco le benne di raccolta del materiale di sfalcio e potatura dei giardini - sottolinea Candido -, anche perchè, in fine dei conti, in alcuni altri paesi del mandamento e a Monfalcone ci sono ancora. Ci si chiede quindi perché a Turriaco no». Stando all'esponente dell’Idv, non regge la motivazione messa in campo dall'amministrazione locale, quella che le benne avevano incentivato con la loro presenza l'abbandono sia del verde sia di altri tipi di rifiuti. «Trincerarsi infatti dietro un "Visto che delle persone incivili depositavano i materiali anche fuori dalle benne, allora le abbiamo tolte del tutto, così imparate" - afferma Candido -, come sarebbe stato riferito a qualche cittadino, è un po' troppo poco e pure avvilente per chi le tasse sui rifiuti le paga. Sarebbe un po' come togliere i semafori dagli incroci perché qualcuno non si ferma al rosso». Secondo Candido, non dovrebbe essere questa la logica che conduce ad agire una buona amministrazione locale. La strada alternativa al ritorno delle benne potrebbe comunque essere anche quella, suggerisce l'esponente dell'Idv, attuata a San Canzian d'Isonzo, dove la frazione verde viene ritirata porta a porta durante il periodo primaverile. Il consigliere comunale dell'IdV interroga quindi al sindaco Alessandra Brumat sulla «necessità e urgenza, almeno nei periodi in cui il materiale di scarto dei giardini diventa consistente, di attivare la raccolta delle benne in più punti del paese di Turriaco», o trovare, appunto, delle soluzioni alternative in grado di agevolare i cittadini.(la.bl.)

SABATO 10 MARZO alle ore 15 presso il Centro civico “Primo Levi” di Via Trieste a San Canzian d’Isonzo


L'otto marzo!


mercoledì 7 marzo 2012

La fatica della democrazia

di Luca Telese.

La verità è che le primarie non vanno né santificate né demonizzate, ma semplicemente fatte: ogni volta che si celebrano, finiscono per stravolgere i parametri sempre più astratti della politica, fanno irrompere in scena il peso del consenso, la fatica del voto, il sudore della politica e la terrificante necessità del carisma, persino nelle pietrificate salmerie di centrosinistra.

C’è stato un solo caso in cui le primarie non hanno funzionato, finora: a Napoli, con il loro corredo grottesco di manipolazioni e cinesi in fila. Il problema però non era lo strumento, ma – come è noto – la sinistra napoletana: non le regole, ma il fatto che fossero violate. A Palermo si riconta come in Florida, ma la domanda è: Fabrizio Ferrandelli ha giocato pulito? Se la risposta è sì, le chiacchiere stanno a zero. Gli elettori non hanno detto sì o no alla “foto di Vasto” o al “governo Monti” (figurarsi) ma solo mostrato, plasticamente, che due quarantenni pieni di talento sono – come in tutto il mondo – più vitali di una figura nobile e degnissima.

Rita Borsellino aveva un seguito imponente sulla carta, ma aveva già corso (e perso) addirittura in un’altra era geologica. E Bersani adesso viene messo nel tritacarne dai suoi stessi compagni di partito che lo accusano di non azzeccare un cavallo vincente. I politici italiani, essenzialmente autoreferenziali, credono che basti l’aritmetica delle sue formule per chiudere le partite. Invece è il contrario: vince Vendola anche se l’establishment è contro, vince Pisapia malgrado sia considerato male dagli oligarchi, Zedda malgrado sia outsider, Fassino e Merola perché si mettono in gioco, vince Doria proprio perché sembra un eroe di Frank Capra.

La breve storia di questi anni ci dice due cose. La prima: chi ha vinto le primarie, violando la “prima legge di D’Alema” ha vinto anche le “secondarie”. La seconda: i diktat delle nomenclature, che un tempo facevano le fortune dei brocchi, oggi sono una garanzia di successo per tutti coloro che le contestano. Solo a Torino (e forse per via dell’assenza del candidato naturale della sinistra) una maggioranza sulla carta si è rivelata tale nella realtà. Ci sono voti “estranei” nelle primarie? Certo. Finché non si fanno le leggi e non si istituzionalizzano gli albi, sono parte del gioco.

Infine la cosa più importante: mentre si manovra per passare dal porcellum all’ultra-porcellum (con due sbarramenti!) le primarie sono l’ultima occasione che ci è rimasta per contare. Scusate se è poco.

Il Fatto Quotidiano, 6 Marzo 2012

Lettera aperta ai metalmeccanici: le vostre ragioni sono chiare e forti

Cari amici e amiche,
ho subito aderito all’appello del vostro segretario nazionale, Maurizio Landini, per partecipare
alla manifestazione di venerdì 9 marzo a Roma. Purtroppo un piccolo problema di salute mi
impedisce di essere fisicamente lì con voi. Ma moralmente sarò in prima fila per portarvi la mia
solidarietà e quella di tutta l’Italia dei Valori. Avrei voluto essere presente per incontrarvi personalmente e scambiare opinioni direttamente con voi.
So quanti sacrifici vi costino le otto ore di sciopero e la fatica del viaggio per arrivare sino a Roma. Le vostre ragioni sono chiare, forti e profondamente condivise da noi dell’Italia dei Valori. Con la democrazia non si scherza, e oggi, la Fiat si pone, di fatto, al di fuori delle regole democratiche.
Quando ignora le sentenze della magistratura che impongono il reintegro dei delegati
licenziati a Melfi, quando non assume i lavoratori con la tessera della Fiom in tasca a Pomigliano,
quando annulla contratti nazionali e aziendali unitariamente sottoscritti e ne applica altri mai
votati dall’insieme dei lavoratori, la Fiat straccia pubblicamente la sostanza più intima della
Costituzione repubblicana. Mette in scacco la stessa tenuta democratica del nostro Paese. Per
questo voi, oggi, non difendete solo i vostri diritti ma quelli di tutti i cittadini italiani.
Dopo il dramma del Ventennio berlusconiano, la nostra Repubblica non può rifondarsi di nuovo sui soprusi dei potenti e sui privilegi delle caste a danno dei lavoratori e di quelle imprese che investono in Italia e rispettano i diritti. È inaccettabile che si colpiscano coloro che comprendono il valore del lavoro: il vero e insostituibile elemento che può restituire competitività all’economia italiana.
Il principio base delle democrazie moderne è semplice: la legge è uguale per tutti. Deve
esserlo anche per la Fiat e per Sergio Marchionne.
Oggi ci incontriamo in nome della legalità tradita nei luoghi di lavoro e domani continueremo a farlo per riportare insieme la giustizia e la democrazia in Italia.

martedì 6 marzo 2012

Buone pratiche.



Da RONCHI dei LEGIONARI ci segnalano che:


Invito
ad assistere all’indagine termografica che verrà effettuata alla sede municipale
Mercoledì 7 marzo alle ore 18
Davanti al Municipio

Nell’ambito del progetto “Energia è Ambiente”, che Legambiente ha proposto al Comune di Ronchi dei Legionari, in questi giorni vengono effettuate alcune Termografie di edifici pubblici, per scoprire quanta energia termica viene dispersa e creare una concreta consapevolezza della necessità di una riqualificazione energetica.
Questa iniziativa fa parte di una serie di azioni di tipo informativo, dimostrativo e divulgativo, aventi lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza, a partire dai suoi abitanti più giovani, sulla necessità di ridurre gli sprechi energetici e le emissioni di CO2.
Per meglio illustrare il significato di questa iniziativa e per consentirle di verificare “in diretta” il grado di dispersione termica del Palazzo municipale, partecipate all’evento.
                                                     





Pregiudizialmente non siamo contro il PD, ma......

Il COMUNICATO STAMPA

 Il gruppo consiliare dell'idv di Turriaco guarda con favore al laboratorio politico di san canzian d'isonzo dove Sel, federazione della sinistra, liste civiche riformiste e auspicabilmente anche Idv correranno insieme alle prossime amministrative: sarà esperienza sicuramente utile e da esportare. In tutti i casi in cui vi è un comune sentire, diretta emanazione di un contatto non fittizio con la cittadinanza, che conduce alla necessità introdurre modi partecipati e non autoritari di gestire la 'cosa' pubblica, questi progetti, tipo san canzian, si rivelano vincenti. Queste situazioni dovrebbero far riflettere ogni  forza politica di maggioranza relativa che, spesso, in contraddizione con se stessa - vedi significato delle elezioni primarie di coalizione - si abbandona pregiudizialmente al non ascolto degli altri partner, in questo caso del centrosinistra. Un atteggiamento di maggior umiltà politica, che parte anche dall'evitare di dispensare lezioni magistrali di come si fa o meno politica forse rafforzerebbe il fronte delle forze progressiste invece di spaccarlo inutilmente. Le suddette riflessioni paiono nemmeno abbozzate localmente: con quest'andazzo mica si vorrà, col tempo, far vincere la destra? 

Pier Ugo CANDIDO consigliere comunale Idv Turriaco

e l'articolo de "IL PICCOLO"

Candido: alleanza di sinistra anti-Pd
Il consigliere dell’Idv a Turriaco interviene in vista delle elezioni a San Canzian

TURRIACO A livello provinciale forse la pensa in modo diverso, ma a livello locale il partito guarda con “favore” alla creazione di un'alleanza di sinistra in funzione anti-Pd alle prossime comunali di San Canzian d'Isonzo. Lo precisa il consigliere comunale di Turriaco Pier Ugo Candido, che del resto nel centro confinante sta all'opposizione, non solo del Pd, ma anche di Rifondazione comunista. «Il gruppo consiliare dell'IdV di Turriaco guarda con favore al laboratorio politico di San Canzian d'Isonzo - afferma Candido -, dove Sel, Federazione della Sinistra, liste civiche riformiste e, auspicabilmente, anche Idv correranno insieme alle prossime amministrative: sarà un’ esperienza sicuramente utile e da esportare. In tutti i casi in cui vi è un comune sentire - prosegue - diretta emanazione di un contatto non fittizio con la cittadinanza, che conduce alla necessità di introdurre modi partecipati e non autoritari di gestire la cosa pubblica, progetti di questo tipo si rivelano vincenti». Resta da vedere, però, quale sarà la scelta ufficiale del partito, che a San Canzian d'Isonzo non ha una struttura organizzata. Anche Candido, comunque, addossa la responsabilità della frattura tra centro e sinistra al Pd, in contraddizione con la linea a livello nazionale sulle primarie, secondo l'esponente dell'IdV. «Un atteggiamento di maggior umiltà politica - aggiunge il consigliere comunale - che parte anche dall'evitare di dispensare lezioni magistrali su come si fa o meno politica, forse rafforzerebbe il fronte delle forze progressiste invece di spaccarlo inutilmente. Riflessioni che però non paiono nemmeno abbozzate localmente. Con quest'andazzo, però, mica si vorrà, col tempo, far vincere la destra?». ( la. bl.)

CERTI SOGGETTI, POLITICAMENTE COINVOLTI, DOVREBBERO ANCORA "CRESCERE" PER MATURARE, LADDOVE VE NE FOSSE NECESSITA', una PROPRIA e MOLTEPLICE AUTONOMIA DA ALTRE FORZE POLITICHE, ANCHE SE DI MAGGIORANZA RELATIVA. IL MESSAGGIO DISTORTO CHE QUALCHE CONDUCATOR VUOLE PALESARE E' CHE IDV, e IDV TURRIACO in specie, SIA PREGIUDIZIALMENTE CONTRO IL PD: CIO', COM'E' OVVIO, NON CORRISPONDE A REALTA', PER BUONA PACE DI CHI oggi tenta solo mestamente di dividere e imperare. Il PROBLEMA infatti qui NON è tout court il PD  ma qualche isolato pensiero e azione  locale di governo, che, appunto, in alcuni casi può trovare non casuale corripondenza.

sabato 3 marzo 2012

Noi, sempre coi lavoratori!

FIOM. DI PIETRO, DIRITTI COSTITUZIONALI SIANO GARANTITI A TUTTI I LAVORATORI

“L’Italia dei Valori appoggia e condivide l’appello fatto questa mattina dal segretario Fiom, Maurizio Landini, e, come già annunciato, ribadisce che il prossimo 9 marzo sarà in piazza a Roma per la manifestazione indetta dai metalmeccanici della Fiom”. Lo afferma il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando quanto scritto da Landini sulle pagine de ‘Il Fatto Quotidiano’.
“La ragione principale della nostra adesione è la volontà di vedere applicati il primo articolo della Costituzione, in cui si stabilisce che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro, e l’articolo 39 in cui, invece, si afferma che i sindacati sono liberi e rappresentati proporzionalmente ai propri iscritti. All’interno della Fiat, invece, la Costituzione è stata completamente stravolta e a godere dei diritti costituzionali è solo chi firma ciò che vuole l’azienda. Lo dimostra il fatto che a Pomigliano gli iscritti alla Fiom non vengono assunti, mentre a Melfi, a tre lavoratori ingiustamente licenziati, si impedisce di rientrare a lavorare nonostante una sentenza della magistratura. La legge è uguale per tutti, anche per Marchionne il quale, invece di rispondere dei soldi pubblici che sono stati riversati su Fiat, da due anni continua solo a cercare capri espiatori. Marchionne deve spiegare che fine hanno fatto i 20 miliardi di investimenti per l’Italia, promessi ma mai fatti, deve dire quali altri stabilimenti intende chiudere dopo quelli di Termini e della Irisbus e quali sono i nuovi modelli di automobili che intende produrre nel nostro Paese. E sarebbe anche il momento di premiare, finalmente, la stragrande maggioranza delle imprese italiane, che invece di scappare all’estero, investono in Italia e rispettano i diritti dei lavoratori”.